Corso “CADUTE” 29 aprile-5 maggio 2010 la CADUTA:un Fenomeno MULTIFATTORIALE n Dott.Patrizia Grossi Responsabile Rischio - Dipartimento di Medicina CADUTA accidentale:un FENOMENO MULTIFATTORIALE n Caduta:ogni inaspettato movimento del corpo verso il basso n Accidentale: aggettivo riferito ad evento imprevisto e involontario n n “Fenomeno” e non una patologia Evento frequente in ambito ospedaliero, causa di complicanze o contenzioso CADUTA: FENOMENO MULTIFATTORIALE n Rilevante dal punto di vista della gestione Rischio n Incidenza:dati PUO 2009 (387 cadute,140 con lesioni;n 12 casi fratture) n Illustrata la Procedura Generale 2008,in revisione n Illustrata la nuova scheda di Segnalazione CADUTA : FENOMENO MULTIFATTORIALE n Specificata la modalità di inserimento dei casi nel data base RER Incident Reporting,attivo da giugno 2008, con la gestione segnalazione di Evento Clinico Maggiore,se la caduta esita in danno grave per il paziente n Osservatorio Cadute (D.S. di Stabilimento) n Analisi Interna ad ogni U.O. auspicabile CADUTA: FENOMENO MULTIFATTORIALE n Dati PUO 2009 sono relativi al tasso di segnalazioni. Non necessariamente un tasso più alto è indice di peggiore assistenza;se alto tasso è legato a criticità, sarà l’analisi a rilevarlo e consentirà azioni correttive! n Sicuramente la segnalazione evidenzia l’attenzione alla identificazione eventi n Perchè tale affermazione? n Per certo,attualmente non tutti ancora applicano in modo omogeneo la Procedura,evitando di segnalare casi senza danno per il paziente CADUTA: FENOMENO MULTIFATTORIALE n Ribadita l’importanza della Segnalazione vista come possibilità di costante MONITORAGGIO e ANALISI degli eventi;la segnalazione “non è solo” una rilevazione negativa indice di cattiva pianificazione/assistenza poichè non si cerca il colpevole(chi?)ma la causa dell’evento (come? perchè?) n Segnalazione è indice di attenzione al problema n Monitoraggio equivale a continuità nel tempo della attenzione n Analisi può identificare criticità e consentire attivazione di Azioni Correttive e/o Preventive CADUTA: FENOMENO MULTIFATTORIALE Chi cade? potenzialmente tutti.. le cadute sono riconducibili a tre gruppi fondamentali n Prevedibili n Accidentali vere e proprie(non Prevedibili) n Secondarie a patologia CADUTA: FENOMENO MULTIFATTORIALE 1-Prevedibili n Accadono a pazienti con turbe della deambulazione,deficit sensoriali o turbe neurologiche,disidratazione o malnutrizione, disorientamento (quindi con poca autonomia o con malattie debilitanti) n Spesso sono pazienti con politerapia farmacologica (in particolare sedativi,diuretici,lassativi...),con malattie croniche (scompenso cardiaco,insufficienza respiratoria,malattie neoplastiche...) n Molte di queste cadute possono essere “previste”,talora prevenute, con attenta anamnesi Infermieristica e Medica e con compilazione Conley o Tinetti CADUTA: FENOMENO MULTIFATTORIALE 2-Accidentali n Non Prevedibili:attribuibili a casualità ed a concomitanti barriere,pavimento scivoloso,calzature non idonee.. (fattori estrinseci) n Scarsa possibilità di essere previste o prevenute CADUTA : FENOMENO MULTIFATTORIALE 3-Secondarie a Patologia n Non prevedibili prima della comparsa, avvengono in pazienti orientati,autosufficienti e abitualmente in buona salute (fattori intrinseci) n TIA,Sincopi di varia natura(postminzionale,EP,IMA,ictus..) Turbe del Ritmo (Fibrillazione ventricolare,Bradicardia), Ipotensione ortostatica,Ipercapnia ... n Potenzialmente prevenibili con attenta valutazione,prevalentemente clinica in questo caso prevedibili uguale a prevenibili ?? non sempre... n prevedibili, non equivale automaticamente a prevenibili !! “conoscere la criticità(rischio caduta) non equivale sempre a prevenirla”.. n vedremo infatti la difficoltà a trovare soluzioni che evitino la caduta .... anche quando è prevedibile o dopo un primo episodio di caduta o anche con l’utilizzo di ausili di protezione. quindi chi è il “candidato” ? n n Paziente “fragile” con ridotta autonomia motoria e disturbi neurosensoriali,pluripatologie croniche,politerapia ... più volte ricoverato è candidato ideale ! Paziente autonomo al primo ricovero,che vuole mantenere abituale autonomia è un possibile candidato molteplici fattori possono contribuire all’evento n INTRINSECI: età,stato di vigilanza,situazione ambientale,patologia,volontà di mantenere