Senti nel viaggio una strana magia in ogni angolo in ogni via Toglie il fiato ai viaggiatori La vista della città dal Bastion dei Pescatori Se il viaggio ti stanca e cerchi riposo, non fermarti su una panca Rimarrai inerme se un bagno farai nelle sue terme Non potrai scordare più il suo bel Danubio blu Ingredienti: 300 G Carne Di Vitello Tagliata In Dadi; 300 G Carne Di Maiale Tagliata In Dadi; 3 Cucchiai Paprica Dolce; 4 Cipolle; 4 Cucchiai Passata Di Pomodoro; 1 Tazza Brodo Di Pollo ; 2 Cucchiai Crema Acida Olio D'oliva Burro Sale Procedimento: Tagliuzzare e soffriggere le cipolle in olio e burro fino a doratura. Aggiungere la carne e soffriggere un po'. Aggiungere la paprica e il passato di pomodoro e quindi il brodo. Salare ma non troppo. Cuocere a fuoco moderato fino a che la carne diventa morbida e il sugo si condensa. Quando la consistenza è giusta togliere dal fuoco. Preparare la crema acida aggiungendo un cucchiaio di succo di limone a 20 cl di panna. Aggiungere la crema acida e mescolare bene. Infine il gulash è pronto. Buon appetito. VIAGGIO ALLE TERME DI SZECHENYI: Budapest è sempre stata una città termale e non ha perso questa sua caratteristica anche quando è diventata una metropoli: oggi è l'unica capitale europea con le terme e nel 1934 ha ottenuto l'appellativo di "città termale". Il Bagno termale Széchenyi è uno dei maggiori complessi balneari d'Europa. È situato nel cuore del parco pubblico di Városliget. Lo stabilimento è stato ampliato nel 1927 con i reparti pubblici per uomini e donne e anche come spiaggia. Verso la metà degli anni '60 sono sorti il reparto termale e il reparto fisioterapeutico. L'acqua proviene da una fonte artesiana scavata ad una profondità di 1.250 metri ed ha la temperatura di 76 C°. Le acque termali inoltre non sono solamente curative, ma aiutano anche a prevenire le malattie ed a mantenere un buono stato di salute. Io e la mia famiglia abbiamo fatto il bagno nella vasca all’ aperto alle otto di sera la temperatura esterna era di un grado sotto lo zero; mentre la temperatura della vasca era di trentotto gradi. Quando si esce in costume da bagno bisogna correre ed entrare subito nell’ acqua perché sennò ci si congela. Oltre a tre vasche esterne, ci sono numerose vasche interne ciascuna con una temperatura diversa dall’ altra. GEOSTORIA: Tra il XV e il XVIII l'Ungheria, che in questo periodo assunse il nome di Ungheria Reale, visse uno stato di guerra continua contro l'Impero ottomano, con risultati alterni ora di vittoria, ora di sconfitta . Il regno subì, a partire dal XVI secolo, la dominazione dell'Impero ottomano finché, nel corso del Seicento, venne progressivamente assorbito dall'Impero d'Austria: l'unione fu sancita nel 1697 e confermata nel trattato di Carlowitz nel 1699. Fino all'epoca napoleonica e romantica il regno d'Ungheria era essenzialmente il "regno della Sacra Angelica, et Apostolica Regni Hungariae Corona", con il latino lingua ufficiale fino al 1846. Durante i moti rivoluzionari del 1848 l'Ungheria dichiarò la propria indipendenza dall'Impero Austriaco con l'intento di creare una repubblica. La rivolta fallì (a causa di un massiccio intervento russo e per le divisioni interne al movimento antiaustriaco che divisero gli ungheresi al loro interno. Con il crescere dei nazionalismi (già dal XIII secolo) l´Ungheria perse il carattere sovraetnico per diventare uno Stato multi-etnico del quale alla fine tutti i movimenti nazionalisti a base etnica cercarono di liberarsi. Nel 1867 l'Impero austriaco concesse un'ampia autonomia agli Ungheresi, creando un compromesso: l'unione personale dell'Impero Austro-Ungarico. Durante il periodo di Pasqua, usanze tipiche e manifestazioni folcloristiche danno vita in Ungheria a eventi e celebrazioni caratteristiche, in cui si mixano antiche tradizioni cristiane ad antichi riti pagani. Le differenti consuetudini da parte degli ungheresi di festeggiare il periodo di Pasqua sono variate col passar del tempo di zona in zona e in alcune aree del Paese ( specie nei villaggi ) sono ancora vive e sentite. Le più diffuse tradizioni pasquali in Ungheria sono, la benedizione del cibo e la decorazione delle uova di cui specie in primavera, veniva attribuito sin dall’antichità un profondo significato. Infatti secondo una credenza popolare, i misteriosi simboli dipinti sul guscio erano dotati di potere magico: la mano, la stella o la croce, ad esempio, scacciavano i malanni e il maligno, così che tra gli ungheresi si è diffusa la consuetudine, a Pasqua, di appendere uova dipinte su alberi o su ramoscelli decorativi posti sulla porta di casa o in cortili di abitazioni con ragazze. Non a caso, tra i preparativi che caratterizzano i giorni precedenti la Pasqua, spicca proprio la decorazione delle uova: dopo averle trasformate in veri e propri capolavori di fantasia e colore, gli ungheresi pongono le uova in un grazioso cesto, collocato in bella vista sul tavolo, oppure le appendono su rametti di ginestra. Piatto pasquale tradizionale, le uova sode si accompagnano al delizioso prosciutto affumicato, servito a tavola solo in questo periodo dell’anno. Infine, come da antica tradizione ancor oggi molto viva soprattutto in provincia, il lunedì di Pasqua le ragazze aspettano con impazienza l’arrivo dei ragazzi, che si divertono a gettare loro dell’acqua per augurare fecondità e felici novità.