70 Compagnie hanno chiesto l’ammissione
 14 provenienti dal sud



19 provenienti dal centro
37 provenienti dal nord
Premio miglior spettacolo
MANDRAGOLA di N.Machiavelli Compagnia Al Castello di Foligno

Premio miglior regia
Stefano Naldi Compagnia Le Forchette di Forlì per AMLETO, IN PERSONA

Premio migliore attore
Massimiliano Bolcioni Compagnia Le Forchette di Forlì per AMLETO, IN PERSONA

Premio migliore attrice
Simonetta Marini Compagnia Teatro Impiria di Verona MOLTO PIACERE

Premio gradimento del pubblico
MANDRAGOLA Di N.Machiavelli Compagnia Al Castello di Foligno

75 Compagnie hanno
chiesto l’ammissione
15 provenienti dal sud
23 provenienti dal centro
37 provenienti dal nord
8 spettacoli in concorso
1 giuria tecnica
1 giuria popolare
Premio miglior spettacolo
Premio miglior regia
Premio migliore attore
Premio migliore attrice
Premio gradimento del
pubblico
Thiene (VI)
Compagnia teatrale La Zonta
AGNESE DI DIO
di John Pielmeier
Regia Giampiero Pozza
La quiete di un umile convento di suore
viene sconvolta da un macabro fatto di
sangue. Tutte le evidenze sembrano
accusare una giovane novizia, Agnese,
giunta nel convento dopo un'infanzia
segnata da un difficile rapporto con la
madre.
Il tribunale affida quindi ad una psichiatra il
compito di far luce sul caso, addentrandosi
nella fragile psiche della giovane, scavando
nel suo confuso passato; la diagnosi verrà
però ostacolata dall'opposizione della
determinata Madre Superiora che sembra
conoscere molti più segreti di quelli che
intenda a rivelare.
Ė così che inizia questo avvincente giallo
teatrale tutto al femminile di John Pielmeier.
Un dialogo serratissimo ricco di situazioni
coinvolgenti ed inaspettate rivelazioni che
“inchiodano alla sedia” ma che non
mancheranno al tempo stesso di stimolare
nello spettatore riflessioni su temi profondi
quali il rapporto tra scienza e fede ed il
valore del divino nel nostro quotidiano.
Forlì
Compagnia teatrale LE FORCHETTE
PETER PAN e I BAMBINI PERDUTI
di James M.Barrie
Regia Stefano Naldi
La prima volta che vediamo Peter Pan, vediamo un
bambino alla ricerca della propria ombra, perché?
E’ solamente l’immagine di un bambino alla ricerca
della propria identità, e tutti sappiamo quanto
quest’ultima si formi e prenda forma proprio nella
crescita mentre Peter Pan è sinonimo di colui che
vuole restare bambino; oppure dobbiamo andare
ancora più indietro e pensare a quei miti privati
d’ombra e non cito a caso vampiri, spiriti, e patti col
demonio.
Lascio al pubblico la sentenza.
Uncino ammette “…tutti i bambini mi odiano…”
come Michael, il più piccolo del testo ammette:
“…nessuno mi vuole…” e c’è chi fra i bambini
denuncia: “… non credo proprio che Michael mi
lascerà fare il bambino piccolo…” ed ancora tante
altre battute che si incrociano e che invito a cogliere
e vivere.
E cosa dire alla fine proprio del mito, forse conosciuto
da tutti, Peter Pan e del suo famoso nemico Capitan
Uncino, ma poi veramente nemico? Oppure lati
opposti di un gioco al massacro, dato che Peter
stesso consegna i bambini troppo cresciuti ad Uncino
perché vengano soppressi come animali; a questo
punto mi trovo a considerare che anche i Pirati sono
in realtà bambini, solo che a differenza di quelli
Perduti, sono bambini nel corpo di un adulto, poiché
anche nell’Isola che Non C’è si cresce, almeno
fisicamente, senza esclusione alcuna, tanto che alla
fine, una volta consegnato Uncino all’inesorabile
Coccodrillo, il pubblico ha la certezza che per un
attimo Peter sia in grado di sostituire Uncino.
.
Fabriano (AN)
Compagnia teatrale Papaveri
e Papere
UOMINI SULL’ORLO DI UNA CRISI
DI NERVI
dI Capone/Galli
Regia Fabio Bernacconi
Quattro amici, Gianni, Vincenzo, Pino
e Nicola, si riuniscono, come ogni
lunedì, per giocare a poker,
nonostante siano tutti sposati.
Ciascuno dei quattro amici ha una
storia matrimoniale differente:
Vincenzo vive un lungo matrimonio ed
ha due figli, Gianni è sposato da sei
mesi, Pino è separato ed ha un figlio
mentre Nicola è sposato da due anni,
dopo essere passato attraverso diverse
convivenze. Durante la partita, a Pino
viene l'idea di telefonare ad una
squillo che scompigli la serata dei
quattro amici. Lascia così un
messaggio nella segreteria telefonica
di una certa Yvonne. Quando costei si
presenterà, a Pino toccherà
apprendere che a rispondere al suo
messaggio non è stata Yvonne, bensì
una sua amica, decisa a fare
ingelosire il fidanzato impegnato in un
addio al celibato. Gianni, quindi,
prenderà in mano la situazione e
scapperà con la donna.
Forlì
Compagnia teatrale Grandi Manovre
UNDER
Elaborazione e regia
Loretta Giovannetti
L’ambientazione è un vecchio bunker
antiatomico sotterraneo che il
proprietario (Mike) non ha smantellato.
E’ un meticoloso lavoro teatrale che vede
in scena un incredibile crescendo
emotivo: dalla leggerezza iniziale, si assiste
ad un evoluzione/ involuzione sia verbale
che fisica, amplificata dalla situazione
claustrofobica del bunker dove sono
rifugiati e dai caratteri diversi dei
