Gli alunni della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria di Aquara festeggiano il Carnevale lunedì 3 Marzo 2014 dalle ore 14:20 alle ore 16:20. Breve storia del Carnevale Il Carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze. Si conclude il giorno di martedì grasso, che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di quaresima. Il nome deriva probabilmente dal latino medievale carne levare, cioè "togliere la carne" dalla dieta quotidiana, in osservanza del divieto nella religione cattolica di mangiare la carne durante i quaranta giorni di quaresima. L'inizio del Carnevale varia da paese a paese, ma generalmente viene festeggiato nelle due settimane che precedono le ceneri. I festeggiamenti nel periodo del Carnevale hanno un'origine molto lontana, probabilmente nelle feste religiose pagane, in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni. Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente come forme di divertimento popolare. Durante il Medioevo e il Rinascimento i festeggiamenti in occasione del Carnevale furono introdotti anche nelle corti europee ed assunsero forme più raffinate, legate anche al teatro, alla danza e alla musica. Ancora oggi il Carnevale rappresenta un'occasione di divertimento e si esprime attraverso il travestimento, le sfilate mascherate, le feste. Balli, canti, poesie e filastrocche Il ballo del coriandolo Rosso, verde, bianco e giallo: sono il coriandolo e vado al ballo. Ballo sul naso della regina, sulle frittelle di Colombina, sulla corona d'oro del re, dentro la tazza piena di te. Ballo nell'occhio di Pantalone, sopra la pancia di Balanzone, nei capelli delle damine, sotto il cappello delle fatine. Questo è un giorno di allegria, e la festa è tutta mia! Il vestito di Arlecchino Per fare un vestito ad Arlecchino ci mise una toppa Meneghino, ne mise un'altra Pulcinella, una Gianduia, una Brighella. Pantalone, vecchio pidocchio, ci mise uno strappo sul ginocchio, e Stenterello, largo di mano qualche macchia di vino toscano. Colombina che lo cucì fece un vestito stretto così. Arlecchino lo mise lo stesso ma ci stava un tantino perplesso. Disse allora Balanzone, bolognese dottorone: "Ti assicuro e te lo giuro che ti andrà bene li mese venturo se osserverai la mia ricetta: un giorno digiuno e l'altro bolletta!". G. Rodari Carnevale Carnevale in filastrocca Con la maschera sulla bocca Con la maschera sugli occhi Con le toppe sulle ginocchia, son le toppe di Arlecchino vestito di carta poverino. Pulcinella è grosso e bianco e Pierrot fa il saltimbanco. Pantalon dei bisognosi Colombina dice: 2 Mi sposi ?” Gianduia lecca un cioccolatino Non né dà a Meneghino; mentre Gioppino col suo randello mena botte a Stenderello. Per fortuna il dottor Balanzone Gli fa unas bella medicazione Poi lo consola :” E’ carnevale, ed ogni scherzo, oggi, vale!” G. Rodari Una telefonata inopportuna: in una casa buia e silenziosa, squilla il telefono e si crea un divertente equivoco. I bambini della Scuola dell’Infanzia recitano le poesie di Carnevale