STATO SPAGNOLO O STATO CASTIGLIANO? • NO UNITA’ NAZIONALE, MA UNIONE PERSONALE. • I RE CATTOLICI CREANO STATO AUTORITARIO (POTERE REGIO CON ASSISTENZA GRUPPI SOCIO-POLITICI-CORTES). • STRUMENTI ISTITUZIONALI (SANTA HERMANDAD-CONSIGLIO REALE, INQUISIZIONE SPAGNOLA, REPRESSIONE MINORANZE RELIGIOSE-ESPULSIONE DEGLI EBREI 1492). • POLITICA ESTERA AGGRESSIVA (RIVALITA’ CON FRANCIA. ESPANSIONE IN ITALIA E MEDITERRANEO). • LA REGGENZA DI FERDINANDO IL CATTOLICO (1504-1516). VERSO IL GOVERNO DEGLI AUSTRIAS (CARLO V D’ASBURGO). Quando inizia la storia moderna? Quali le date significative? Due date convenzionali: 1453 o 1492? Non date, ma fenomeni. Le scoperte geografiche. La Riforma protestante. Lo Stato moderno. Sviluppo economico e demografico (l’Europa delle città e delle campagne). La stampa e la nuova figura dell’intellettuale. LO SPAZIO SPAGNOLO. CARATTERI GENERALI • CONCETTO UNITARIO SOLO DAL XVIII SECOLO. PRIMA UNIONE DINASTICA CASTIGLIA-ARAGONA(1479) TERRITORIALE SOLO DOPO 1492 (CONQUISTA GRANADA). • LO SPAZIO SI ALLARGA GRAZIE ALLE SCOPERTE E CONQUISTE COLONIALI (ATLANTICO E PACIFICO). ALLE VICENDE DINASTICHE –ASBURGO (EUROPA-MEDITERRANEO). • POPOLAZIONE 10ML (1600) AUMENTO FINO A 1560-70. POI STASI. MINORANZE (EBREI, MORISCOS). MIGRAZIONI INTERNE (MINORANZE) ESTERNE (STRANIERI). EMIGRAZIONE NELLE INDIE (200 MILA VERSO 1600). • PAESAGGIO (DESCRITTE SOPRATTUTTO CITTA’ POCO CAMPAGNE). HABITAT (AL NORD DISSEMINATO, AL SUD CONCENTRATO (MESETAS). • PRODUZIONI (GRANO, CEREALI, VITE, OLIVO). DAL ‘500 GELSO. • LANA (TRANSUMANZA OLTRE 2ML DI CAPI NEL ‘500, POI DIMINUISCE. POTERE DELLA MESTA). LO SPAZIO SPAGNOLO. CARATTERI GENERALI • • • • • • • • SISTEMI DI COLTIVAZIONE: ROTAZIONE (BIENNALE-TRIENNALE) SISTEMA ATLANTICOASTURIE GALIZIA (ROTAZIONE-FORAGGIO). PROPRIETA’ TERRIERA: REALE, SIGNORIA, MUNICIPALE, PRIVATA, ECCLESIASTICA. ARTIGIANATO E INDUSTRIA: FRAMMENTAZIONE. CONCENTRAZIONE NEL SETTORE TESSILE (PREDOMINIO DEL DOMESTIC-SYSTEM). RELAZIONI COMMERCIALI. MONETA (METALLI PREZIOSI DALL’ AMERICA, SOPRATTUTTO ARGENTO DAGLI ANNI 1540). INFLAZIONE E RIVOLUZIONE DEI PREZZI. STRADE E TRASPORTI. RETE VIARIA SVILUPPATA SOPRATTUTTO IN CASTIGLIA. EBRO E TAGO ORIENTANO VIE OVEST-EST. MADRID NODO CENTRALE. AMBITO MEDITERRANEO: DA CATALOGNA AI PORTI DI LINGUADOCA E PROVENZA E ITALIANI (LIVORNO, GENOVA, NAPOLI, SICILIA, MALTA, NORD AFRICA). CAMINO DE FLANDES (THE SPANISH ROAD): DA BARCELLONA A GENOVA, MILANO, VALTELLINA, FRANCA CONTEA, FIANDRE). AMBITO ATLANTICO: FIANDRE, ANVERSA, INGHILTERRA, BRETAGNA, PORTOGALLO). CARRERA DE INDIAS. MARTIN LUTERO • • • • • • • • Sola scriptura, sola fide. La polemica contro le indulgenze (1517). Svalutazione del papa e della gerarchia. Scomunica (1520) e condanna imperiale (Dieta di Worms 1521). Le implicazioni sociali della Riforma 1523-1525 (rivolte cavalieri e contadini). La sconfitta delle componenti radicali. NASCITA DELLO STATO MODERNO (FRANCIA, SPAGNA, INGHILTERRA) NUOVE TEORIE DEL POTERE • Rottura dei poteri universali (Papato-Impero). • Re-sacerdote (nuovo David, il potere deriva da Dio e consente controllo della Chiesa locale). • Accentramento e burocrazia (bene/utilità-pace/sicurezza). • Monopolio della violenza e della giustizia. • La ricchezza, “nerbo della guerra”. Le nuove teorie di politica economica. Controllo fiscale e mercantilismo. • Le riflessioni politiche. Machiavelli: il potere giustificato dalla razionalità e dalla forza, non dalla morale. Jean Bodin: il potere si basa sulla legge (naturale e divina). Il re è “legibus solutus”, ma deve rispettare le leggi fondamentali della nazione. L’impero di Carlo V (1500-1558) L’ITALIA DEL PRIMO CINQUECENTO:LA POLITICA. • Realtà frammentata. Le «guerre d’Italia» (1494-1559). • L’Italia del nord: il ducato sabaudo (invasione francese del 1536, dopo condominio tra Francia e Spagna). Ducato di