FOCE SARNO OPERE IN PROGETTO Nell’area in esame, come si è detto, è in corso la realizzazione di un impianto di depurazione delle acque del fiume Sarno. Il progetto, in particolare, prevede la realizzazione di due vasche per il trattamento delle acque: una vasca di sedimentazione ed una per i trattamenti biologici. La vasca di sedimentazione ha dimensioni in pianta di 78,20 x 64,40 m2 ; la vasca dei trattamenti biologici ha dimensioni ancora maggiori: 173,70 x 64,40 m2 . Le due vasche sono affiancate sul lato corto . Le vasche sono dotate di setti longitudinali, che le suddividono in vasche indipendenti, e di una copertura che poggia su tali setti. La fondazione è costituita da una platea estesa su tutta l’area di carico, dello spessore di 0,9 m per una fascia larga 5 m al di sotto dei setti, e di 0,4 m per una fascia centrale larga 9,8 m al di sotto di ciascuna vasca. Fra le due fasce è disposto un giunto impermeabile e deformabile, che consente la rotazione relativa delle due parti ed uno spostamento relativo non maggiore di 50 mm. Figura ….. Schema delle fondazioni e della struttura (sezione parallela al lato corto dell’opera) Per quanto attiene alla vasca dei trattamenti biologici, su di essa gravano i seguenti carichi per unità di superficie: •Acqua (altezza massima: 9,0 m): qacqua = 90,0 kPa •Peso della struttura (pareti, setti): qpar = 16,8 kPa •Peso della fondazione: qfond = 22,5 kPa •Peso della copertura: qtetto = 10,0 kPa •Peso dei macchinari: qmacch = 0,1 kPa •Carico variabile: qvar = 5,0 kPa •Carico neve: qneve = 1,0 kPa 5.4. Problemi esecutivi Dal punto di vista esecutivo, l’operazione più impegnativa è rappresentata dal grande scavo di sbancamento che dovrà precedere la realizzazione delle vasche. Come si è detto, il piano di posa delle fondazioni delle vasche è previsto a una profondità di 2 m al di sotto del piano di campagna attuale; tenuto conto della necessità di realizzare un sottofondo di materiale arido stabilizzato per regolarizzare il piano di posa, ma anche per consentire la circolazione dei mezzi di cantiere, la massima profondità di scavo sarà dell’ordine di 2,3 ÷ 2,5 m. Come si ricorderà, durante le indagini geotecniche il pelo libero della falda freatica è stato rinvenuto ad una profondità media di 1,8 m. Tenuto conto delle possibili oscillazioni di tale livello, connesse al regime delle precipitazioni meteoriche, è da prevedere uno scavo che potrà spingersi fino a circa 1 m al di sotto della falda. Ciò comporterà la necessità di prevedere un adeguato impianto di pompaggio per tenere lo scavo all’asciutto. L’impianto dovrà essere mantenuto in funzione fino al completamento dei getti in fondazione ed alla sigillatura dei giunti nella platea di fondo delle vasche. Si ricorda che, per contenere gli spostamenti differenziali dei lembi dei giunti entro limiti compatibili con la funzionalità dei giunti stessi, si è prescritta una particolare sequenza costruttiva, che minimizza tali spostamenti. In particolare, si procederà dapprima alla realizzazione delle pareti perimetrali e dei setti, con la rispettiva striscia di platea di fondazione alla quale sarà fissato il giunto. In una seconda fase, che potrà