autonomia precedente il ricovero n ESTRINSECI:barriere,pavimento scivoloso... Esito dell’evento caduta:vari livelli di gravità da nessun danno fino a danno grave e invalidante o morte(8 livelli di esito Incident Reporting RER) n vediamo insieme alcuni esempi caduta ripetuta n T.D. 50 anni oligofrenico,autosufficiente in terapia per comizialità;ricoverato per polmonite a lenta risoluzione in bronchiectasie;problematica sociale(abitazione fatiscente e necessità Serv. Sociali di istituzionalizzarlo;ricovero di lunga durata(2 mesi) ha collezionato 3 cadute n 1°scivolato su asciutto (ore 17.30);trauma contusivo volto (Tac encefalo negativa per lesioni ossee ed encefalo) n 2°caduto dalla sedia(ore 7.45) n 3°caduto dalla carrozzina su cui si era addormentato(ore15.15) n impossibile evitare recidive..;anche la rivalutazione del rischio dopo la prima caduta,non dava strumenti utili per prevenzione! il paziente voleva comunque mantenere la sua autonomia n quindi prevedibili il 2° e 3° evento, ma non prevenibili caduta non ostante “precauzione” n RG paziente anziano,ricoverato per Encefalopatia porto sistemica; consentita la mobilizzazione assistita. Si reca in bagno accompagnato dalla moglie;episodio “lipotimico”mentre è seduto sul water,si accascia appoggiandosi al muro, urta il termosifone riportando frattura di clavicola(ore 16.15).Il ricovero è durato due mesi(trasferito in postacuti)il pz.è deceduto a causa della malattia di base n in questo caso:Prevedibile ? si ! Prevenibile ?.. come? n avrebbe dovuto aspettare il personale OSS per la mobilizzazione... ma come impedirgli di farsi accompagnare dalla moglie? ... caduta prevista,contenzione applicata;caduta non evitata ! n BC 55 anni schizofrenico, ospite Struttura Protetta,amputato bilateralmente per esiti di autolesionismo (letto-carrozzina).Ricovero per psicosi acuta e necessità di trattamento decubito sacrale. n Cintura pelvica quando mobilizzato in carrozzia e fascia-corpo e sponde al letto quando a letto n Il paziente,psicotico ma non demente, è riuscito ad appropriarsi del magnete;si è tolto la fascia di protezione ed ha”scavalcato” le sponde procurandosi frattura transtrocanterica del femore nel giorno in cui avrebbe dovuto essere dimesso..... n in questo caso forse si è sottovalutato” l’intelletto e la iniziativa” del paziente ... caduta come epifenomeno di patologia n M.C. 52 anni,obesa,ipertesa ricoverata per dispnea ed elevati valori di PA n autonoma,riferisce in anamnesi che abitualmente dorme seduta (ortopnea da iniziale scompenso in obesa con cardiopatia ipertensiva?) n viene modificata la terapia con miglioramento nei giorni successivi di PA e sintomi n dopo alcuni giorni in piena notte,cade in avanti battendo la fronte sul vicino termosifone riportando trauma cranico e ferita lacera fronte; riferisce che si era addormentata seduta con gambe giù dal letto n MdG rileva le callosità sulle falangi delle mani(appoggio abituale),effettua EGA (ipossia ed ipercapnia )ed ipotizza OSAS, confermata successivamente dopo trasferimento in Pneumologia n riconducibile al gruppo “secondaria a patologia” Root Cause Analysis (analisi retroattiva) n nel 2009 ci sono state 12 fratture come esito della caduta n 2 cadute con danno grave sono state oggetto di RCA n 1-Caduta con frattura femore n 2-Decesso dopo caduta RCA 1 Caduta con frattura di femore n Maschio 86 anni con epatopatia cronica portatore di PM ricoverato per SCA (tropo + no ST soprasliv.) con anemia lieve ed iniziale scompenso cardiaco ; dopo 3 gg mobilizzato in poltrona.Pz.a tratti disorientato;nella notte della 4° giornata il pz.cade dal letto (mezze-sponde, mentre il personale accoglie un nuovo ingresso;appare disorientato e lamenta dolore arto inferiore sinistro n Soccorso dagli Infermieri e valutato dal Medico Rx bacino/femore = frattura transtrocanterica femore sin. n Valutazione ortopedica;stabilizzato dal punto di vista cardiologico, disorientato ma tranquillo,successivamente trasferito in RSA n Cosa si poteva fare? n valutazione rischio e applicazione misure di protezione n Sarebbe stato sufficiente ? .... RCA 2-Decesso dopo caduta n Maschio 76 anni,portatore di PM,in TAO,dializzato,esiti di TEA carotidea,esiti di epilessia postraumatica,deambulazione assistita;a tratti disorientato (Conley 2)ricoverato per astenia ingravescente e turbe equilibrio; Tac