G.B. Zorzoli COME SI STA TRASFORMANDO L’ECONOMIA PER FARE A MENO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI E VINCERE LA SFIDA DEL CLIMA Convegno “Proposte green per l’economia e il lavoro in Liguria ll futuro non è nei combustibili fossili”, Genova 22 aprile 2015 Coordinamento FREE Via Genova, 23 – 00184 Roma - Tel. 06 – 485539 www.free-energia.it mail: [email protected] Impatto economico dei cambiamenti climatici DA UN ARTICOLO DELLA VERSIONE ON LINE DELLA RIVISTA AMERICANA DI ECONOMIA E FINANZA “FORBES” Last fall, investors, which collectively manage $3.5 trillion in assets, wrote to the world’s 45 largest fossil fuel companies, asking them to disclose how climate change will affect their businesses, including the potential of current and future reserves becoming unusable – or “stranded.” They also filed shareholder resolutions with a dozen companies and held face-to-face meetings with oil giants such as Exxon and Shell 2 Impatto economico dei cambiamenti climatici 3 Comunicato della Reuters Tue Jul 16, 2013 7:03pm World Bank to limit financing of coal-fired plants WASHINGTON | By Anna Yukhananov and Valerie Volcovici (Reuters) - The World Bank's board on Tuesday agreed to a new energy strategy that will limit financing of coal-fired power plants to "rare circumstances," as the Washington-based global development powerhouse seeks to address the impact of climate change 4 Anche la Cina si adegua Titolo sul numero 031 pag. 14 del 06/02/2015 Produzione giù del 2,5% e import da 260 a 215 mln di t. in un anno Cina, miniere chiudono. Si brucia meno carbone 5 Nel 2014 in Cina la potenza installata FER supera quella di carbone e nucleare 6 La fiscalità ambientale in Europa Nel 1990 la Finlandia per prima introdusse una “sovrattassa CO2”, destinata sia ai cittadini che alle imprese, su prodotti e servizi, sulla base dei gas serra emessi. L’anno dopo si associò la Svezia, che nel tempo è diventata la più severa, passando da 25 a 120 €/ tCO2 . Successivamente Danimarca, Norvegia, Irlanda e Paesi Bassi hanno optato per forme di carbon tax 7 La fiscalità ambientale in Europa Più recentemente, nel quadro della riforma del mercato energetico, il Regno Unito ha introdotto un floor price dell’ETS che, al cambio attuale sterlina/euro, nel periodo 2016-2020 sarà pari a circa 25 €/t CO2. Visto che sul mercato gli ETS sono oggi quotati intorno a 6-7 €/t CO2, un floor price più di tre volte tanto è un mero artificio formale, per non parlare esplicitamente di carbon tax. Malgrado in UK il carbone pesi ancora molto nel mix elettrico (31% nel 2014), il governo britannico non ha esitato a supplire motu proprio alle carenze della normativa europea 8 La fiscalità ambientale in Europa In Francia dall’1 aprile 2014 è entrata in vigore la taxe intérieure sur la consommation (TIC), che include imposizioni specifiche su carbone, prodotti petroliferi e gas naturale, introducendo di fatto una carbon tax estesa a tutti i consumi finali di energia: elettricità, calore, trasporti 9 La fiscalità ambientale in Europa A dicembre 2014 il governo tedesco ha varato il Climate Action Plan, che investe tutte le modalità di consumo di energia , e nel settore elettrico prevede per le centrali in attività da più di 20 anni un permesso di emissione pari 7 milioni di tonnellate di CO2 per ogni MW, che decresce linearmente fino 3 milioni per gli impianti in esercizio da 40 anni. Per ogni tonnellata in eccesso, si pagheranno 18-20 euro, cioè una carbon tax quasi tre volte gli attuali ETS. In Germania nel 2014 le centrali a lignite hanno fornito il 25,6% alla produzione elettrica e quelle a carbone il 19,3% 10 In Italia … Con qualsiasi di queste norme quasi tutte le centrali italiane a carbone non sarebbero più competitive. Particolarmente a rischio di chiusura sarebbero le più vecchie (La Spezia e Vado Ligure sono state realizzate negli anni ’60) 10 04.2015: il Governo approva il Documento Economico e Finanziario, a cui è allegato il Programma Nazionale di Riforma, dove fra le priorità è indicato l’obiettivo di “trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente”, già previsto all’art. 15 della legge delega per la riforma fiscale 11 Due esempi di insediamenti alternativi PER CENTRALI VICINI A ZONE FORESTALI Impianto cogenerativo a biomassa da 500 kW, che fornisce energia elettrica e calore necessari per un pellettificio da 20.000 t/a PER CENTRALI LIMITROFE A PORTI Impianto di polimerizzazione di biomonomeri alimentato da impianto a biomassa (CHIMICA VERDE) Spesso è disponibile spazio residuo per altri insediamenti 12 Efficienza energetica - 1 PRIORITÀ A MISURE A FAVORE DI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA COMPLESSIVA DEGLI EDIFICI Vanno favoriti accordi fra imprese edilizie, fornitori di apparecchiature e strutture in grado di definire le