Milano (francese dal 1499 al 1512, spagnolo dal 1535). I ducati padani: Mantova (Gonzaga, col Monferrato dal 1536), Ferrara (Este fino al 1598, poi Modena-Reggio), ParmaPiacenza (Farnese). • Le Repubbliche: Venezia (con Bergamo e Brescia), governo oligarchico: duemila famiglie, Libro d’oro (doge, Maggior Consiglio, Consiglio dei Dieci). Stato da Mar. Diplomazia permanente modello europeo. • Genova: oligarchia più faziosa. Doge, Maggior Consiglio, Magistrature. Banco di San Giorgio. Difficile equilibrio, instabilità del Ponente ligure e della Corsica. L’ITALIA DEL PRIMO CINQUECENTO: LA POLITICA • Il Centro: Firenze dal principato allo stato territoriale. Morte di Lorenzo il Magnifico (1492). Intermezzo repubblicano (1494-1512, Machiavelli e Savonarola). Definitivo ritorno dei Medici (1530). • Il ducato di Urbino: dai Montefeltro ai Della Rovere. • Lo stato della Chiesa. Il sovrano-pontefice. Sacro Collegio, Segreteria di Stato, legati papali. Il nepotismo (costituzione di un dominio territoriale: Lazio, Umbria, Marche, Romagna). • Regno di Napoli e isole: fine dinastia aragonese. Lotta egemonica tra Francia e Spagna. Vittoria spagnola nel 1503 con Ferdinando il Cattolico (disfida di Barletta). Creati tre viceregni (Napoli, Sicilia, Sardegna). Pericolo turco permanente. I CENTRI DEL RINASCIMENTO: ARTE E CULTURA • La Milano degli Sforza: Ludovico il Moro (1480-1500). Arrivo di Donato Bramante e Leonardo (L’Ultima Cena, 1498). I pittori leonardeschi. • Mantova: arrivo di Leon Battista Alberti (1459) e Mantegna (la Camera degli Sposi). Il castello di San Giorgio: una vera cittàpalazzo. L’età di Isabella d’Este (1474-1539) e Federico II Gonzaga (1500-40). L’arte si rinnova: Correggio e Tiziano, Giulio Romano e l’eredità di Raffaello (Palazzo Te). • Ferrara: la tradizione cavalleresca e il poema epico (Boiardo e Ariosto, Orlando innamorato e furioso). Il castello di Ferrara palazzo-residenza. La scuola di pittura ferrarese: Cosmè Tura, Lorenzo Costa, Dosso Dossi. • Urbino. Piero della Francesca. La società di corte: il Cortegiano (Baldassarre Castiglione, 1524). I CENTRI DEL RINASCIMENTO: ARTE E CULTURA • Firenze: Marsilio Ficino e il neo platonismo (tentativo di armonizzare cristianesimo e filosofia). Botticelli, Michelangelo. • Roma: il papato rinascimentale e il progetto di una nuova Roma. Un papa umanista (Pio II, Enea Silvio Piccolomini). Il cantiere di San Pietro (1506-1626). Bramante, Michelangelo (la cupola, la tomba di Giulio II,). La scuola di Raffaello (le Stanze Vaticane). Il cantiere della Cappella Sistina (14751541): pareti laterali (Botticelli, Perugino, Pinturicchio), altare e soffitto (Michelangelo, Il Giudizio Universale). • Venezia. L’industria tipografica. Pietro Bembo e il petrarchismo. Tiziano pittore delle corti europee. L’ITALIA DELL’EGEMONIA SPAGNOLA II. • Venezia. Difesa dell’autonomia e lotta contro i turchi (la perdita di Cipro e Lepanto, 1570-71). Tensioni con la Chiesa (Giordano Bruno). La questione dell’Interdetto (1606). Difesa delle libertà civili. • Firenze. Rientro dei Medici (1530). Conquista di Siena e organizzazione dello stato (Cosimo I). Il granducato (1569). Assolutismo e controriforma. L’eredità galileiana: l’Accademia del Cimento,1657-66 (tradizione scientifica, Redi e Torricelli). Il principio dell’esperienza: Provando e riprovando. • Mezzogiorno spagnolo. Alleanza con i baroni. Eliminazione dissidenze (valdesi della Calabria). Brigantaggio endemico. L’utopia sociale di Tommaso Campanella (La Città del Sole, 1602). Le rivolte antispagnole: Napoli (1647). LA CRISI DEL SEICENTO IN ITALIA • Declino dei poli industriali: Milano, Firenze, Venezia (lana e seta). Caduta della produzione. Concorrenza olandese e inglese. • La rifeudalizzazione: riconversione degli investimenti (dall’industriacommercio alla terra). Chiusura delle oligarchie