essere immediatamente successiva, si realizzeranno le platee nelle zone centrali delle vasche e si sigillerà il giunto di collegamento. Con tale sequenza esecutiva, i cedimenti dovuti al peso proprio delle travi di fondazione, delle pareti e dei setti si esauriranno prima che il giunto sia operativo; tali cedimenti, dunque, non forniscono contributo al computo dei cedimenti differenziali. Non appena realizzate le platee, sarà opportuno disporre sul loro estradosso alcuni punti (chiodi di acciaio inox a testa sferica) per la misura del cedimento, da seguire durante la costruzione e il primo riempimento a mezzo di livellazioni topografiche riferite ad un caposaldo sufficientemente stabile e lontano dall’area delle vasche. Le livellazioni dovranno essere ripetute ad intervalli di circa 1 settimana durante i lavori e al primo riempimento (all’atto del riempimento i punti di misura dovranno essere trasportati sulla copertura); in seguito, l’intervallo fra una misura e la successiva potrà essere allungato. L’ultima misura sarà eseguita almeno sei mesi dopo il primo riempimento. FOCE SARNO Vecchie indagini 1994 profondità (m) 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 s'v (kPa) 25 41 57 72 88 103 119 135 S1 NSPT 4 12 8 15 19 19 26 28 S2 NSPT 6 8 14 19 20 25 29 32 S3 NSPT 10 15 18 31 29 27 42 40 S4 NSPT 7 13 15 20 21 26 33 35 Descrizione derivante dai sondaggi riporto sabbia deb. limosa sabbia con pomici sabbia limosa sabbia con ghiaia S1 z (m) 3,0 15,2 17,3 41,0 >50,0 S2 z (m) 2,8 16,5 18,0 >40,0 --- S1 N1(60) 18 41 6 16 18 7 7 9 S3 z (m) 3,0 16,0 22,0 >40,8 --- S2 N1(60) 20 17 5 23 21 19 16 17 S4 z (m) 6,0 16,0 18,0 >40,0 --- S3 N1(60) 21 11 8 14 18 8 8 S5 z (m) 4,5 15,0 17,5 >40,0 --- S4 N1(60) 29 21 3 21 18 9 9 S6 z (m) 3,5 15,8 18,5 43,5 >46,5 S5 N1(60) 22 28 15 15 28 23 18 17 zmedia (m) 3,8 15,8 18,6 42,3 --- S6 N1(60) 19 29 23 23 23 18 18 17 Schmertmann f (°) 37,5 42,3 33,4 36,8 37,4 33,8 33,9 34,6 S2 f (°) 38,0 37,0 33,1 38,6 38,1 37,7 37,0 37,0 S3 f (°) 38,2 35,4 34,2 36,4 37,3 34,3 34,3 28,0 S4 f (°) 39,9 38,2 32,1 38,2 37,3 34,6 34,8 28,0 0,043 -0,069 0,077 0,053 0,045 0,076 0,076 0,074 S1 Dr 0,68 1,02 0,39 0,63 0,67 0,42 0,42 0,47 S2 Dr 0,71 0,64 0,36 0,76 0,72 0,69 0,64 0,64 S5 f (°) 38,4 39,8 36,4 36,5 39,7 38,7 37,3 37,1 S6 f (°) 37,6 39,8 38,5 38,5 38,6 37,4 37,3 37,2 0,035 0,051 0,076 0,023 0,033 0,041 0,051 0,051 S3 Dr 0,73 0,53 0,44 0,60 0,67 0,45 0,45 0,031 0,069 0,076 0,059 0,046 0,075 0,075 -0,014 S4 Dr 0,85 0,73 0,29 0,73 0,67 0,47 0,48 S5 Dr 0,74 0,84 0,60 0,61 0,84 0,76 0,67 0,65 S6 Dr 0,68 0,84 0,75 0,75 0,76 0,67 0,66 0,66 S1 f (°) 35,9 45,2 30,9 34,9 35,7 31,2 31,3 32,0 S2 f (°) 36,7 35,1 30,5 37,7 36,8 36,1 35,1 35,1 S3 f (°) 37,0 33,0 31,6 34,2 35,6 31,8 31,8 28,4 -0,004 0,031 0,071 0,031 0,046 0,074 0,073 -0,014 0,027 -0,002 0,058 0,058 -0,001 0,022 0,046 0,049 S4 f (°) 40,0 37,0 29,8 37,0 35,6 32,0 32,2 28,4 0,042 -0,003 0,025 0,025 0,023 0,044 0,046 0,048 S5 f (°) 37,4 39,8 34,3 34,4 39,8 37,8 35,6 35,3 S6 f (°) 36,0 40,0 37,5 37,6 37,7 35,8 35,6 35,5 « I risultati delle prove CPT sono riportati nel diagramma ….. Le 6 prove mostrano andamenti ripetitivi fra loro per l’intero ambito di