Analisi delle serie storiche Metodi statistici per le decisioni economiche C.d.l.m. Economia e commercio a.a. 2013/2014 Prof. Francesco Campobasso L’IMPORTANZA DELLA PREVISIONE A LIVELLO AZIENDALE Le condizioni economiche e del mercato cambiano continuamente nel corso del tempo. Gli operatori devono essere in grado di valutare e prevedere gli effetti di tali cambiamenti sulla salute dell’azienda e quindi indirizzare l’attività di pianificazione e controllo. Le tecniche di previsione si basano sull’uso di dati storici, dai quali l’analista cerca di comprendere la struttura sottostante del fenomeno. Cos’è una Serie Storica? Una serie storica è un insieme di dati numerici registrati ad intervalli regolari di tempo. Assunzione di base: i fattori che hanno influenzato l’andamento della serie nel passato e nel presente continuano ad esercitare effetti analoghi anche nel futuro. Primo obiettivo dell’analisi delle serie storiche è individuare e isolare tali fattori ovvero decomporre la serie storica in una serie di componenti facilmente interpretabili. PRINCIPALI COMPONENTI DI UNA SERIE STORICA • Trend (Tt): tendenza di lungo termine all’incremento o al decremento dei valori della serie. • Stagionalità (St): scostamenti regolari intorno al trend con cadenza fissa inferiore ad un anno. • Ciclica (Ct): spiega gli scostamenti verso l’alto o verso il basso dei dati rispetto al trend di natura più o meno regolare, non stagionale, legati solitamente all’andamento generale dell’economia. • Irregolare o casuale (Et): legata a disturbi di natura accidentale che determina oscillazioni di breve periodo. MODELLI DI COMPOSIZIONE • Modello additivo: Yt = Tt + Ct + St + Et • Modello moltiplicativo: Yt = Tt x Ct x St x Et Ovvero Log( Yt )= Log(Tt) + Log(Ct) + Log(St) + Log(Et) • Modello misto (con errore additivo): Yt = Tt x Ct x St + Et MODELLI DI COMPOSIZIONE • Modello additivo: le fluttuazioni della serie non variano con il suo livello MODELLI DI COMPOSIZIONE • Modello moltiplicativo: le fluttuazioni della serie variano proporzionalmente con il suo livello Analisi grafica • La rappresentazione grafica dei valori della serie permette di trarre le prime considerazioni di carattere qualitativo sulla serie. • Osservando un grafico è possibile individuare il modello di composizione della serie, intuire se i valori della serie manifestano un trend di lungo periodo oppure oscillano intorno a un’immaginaria linea orizzontale parallela all’asse dei tempi, se esiste una stagionalità, ecc. Esempio di una serie a componenti additive Esempio di una serie a componenti moltiplicative SERIE STORICA Analisi quantitativa Previsione Individuazione del modello e delle componenti Previsioni di breve o lungo periodo sull’andamento futuro della serie Stima delle singole componenti Stima del