specifiche degli interventi, coprendo l’intera filiera che va dalla diagnosi energetica, agli interventi sull’edificio e sull’impiantistica, alle misure ex-post Si creerebbe un mercato delle tecnologie per la generazione termica ed elettrica su piccola scala, con fonti rinnovabili o cogenerazione, necessarie per realizzare le prestazioni energetiche richieste In quanto componenti ordinarie dell’edilizia, queste tecnologie creerebbero un mercato certo per la crescita competitiva dei relativi comparti industriali, in quanto la selezione fra le diverse tecnologie avverrebbe sulla base del rapporto costo/prestazioni energetiche 13 Efficienza energetica - 2 Senza interventi integrali e radicali, non si riuscirebbe a realizzare l’obiettivo fissato da una direttiva europea, la quale, a partire dal 2021, richiede che l’edilizia nuova o largamente ristrutturata sia ad assorbimento di energia dall’esterno quasi nullo Edifici diventati smart rappresentano inoltre la cella elementare degli smart districts, a loro volta componenti essenziali delle smart cities Senza questa trasformazione edilizia, non sarebbe realizzabile l’obiettivo di migliorare la vita dei cittadini nel quadro di uno sviluppo economico sostenibile, a cui mira il progetto Genova Smart City 14 Un territorio Green - 1 È pensabile di riuscire a realizzare smart cities in assenza di un parallelo sviluppo smart (ambientalmente sostenibile) del territorio extra-urbano? 1. Vanno recuperate le tre gambe sulle quali si reggeva l’economia agricola: produzione (oltre tutto diversificata) di alimenti, di energia e di fibre. Non a caso le politiche comunitarie si stanno orientando verso il ricupero di questa multifunzionalità perduta, naturalmente utilizzando le più aggiornate conoscenze scientifiche e tecnologiche 2. A tal fine va innanzi tutto abbandonata la pratica della monocoltura e dello sfruttamento intensivo, basato su prodotti chimici. Il solo food garantisce sempre meno la sopravvivenza economica dell’agricoltore, mentre il no food, se realizzato in modo sostenibile, lungi dal competere col food, lo mantiene in vita 15 Un territorio Green - 2 Anche il riassetto idrogeologico va ripensato in un’ottica green , che in modo innovativo riscopra la capacità di consolidare un territorio strutturalmente fragile come quello ligure In una regione a vocazione industriale anche l’industria deve sviluppare nuove attività green, ma soprattutto indirizzare in questa direzione quelle tradizionali (go green) 16 Promozione dell’economia circolare - 1 Il sistema produttivo attuale, in prevalenza lineare (materie prime → prodotti intermedi → prodotto finale), nel 2010 ha richiesto 65 Gt di materie prime, che salirebbero a circa 82 nel 2020. Questi tassi di crescita creano problemi, destinati ad aggravarsi, dato che entro il 2030 nei paesi in via di sviluppo tre miliardi di individui entreranno a far parte della classe media, diventando consumatori al nostro livello La conseguente crescita tendenziale del costo delle materie prime favorisce lo sviluppo dell’economia circolare, dove ogni bene viene progettato e prodotto in modo da rendere agevole a fine vita lo smontaggio e il riuso dei materiali o dei componenti che lo costituiscono: dalla culla alla culla, invece che dalla culla alla tomba 17 Promozione dell’economia circolare - 2 A imprese e ad aziende addette all’illuminazione pubblica, invece dei suoi prodotti la Philips vende il servizio di illuminazione. Gli impianti vengono sostituiti quando è il momento appropriato per riciclare i materiali o riqualificarli per il riuso In Gran Bretagna i magazzini H&M , in cambio di un voucher valido per nuovi acquisti, incoraggia i clienti a restituire i capi dismessi. Questi sono ceduti a una ditta, che ne rivende una frazione consistente come vestiti di seconda mano. La parte non commerciabile è convertita in panni per la pulizia, riciclata come fibra per impianti tessili, utilizzata come ammortizzatori o materiali isolanti nell’industria automobilistica. Il residuo finale viene bruciato per produrre energia. Ogni tonnellata di vestiario raccolto e recuperato genera un profitto lordo di circa 1.000 euro 18 Promozione dell’economia circolare - 3 L’ECONOMIA CIRCOLARE, OLTRE A ESSERE REDDITIZIA, CONSENTE a) un grosso risparmio di materiali, con beneficio per l’ambiente b) la generazione di un notevole indotto, anche locale c) la creazione di nuove opportunità professionali e di R&S In agricoltura consente il sequestro nel suolo della CO2 Richiede però un grande impegno per riorganizzare l’intero ciclo produttivo , ma soprattutto un contesto culturalmente predisposto 19 Non a caso la Philips è olandese Quantità pro capite di rifiuti urbani smaltiti in discarica nell’UE (kg/abitante per anno) 20 Produzione pro capite dei rifiuti urbani per regione Fonte: ISPRA 21 Percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani Fonte: ISPRA 22 Impianti di compostaggio e digestione anaerobica* Realizzando 65% di raccolta differenziata, Il FORSU ligure consentirebbe la produzione di quasi 70 GWh/a mediante digestione anaerobica Fonte: ISPRA 23 *Con un quantitativo trattato maggiore di 1.000 t/a, Potenza FV installata a fine 2013 Liguria: 82,8 MW Umbria: 448 MW Tenuto conto della differente estensione territoriale (la superficie ligure è il 60% di quella umbra) a fine 2013 in Liguria dovevano essere installati 287 MW 24 Produzione elettrica con FER LIGURIA 2013: 662,4 GWh Area Geografica Liguria Italia Produzione FER/1000 abitanti 0,417 GWh 1,843 GWh Produzione FER/km2 0,122 GWh 0,372 GWh IN LIGURIA È FATTIBILE L’OBIETTIVO DI 2000 GWh PRODOTTI CON FONTI RINNOVABILI, PARI A UN TERZO DELL’ATTUALE DOMANDA (6.1048,8 GWH NEL 2013), CUI VA AGGIUNTA LA PRODUZIONE DELLE FER INCORPORATE NELL’EFFICIENTAMENTO DEGLI EDIFICI 25 Gli accumuli elettrochimici - 1 PREVISIONI UBS Bloomberg, CiTI, Tesla fanno previsioni analoghe 26 Gli accumuli elettrochimici - 2 In pochi anni i sistemi di accumulo saranno competitivi, rendendo: Programmabili le produzioni eoliche e fotovoltaiche Fattibile lo sviluppo su larga scala della mobilità elettrica UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER ANSALDO, LE CUI STRUTTURE DI RICERCA HANNO LAVORATO A LUNGO SU QUESTO TEMA, SPESSO CIRCONDATE DA SCETTICISMO DA PARTE DELLLO STESSO MANAGEMENT AZIENDALE 27 Nuove opportunità produttive -1 28 Nuove opportunità produttive -2 Le prime stampanti 3D sfornavano alcuni semplici prodotti di plastica. Oggi possono utilizzare materiali come il titanio e realizzare componenti ad alto contenuto tecnologico, come i transistor e i led. La Boeing le usa per fabbricare duecento parti di dieci differenti modelli di velivoli Aziende di prodotti medici se ne servono per la produzione di arti artificiali Siemens utilizza la stampa 3D per accelerare la riparazione di turbine a gas. Per alcuni tipi di turbine, i componenti difettosi del bruciatore vengono semplicemente ristampati in modo da ridurre del 90% i tempi di riparazione Una società di Shanghai ha realizzato in meno di un giorno case di poco meno di 200 metri quadri, assemblando monoblocchi strutturali (lastre di cemento e controventature in acciaio) prodotti da una stampante 3D di grandi dimensioni (lunga 147 metri, larga 10, alta 6). Grazie anche all’impiego parziale di materiali di costruzione riciclati, ogni edificio è costato meno di 4.000 euro. Ricorre a materiale riciclato (per il 70%) anche la fabbrica marchigiana Kubodesign, che con la tecnologia 3D riesce a ottenere cartone avente sofisticati profili curvilinei 29 Nuove opportunità produttive -3 Gli esperti concordano sulla capacità della stampante 3D di produrre a costi contenuti su scala molto inferiore a quella dei tradizionali impianti industriali, per cui si diffonderà in quasi tutti i settori produttivi, che sempre più saranno quindi costituiti da piccole unità (anche con produzioni di nicchia o addirittura personalizzate), comunque tendenzialmente più vicine ai potenziali clienti La stampa 3D promuove la parallela diffusione della generazione diffusa di energia, per alimentare le crescenti botteghe artigianali high tech, distribuite entro le città. Lo stesso vale per l’efficienza energetica. I processi additivi di materiali, che caratterizzano la stampa 3D, eliminano quasi del tutto gli scarti di lavorazione propri della manifattura tradizionale, che opera prevalentemente sottraendo materiali ai semilavorati su cui interviene, rendendo possibile produzioni dove il concetto di rifiuto avrà meno cittadinanza 30 La stampa 3D aumenta i profitti 31 Occorre una “vision” La crisi ambientale, sbocco inevitabile di un modo di produrre e di consumare svincolato dal senso del limite, sta trovando un imprevisto supporto nel contemporaneo affacciarsi di rivoluzioni tecnologicoproduttive, provocate da convenienze economiche, le quali contribuiscono però a orientare il futuro verso la green economy Davanti a noi si è aperta una grande prateria, come tutti i territori inesplorati ricca di opportunità, ma anche piena di insidie. Per affrontarla con buone probabilità di successo, dobbiamo avere una “vision”, che non può consistere soltanto di pura razionalità 32 Vida es sueño Ogni “vision”, come ci insegnano i grandi innovatori del passato, per essere efficace deve includere una componente di sogno. Come suggerisce Papa Francesco: «se non siamo capaci di sogno non riusciamo a creare vita, a costruire il nuovo e l’insperato» «Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso». Lo ripeteva sempre Nelson Mandela. Senza «I have a dream», la lotta per i diritti degli afroamericani avrebbe avuto lo stesso impeto? 33 GRAZIE ! 34