urbane. Stasi demografica e ritorno alla campagna. Nuovi rapporti di produzione. Pressione sui contadini. • Crisi politica. Genova coinvolta nella decadenza spagnola. Venezia costretta sulla difensiva (perdita di Candia nel 1670). Perenne pericolo turco. Ducati padani in crisi. Papato dopo Vestfalia (1648) perde influenza internazionale. • L’eccezione sabauda. Uno stato economicamente arretrato, ma inserito nel gioco europeo delle grandi potenze. Esperienza mercantilistica. • Il Mezzogiorno dei baroni e del latifondo. Si afferma economia coloniale : sud esporta materie prime (cereali, olio, vino) e importa manufatti. CULTURA E TEORIE POLITICHE NELL’ITALIA DEL SEICENTO. • Conformismo e ruolo degli intellettuali. Il caso di Torquato Tasso. Si riducono gli spazi autonomi (Inquisizione, censura). Da intellettuale a cortigiano (il ruolo delle corti). Le Accademie istituzioni rifugio. • La «Ragion di Stato» (Botero, 1589). Normativa politica che spesso si fonda sul machiavellismo, ma è subordinata ai modelli culturali della Controriforma. • L’importanza dell’eredità galileiana (Lincei a Roma, Cimento a Firenze) e dell’esempio degli «isolati» (Bruno, Campanella). Napoli polo culturale (la lezione di Vico, La Scienza Nuova). Il ruolo del «ceto togato». • La decadenza politica non impedisce rinnovamento culturale: la grande stagione del Barocco in letteratura (Marino) e nell’arte (Caravaggio, Bernini). • Come nel Rinascimento, anche l’arte barocca emigra: Francia, Inghilterra, Austria, Est europeo. L’ITALIA DEL SETTECENTO • Il cambiamento delle dinastie dopo le guerre di Successione: Asburgo d’Austria (Milano, Toscana), Borbone (Parma, Mezzogiorno). Obiettivi: razionalizzazione amministrativa e legislativa (codici), fiscale (perequazione), giurisdizionalismo. L’idea della Pubblica felicità (Muratori). • Il Piemonte da ducato a Regno (1713). Riformismo dall’alto. Buona amministrazione, ma senza cambiamento socio-politico (catasto, istruzione, giustizia). Le riforme in Sardegna (Bogino). • Le repubbliche: continua la decadenza genovese (cessione della Corsica). L’isolamento dorato di Venezia: ciò nonostante vita culturale intensa (Vivaldi, Goldoni, Tiepolo). • Lo stato della Chiesa: predominio di alto clero e grande nobiltà latifondista. Ricupero della figura centrale del papa. Politica difensiva nei confronti degli Stati (concordati). Tentativi di riforma (catasto, bonifica paludi). I CENTRI DEL RIFORMISMO ITALIANO • La Milano del «Caffè»: i fratelli Verri e l’Accademia dei Pugni. Beccaria e il dibattito sul diritto di punire (Dei delitti e delle pene, 1764). Le scuole palatine e l’Università di Pavia. Perequazione e libero commercio. La scoperta dell’economia politica). La lotta contro i privilegi dei «ceti intermedi». Elogio e critica dell’assolutismo illuminato. • La Napoli di Genovesi (Lezioni di Commercio, 1767) e di Filangieri (Scienza della Legislazione, 1785), meditazione sul rapporto società-diritto e libertà-uguaglianza. • La Toscana di Pietro Leopoldo: riforme in campo legislativo (diritto penale), economico (libero commercio, bonifiche), culturale (istruzione, libertà di stampa), religioso (abolizione Inquisizione). Impero coloniale portoghese L’IMPERO COLONIALE SPAGNOLO PORTOGALLO E SPAGNA: DUE COLONIALISMI A CONFRONTO • • • • • • • • Portogallo: 1)Monarchia partecipa attivamente alle esplorazioni e finanzia spedizioni dal XIV secolo. 2)Controllo strategico degli scali e delle rotte (penetrazione nell’Oceano Indiano e sud est asiatico: Goa, Malacca, Macao). 3) Casa da India di Lisbona. 4)Capitanerie e donatarios (Brasile 1533). Il trattato di Tordesillas e la rraya (1494) divisione delle sfere di influenza portoghese e spagnola. Spagna: 1)Strumenti giuridici (requerimiento ). 2)Controllo del territorio e degli uomini. 