trend (Tt) Esaminando il grafico è difficile stabilire se i valori della serie seguano un trend di lungo periodo, poiché le forti oscillazioni di breve periodo complicano l’impressione d’insieme. • Tecniche di livellamento: favoriscono una corretta visione delle tendenze di lungo periodo Medie mobili Livellamento esponenziale Tecniche altamente soggettive, in quanto dipendono dalla lunghezza del periodo ovvero dal peso scelto per la costruzione delle medie • Stima della funzione analitica f(t) Metodo dei minimi quadrati Medie Mobili Una media mobile di periodo L consiste in una serie di medie aritmetiche calcolate su una sequenze L valori osservati. Indichiamo con 𝑀𝑀𝑡 𝐿 una media mobile centrata di periodo dispari L. Supponiamo ad esempio di voler calcolare una media mobile centrata con un periodo L =5 anni su una serie di 11 anni. Le medie mobili centrate sono calcolate su sequenze consecutive di 5 osservazioni: 𝑦1 + 𝑦2 +𝑦3 +𝑦4 + 𝑦5 𝑀𝑀3 5 = 5 𝑦2 +𝑦3 +𝑦4 + 𝑦5 + 𝑦6 𝑀𝑀4 (5) = 5 … 𝑦7 + 𝑦8 +𝑦9 +𝑦10 + 𝑦11 𝑀𝑀9 (5) = 5 Stima del trend (Tt) La stima del trend T(t) mediante medie mobili centrate di ordine L è definita nel seguente modo: 𝑇𝑡 = 𝑀𝑀𝑡 𝐿 = 𝑦𝑡−(𝐿−1)/2 + … + 𝑦𝑡+(𝐿−1)/2 𝐿 t=(L-1)/2,…,n-[(L-1)/2] • Una media mobile centrata di lunghezza L sufficientemente elevata, individua un trend lineare. • Un valore troppo elevato di L tenderà a distorcere i risultati individuando artificiosamente un trend lineare. • In assenza di altre informazioni, si preferiscono medie mobili di basso ordine, ad esempio a 3 o a 5 termini. Medie Mobili t MM(3) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 …. 266,0 145,9 183,1 119,3 180,3 168,5 231,8 224,5 192,8 122,9 336,5 185,9 …. 198,3 149,4 160,9 105,4 193,5 157,6 216,4 180,1 217,4 215,1 238,9 …. MM(5) 178,9 129,0 146,2 184,9 169,2 157,7 221,7 212,5 206,5 197,8 …. MM(7) 185,0 179,1 185,8 177,2 208,2 209,0 212,7 200,9 198,9 …. MM2(3)=(266,0+145,9+183,1)/3=198,3 MM3(5)=(266,0+145,9+183,1+119,3+180,3)/5=178,9 MM4(7)=(266,0+145,9+183,1+119,3+180,3+168,5+213,8)/7=163,3 Medie Mobili serie dati osservati MM(3) MM(5) MM(7) 450 400 350 300 250 200 150 100 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 La lunghezza L scelta per la media mobile influenza il risultato della perequazione. All’aumentare del numero di termini, la spezzata che unisce i punti perequati si fa sempre più smussata. Medie Mobili • Le medie mobili sono filtri lineari che causano perdite di informazioni in corrispondenza dei primi e degli ultimi (L-1)/2 termini della serie per i quali non è possibile calcolare alcun valore stimato del trend. • La perdita dei primi termini è poco importante, mentre quella dei termini più recenti ha conseguenze rilevanti ai fini previsivi. Livellamento esponenziale • Tecnica utilizzata per smussare una serie storica