Strumenti di relazione
ludovico
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Atopia
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ludovico romagni
Relazioni contestuali
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ludovico romagni
uomo
Strumenti di relazione
a.a. 2008_09
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Strumenti di relazione
costruito
a.a. 2008_09
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ludovico romagni
Strumenti di relazione
ludovico romagni
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ludovico romagni
Per Vitruvio l’idea di misura viene definita da
una serie di termini che ancora oggi
rappresentano la base del fare architettonico
e che determinano, per la prima volta,
l’importante distinzione tra attività
intellettuale e pratica: canone, modulus,
symmetria, analogia, eurythmia, rythmos sono
strumenti della composizione architettonica
intorno ai quali ancora oggi ci confrontiamo.
In particolare il concetto di modulus inteso
come unità di misura sul quale viene costruito
un edificio o il nostro corpo e che diviene
fattore determinate verso una
commensurabilità delle parti.
In esso è contenutà l’idea delle parti e
dell’intero con una contraddizione: da una
parte è il modulo che nel suo reiterarsi
costruisce l’intero (come nel caso dell’arte
greca) dall’altra è il tutto che si scompone
offrendo come risultante il modulo base; è una
ambiguità importante che diverrà
determinante in alcune teorie del moderno
(Wachsmann) in cui il modulo diverrà esso
stesso opera.
Strumenti di relazione
L’arte di far coesistere cose differenti: il tutto e le parti
ludovico romagni
Le regole geometriche
LA PROSPETTIVA
lo spazio urbano rinascimentale è
uno spazio concluso unitario ,
costituito da parti simmetriche ,
basato su forme geometriche
regolari, simmetriche, misurabili,
valutabili nelle sue proporzioni,
comprensibile, razionale, con una
concezione spaziale che fa capo
alla prospettiva.
……bisogna essere disposti a separarsi da ciò che non resiste
alla prova della necessità Mies van de Rhoe
Strumenti di relazione
CONCINNITAS l.b. Alberti
ludovico romagni
L’ invenzione
A partire dal manierismo e per tutto il seicento, al
concetto di forma rinascimentale si sostituisce
quello di immagine legato alla scoperta di una
misura psicologica.
Il fondamento della trattatistica del Barocco,
Borromini, Vittone, Guarini, utilizza nuovi
parametri di controllo: l’invenzione come misura
del valore della cosa e la conseguente importanza
di una tecnica geometrico – costruttiva a
sostegno dell’invenzione stessa.
Lo spazio diviene complesso ed il principio di
suddivisione si relativizza: strutture spaziali
policentriche legate alla scoperta delle geometrie
proiettive si sostituiscono a quelle rinascimentali
monocentriche.
In
Leopardi
Foscolo la metrica è espressa tecnicamente attraverso la modulazione varia e complessa
endecasillabo
dell'
, che si amplia in vasti movimenti strofici, in una musica mesta e solenne, grandiosa come la
meditazione del poeta sui temi della morte , della vita e del destino. Nel sonetto "Alla Musa" come in "Così gl'interi giorni" si ha
un lungo periodo iniziale che comprende due quartine, con sapienti cesure ed enjambements, o spezzature che danno al
("Pur tu…su le mie labbra; fuggiva / la stagion prima; dietro…questa,…)
verso una modulazione nuova, come segnata dalle pause e dal respiro della coscienza.
Una tecnica narrativa che ritroviamo anche in esperienze recentissime come il libro di
A. Baricco
attraverso una forma all'inizio
classicheggiante, grazie
all'alternarsi, nei Canti, di versi
endecasillabi e settenari dove
sono evidenti, nella struttura
ritmica, da un lato la
notevolissima padronanza
tecnica già acquistata dal poeta
in giovane età, dall'altro il suo
tendere a uno schema metrico
ampio e variato, che troverà più
tardi piena espressione nelle
sue Canzoni libere.
“City” dove l’assenza di interpunzione
soddisfa l’esigenza di visualizzare i pensieri dei personaggi come fossero strade all’interno di un sistema urbano. Periodi dilatati (dismisura narrativa) che
ritrovano la loro essenza ritmica nelle partizioni grafiche vuote e nelle forzature di alcuni caratteri intermedi:
.......quando sarà estate spalancherò le finestre, sarò in questa casa fino a quando sarò, MA
MA se tu aspetti e da fuori guardi quel
passare un’ora o una giornata intera, MA alla fine tu vedrai la porta aprirsi......
la casa potrà
Proust, “alla ricerca del tempo perduto”
procede nella narrazione senza seguire un
ordine cronologico normale, ma con continui
trapassi dal presente al passato creando
sospensioni, ritardi, effetti d'eco;
variano continuamente il rapporto fra la
rilevanza e la durata psicologica media o
normale degli eventi e quelli che essi
assumono sulla pagina; il lettore subisce una
continua trasformazione delle proporzioni,
come per una lente che gli venisse ora
allontanata ora avvicinata..
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Joyce
supera le normali strutture sintattiche sperimentando il famoso monologo
interiore dove viene registrato l'alogico fluire di richiami e di associazioni di idee, l'apparentemente
intersecarsi di differenti piani temporali.