terreno esplorato. Fanno eccezione le prove CPT1 e CPT 2 che, fra le profondità di 15 e 18 m circa, mostrano valori di resistenza alla punta qc significativamente minori delle rimanenti 4 prove. Nell’insieme, comunque, il sottosuolo dell’area indagata si presenta marcatamente uniforme in direzione orizzontale.» Figura 3: Pozzetto di saggio n. 1. E’ visibile la posizione del pelo libero della falda ed uno strato di frammenti lapidei di natura lavica alla profondità di circa 1,6 m Figura 4: Pozzetto di saggio n. 3. E’ visibile la posizione del pelo libero della falda ed uno blocco lapideo di natura lavica alla profondità di circa 1,6 m 2 qc (kg/cm ) zmedio (m) riporto 17,5 sabbie limose 1 150 sabbie limose 2 70 sabbie limose 3 160 s'v (kPa) 2,5 8 14,5 24 qc1 (MPa) 37,14 80,04 130,74 204,84 API f (°) Dr 2,9 16,8 6,1 11,2 0,307 0,741 0,448 0,605 Schmertmann f (°) 30,0 37,3 31,7 34,4 media da CPT API Schmertmann f (°) f (°) 30,7 33,0 38,0 38,7 33,2 35,5 34,6 36,6 32,3 38,4 34,3 36,5 dalle prove CPT Kulhawy & Maine (1990) API (1987) Schmertmann (1975) profondità (m) zmedio (m) s'v (kPa) qc medio (kg/cm ) qc1 (MPa) riporto 0-5 2,5 37 17,5 2,9 sabbie limose 1 5 - 11 8,0 80 150 16,8 sabbie limose 2 11 - 18 14,5 131 70 6,1 sabbie limose 3 18 - 30 24,0 205 160 11,2 2 Dr 0,31 0,74 0,45 0,61 f1 (°) 30,0 37,3 31,7 34,4 f2 (°) 32,3 38,4 34,3 36,5 media pesata 33,9 35,9 I coefficienti Nq ed Ng variano del 30-40 % per 2° da 33° a 35° …. dalle prove SPT (2006) Kulhawy & Maine (1990) API (1987) Schmertmann (1975) profondità (m) zmedio (m) s'v (kPa) riporto 0-5 2,5 37 sabbie limose 1 5 - 11 8,0 80 sabbie limose 2 11 - 18 14,5 131 sabbie limose 3 18 - 42 30,0 252 NSPT medio --21 14 24 N1(60) --23 12 15 Dr --0,76 0,55 0,61 f1 (°) --37,7 33,3 34,4 f2 (°) --38,6 35,7 36,5 media pesata 34,8 36,7 CARATTERIZZAZIONE Per tutti i terreni (in base alle indicazioni della relazione 1994): g' (kN/m3) 7,8 g (kN/m3) 17,6 zfalda (m) 2,50 PROGETTO – VERIFICA ALLO STATO LIMITE ULTIMO (SLU) – CARICO LIMITE VERTICALE E SCORRIMENTO Verificare l’entità della capacità portante di una platea di fondazione 10 x 10 m o di una soluzione con graticcio di travi di fondazione (tre lungo x e tre lungo y) con area di impronta pari a 1,2 x 10 m. Il piano di posa della fondazione sia fissato in entrambi i casi a circa 4 m dal piano campagna per l’esigenza di realizzare un piano interrato destinato a garage con interpiano utile pari a 2,5 m. In tutti e due i casi le verifiche siano condotte considerando come carichi verticali: G-Permanenti 4800 kN Q-Variabili 2400 kN Per combinazioni non sismiche l’azione orizzontale H ed il momento globale M al piede della struttura sono praticamente trascurabili. Per combinazioni sismiche invece si assume che: L’azione orizzontale globale alla base diretta lungo x (o lungo y) H = 1300 kN Il momento ribaltante totale alla base intorno ad y sia pari a: My=13800 kNm Consideriamo trascurabili il taglio lungo l’altra direzione ed il momento intorno all’altro asse. Nel caso della trave, immaginiamo quella centrale del graticcio e quindi quella più sollecitata le azioni da considerare sono: G-Permanenti = 2300 kN Q- Variabili=1100 kN H=580 kN My= 630 kNm