di dati al fine di individuare la tendenza di lungo periodo. • Consiste nell’applicazione alla serie dei dati una media mobile ponderata esponenzialmente: 𝑇𝑡 = 𝑤𝑦𝑡 + 1 − 𝑤 𝑇𝑡−1 t= 2, …, n dove 0< w <1 è il peso o fattore di smorzamento assegnato soggettivamente. • Con valori bassi di w infatti vengono meglio evidenziate le tendenze di lungo periodo della serie, mentre valori elevati consentono più precisi previsioni di breve periodo. Livellamento esponenziale t 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 …. 𝑦𝑡 266 145,9 183,1 119,3 180,3 168,5 231,8 224,5 192,8 122,9 336,5 185,9 …. w=0,1 266 254,0 246,9 234,1 228,8 222,7 223,6 223,7 220,6 210,9 223,4 219,7 …. w=0,3 266 230,0 215,9 186,9 184,9 180,0 195,5 204,2 200,8 177,4 225,2 213,4 …. w=0,5 266 206,0 194,5 156,9 168,6 168,6 200,2 212,3 202,6 162,7 249,6 217,8 …. T2(w=0,1)=145,9*0,1+266,0*(1-0,1)=254,0 T3(w=0,1)=183,1*0,1+254,0*(1-0,1)=246,9 T3(w=0,3)=183,1*0,3+230,0*(1-0,3)=215,9 Livellamento esponenziale serie dati osservati w=0,1 w=0,3 w=0,5 450 400 350 300 250 200 150 100 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Se lo scopo è unicamente quello di smussare la serie eliminando le variazioni cicliche e irregolari, conviene adottare un valore basso (prossimo a zero) di w; se invece si vuole anche effettuare una previsione di breve periodo, si rivela più conveniente la scelta di valori elevati (prossimi a uno) di w. Livellamento esponenziale Ciascun valore della serie smussata dipende da tutti i valori osservati precedenti: 𝑇𝑡 = 𝑤𝑦𝑡 + 𝑤(1 − 𝑤)𝑦𝑡−1 +𝑤(1 − 𝑤)2 𝑦𝑡−2 + ⋯ +𝑤(1 − 𝑤)𝑛−1 𝑦1 I pesi assegnati a ciascun valore osservato in precedenza non sono costanti, ma decrescono passando dai più recenti a quelli più lontani nel tempo. Metodo dei minimi quadrati Prima di effettuare l’analisi vera e propria della serie storica, farsi un’idea generale dell’andamento della serie con l’ausilio di rappresentazioni grafiche. • Trend lineare 𝑇𝑡 = 𝑏0 + 𝑏1 𝑡 • Trend quadratico 𝑇𝑡 = 𝑏0 + 𝑏1 𝑡 + 𝑏2 𝑡 2 • Trend esponenziale 𝑇𝑡 = 𝑏0 𝑒 𝑏1 𝑡 -> 𝑙𝑜𝑔𝑇𝑡 = 𝑙𝑜𝑔𝑏0 + 𝑡𝑏1 = 𝛽0 + 𝑏1 𝑡 con 𝛽0 = 𝑙𝑜𝑔𝑏0 Trend esponenziale in 𝑦𝑡 -> Trend lineare in 𝑙𝑜𝑔𝑦𝑡 Metodo dei minimi quadrati Si stimano i coefficienti 𝑏0 e 𝑏1 in modo che 𝑛 2 (𝑦 − 𝑇 ) 𝑡 =minimo 𝑡=1 𝑡 La variabile indipendente è il tempo, con la convenzione di far partire l’asse delle ascisse (l’asse dei tempi) dal primo periodo per il quale sono disponibili i dati e quindi di considerare il primo anno o il primo trimestre o il primo mese come il periodo zero (X = 0). Se ad esempio stiamo lavorando con una serie di 24 anni, al primo verrà assegnato il valore 0, al secondo il valore 1 e così via fino al ventiquattresimo anno a cui sarà assegnato il valore 23. Metodo dei minimi quadrati Le stime dei minimi quadrati possiedono un’importante proprietà, nota come