Emozione e cognizione Molti autori definiscono l’emozione come un’esperienza multicomponenziale: antecedenti valutazioni cognitive reazioni fisiologiche/espressive tendenza all’azione comportamenti regolazione Il termine emozione indica un processo che comporta dei cambiamenti nell’organismo e che si verifica in risposta a un evento scatenante, dotato di significato per l’individuo L’emozione è un processo dinamico con un inizio ed una fine, di durata relativamente breve L’umore è uno stato generalmente più diffuso, di durata assai maggiore e non necessariamente scatenato da un evento. Dopo il contributo di James (1884) gli psicologi abbandonano gli studi sulle emozioni. Al contrario, già dal 1910-1920 intenso è stato il lavoro dei neurofisiologi. La psicologia è tornata ad occuparsi dello studio delle emozioni a partire dal 1960 • Alcune teorie hanno enfatizzato la presenza di nuclei innati di emozioni primarie (aspetti espressivi) • Altre teorie hanno enfatizzato la presenza di processi cognitivi alla base delle emozioni La teoria dell’emozione di James (1885) La teoria di James è detta “posizione periferica”, poiché si concentra sul sistema nervoso periferico Il processo emotivo per James STIMOLO RISPOSTA SITUAZIONI ESTERNE REAZIONI CORPOREE EMOZIONE PERCEZIONE MECCANISMO INNATO/ISTINTUALE L’emozione è provocata dalla consapevolezza di specifici cambiamenti a livello corporeo Quando gli psicologi riprendono a occuparsi delle emozioni (1960-70) il clima è caratterizzato dalla predominanza della ricerca psicofisiologica Teoria del feedback facciale (Izard, 1977): Per questi autori esiste un piccolo numero di emozioni universali con specifici modelli (pattern) di risposte espressive e fisiologiche L’emozione è attivata da un evento che modifica il livello di attività elettrochimica del sistema nervoso; tale modificazione si dirige al sistema espressivo facciale e il feedback sensoriale che ne deriva genera l’esperienza soggettiva dell’emozione. Per Darwin (1872) l’espressione delle emozioni ha uno scopo fisiologico ed uno relazionale Ekman (1973) studia l’espressione facciale delle emozioni in culture profondamente diverse tra loro. Universalità delle emozioni di base come strutture biologiche identiche in tutti gli uomini All’inizio degli anni ’60 lo psicologo sociale sperimentale Schachter fu uno dei primi a proporre una teoria cognitiva delle emozioni Per Schachter sono necessari due fattori per suscitare le emozioni: -la percezione di un aumento di attivazione somatica (arousal) -cognizioni riguardanti l’interpretazione della situazione. Cosa accade se una persona avverte un aumento di attivazione per il quale non vi sia una spiegazione immediata? Esperimento atto a manipolare: -Stato di arousal fisiologico -Informazioni -situazione Formazione di 4 gruppi sperimentali: -Gruppo ignorante -Gruppo informato -Gruppo parzialmente informato -Gruppo placebo Manipolazione della situazione: -euforia -rabbia “Processo di ricerca di informazioni e autoattribuzioni”: Se una persona avverte un aumento di attivazione per il quale non c’è spiegazione immediata, esaminerà il suo ambiente e, sulla base di indizi rilevanti, deciderà qual è l’emozione appropriata. Ancora negli anni ’60 M. Arnold sostiene che è il significato attribuito a un evento a provocare un’emozione. Appraisal: valutazione immediata tra buono e cattivo, che consente di generare un impulso di avvicinamento/allontanamento. Alcuni anni dopo, Lazarus (1966) introdusse i concetti di appraisal primario e appraisal secondario. È un modello transazionale perché viene valutata la relazione persona-ambiente. Emozioni: definizione e sviluppo Contesti di sviluppo delle emozioni: Relazioni precoci Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. In termini evolutivi, o darwiniani, la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza, reazione che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente. Tre periodi Reazioni emotive presenti alla nascita Evoluzione delle emozioni (dal 2° mese di vita in poi) Sviluppo delle emozioni dopo il 1° anno (emozioni sociali complesse) Emozioni innate: paura, amore, ira Nei primi 5 anni di vita: manifesta emozioni: vergogna, ansia, gelosia, invidia Dopo il 6° anno di età il bambino maschera le emozioni e manifesta quello che gli altri si aspettano da lui Replicando gli studi compiuti da Charles Darwin nel libro pionieristico "L'espressione delle emozioni negli uomini e negli animali" (1872), lo psicologo canadese Paul Ekman (1969, 1971) ha confermato che una caratteristica importante delle emozioni fondamentali è data dal fatto che vengono espresse universalmente, cioè da tutti in qualsiasi luogo, tempo e cultura attraverso modalità simili Sviluppo delle emozioni nel bambino in una prospettiva discreta o categoriale. Emozioni innate e universali (Izard, 1977; Ekman, 1992) dette emozioni primarie Le emozioni primarie sono semplici ed immediate ed hanno la caratteristica di portare rapidamente ad una soluzione del problema che le ha causate. Sono intense ed allo stesso tempo prive di esagerazioni: si autolimitano da sole sia nel tempo che nello spazio che nell’intensità. Provocano negli altri una naturale comprensione e compassione. Robert Plutchik nel 1980 ha proposto una teoria pseudoevoluzionistica delle emozioni, in base alla quale tutte le esperienze emotive che proviamo possono essere riconducibili all’interazione di una decina di emozioni fondamentali. L’infinita gamma di emozioni che possiamo sperimentare sono quindi tutte da ricollegare a stati misti di emozioni primarie che sono individuabili come coppie di polarità opposte, ognuna delle quali variabile in intensità e in somiglianza reciproca. Le emozioni primarie, secondo una recente definizione di Plutchik sono otto, divise in quattro coppie: Rabbia – paura Tristezza – gioia Sorpresa – attesa Disgusto – accettazione Robert Allegria, vergogna, ansia, rassegnazione, gelosia, speranza, perdono, offesa, nostalgia, rimorso, delusione.