encefalo= atrofia ed esiti cicatriziali,Vis.Fisiatrica= ipostenia AAII,vigile,collaborante;richiesto trasferimento in Postacuti per ciclo di rieducaz.cammino il 23 aprile n dopo circa 6 giorni al ritorno da dialisi viene trovato inginocchiato a terra vicino al letto;il 4maggio ore 15 trasferito in Postacuti; alle ore 18 viene trovato a terra caduto mentre saliva gradini che portano a terrazzo (libero accesso).Rilevata ferita reg.occipitale ed escoriaz.gomito,PA elevata(medicato,visto da MdG,rimesso a letto con osservazione); effettuata segnalazione caduta,non richiesti accertamenti;nella notte asintomatico,riposa,la PA si normalizza. I famigliari riferiscono analoghi episodi n mattino successivo(5 maggio) esegue seduta di dialisi;al rientro in reparto cefalea ed ipertensione; INR normale n pomeriggio assopito,vomito a getto; Tac encefalo urgente=Ematoma sottodurale subacuto; ricoverato in Neurochirurgia ed operato (notte 5-6 maggio); deceduto 8 maggio n n Decesso dopo caduta: si poteva fare qualcosa per prevenire? .... sicuramente c’era ancora scarsa formazione del personale sulle Cadute n però una più attenta valutazione rischio nel reparto per acuti e la rivalutazione dopo il trasferimento in post acuti,sarebbe stata necessaria n inoltre un migliore scambio di informazioni tra operatori nel passaggio di reparto,sia scritta(lettera di trasferimento/Epicrisi)sia verbale n n una attenta considerazione delle “molteplici cadute” in pz.con politerapia in TAO (Depakin,sedativi,ipotensivi,Coumadin...) peraltro il paziente ha conservato la vigilanza e non aveva deficit neurologici fino a comparsa di sopore e vomito a getto .... ..sono solo alcuni dei tanti esempi che ciascuno di noi può elencare,pensando alla propria realtà quotidiana n evidente che si tratta di una molteplicità di fattori e di situazioni che portano all’evento caduta ...tra gli esiti delle RCA effettuate,è emersa la esigenza di migliorare l’aspetto della FORMAZIONE del personale CADUTA FENOMENO MULTIFATTORIALE : che cosa fare? ... per evitare che ci siano altre analisi retroattive(RCA) su evento caduta con danno grave ai pazienti, è preferibile analisi proattiva degli eventi che consenta una corretta stratificazione del rischio e una buona pianificazione preventiva, almeno per i casi prevedibili e “prevenibili” n vediamo i punti chiave d’azione CADUTA FENOMENO MULTIFATTORIALE : che cosa fare? n IDENTIFICAZIONE INTEGRATA e costante dei pazienti a rischio n Integrata; Infermiere,Medico,OSS,Famigliari n Infermiere; anamnesi infermieristica e Conley n Medico; anamnesi clinica e farmacologica n OSS;osservazione e verifica grado collaborazione,specie durante alimentazione e cure igieniche.Interfaccia fra Medico/Infermiere e Paziente/Famigliari n Famigliari;segnalazione di abituale disorientamento.. n Costante; in vari momenti: all’ingresso e durante la degenza,sia per variate condizioni cliniche che per un evento caduta(riprogettazione) CADUTA FENOMENO MULTIFATTORIALE: che cosa fare? n n EDUCAZIONE SANITARIA STRATEGIE di PROTEZIONE:modalità di “contenzione” che necessitano abitualmente di prescrizione,informazione al paziente o ai famigliari con evidenza documentale immediata nel diario (in urgenza si può agire direttamente,mettendo prima in sicurezza il paziente; informazione e registrazione saranno successive) n necessaria la consapevolezza della necessità di maggiore sorveglianza del paziente con mezzi di protezione e ricordare che anche la “protezione fisica” non tutela in modo assoluto dal rischio caduta....... n FARMACI: verranno illustrati successivamente ultima,non per importanza, la corretta tenuta della documentazione sanitaria con EVIDENZA nel diario di... n informazione a paziente e famigliari n collaborazione o mancata collaborazione del paziente al progetto assistenziale n avvenuto monitoraggio da parte del personale infermieristico,sia del paziente con mezzi di protezione fisica, che del paziente con stato confusionale acuto n in questi casi è importante che sia indicato l’orario della registrazione in diario (non solo il turno MPN) n ...pertanto consapevoli che il rischio caduta non potrà essere azzerato, ma che è nostro dovere dopo la identificazione del rischio fare il possibile per prevenire ... n passiamo tra poco con le relazioni successive ad esaminare le “Strategie di Prevenzione”.... grazie a tutti !