“Un bel sollievo dovunque si sia non tenersi l'aria in corpo chissà se quella braciola di maiale che ho
preso col tè dopo era proprio fresca con quel caldo non ho sentito nessun dolore sono sicura che
quell'uomo curioso dal norcino è un gran furfante spero che quel lume non fumi mi riempirebbe il naso
di sudiciume megliocce rischiare che mi lasci aperto il gas tutta la notte non potevo riposar tranquilla
nel mio letto a Gibilterra mi alzavo anche per vedere ma perché diavolo mi preoccupo…”
ludovico romagni
Tavola Pitagorica
2:2 pianta piccola
3:4 pianta media
4.4 pianta grande
(l.B. Alberti)
La fuga
Teoria del “medio Armonico (A. Palladio)
maderna
Stockausen
Kagel
Bussotti
Cardew
elettronica
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Moran
ludovico romagni
Le due concezioni di modulo e di
scala, o, in altre parole, di
proporzione fondata sulle regole
compositive “interne”
all’architettura e di proporzione
conforme al rapporto con la
misura umana, costituiscono i
dispositivi di base attraverso i
quali si regola l’organizzazione
della variazione dimensionale
nelle diverse articolazioni
architettoniche: dagli elementi
costruttivi, agli edifici, alle loro
aggregazioni di insieme.
Intervenendo sulle relazioni tra le
misure del tutto e delle parti, e
avvalendosi dei sistemi di
aspettative a essi connessi, il
progettista può regolare il
rapporto tra dimensione reale e
dimensione percepita,
intervenendo così su uno dei
principali caratteri di espressione
gerarchica. L’incremento
dimensionale costituisce infatti
uno dei modi mediante i quali
luoghi e edifici speciali si
“rappresentano” all’interno del
continuum urbano e territoriale e
ne articolano l’organizzazione
strutturale in parti monumentali e
tessuti di base.
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la
s
cala
ludovico romagni
Things are queer _ Duane Michals
Attrazione tra le parti
La grande scala assume, in queste condizioni,
il ruolo di materiale della composizione,
contribuendo
a
definire
l’identità
architettonica dello spazio urbano.
Se pensiamo ad esempi importanti, quali il
Central Park di New York o al Campidoglio di
Chandigarh e molti altri, proprio la grande
estensione spaziale dei vuoti che li
compongono, conduce ad una maggiore
coerenza figurale.
Se da un lato può apparire strano, (data la
consuetudine fondata su fenomeni verificati)
che l’incremento di ampiezza degli spazi
conduca necessariamente alla perdita di
definizione individuale, dall’altro dimostra che
quando l’articolazione compositiva risulta tale
da instaurare forti relazioni tra elementi
strutturali in un insieme urbano, trae motivi di
coesione dall’elevata estensione delle sue
misure.
La vicinanza esprime l’idea di una
distinzione, ma nello stesso
tempo, di un appartenenza tra le
cose diverse ma formate da una
stessa sostanza.
C’è una distanza tra oggetto e
forma del territorio, una
relazione tra la forma
dell’oggetto e il luogo dove è
situato.
Quando la distanza – limite è
grande si possono perdere le
caratteristiche di coesione tra le
parti e diventare altro.
In questo ambito di intervento, il
tema del controllo compositivo
della grande dimensione si
orienta essenzialmente sugli
aspetti relativi alla configurazione
dello spazio vuoto (distanza).
Distanza Limite
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ludovico romagni
I pieni e i vuoti _ sistema chiuso _ Il Foro
Il sistema aperto_ l’Acropoli
Non sono molti i momenti della storia in cui il “vuoto” diviene protagonista dello
spazio.
Se si volesse individuare una possibile pulsazione temporale in cui i caratteri
delle spazialità “aperte” hanno assunto un ruolo preminente su quelle “chiuse” e
continue pensiamo immediatamente all’acropoli o alle grandi aperture del
Barocco per poi rimbalzare alla città teorizzata dal moderno ed arrivare, infine,
alla dispersione contemporanea.
Analogie dimensionali
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ludovico romagni
Barcellona
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RIPETIZIONE
ludovico romagni
VARIAZIONE
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Tokyo
ludovico romagni
La città contemporanea
I telai infrastrutturali
Lo sprawl urbano e gli spazi residuali
Costruire sul costruito
Continuità
Contrasto
La teoria del restauro
kraanspoor
Strumenti relazionali
Storia
La prospettiva
lo spazio urbano rinascimentale è uno spazio concluso
unitario , costituito da parti simmetriche , basato su
forme geometriche regolari, simmetriche, misurabili,
valutabili nelle sue proporzioni, comprensibile, razionale,
con una concezione spaziale che fa capo alla prospettiva.
Moderno
Il modulo
L’identificazione di un modulo abitativo reiterato
all’infinito per configurare scenari urbani, in un territorio
illimitato.
Contemporaneo
Lo spazio vuoto
Nella contemporaneità l’organismo architettonico si
costruisce su aspetti programmatici che ne impediscono
la relazione reciproca: l’unico elemento di relazione è lo
spazio interstiziale, Il vuoto.
Riusciranno un giorno i gusci abbandonati delle fabbriche (…) a catturare l’immaginazione dei turisti come le rovine romane?
(Kevin Lynch)
Il laboratorio è strutturato a sviluppare un ragionamento sul rapporto progetto/tempo: si vuole verificare quale ruolo
assume oggi la dismissione nel disegno dei territori e nei destini che li attendono.
La fine dell’uso per il quale l’architettura è stata progettata, la definizione di nuove modalità di occupazione, le ragioni di
possibili strategie di trasformazione del volume esistente, il dialogo tra costruito e spazio aperto verranno letti alla luce
dell’effettiva necessità e capacità della città di mantenere gli spazi ereditati da un passato recente.
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