decomposizione della varianza totale: Dev Tot = Dev Regr + Dev(Res) dalla quale si può definire un indice che misura la bontà di adattamento della retta di regressione: 𝑅 = 2 Dev(Regr) Dev(Tot) con 0 ≤ R2 ≤ 1. Un primo criterio per scegliere il grado del polinomio (lineare o quadratico) è confrontare i rispettivi 𝑅2∗ corretti: 𝑅2∗ = 1− Dev(Res)/(n−p) Dev(Tot)/(n−1) con p= 2 trend lineare, p= 3 trend quadratico. Scelta del trend attraverso lo strumento delle differenze prime, seconde e percentuali Quando le osservazioni sono interpolate perfettamente da un trend lineare, le differenze prime fra i valori della serie sono costanti: 𝒚𝟐 − 𝒚𝟏 = 𝒚𝟑 − 𝒚𝟐 = ⋯ = 𝒚𝒏 − 𝒚𝒏−𝟏 Quando le osservazioni sono interpolate perfettamente da un trend quadratico, le differenze seconde fra i valori della serie sono costanti: 𝒚𝟑 − 𝒚𝟐 − 𝒚𝟐 − 𝒚𝟏 = [ 𝒚𝟒 − 𝒚𝟑 − 𝒚𝟑 − 𝒚𝟐 ] = ⋯ = = [ 𝒚𝒏 − 𝒚𝒏−𝟏 − 𝒚𝒏−𝟏 − 𝒚𝒏−𝟐 ] Quando le osservazioni sono interpolate perfettamente da un trend esponenziale, le differenze percentuali fra i valori della serie sono costanti: 𝒚𝟐 − 𝒚𝟏 𝒚𝟑 − 𝒚𝟐 𝒚𝒏 − 𝒚𝒏−𝟏 ∗ 𝟏𝟎𝟎 = ∗ 𝟏𝟎𝟎 = ⋯ = ∗ 𝟏𝟎𝟎 𝒚𝟏 𝒚𝟐 𝒚𝒏−𝟏 Scelta del trend attraverso lo strumento delle differenze prime, seconde e percentuali 𝑦𝑡 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 62,0 63,0 65,5 69,5 75,0 82,3 91,2 101,5 113,0 126,2 140,8 Differenze prime 1,0 2,5 4,0 5,5 7,3 8,9 10,3 11,5 13,2 14,6 Differenze seconde 1,5 1,5 1,5 1,8 1,6 1,4 1,2 1,7 1,4 Differenze percentuali 1,6 4,0 6,1 7,9 9,7 10,8 11,3 11,3 11,7 11,6 Le differenze seconde mostrano un andamento più erratico, pertanto il trend quadratico può fornire una adeguata interpolazione della serie. Stima del trend Stimiamo il trend quadratico con il metodo dei minimi quadrati. Si ha: 𝑇𝑡 = 61,9 + 0,28𝑡 + 0,8𝑡 2 (𝑅2 ≌ 1,0) 160 140 120 100 80 60 40 20 1998 1997 1996 1995 1994 1993 1992 0 1991 61,9 62,98 65,66 69,94 75,82 83,30 92,38 103,06 115,34 129,22 144,70 1990 62,0 63,0 65,5 69,5 75,0 82,3 91,2 101,5 113,0 126,2 140,8 1989 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 𝑇𝑡 1988 𝑦𝑡 Stima della componente stagionale (St) Valutare l’andamento della serie in punti differenti dall’anno, considerando la componente della serie come fenomeno puramente infrannuale. Eliminazione della componente stagionale (St) Studiare le altre componenti al netto dell’effetto della stagionalità eliminando la componente stagionale (destagionalizzazione). Assunzioni: 1) la componente stagionale è una componente ciclica di periodo d (con d=12 per le serie mensili, d=4 per le serie trimestrali, ecc.) 2) 𝑑𝑘=1 𝑠𝑘 =0 Stima della componente stagionale (St) 1) Si determina inizialmente una prima stima del trend al netto della componente stagionale calcolando le medie mobili centrate di lunghezza L=d+1 𝑦𝑗−(𝐿−1)/2 +..