3)Casa de Contratacion di Siviglia (1503). L’encomienda (l’esportazione del sistema feudale). Dalla scoperta alla conquista: la fase delle esplorazioni (1492-1513). La fase della poblacion (colonizzazione, 1515-1540). Conquista del Messico (Cortés, 1519-1521). Conquista dell’impero Inca (Almagro-Pizarro, 1530-33). L’organizzazione amministrativa: viceregni (Nuova Castiglia e Nuova Spagna). Si creano le radici della società ispano-amricana. La scoperta dell’argento in Perù (miniere di Potosì, 1541). Sfruttamento della popolazione per lavoro coatto. Crollo demografico e destrutturazione culturale. Lo scambio colombiano. Bartolomeo de Las Casas e la prima critica della conquista (1552). La Breve relacion de la distrucion de las Indias. Dibattito sulla natura degli indios. Cause della vittoria degli europei (superiorità tecnologica, strategia politica, credenze religiose indigene, malattie). L’Umanesimo Cristiano • • • • • • • Lorenzo Valla e la falsa “donazione di Costantino.” Civiltà laica e filosofia pagana. La “devotio moderna”. Tommaso Moro (Utopia). Erasmo da Rotterdam (Adagia-Elogio della Follia). La critica alla Chiesa e la “filosofia Christi”). La tolleranza. Giovanni Calvino La teoria della predestinazione. L’ “Istituzione della religione cristiana” (1536). Il modello religioso di Ginevra. Etica calvinista e spirito del capitalismo. Enrico VIII Tudor Avvia la Riforma anglicana. 1534 Atto di Supremazia. Il re è anche Capo della Chiesa. 1536-40 Confisca dei beni ecclesiastici. LA CONTRORIFORMA • La Riforma cattolica (Consilium de Emendanda Ecclesia, 1537). Il fallimento del partito erasmiano e l’emergere dell’ala intransigente. • Fallimento della politica dei colloqui: Ratisbona (1530), Augusta (1541). • Il faticoso cammino del Concilio di Trento: convocazione (1545). Lunga interruzione. Fase finale (1562-63). Riorganizzazione dottrinale e gerarchica della Chiesa Cattolica: residenza dei vescovi, istruzione del clero (seminari). • L’organizzazione della struttura di controllo e repressione. Gli ordini religiosi (i gesuiti e la Ratio Studiorum). L’Inquisizione romana (1542), l’Indice dei Libri proibiti (1559). Le Congregazioni cardinalizie (1588). L’opera di evangelizzazione (missioni in Europa e nuovi mondi). L’IMPERO OTTOMANO TRA XVI E XVII SECOLO IL GIAPPONE FEUDALE LA GERMANIA DOPO LUTERO • Il compromesso religioso (Dieta di Augusta 1555). Non vale per i calvinisti. • Difficili rapporti tra Impero e principi territoriali (il ruolo degli elettori). • La Controriforma nei territori imperiali: il ruolo di cappuccini e gesuiti. La repressione in Boemia. • La Guerra dei Trent’Anni (inizio 1618) e le sue fasi (boema, danese-svedese, francese). La pace di Vestfalia. (1648). L’imperatore perde il controllo sulla Germania (redifinizione territoriale). • Emerge il Brandeburgo-Prussia. Da marchesato a regno. LE ORIGINI DELLA RIVOLUZIONE INGLESE • IL CAMBIAMENTO DINASTICO. GLI STUART (GIACOMO I E CARLO I). • LA TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA’ (ARISTOCRAZIA, GENTRY, MERCANTI). • LA TRASFORMAZIONE ECONOMICA (ENCLOSURES, MANIFATTURE, COMPAGNIE COMMERCIALI). • IL CONFLITTO POLITICO-RELIGIOSO (RE E PARLAMENTO, ANGLICANI E PURITANI, NO BISHOPS NO KINGS, IL GOVERNO DEI FAVORITI). • LA POLITICA ESTERA (LA SCELTA ANTISPAGNOLA E LA PARTECIPAZIONE ALLA GUERRA DEI TRENT’ANNI). LA RIVOLUZIONE INGLESE:LE CAUSE SCATENANTI • I CONTRASTI CORONA-PARLAMENTO (COURT VS COUNTRY). OPPOSIZIONE A BUCKINGHAM E MONOPOLI DI CORTE. LA PETITION OF RIGHTS (1628). • IL GOVERNO SENZA PARLAMENTO (1629-1640). • IL TENTATIVO DI OMOLOGAZIONE RELIGIOSA (LAUD). LE RIVOLTE IN SCOZIA (1637) E IRLANDA (1641). • DIFFICOLTA’ FINANZIARIE DELLA CORONA (LA SHIP MONEY, 1634). • IL PARLAMENTO VIENE RICONVOCATO (LA «GRANDE RIMOSTRANZA», 1641). LA RIVOLUZIONE INGLESE (1642-1649). • LA GUERRA. CAVALIERI CONTRO ROUND HEADS.IL PARTITO REALISTA (ALTA NOBILTA’ E CLERO) CONTRO IL PARTITO PARLAMENTARE (CETI BORGHESI E GENTRY). • EMERGE OLIVER CROMWELL (GUIDA UN ESERCITO DISCIPLINATO E MOTIVATO IDEOLOGICAMENTE). IL PARLAMENTO CREA IL NEW MODEL ARMY. • SCONFITTA REALISTA A NASEBY NEL 1645. • IL RUOLO DELL’ESERCITO. I DIBATTITI DI PUTNEY (1647). EMERGONO POSIZIONI RADICALI (LIVELLERS E DIGGERS). • CARLO I SI ALLEA AGLI SCOZZESI, MA VIENE SCONFITTO E CONSEGNATO AGLI INGLESI. IL PARLAMENTO LO CONDANNA A MORTE (1649). VIENE PROCLAMATA LA REPUBBLICA (COMMONWEALTH). TEORIE POLITICHE ED ECONOMICHE DEL XVII SECOLO • LA CONDANNA DI MACHIAVELLI: STATO E RAGION DI STATO (BODIN E BOTERO). IL PRINCIPE «CRISTIANO». • L’INTELLETTUALE TRA CONFORMISMO E RICERCA DI AUTONOMIA (TASSO E LA GERUSALEMME LIBERATA). IL MONDO PROTESTANTE (LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO). • L’ ANTIASSOLUTISMO (LA PROPAGANDA CALVINISTA). GROZIO E IL GIUSNATURALISMO. I RADICALI INGLESI E LE SETTE PROTESTANTI). • DALL’ ASSOLUTISMO AL COSTITUZIONALISMO:HOBBES (RINUNCIA AI DIRITTI IN FAVORE DELLO STATO-LEVIATANO) E LOCKE (IL GOVERNO CIVILE, LO STATO TUTELA I DIRITTI). • LO STATO E L’ECONOMIA: IL MERCANTILISMO. LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA ARISTOTELISMO DOTTRINA UFFICIALE DELLA CHIESA (SAN TOMMASO E LA SCOLASTICA, XIII SECOLO). RINASCIMENTO, SCOPERTE GEOGRAFICHE E NUOVI MONDI. UN DIVERSO MODO DI INTENDERE LA NATURA (IL CONTATTO DIRETTO). L’ESPERIENZA DELL’ ALTRO. IL MITO DEL «BUON SELVAGGIO». DAL SISTEMA GEOCENTRICO A QUELLO ELIOCENTRICO (CONSEGUENZE SCIENTIFICHE, POLITICHE, RELIGIOSE, ANTROPOLOGICHE). LA PERIODIZZAZIONE. 1543-1687, MA MEGLIO 3 FASI: PREPARAZIONE (1450-1550), AFFERMAZIONE (1550-1650) SISTEMAZIONE (1650-1712). EREDITA’ PASSA ALL’ILLUMINISMO. LA RIVOLUZIONE ASTRONOMICA E LA SUA EREDITA’ • GLI ESORDI: COPERNICO (DE REVOLUTIONIBUS ORBIUM COELESTIUM 1543). UN TENTATIVO DI SINTESI: TYCHO BRAHE (STUDI SULLE COMETE). • KEPLERO (ASTRONOMIA NOVA 1609). PERFEZIONA IL SISTEMA ELIOCENTRICO. • LA SFIDA DI GALILEI : LE PRIME SCOPERTE E IL SIDEREUS NUNCIUS (1610), IL GRAN LIBRO DELLA NATURA (IL SAGGIATORE, 1623), IL DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI (1632). LA CONDANNA E L’ABIURA (1633). • NEL RESTO DELL’EUROPA: BACONE E L’EMPIRISMO (IL NOVUM ORGANUM, 1620). CARTESIO (IL DISCORSO SUL METODO, 1637). NEWTON (PHILOSOPHIAE NATURALIS PRINCIPIA MATHEMATICA, 1687). TEORIA DELLA GRAVITAZIONE UNIVERSALE. • LA RIVOLUZIONE MEDICA. PRATICA ANATOMICA ED ESPERIENZA DIRETTA TRA ‘500 E ‘600 (VESALIO E HARVEY). L’ASSOLUTISMO DI LUIGI XIV LE GUERRE DI SUCCESSIONE NEL ‘700 • Guerra di Successione spagnola (1700-1713). Le coalizioni (Francia-Spagna-Baviera-Savoia vs Austria-Olanda-InghilterraPrussia). • Guerra di Successione polacca (1733-1738). Le coalizioni (Francia-Spagna-Savoia vs Austria-Russia). Alla fine diventa re Stanislao Augusto III di Sassonia. La crisi polacca peggiora. • Guerra di Successione austriaca (1740-1748). Le coalizioni (Francia-Spagna-Prussia vs Austria-Olanda-Inghilterra-Savoia). Confermata la successione a favore di Maria Teresa d’Asburgo. L’ INGHILTERRA DAGLI STUART AGLI HANNOVER • Ritorno degli Stuart (Carlo II, 1660-85). Contrasti con Olanda e Francia per controllo commercio internazionale. Si delinea regime parlamentare (whigs vs tories). Legislazione discrimina i cattolici. • Giacomo II (1685-88). Simpatie filo cattoliche. Tentativo di governo personale. The Glorious Revolution (1688). Destituzione degli Stuart e affermazione del modello costituzionale (teorico Locke). Sale al trono Guglielmo III d’Orange (1688-1702). Politica anti francese guidata dai whigs (ruolo di John Churchill, duca di Marlborough). Espansionismo commerciale. Sviluppo civile e scientifico (la Royal Society). • Anna Stuart (1702-1714). Intermezzo tory. Atto di Unione tra Inghilterra e Scozia: nasce il Regno unito (1707) di