personaggi che, con un realismo
inaspettato, ci mostrano squarci di
sarcasmo porporino e cruda realtà.
Grosseto
Compagnia teatrale IL TEATRACCIO
QUESTI FANTASMI
di Eduardo De Filippo
Regia Claudio Matta
Pasquale Loiacono è un uomo che dopo
aver tentato tutto il possibile nella continua
ricerca di una svolta, di una soluzione che gli
permetta di vivere un po' di vita tranquilla e
di offrire a sua moglie qualche agio, accetta,
senza rendere partecipe la famiglia, di
prendere in affitto a titolo gratuito,un
appartamento in un seicentesco palazzo di
via Tribunali,in cambio del compito di sfatare
la leggenda sulla presenza di spiriti nella
casa. I racconti di Raffaele il portiere, della
sorella di quest'ultimo e del dirimpettaio di
casa tal Professor Santanna inducono il
protagonista a credere nell'esistenza degli
spiriti al punto che ,quando s'imbatte in
Alfredo, l'amante di sua moglie e in altri
personaggi della storia, li scambia per
fantasmi. Alfredo fa pervenire alla famiglia
Lojacono sostanziosi aiuti economici che
Pasquale interpreta come regali degli spiriti
che l'avrebbero preso a ben volere.
L'equivoco prosegue quando in casa di
Pasquale avviene un litigio tra spiriti, in realtà
si tratta della moglie , dei figli e di alcuni
parenti di Alfredo e che ha come unico
effetto, la sparizione di Alfredo e il suo
apparente ritorno in famiglia.
Eduardo De Filippo
Fossano (CN)
Compagnia Teatrale La
Corte dei Folli
PICCOLI CRIMINI CONIUGALI
di E.Schmitt
Regia Marina Morra
Gilles e Lisa, una coppia come tante. Da ormai
quindici anni si trovano a vivere un
apparentemente tranquillo menage familiare.
Un piccolo incidente domestico in cui Gilles, pur
mantenendo intatte le proprie facoltà
intellettuali, perde completamente la memoria,
diventa la causa scatenante di un sottile e
distruttivo gioco al massacro.
I tentativi di Lisa di aiutare il compagno a
riappropriarsi della sua identità e del loro vissuto
comune diventano un percorso bizzarro,
divertente e doloroso, che conferma il sospetto
di molti: anche la coppia più affiatata spesso è
composta da due estranei. Gilles e Lisa avranno
un bel da fare per cancellare l’immagine di sé
che ciascuno ha dell’altro, percorso che
passerà attraverso rivelazioni sorprendenti,
scoperte sospettate, ma sempre taciute,
rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in
una lotta senza esclusioni di colpi.
Imperia
Compagnia Teatro Instabile
FINALE DI PARTITA
di S.Beckett
Regia Carli/Oliveri
Protagonisti di questo atto unico sono
Hamm, cieco e condannato a trascorrere i
suoi giorni su una sedia a rotelle e Clov, il suo
servo, forse suo figlio adottivo.
I due hanno un rapporto conflittuale, in cui si
consumano litigi ma anche una reciproca
dipendenza. Clov vive nell'eterna tentazione
di andarsene ma pare non esserne capace,
in quanto lui stesso cammina con difficoltà.
In scena anche gli anziani genitori di Hamm:
Nagg e Nell, entrambi privi degli arti inferiori,
costretti a trascorrere la loro esistenza in due
bidoni della spazzatura; tra di loro è un
incantevole dialogo d'amore in cui i ricordi
del passato si mescolano al disagio del
presente.
Filo conduttore del testo è l'incalzante botta
e risposta tra Hamm e Clov, che sono legati,
organicamente, da una specie di tenerezza
che si esprime con molto odio, sarcasmo e
soprattutto come gioco. Infatti essi giocano
sulla scena come una partita a scacchi e
marcano dei punti, uno dopo l'altro, ma
colui che può muoversi ha forse maggiore
possibilità di cavarsela.
Finale di partita
Finale di partita
Samuel Beckett
Sciacca (AG)
Compagnia TeatrOltre
LE SEDIE
di E.Ionesco
Regia Gianleo Licata
Due personaggi, conosciuti come Il vecchio e La
vecchia, preparano freneticamente le sedie per
una serie di ospiti invisibili che, più tardi,
ascolteranno un oratore rivelare le scoperte del
vecchio, probabilmente sul senso della vita. Gli
ospiti invitati sono tutti, ovvero tutte le persone
del mondo: la loro invisibilità, assieme ad altri
elementi, fa presupporre che si tratti di un
mondo post-apocalittico - il vecchio, ad
esempio, parla della distruzione di Parigi.
Gli ospiti arrivati intrattengono dialoghi e
ricordano cripticamente delle loro vite. Infine,
l'oratore arriva ad offrire il suo discorso alla folla
riunita. Interpretato da un attore reale, la
presenza fisica dell'oratore contraddice le
aspettative del pubblico istituitesi nelle fasi
precedenti della commedia. La coppia di
vecchi si getta poi da una finestra sull'oceano,
sostenendo che giunti a questo punto, quando il
mondo intero sta per ascoltare le rivelazioni
dell'oratore, la loro vita non potrebbe andare
meglio. Mentre l'oratore inizia a parlare, la folla
invisibile ed il pubblico reale si accorgono che è
sordomuto. La scena rimane dunque deserta, si
odono per la prima volta i rumori della folla
invisibile, in crescendo e poi progressivamente
decrescendo. Il sipario si chiude lentissimamente.
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