+𝑦𝑡+(𝐿−1)/2 𝑀𝑀𝑗 𝐿 = j=(L-1)/2,…,n-(L-1)/2 𝐿 La media mobile avrà anche l’effetto di attenuare le componenti a frequenza più alta (componente residua). Quando d è pari dovrebbe essere utilizzata una media mobile non centrata affinché la stima della componente stagionale non venga viziata dal fatto che il primo e l’ultimo termine nella media si riferiscano allo stesso dato annuale. Sarebbe più opportuno calcolare le medie mobili non centrate di periodo d. Tali medie non sono riferite a nessun dato grezzo poiché cadono tra il termine d/2 e il termine (d+1)/2 di ogni gruppo di d periodi. Una seconda media mobile deve essere calcolata tra questi due termini non centrati consecutivi, il che equivale a calcolare una media mobile centrata a d+1 termini ponderata, in cui si assegna peso 1 al primo e ultimo termine della media e peso 2 a gli altri termini centrali. Stima della componente stagionale (St) 2) Si calcolano le differenze tra i valori della serie 𝑦𝑗 e la media mobile 𝑀𝑀𝑗 𝐿 : [𝑦𝑗 − 𝑀𝑀𝑗 (𝐿)] j=(L-1)/2,…,n-(L-1)/2 3) Si elimina la componente residua determinando la media aritmetica di tali differenze per il periodo k =1, ..., d: 𝑤𝑘 = 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑎𝑔𝑒{𝑦𝑘+𝑙𝑑 − 𝑀𝑀𝑘+𝑙𝑑 , 0 ≤ 𝑙 < 𝑖𝑛𝑡(𝑞) -1} k=1, …, d dove q=n/d è il numero di anni all’interno della serie di lunghezza n. 4) Le quantità 𝑤𝑘 (indici di stagionalità) non possono essere assunte come stima della componente stagionale perché non rispettano il vincolo di somma a zero. Allora si calcolano le deviazioni stagionali: 𝑑 𝑗=1 𝑤𝑗 𝑠𝑘 = 𝑤𝑘 − k=1, …, d 𝑑 Questa stima si riferisce ad un ciclo stagionale completo, ma si prolunga per continuità all’intero periodo di osservazione ponendo 𝑠𝑘 = 𝑠𝑘+𝑙𝑑 . Eliminazione della componente stagionale (St) La serie storica destagionalizzata è definita come: 𝑑𝑡𝑘 = 𝑦𝑡 − 𝑠𝑘 t=0, …, n-1 k=1, …, d 𝒚𝒕 gen 01 feb 01 mar 01 apr 01 mag 01 giu 01 lug 01 ago 01 set 01 ott 01 nov 01 dic 01 gen 02 feb 02 mar 02 apr 02 mag 02 giu 02 lug 02 ago 02 set 02 ott 02 nov 02 dic 02 …. 49 41 41 42 44 38 39 21 40 45 41 38 46 41 44 45 40 42 39 23 47 45 45 42 …. MM (yt-MM) 𝒘𝒌 𝒘𝒌-𝒘𝒌 𝒔𝒌 L=13 2,8 2,7 3,8 3,6 2,5 1,1 40,4 -1,4 -2,7 -2,8 -2,8 39,8 -18,8 -20,5 -20,6 -20,6 40,0 0,0 2,7 2,6 2,6 40,3 4,7 2,7 2,6 2,6 40,2 0,8 2,3 2,2 2,2 40,0 -2,0 -0,2 -0,3 -0,3 40,1 5,9 2,9 2,8 2,8 38,8 2,2 2,8 2,7 2,7 40,8 3,2 3,9 3,8 3,8 41,2 3,8 3,7 3,6 3,6 41,2 -1,2 2,6 2,5 2,5 41,3 0,7 1,2 1,1 1,1 41,8 -2,8 -2,8 41,6 -18,6 -20,6 41,9 5,1 2,6 42,5 2,5 2,6 42,5 2,5 2,2 43,2 -1,2 -0,3 …. …. …. …. …. 