Gran Bretagna. Problema della successione. • Con Giorgio I (1714-27) inizia dinastia tedesca Hannover (principato elettorale protestante, culturalmente sviluppato (Leibniz e Haendel). Affermazione della maggioranza whig (obiettivo: egemonia commerciale inglese attraverso politica di equilibrio europeo. LO SVILUPPO DELLA MOSCOVIA Emancipazione dai mongoli dell’Orda d’Oro (XV secolo). Emerge il principato di Mosca come centro religioso e politico. Ivan III (1462-1505) fondatore dello stato russo moderno (mito della «terza Roma»). Eredità culturale e politica romano-bizantina. Indipendenza dalla Polonia. Ivan IV «Il terribile» (1533-86). Assume per primo il titolo di «zar» (da Caesar). Guerra ai tartari ed espansione territoriale. Lotta ai boiari (aristocrazia fondiaria) e creazione regime autocratico (subordinazione della Chiesa ortodossa). Sistema feudale e nobiltà di servizio. Introduzione del servaggio (i contadini «anime morte»). Periodo dei torbidi (1598-1613). Crisi dinastica (dai Rurik ai Romanov. Ingerenza polacca e ripresa influenza dei boiari (Boris Godunov). LA RUSSIA DEI ROMANOV . (MICHELE I, 1613-45). GUERRA CON LA POLONIA (SPARTIZIONE DELL’UCRAINA-LINEA DEL DNEPR. RAFFORZAMENTO DINASTICO (NOBILTA’, CHIESA). IL SERVAGGIO (CODICE DEL 1649). • PIETRO I IL GRANDE (1696-1725). REGGENZA . PERIODO DI ANARCHIA E CONGIURE (RIVOLTA MILITARE DEGLI STRELZI). FORMAZIONE APERTA AGLI INFLUSSI OCCIDENTALI (VISITE AL QUARTIERE TEDESCO). L’INTERESSE PER LE SCIENZE E LA TECNICA MILITARE (MARINA). • ORGANIZZAZIONE DELL’ESERCITO. CAMPAGNE CONTRO I TARTARI DI CRIMEA (1695). LO SBOCCO AL MARE E LA COSTITUZIONE DELLA FLOTTA RUSSA. • LA GRANDE AMBASCERIA E LA VISITA IN OCCIDENTE (GERMANIA, OLANDA, INGHILTERRA, AUSTRIA, 1697-98). APERTURA ALL’ OCCIDENTE E RECLUTAMENTO DI TECNICI (800 PERSONE). • LE PRIME RIFORME (ABBIGLIAMENTO, MONETE, CALENDARIO). REPRESSIONE DEGLI STRELZI. • LA GRANDE GUERRA DEL NORD CONTRO LA SVEZIA (RICERCA DI UNO SBOCCO SUL BALTICO). FONDAZIONE DI SAN PIETROBURGO (1703) CHE DIVENTA CAPITALE (1712). VITTORIA FINALE RUSSA. • PROSEGUE IL PROCESSO DI OCCIDENTALIZZAZIONE. RIFORME AMMINISTRATIVE E FISCALI. CREAZIONE DI UNA NOBILTA’ DI SERVIZIO (TAVOLA DEI RANGHI). L’EUROPA DELLA SUCCESSIONE POLACCA E AUSTRIACA. • L’INGHILTERRA (DINASTIA HANNOVER). MAGGIORANZA WHIG E RICONOSCIMENTO REGIME PARLAMENTARE (POLITICA INTERNA ED ECONOMICA AL GOVERNO, ESTERA AL RE). I GOVERNI WHIGS: STANHOPE (STABILITA’ ED EQUILIBRIO EUROPEO). WALPOLE (EGEMONIA ECONOMICA ATTRAVERSO MANTENIMENTO PACE). GOVERNO DI GABINETTO. • FRANCIA.REGGENZA DI FILIPPO D’ORLEANS (RIPRESA NOBILIARE). PROBLEMA DEFICIT E QUESTIONI CONFESSIONALI (GESUITI vs GIANSENISTI). SUCCESSO DIPLOMATICO FRANCESE IN POLONIA. • POLONIA. CRESCE L’ANARCHIA. CONDIZONAMENTI ESTERNI (PRUSSIA E RUSSIA). • RUSSIA. DOPO PIETRO IL GRANDE RIPRESA NOBILIARE. MA RICONOSCIUTO RUOLO EUROPEO. • ITALIA. DOPO 1738 CAMBIO DINASTIE E NUOVE POLITICHE (NEL SUD BORBONI, IN TOSCANA LORENA, AUSTRIA A PARMA E PIACENZA). IL REGNO DI SARDEGNA ACQUISTA NOVARA E TORTONA. L’ILLUMINISMO • WAS IST AUFKLARUNG? (KANT). RAGIONE E PROGRESSO. • LE RADICI: UMANESIMO-RINASCIMENTO, RIVOLUZIONE SCIENTIFICA, AUTONOMIA DELLA POLITICA, DELLA SCIENZA E DELLA MORALE DALLA RELIGIONE. LIBERTA’ DI PENSIERO (SPINOZA). IL LIBERTINISMO (FRANCIA). IL DEISMO (LOCKE). LA TOLLERANZA. • LA CRITICA DELLA SOCIETA’: I MODELLI: MONARCHIA ILLUMINATA O COSTITUZIONALISMO. LO STATO COME CONTRATTO SOCIALE (GIUSNATURALISMO). UGUAGLIANZA E INALIENABILITA’ DEI DIRITTI. LA PUBBLICA FELICITA’. • LIBERTA’ E DEMOCRAZIA. MONTESQUIEU (L’ESPRIT DES LOIS, 1748). MONARCHIA TEMPERATA. DIVISIONE DEI POTERI. AUTORITA’ DELLE LEGGI. ROUSSEAU ( IL CONTRATTO SOCIALE, 1764). • DIVULGAZIONE DELLE IDEE E ORGANIZZAZIONE DELLA CULTURA. VOLTAIRE E L’ASSOLUTISMO ILLUMINATO (CARLO XII, PIETRO IL GRANDE, LUIGI