ILLUMINISMO L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. SAPERE AUDE! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Questo è il motto dell’Illuminismo • (Immanuel Kant, risposta alla domanda: che cos’è l’illuminismo?) Nel XVIII secolo, periodo conosciuto come Età dell’Illuminismo, in Europa ci furono notevoli cambiamenti culturali e sociali; si diffusero idee come: libertà uguaglianza fraternità tra tutti gli uomini diritti umani scienza e pensiero razionale lotta alle credenze volute dalla fede cristiana cattolica Il termine Illuminismo fu usato dagli scrittori del tempo per sottolineare la differenza con le epoche precedenti caratterizzate da oscurità e ignoranza. La nuova età, doveva portare l’uomo ad emanciparsi dalle vecchie credenze e a credere nella scienza usando “il lume della ragione” Questo nuovo modo di pensare portò a molte ribellioni del popolo che voleva per sé maggiori diritti ed era stufa di accettare le prepotenze dei potenti: nobili e clero! Tutte queste nuove idee ebbero un peso determinate negli eventi e portarono alla: L’Illuminismo porta una trasformazione anche nel Teatro; a Venezia c’è un autore di teatro Carlo Goldoni che attua una vera e propria riforma : rifiuta le maschere (es. arlecchino servo astuto) e cerca di dare più importanza alla psicologia dei personaggi rifiuta le trame complicate e cerca di proporre situazioni più realistiche Le vecchie commedie non erano scritte e gli attori improvvisavano sul palco; Goldoni, invece, le scrive tutte perché vuole parlare di argomenti di attualità, cioè argomenti attuali nell’epoca illuminista. Goldoni alza il sipario! Goldoni vuole dare anche un messaggio morale per questo il suo verrà definito anche : Illuminismo popolare Difende il popolo ma difende soprattutto l’individuo e le idee: ognuno deve pensare ed agire con la propria testa! Così farà la Locandiera protagonista dell’omonima commedia! Rivoluzionaria davvero l’idea che ad emanciparsi così sia addirittura una donna! Ma oggi siamo sicuri che tutti pensino ancora con la propria testa!?! Insomma l’uomo ha davvero il coraggio di servirsi della sua propria intelligenza, come diceva Kant? E c’è ancora chi cerca di proporre un pensiero diverso e quindi “rivoluzionario”?!? Ci siamo posti questa domanda e c’è venuto in mente di fare una ricerca tra la musica dei cantautori degli ultimi anni. Abbiamo trovato tante canzoni di protesta che vogliono spingerci a pensare e ad accendere la mente: Safari Jovanotti Cirano Guccini Chi ruba nei supermercati? De Gregori Il mio nemico Silvestri Colombo Baustelle Jovanotti Safari La notte ha mille porte e nella testa c'è una città intera che soffia e che respira che soffre e che ti attira sempre più dentro sempre più al centro sempre più in mezzo fino a che non lo distingui più il confine tra la tua pelle e il cielo tra quello che è a pezzi è quello che è intero la notte ha mille occhi credi di guardare e sei guardato sono tempi "rock'n roll" che si resta senza fiato cadono i record alle olimpiadi tutto si supera in un secondo e in ogni mondo c'è dentro un mondo che ha dentro un mondo che ha dentro un mondo ci sono armi nei supermercati e mettono i "beep" nei vaffanculo ci dicono continuamente che nessuno è al sicuro ma questo lo sapevo già e non è mai stata una buona scusa per barricarmi dentro casa la tele accessa e la porta chiusa safari dentro la mia testa ci sono più bestie che nella foresta la terra vista dallo spazio è una palla azzurra e silenziosa ma se ci vivi ti rendi conto che è tutta un'altra cosa niente combacia ci sono crepe e dalle crepe passa un po' di luce che si espande nell'universo prendi tutto quello che ti piace ho" diamanti sotto ai miei piedi" ho un oceano dentro alle vene ognuno danza col suo demone e ogni storia finisce bene Safari dentro la mia testa ci sono più bestie che nella foresta fuoco acqua elettricità le scimmie saltano di ramo in ramo assaggio la notte, la notte che passa più svelta su lente lenzuola di corpi sudati si chiudono gli occhi si spegne l'insegna dell'ultima vita di luce rubate si finge il silenzio perfetto l'esterno ti sembra di pace la notte d'estate intanto il ruomore nel buio dell'anima mia che corre a gambe levate sbattendo con forza su muri di pelle e di ossa un paio di ali al vento un paio di ali al vento... al vento ... Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto, infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finché dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe. Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna. Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco! Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti , venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese. Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco! Ma quando sono solo con questo naso al piede che almeno di mezz' ora da sempre mi precede si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore; non so quante ne ho amate,non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute e quando sento il peso d' essere sempre solo mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato, amo, ma sono triste perchè Rossana è bella, siamo così diversi, a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi... Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita; se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco! Io tocco i miei nemici col naso e con la spada, ma in questa vita oggi non trovo più la strada. Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo, tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo: Dev’esserci,lo sento,in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto. Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole. ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo, per sempre tuo...Cirano Cyrano de Bergerac è una celebre opera teatrale pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese edmond Rostand (18681918) ed ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac. Cyrano de Bergerac è uno scontroso spadaccino dal lunghissimo naso, scrittore e poeta in bolletta dalla irresistibile vitalità. Leggendaria la sua abilità con la spada, almeno quanto la sua passione per la poesia e per i giochi di parole, con i quali ama mettere in ridicolo i suoi nemici, sempre più numerosi grazie al suo carattere poco incline al compromesso e al suo disprezzo verso potenti e prepotenti. Spaventoso e inarrestabile con una spada in mano, egli però segretamente nutre un candido ed impossibile amore per la bella Rossana, sua cugina. Quando sta per rivelarsi alla sua amata, però, viene a scoprire che lei è innamorata di Cristiano, un giovane cadetto, bello ma non molto intelligente. Cyrano decide allora di allearsi con lui per fargli conquistare proprio il cuore di Rossana, e si improvvisa così "suggeritore" per l'altrui passione, scrivendo lettere e poesie per conto dell'amico, ma covando dentro di sé comunque l'amore per la cugina. Cristiano riesce infine a conquistare la sua amata, ma l'unione tra i due giovani è osteggiata dal potente di turno, De Guiche, invaghitosi della bella. La guerra costituisce dunque una perfetta occasione per allontanare i due innamorati: Cristiano assieme a Cirano finiranno con la loro compagnia di cadetti al fronte... Sfortunatamente Cristiano muore e Rossana decide di ritirarsi in un convento. Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cirano confesserà (seppur involontariamente) all'amata il suo sentimento, ma quando lei ricambierà sarà ormai troppo tardi. Oggi è un giorno che vale la pena guardarsi alle spalle, e anche uno specchio può andare bene. Per liberarsi dalle catene, dalle montagne venire a valle, anche uno specchio va bene. Così vediamo dove stiamo e dove stiamo andando, così impariamo ad imparare e a sbagliare sbagliando. Tu dove vai fratello? Sei partito che era tutto fermo e adesso già la terra sotto ai tuoi piedi si sta spostando. Tu cosa credi bello? Che davvero sia una buona stella, questa stella nera che ci sta accompagnando? E se non fosse per sentirmi vivo adesso, io nemmeno probabilmente, starei cantando. Tu da che parte stai? Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati? O di chi li ha costruiti? Rubando? Oggi è un giorno da stare in coperta a guardare le onde arrivare, su tutti i lati di questa nave. E non c'è spiaggia dove nascondersi, e non c'è porto dove scampare, al tribunale del mare. Sarà sereno e se non sarà sereno, si rasserenerà. In quale notte ci perderemo? Quale futuro ci raccoglierà? Tu dove vai fratello? Sei partito che era ancora notte, e adesso già l'asfalto sotto ai tuoi piedi si sta squagliando. Tu cosa credi bello? Di sapere veramente il prezzo e il nome, e il nome e il prezzo che ti stanno dando? Ma se non fosse per sentirmi vivo adesso, io nemmeno per tutto l'oro del mondo, starei gridando. Tu da che parte stai? Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati? O di chi li ha costruiti? Rubando? Finché sei in tempo tira e non sbagliare mira probabilmente il bersaglio che vedi è solo l'abbaglio di chi da dietro spera che tu ci provi ancora perché poi gira e rigira gli serve solo una scusa la fregatura è che è sempre un altro che paga e c'è qualcuno che indaga per estirpare la piaga però chissà come mai qualsiasi cosa accada nel palazzo lontano nessuno fa una piega serve una testa che cada e poi chissenefrega la prima testa di cazzo trovata per strada serve una testa che cada e poi chissenefrega la prima testa di cazzo trovata per strada se vuoi tirare tira ma non sbagliare mira probabilmente il bersaglio che vedi è solo l'abbaglio di chi da dietro giura che ha la coscienza pura ma sotto quella vernice ci sono squallide mura la dittatura c'è ma non si sa dove sta non si vede da qua, non si vede da qua la dittatura c'è ma non si sa dove sta non si vede da qua, non si vede da qua il mio nemico non ha divisa ama le armi ma non le usa nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa il mio nemico non ha divisa ama le armi ma non le usa nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa e se non hai morale e se non hai passione se nessun dubbio ti assale perché la sola ragione che ti interessa avere è una ragione sociale soprattutto se hai qualche dannata guerra da fare non farla nel mio nome non farla nel mio nome che non hai mai domandato la mia autorizzazione se ti difenderai non farlo nel mio nome che non hai mai domandato la mia opinione finché sei in tempo tira e non sbagliare mira (sparagli Piero, sparagli ora) finché sei in tempo tira e non sbagliare mira (sparagli Piero, sparagli ora) il mio nemico non ha divisa ama le armi ma non le usa nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa il mio nemico non ha divisa ama le armi ma non le usa nella fondina tiene le carte visa e quando uccide non chiede scusa Il mio nemico non ha nome non ha nemmeno religione e il potere non lo logora il potere non lo logora il mio nemico mi somiglia è come me lui ama la famiglia e per questo piglia più di ciò che da e non sbaglierà ma se sbaglia un altro pagherà e il potere non lo logora il potere non lo logora Siamo architetti ricchi di Bel Air E vecchie dive del noir Abbiamo ville Abbiamo cadillac Ed uccidiamo per soldi come te Puoi controllare i nostri alibi Siamo eleganti e sereni Siamo avvocati rispettabili E ci inchiniamo al denaro come te Ci annoiamo, abbiamo mogli e amanti Abbiamo tanti amici A guardarli bene, tutti vermi che siamo costretti a eliminare La logica spietata del profitto o chissà cosa ci fa figli dell’Impero Culturale Occidentale Meno male che qualcuno o che qualcosa ci punisce Arriva un investigatore, ci deduce l’anima La nostra cognizione del dolore illumina Siamo scrittori in crisi a Beverly Hills E siamo John Cassavetes Siamo i dentisti di Los Angeles Ed adoriamo il potere come te Prepariamo le aragoste per chi viene a colazione Prepariamo piani misteriosi Appena ne cogliamo l’occasione La logica spietata del profitto o chissà cosa ci fa figli dell’Impero Culturale Occidentale Meno male che qualcuno o che qualcosa ci punisce Arriva un investigatore Ci deduce l’anima La nostra cognizione del dolore illumina. Oggi forse il lume della ragione si è perso… …così come si è persa la memoria di ciò che eravamo… …spesso dall’altro lato di un pavimento si trova un soffitto! "Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali". La relazione così prosegue: "Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione". Il testo è tratto da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912