Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2011/2012
Progetto: Dai Polimeri Sintetici alle
Plastiche Biodegradabili
PRODUZIONE DI BIOPLASTICHE DA SCARTI
DELL’INDUSTRIA AGRO-ALIMENTARE
LABORATORIO
Referente Prof. A. Madaio
BIOPLASTICHE
IN LABORATORIO
Preparazione omogenato di finocchio
Abbiamo tagliato le guaine fogliari esterne del finocchio in pezzetti di circa
1 cm3
Preparazione omogenato di finocchio
Le abbiamo pesate, addizionate di un ugual volume di acqua (500 ml di
acqua per ogni 500 grammi di finocchi) e portate ad ebollizione.
Preparazione omogenato di finocchio
Abbiamo fatto bollire per 30 minuti e successivamente raffreddare per il
tempo necessario
Preparazione omogenato di finocchio
Dopo l’ebollizione, abbiamo trattato il
materiale in centrifuga da cucina, con
setaccio a 200 micron, per allontanare la
parte fibrosa.
Abbiamo ripassato il primo scarto in
centrifuga, rimescolato l’omogenato e
messo da parte una piccola quantità per
la determinazione del residuo secco.
Determinazione residuo secco
Abbiamo pesato una navicella di
alluminio e annotato il peso (tara)
Abbiamo aggiunto nella navicella 1
mL dell’omogenato di finocchio
Determinazione residuo secco
Abbiamo incubato a 80°C per circa
30 minuti per far evaporare la
componente acquosa,
Abbiamo fatto raffreddare in un
essiccatore per circa 15 minuti e poi
abbiamo pesato il campione
Abbiamo ripetuto il procedimento precedente fino a peso costante della
navicella e il suo contenuto.
Determinazione residuo secco
Abbiamo effettuato la determinazione del residuo secco anche con la
bilancia termica.
In entrambi i casi gli omogenati di finocchio hanno dato un residuo secco
pari a 130mg/mL in media
Preparazione dei film
 Nella preparazione dei film abbiamo utilizzato l’omogenato
di finocchio come matrice polisaccaridica e il siero refluo
da caseificio come fonte della componente proteica.
 L’enzima transglutaminasi avrebbe potuto essere
addizionato come agente reticolante, per consentire la
formazione di un network di proteine stabilizzato da
legami covalenti isopeptidici
 Poiché il potere reticolante è insito già nell’omogenato di
finocchio, noi non abbiamo utilizzato la transglutaminasi
 Inoltre, le differenze con la bioplastica ottenuta senza
enzima sarebbero visibili solo al microscopio elettronico.
Preparazione dei film
Abbiamo versato in un beker:
- 2 volumi di omogenato di finocchio
- 1 volume di siero
e abbiamo mescolato lentamente, evitando la formazione di bolle o schiuma
Preparazione dei film
Abbiamo stratificato ~ 50 ml della
miscela in piastre di Petri del
diametro di 8.5 cm
Preparazione dei film
... e le piastre così preparate sono state messe ad essiccare in stufa
a 40°C per 24-48 ore
Preparazione dei film
Dopo l’essiccamento si è notata la
formazione di un biofilm nelle
piastre
Preparazione dei film
Il Biofilm ottenuto si presenta lucido, semitrasparente, ed è
biodegradabile, compostabile e .... commestibile...!!
Biofilm dalle fragole
Lo stesso procedimento è stato eseguito con la fragola...
Biofilm dalle fragole
Metodo di Bradford
 Questo metodo si basa sulla formazione di un complesso tra il colorante
Coomassie Brilliant Blue e le proteine, grazie all’instaurarsi di interazioni di
tipo elettrostatico, con i gruppi amminici e carbossilici delle catene
proteiche, e di Van der Waals, con i residui aromatici delle stesse.
 A bassi valori di pH, il colorante libero ha massimi di assorbimento a λ=465
e λ=650 nm, mentre il complesso che forma con le proteine esibisce un
massimo di assorbimento a λ=595 nm (blu).
 L’analisi spettrofotometrica del complesso consente il dosaggio delle
proteine, in quanto l’intensità del colore blu (e dunque l’assorbimento) è
proporzionale alla concentrazione proteica.
Metodo di Bradford
 In genere quantità uguali di proteine differenti legano la stessa quantità
di colorante. Il saggio, quindi, è indipendente dal tipo di proteina.
 Come proteina standard per la taratura si utilizza l’ albumina di siero
bovino (BSA).
Metodo di Bradford
Vantaggi del metodo.
 Semplicità della preparazione, sviluppo immediato del colore e sua
stabilità.




Svantaggi del metodo.
È comunque un metodo relativo in quanto la quantità di colorante
legato sembra variare in base al contenuto in amminoacidi basici
(arginina e lisina) nella proteina.
Molte proteine non si disciolgono in maniera appropriata nella miscela
di reazione acida.
Il reagente colora le cuvette ed è piuttosto difficile da rimuovere.
Il saggio è inibito dalla presenza di detergenti
Determinazione del contenuto proteico del
siero di latte col Metodo di Bradford
Il metodo di Bradford è stato utilizzato per calcolare la
concentrazione di proteine presenti nel nostro siero di latte
Determinazione del contenuto proteico del
siero di latte col Metodo di Bradford
Abbiamo dosato le proteine del siero di
latte, utilizzato per realizzare il
polimero, con il metodo di Bradford
usando uno spettrofotometro UV-VIS a
doppio raggio.
Questo metodo si basa sulla
formazione di un complesso tra un
colorante e le proteine, di colore blu,
la cui intensità è proporzionale alla
concentrazione proteica.
Determinazione del contenuto proteico del siero di
latte col Metodo di Bradford
Abbiamo realizzato una retta di
taratura utilizzando l’ albumina di
siero bovino (BSA) come standard
proteico.
Gli alunni più esperti ci hanno insegnato
a “pipettare” , per poter realizzare
standard accurati!
Determinazione del contenuto proteico del siero
di latte col Metodo di Bradford
... e dopo l’allenamento abbiamo
preparato nove standard….
….. e tre campioni a diversa diluizione
Determinazione del contenuto proteico del siero di
latte col Metodo di Bradford
Abbiamo atteso 10 minuti, necessari
per la formazione del complesso, e
abbiamo letto l’assorbanza a 595 nm,
contro il bianco, di standard e
campioni.
Con i valori letti per gli standard abbiamo
costruito la retta di taratura, A= f(C) su
foglio elettronico, e da questa, per
interpolazione, abbiamo ricavato la
concentrazione (in μg) delle proteine nei
campioni di siero analizzati.
Determinazione del contenuto proteico del
siero di latte col Metodo di Bradford
1.600
1.400
y = 0.017x - 0.001
R² = 0.997
1.200
1.000
0.800
0.600
0.400
0.200
0.000
0
20
40
60
80
Questa è la retta che abbiamo
ottenuto!
100
La media dei risultati ottenuti per la
concentrazione proteica dei campioni di
siero di latte risulta pari a 7.59 mg/mL,
valore in buon accordo con quelli
riscontrati nel siero di latte di bufala!
Sitografia
 http://www.agraria.unina.it:20100/facolta/docs/13/rice
_rSTA_1278428422331.pdf
 http://www.fedoa.unina.it/134/1/giosafatto_tesi_dottor
ato.pdf
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la parte di laboratorio e` in questa pagina