XIV). • L’ENCICLOPEDIA (DIDEROT-D’ALEMBERT). UN MODELLO EUROPEO. • LE DOTTRINE ECONOMICHE. FISIOCRAZIA (QUESNAY E LA RIVALUTAZIONE DELLA TERRA). IL LIBERISMO E LA SCUOLA CLASSICA INGLESE (HUME, SMITH, CAPITALE, MERCATO E DIVISIONE DEL LAVORO). COSMOPOLITISMO E POLITICA DEGLI STATI. • • • • • • • COSMOPOLITISMO E PATRIA. LA MASSONERIA (LONDRA 1717, COSMOPOLITISMO, FRATELLANZA, FILANTROPIA). LE PRIORITA’ DI RIFORMA (TERRA, FISCO, LEGGI, GIUSTIZIA, ISTRUZIONE). LA LOTTA ANTIGESUITICA. L’ ABOLIZIONE DELLA COMPAGNIA (1773). L’ ASSOLUTISMO ILLUMINATO: LA PRUSSIA DI FEDERICO II (CENTRALISMO E BUROCRAZIA). LA RUSSIA DI CATERINA II ( IL NAKAZ DEL 1767. RAZIONALIZZAZIONE SENZA RIFORMA SOCIALE). RIVOLTE COSACCHE. IL RIFORMISMO ASBURGICO. MARIA TERESA (1749-1765) E GIUSEPPE II (17651790). UNIFORMITA’ AMMINISTRATIVA. TOLLERANZA RELIGIOSA. RIFORMA DEI CODICI CIVILI E PENALI. TENSIONI CON LE AUTONOMIE LOCALI (UNGHERIA). ILLUMINISMO E RIFORME IN ITALIA: LOMBARDIA AUSTRIACA (VERRI E BECCARIA, CATASTO, SCUOLE PALATINE). TOSCANA (CATASTO, CODICE LEOPOLDINO). NAPOLI ( EREDITA’ VICHIANA, GENOVESI E L’ECONOMIA POLITICA). IL PIEMONTE SABAUDO E LE RIFORME DA VITTORIO AMEDEO II A CARLO EMANUELE III (1720-1770). IL RIFORMISMO BOGINIANO IN SARDEGNA (17591773). LE COLONIE INGLESI NEL NORDAMERICA LE COLONIE INGLESI DEL NORD AMERICA • Modelli culturali, politici e religiosi più articolati rispetto all’Inghilterra. • Differenze socio-economiche. Colonie del Sud (economia agraria basata su piantagioni e schiavismo, aristocrazia fondiaria). Centro (economia diversificata (allevamento, agricoltura, commercio, piccoli proprietari, artigiani, professionisti), Nord (New England, imprenditori, banchieri, armatori, propensi al grande commercio internazionale svincolato dalla madrepatria, presenza borghesia degli affari). • Differenze amministrative: colonie reali (dipendenti dalla corona), di proprietà (concesse a privati), corporative (concesse ad una compagnia commerciale). • Diversità per forme di governo, struttura sociale e regime economico. Sovrano esercita controllo più stretto su colonie reali, meno su quelle corporative. Amministrazione: governatore (di nomina regia) poi assemblee rappresentative. I coloni sudditi inglesi (con medesimi doveri). LE COLONIE AMERICANE E LA RIVOLUZIONE • • • • • • • • • UNA SOCIETA’ DIVERSIFICATA. SISTEMA RAPPRESENTATIVO (SEPARAZIONE DEI POTERI, ASSEMBLEE LOCALI). POLITICA COLONIALE INGLESE: MONOPOLIO E PROTEZIONISMO (PROIBITO ESPORTAZIONI). SERVITU’ COMMERCIALE CONTRO LIBERTA’ POLITICA. SUGAR ACT (1764) STAMP ACT (1765). BLOCCATA L’ESPANSIONE AD OVEST. 1773 BOSTON TEA PARTY. 1775 WASHINGTON GENERALE IN CAPO. 1776 DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA. LE DIVERSE POSIZIONI POLITICHE (RADICALI, MODERATI, LEALISTI). SOSTEGNO EUROPEO ALLE COLONIE (OLANDA, FRANCIA). 1778 ALLEANZA CON LA FRANCIA. 1783 TRATTATO DI VERSAILLES. LA CONFEDERAZIONE: RAPPORTI TRA AUTONOMIE LOCALI E ORGANI FEDERALI (CONGRESSO). TENSIONI SOCIALI TRA MODERATI (SOSTENITORI PROPRIETA’) DEMOCRATICI (PICCOLI PROPRIETARI, ARTIGIANI), LATIFONDISTI (SCHIAVISMO). LO SLANCIO VERSO LA FRONTIERA (NASCONO NUOVI STATI). COSTITUZIONE (1788). QUALI POTERI AL CENTRO E AI SINGOLI STATI? REPUBBLICA PRESIDENZIALE. STRUTTURA: SENATO FISSO (DUE DELEGATI PER STATO ) CAMERA PROPORZIONALE (IN BASE ALLA POPOLAZIONE). PRESIDENTE HA POTERE ESECUTIVO, MA CON LIMITI, CONGRESSO POTERE LEGISLATIVO. COMPETENZE: AL SENATO ESTERI, ALLA CAMERA FINANZE. LA RIVOLUZIONE FRANCESE:LE ORIGINI • INTERPRETAZIONI INTEGRATE: ROMANTICA (MICHELET) E SOCIALISTA (JAURES). RIVOLTA DI POPOLO O SVOLTA DI UNA SOCIETA’ IN SVILUPPO? • ECONOMIA: CRESCITA DEMOGRAFICA. LA TERRA GRANDE RICCHEZZA MA IN MANO A POCHI. AUMENTO DEI PREZZI. PRESSIONE FISCALE E TENSIONI RURALI. • SOCIETA’: LA REAZIONE SIGNORILE. NOBILTA’ DI SANGUE E DI TOGA MONOPOLIZZA LE