𝒚𝒕 𝒅𝒕𝒌 46,2 38,3 37,2 38,4 41,5 36,9 41,8 41,6 37,4 42,4 38,8 38,3 43,2 38,3 40,2 41,4 37,5 40,9 41,8 43,6 44,4 42,4 42,8 42,3 …. … gen 03 feb 03 mar 03 apr 03 mag 03 giu 03 lug 03 ago 03 set 03 ott 03 nov 03 dic 03 gen 04 feb 04 mar 04 apr 04 mag 04 giu 04 lug 04 ago 04 set 04 ott 04 nov 04 dic 04 Somma Media … 44 44 45 51 45 49 41 21 49 47 50 49 48 49 54 47 55 45 43 29 44 50 47 46 MM (yt-MM) 𝒘𝒌 𝒘𝒌-𝒘𝒌 𝒔𝒌 L=13 … … … … … 43,1 0,9 2,8 41,7 2,3 2,7 43,7 1,3 3,8 43,7 7,3 3,6 44,1 0,9 2,5 44,4 4,6 1,1 44,8 -3,8 -2,8 45,2 -24,2 -20,6 46,0 3,0 2,6 46,2 0,8 2,6 46,5 3,5 2,2 46,5 2,5 -0,3 46,0 2,0 2,8 45,1 3,9 2,7 46,8 7,2 3,8 46,9 0,1 3,6 46,9 8,1 2,5 46,6 -1,6 1,1 -2,8 -20,6 2,6 2,6 2,2 -0,3 1,4 0,1 𝒅𝒕𝒌 … 41,2 41,3 41,2 47,4 42,5 47,9 43,8 41,6 46,4 44,4 47,8 49,3 45,2 46,3 50,2 43,4 52,5 43,9 45,8 49,6 41,4 47,4 44,8 46,3 Destagionalizzazione serie dati osservati MMd=13 L = 13 MM dest 60.0 55.0 50.0 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 gen 01 mar 01 mag 01 lug 01 set 01 nov 01 gen 02 mar 02 mag 02 lug 02 set 02 nov 02 gen 03 mar 03 mag 03 lug 03 set 03 nov 03 gen 04 mar 04 mag 04 lug 04 set 04 nov 04 20.0 L’andamento dei dati destagionalizzati attenua le oscillazioni della serie storica osservata -5.00 -10.00 -15.00 -20.00 -25.00 gen 01 mar 01 mag 01 lug 01 set 01 nov 01 gen 02 mar 02 mag 02 lug 02 set 02 nov 02 gen 03 mar 03 mag 03 lug 03 set 03 nov 03 gen 04 mar 04 mag 04 lug 04 set 04 nov 04 Stima della componente stagionale (St) 5.00 0.00 Stima della componente ciclica (Ct) Molti autori parlano di trend-ciclo come unica componente, date le difficoltà teoriche che spesso si incontrano nel separarle. Supponendo di voler individuare la componente ciclo, allora: 1) Si stima il trend Tt e la eventuale stagionalità St; allora la serie Yt - Tt - St sarà una stima di Ct + Et 2) Si elimina la componente residua Et con una media mobile di breve periodo sulla serie Ct + Et Eliminazione della componente ciclica Occorre determinare la durata media dei cicli all’interno della serie e sulla base di tale dato si procede al calcolo delle medie mobili. N.B.: Tecnica altamente soggettiva perché dipende dalla lunghezza del periodo scelto per la costruzione delle medie. Stima della componente casuale (Et) Irregolare o casuale (Et): legata a disturbi di natura accidentale che determina oscillazioni di breve periodo. Generalmente si stima per differenza una volta individuate le altre componenti. • Modello additivo: Et = Yt -Tt - Ct - St • Modello moltiplicativo: Et = Yt /(Tt x Ct x St) ovvero Log( Et )= Log(Yt) - Log(Tt) - Log(Ct) - Log(St) • Modello misto (con errore additivo): Et = Yt – (Tt x Ct x St) PREVISIONE SERIE STORICA Determinazione del trend su dati destagionalizzati 1) Si calcolano le medie mobili centrate di lunghezza L=d+1 2) Si calcola il trend 𝑇𝑡 = 𝑏0 + 𝑏1 𝑡 con il metodo dei minimi quadrati, sulle medie mobili 3) Si calcolano la deviazioni stagionali 𝑠𝑘 = 𝑤𝑘 − 𝑑 𝑗=1 𝑤𝑖 𝑑 k=1, …, d La forma analitica della serie sarà 𝑦𝑡𝑘 = 𝑏0 + 𝑏1 𝑡 + 𝑠𝑘 t=0, …, n-1 k=1, …, d 𝒚𝒕 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 gen 01 feb 01 mar 01 apr 01 mag 01 giu 01 lug 01 ago 01 set 01 ott 01 nov 01 dic 01 gen 02 feb 02 mar 02 apr 02 mag 02 giu 02 lug 02 ago 02 set 02 ott 02 nov 02 dic 02 …. 