CARICHE. I PRIVILEGI ECCLESIASTICI (DIFFERENZA TRA ALTO E BASSO CLERO). IL TERZO STATO (POSSIDENTI, PROFESSIONISTI, ARTIGIANI). IL POPOLO (PAUPERISMO). • LA CRISI DELLA MONARCHIA: IL DEBITO PUBBLICO. LA RESISTENZA DEI PARLAMENTI. I TENTATIVI FALLITI DI RISANARE LE FINANZE (TURGOT, NECKER, CALONNE, DE BRIENNE). LA CRISI AGRARIA E LA CONGIUNTURA RECESSIVA (1770-1790). LA RIVOLUZIONE FRANCESE: I PRIMI ANNI CONVOCAZIONE DEGLI STATI GENERALI (1788). I CAHIERS DE DOLEANCES E LA QUESTIONE DEL DIRITTO DI VOTO (ORDINE O TESTA?). • DIVISIONI NEI PRIMI DUE STATI. LA QUESTIONE DEL TERZO STATO (LA TESI DELL’ ABATE SIEYES). • L’ APERTURA DEI LAVORI (MAGGIO 1789). IL TERZO STATO PRENDE L’INIZIATIVA (GIURAMENTO DELLA PALLACORDA). LA TRASFORMAZIONE IN ASSEMBLEA NAZIONALE E POI COSTITUENTE. CADUTA DI NECKER E PRESA DELLA BASTIGLIA (14 LUGLIO 1789). BORGHESI E POPOLANI ALLEATI. • LA RIVOLUZIONE MUNICIPALE (MUNICIPALITA’ E GUARDIA NAZIONALE). MOTI RURALI (LA GRANDE PAURA). ABOLIZIONE DEL REGIME FEUDALE E LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO (AGOSTO 1789). RESISTENZA DEL RE. LA MARCIA SU VERSAILLES. IL RE TORNA A PARIGI. • LA RIFORMA TERRITORIALI (DIPARTIMENTI). LEGGE ELETTORALE CENSITARIA. LA COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO (1790). I CLUBS RIVOLUZIONARI: GIACOBINI (REPUBBLICANI, ROBESPIERRE) CORDIGLIERI (DEMOCRATICI, DANTON) FOGLIANTI (COSTITUZIONALI, LA FAYETTE). LA FUGA DEL RE (1791). LA COSTITUZIONE DEL 1791 (MONARCHIA COSTITUZIONALE, ELEZIONI PER CENSO). LA RIVOLUZIONE FRANCESE: DALLA CADUTA DELLA MONARCHIA AL TERRORE. • • • • • • • • • ECHI EUROPEI DELLA RIVOLUZIONE (FAVOREVOLI KANT, FICHTE). CONTRARI (BURKE, 1790) L’IDEOLOGIA RADICALE (DANTON, MARAT E L’ AMI DU PEUPLE). I PARTITI NELL’ ASSEMBLEA LEGISLATIVA (FOGLIANTI, PALUDE, GIACOBINI). LE ANIME DEL GIACOBINISMO (GIRONDINI E CORDIGLIERI). CRESCITA DELLA PROTESTA SOCIALE. L’ ASCESA DI ROBESPIERRE. IL RUOLO DEI SANCULOTTI (SENZA CULOTTES, LE BRAGHE CORTE). LA GUERRA CONTRO LA PRIMA COALIZIONE (1792). ASSALTO ALLE TUILERIES (PRIGIONIA DEL RE E CADUTA DELLA MONARCHIA). IL COMUNE DI PARIGI CENTRO DELLA RIVOLUZIONE. LA CONVENZIONE PROCLAMA LA REPUBBLICA. LA GIRONDA CONTRO LA MONTAGNA (BORGHESI CONTRO RADICALI). CONDANNA A MORTE DI LUIGI XVI (1793). ECONOMIA DI GUERRA. CARESTIA E SVALUTAZIONE. RIVOLTA IN VANDEA. IL TRIBUNALE RIVOLUZIONARIO E IL COMITATO DI SALUTE PUBBLICA. LA COSTITUZIONE DEL 1793 (SUFFRAGIO UNIVERSALE PUNTO PIU’ AVANZATO DELLA RIVOLUZIONE). ASSASSINIO DI MARAT. PRESSIONE POPOLARE. IL GOVERNO DEL COMITATO DI SALUTE PUBBLICA (DECRISTIANIZZAZIONE, RELIGIONE LAICA). LA DITTATURA GIACOBINA E IL TERRORE (1793). ROBESPIERRE ELIMINA LE ALI ESTREME (INDULGENTI E ARRABBIATI, CONDANNA DI DANTON, APRILE 1794). LA RIVOLUZIONE FRANCESE: DAL DIRETTORIO A NAPOLEONE. • • • • • • • • DISSENSI NEL COMITATO DI SALUTE PUBBLICA. CADUTA DI ROBESPIERRE (LUGLIO 1794). STOP ALLA POLITICA DI GUERRA E AL DIRIGISMO ECONOMICO. COALIZIONE GIRONDA-PALUDE (CACCIA AI GIACOBINI). COSTITUZIONE DELL’ANNO III (1795). SVOLTA BORGHESE E MODERATA. ELETTIVITA’ LIMITATA E CENSITARIA. MODELLO IMPOSTO ALLE REPUBBLICHE ITALIANE. POTERE ESECUTIVO IN MANO AL DIRETTORIO (5 MEMBRI). CONTINUA LA RIVOLTA IN VANDEA. INFLAZIONE E DISAGIO POPOLARE. LA CONGIURA DEGLI EGUALI DI ISPIRAZIONE SOCIALISTA (BABEUF E BUONARROTI). DIRETTORIO E POLITICA ESTERA (PACI SEPARATE). GUERRA RIVOLUZIONARIA E MITO DELLA «GRANDE NAZIONE». CRESCE IL RUOLO DELL’ ESERCITO E DEI GENERALI. L’ ASCESA DI NAPOLEONE. LA PRIMA CAMPAGNA D’ITALIA (1796). LE REPUBBLICHE GIACOBINE (CISPADANA E CISALPINA). CAMPOFORMIO (1797). LA REPUBBLICA ROMANA E L’ARRESTO DI PAPA PIO VI. LA SECONDA COALIZIONE. IL BLOCCO NAVALE INGLESE. NAPOLEONE IN EGITTO (1798). L’EFFIMERA REPUBBLICA PARTENOPEA (1799). COLPO DI STATO DEL 18 BRUMAIO (CADUTA DEL DIRETTORIO). IL CONSOLATO (NOVEMBRE 1799).