49 41 41 42 44 38 39 21 40 45 41 38 46 41 44 45 40 42 39 23 47 45 45 42 … MM L=13 𝒔𝒌 𝑻t 𝒚t=𝑻t+𝒔𝒌 40,4 39,8 40,0 40,3 40,2 40,0 40,1 38,8 40,8 41,2 41,2 41,3 41,8 41,6 41,9 42,5 42,5 43,2 … 2,8 2,7 3,8 3,6 2,5 1,1 -2,8 -20,7 2,6 2,6 2,2 -0,3 2,8 2,7 3,8 3,6 2,5 1,1 -2,8 -20,7 2,6 2,6 2,2 -0,3 … 37,8 38,0 38,3 38,5 38,7 38,9 39,2 39,4 39,6 39,8 40,1 40,3 40,5 40,7 41,0 41,2 41,4 41,6 41,9 42,1 42,3 42,5 42,8 43,0 … 40,6 40,7 42,0 42,1 41,2 40,0 36,4 18,7 42,2 42,4 42,2 40,0 43,3 43,4 44,7 44,8 43,9 42,7 39,1 21,4 44,9 45,1 45,0 42,7 … 𝒚𝒕 … 24 gen 03 25 feb 03 26 mar 03 27 apr 03 28 mag 03 29 giu 03 30 lug 03 31 ago 03 32 set 03 33 ott 03 34 nov 03 35 dic 03 36 gen 04 37 feb 04 38 mar 04 39 apr 04 40 mag 04 41 giu 04 42 lug 04 43 ago 04 44 set 04 45 ott 04 46 nov 04 47 dic 04 … 44 44 45 51 45 49 41 21 49 47 50 49 48 49 54 47 55 45 43 29 44 50 47 46 MM L=13 … 43,1 41,7 43,7 43,7 44,1 44,4 44,8 45,2 46,0 46,2 46,5 46,5 46,0 45,1 46,8 46,9 46,9 46,6 𝒔𝒌 𝑻t 𝒚t=𝑻t+𝒔𝒌 … 2,8 2,7 3,8 3,6 2,5 1,1 -2,8 -20,7 2,6 2,6 2,2 -0,3 2,8 2,7 3,8 3,6 2,5 1,1 -2,8 -20,7 2,6 2,6 2,2 -0,3 … 43,2 43,4 43,7 43,9 44,1 44,3 44,6 44,8 45,0 45,2 45,5 45,7 45,9 46,1 46,4 46,6 46,8 47,1 47,3 47,5 47,7 48,0 48,2 48,4 … 46,0 46,1 47,4 47,5 46,6 45,5 41,8 24,1 47,6 47,8 47,7 45,4 48,8 48,8 50,1 50,2 49,3 48,2 44,5 26,8 50,3 50,5 50,4 48,1 gen 01 mar 01 mag 01 lug 01 set 01 nov 01 gen 02 mar 02 mag 02 lug 02 set 02 nov 02 gen 03 mar 03 mag 03 lug 03 set 03 nov 03 gen 04 mar 04 mag 04 lug 04 set 04 nov 04 Stima del trend 𝑇t rispetto alle medie mobili MM MM d=13 L = 13 Tt 51 49 47 45 43 41 39 37 35 gen 01 mar 01 mag 01 lug 01 set 01 nov 01 gen 02 mar 02 mag 02 lug 02 set 02 nov 02 gen 03 mar 03 mag 03 lug 03 set 03 nov 03 gen 04 mar 04 mag 04 lug 04 set 04 nov 04 Serie storica stimata Tt serie dati osservati serie stimata 60.0 55.0 50.0 45.0 40.0 35.0 30.0 25.0 20.0 PREVISIONE SERIE STORICA • Modello stimato: 𝑦𝑡𝑘 = 37,8 + 0,23 𝑡 + 𝑠𝑘 t=0, …, n-1 k=1, …, d con 𝑠𝑘 : k 1 2 3 4 5 6 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno 𝑠𝑘 2,8 2,7 3,8 3,6 2,5 1,1 … 7 8 9 10 11 12 … Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre … -2,8 -20,7 2,6 2,6 2,2 -0,3 • Allora la previsione per il mese di Maggio del 2005 (52.esimo mese dal primo dato disponibile della serie stimata), è: 𝑦𝑡𝑘 = 37,8 + 0,23(52) + 2,5 = 52,26 PREVISIONE SERIE STORICA Metodo livellamento esponenziale (previsioni di breve periodo) La previsione al tempo t+1 modifica la previsione precedente 𝑇𝑡 𝑇𝑡+1 = 𝑤𝑦𝑡 + 1 − 𝑤 𝑇𝑡 La previsione tiene conto dell’errore di previsione (𝑦𝑡 −𝑇𝑡 ) commesso nel prevedere 𝑦𝑡 ponderato secondo il valore del parametro di smussamento w, infatti: 𝑇𝑡+1 = 𝑤𝑦𝑡 + 𝑇𝑡 − 𝑤𝑇𝑡 = 𝑇𝑡 +𝑤(𝑦𝑡 − 𝑇𝑡 )