SOCIOLOGIA CORSO DI LAUREA IN AMMINISTRAZIONE, GOVERNO E SVILUPPO LOCALE Facoltà di Scienze Politiche I testi che seguono corrispondono a quelli dei lucidi proiettati a lezione, in ordine cronologico. In questo file sono contenute solamente le presentazioni Powerpoint. Si tratta di un materiale che vi indica i puntichiave del nostro programma. Docente: Alessandro Mongili Dipartimento di Ricerche Economiche e Sociali Studio n° 18, I piano [email protected] N° di telefono 0706753675 Orario di ricevimento: giovedì dalle 12.00 alle 14.00 SOCIOLOGIA: 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE I Modulo Pier Paolo Giglioli (a cura di), Invito allo studio della società, Bologna, Il Mulino 2005. IN SIGLA: PPG Teresa Grande ed Ercole Giap Parini (a cura di), Studiare la società. Questioni, concetti, teorie, Roma, Carocci 2007. IN SIGLA: TGEP Parte. Introduzione alla sociologia La società e le istituzioni primarie (TGEP 17-39). Corpo, sesso, età (PPG, 13-35). Modernità, razionalizzazione, memoria (TGEP 41-63, eccetto le pp. 56-59). Potere, inclusione ed esclusione (PPG 131-158 e 37-67). Lavoro, occupazione e stratificazione sociale (TGEP 109-129). La città. Folla, movimenti, comportamenti collettivi (PPG, 159-178 – esclusi i paragrafi 8. e 9. – e TGEP 173-193). Comunicazione e media (PPG 185-209). Consumi e stili di vita (TGEP 195-214). SOCIOLOGIA: 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE II modulo Herbert Blumer, La metodologia dell'interazionismo simbolico, Roma, Armando Armando 2006, IN SIGLA: BLU. Howard Saul Becker, Outsiders. Saggi di sociologia della devianza, EGA, Torino 1987 (esclusa Appendice). IN SIGLA: BECK II Parte. La sociologia come disciplina scientifica L’oggetto specifico della sociologia come scienza (BLU 37-68) III Parte. La sociologia interazionista della devianza. (BECK 21-204) Definizioni di devianza. L’approccio interazionista allo studio della devianza. Etichetta, carriera deviante. Consumo di sostanze stupefacenti e carriera deviante Devianza e controllo sociale. Cultura di un gruppo deviante e concetto sociologico di cultura. Le norme e la loro applicazione. Gli imprenditori morali e la creazione delle norme SOCIOLOGIA: 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE L’esame: L’ESAME IN DUE VOLTE: Solo chi frequenta le lezioni frontali e chi si iscrive alle esercitazioni può sostenere l’esame in due volte. La prima, nella sessione di novembre 2006, consisterà in una prova scritta sul primo modulo; la seconda, SOLO nella sessione di febbraio 2007, consisterà in una prova orale sul II modulo. SOCIOLOGIA: 9 CREDITI, 60 ORE DI LEZIONE FRONTALE L’esame: L’ESAME IN UNA SOLA VOLTA: TUTTI potranno sostenere, a partire dalla sessione d’esami di febbraio 2007, l’esame scritto su tutto il programma. SOCIOLOGIA: 9 CREDITI, 60 ORE DI TUTORAGGIO Tutore: dr. Matteo Valdès Le date dell’esercitazione e del ricevimento studenti del dottor Valdès saranno comunicate in seguito. [email protected] Sociologia una disciplina che studia la vita sociale degli individui, dei gruppi e delle intere società. Il mondo in questione Si oppone al senso comune Fornisce rappresentazioni verificabili dei fenomeni sociali Contribuisce, a sua volta, alla formazione del senso comune. Fare cose assieme La sociologia studia i fenomeni che prendono forma in base alla collaborazione e alla cooperazione degli individui: i processi sociali, le azioni sociali, i modelli di comportamento, le convenzioni sociali, le norme, i valori... I fenomeni sociali non sono statici, ma mutano continuamente e producono effetti come le individualità, le leggi, le mode, i criteri di gusto, gli ordini di priorità. Mentre la società è un'astrazione del pensiero, i sistemi situati di interazione hanno realtà empirica La società e la sociologia Intendiamo per società: quell'insieme di relazioni che danno forma a linguaggi, forme stabili di aspettative reciproche, repertori condivisi di narrative che hanno una relativa stabilità di fronte alla interazione continua fra individui. La sociologia è una disciplina che – all'interno dei quadri scientifici – sviluppa una conoscenza verificabile della vita sociale. Essa è parte di un movimento sociale tipico dell'Occidente vòlto a mettere in questione il senso comune ed a fornire rappresentazioni fondate della società umana. La “modernità” La sociologia sorge assieme ai grandi rivolgimenti che caratterizzano la nascita della società industriale. Questo tipo di società viene presto concettualizzato come radicalmente nuovo e dotato di caratteri nuovi e diversi rispetto a tutte le società precedenti. Si afferma un modello dicotomico (oggi in crisi), che distingue la società moderna dalle società premoderne, o tradizionali, e una visione della storia come “progresso”, “sviluppo” o “evoluzione”. Émile Durkheim e il fatto sociale Durkheim (1858-1917) individua fenomeni (fatti sociali) che non sono spiegabili in base alle volontà individuali, ma solo in base ad altri fatti sociali (norme, rappresentazioni collettive, condizioni sociali): essi sono l'oggetto della sociologia. I fatti sociali sono cose che danno forma alle nostre vite. La società, insieme di fatti sociali, è una realtà sui generis, e come tale va studiata. Émile Durkheim: società semplici e complesse Non tutte le società sono uguali: quelle in cui la divisione del lavoro è elevata e i ruoli sociali diversificati ha una densità morale incomparabile, cioè non ha più un fondamento comune in termini di valori, norme, compiti e mansioni individuali. Le società complesse sono meno integrate e meno regolate di quelle semplici, e gli individui hanno di fronte norme contraddittorie, sovrabbondanti o assenti: il risultato è l'anomia e la devianza. Tuttavia, entrambi i tipi di società poggiano su un principio di coesione, che però non è lo stesso. Émile Durkheim: solidarietà meccanica Nelle società semplici, gli individui sono simili per ruolo ma la divisione del lavoro è scarsa e gli scambi economici limitati. Tutti potrebbero sopravvivere del proprio. Le città sono poche e piccole. La famiglia e il gruppo d'appartenenza immediata domina. Il legame (la solidarietà) si fonda sull'appartenenza e sulla condivisione di un sistema culturale e religioso. Le norme sono sacralizzate e immutabili. La solidarietà è definita meccanica in quanto le società semplici stanno in piedi per giustapposizione di elementi fra di loro autonomi e autosufficienti. Émile Durkheim: solidarietà organica Nelle società complesse, gli individui hanno ruoli molto differenziati, la divisione del lavoro e gli scambi economici sono molto sviluppati. Sono società urbane. La famiglia e il gruppo d'appartenenza perde rilevanza. Il lavoro e la sopravvivenza di ognuno è impensabile senza un legame stabile con chi ha lavori diversi. Le individualità non sono più assorbite da sistemi culturali uniformi, ma differenziate. La solidarietà è definita organica in quanto le società complesse di fondano sulla divisione del lavoro e funzionano come un organismo. Tipi di relazioni prevalenti: comunità e società Ferdinand Tönnies (1855-1920) concettualizza i due tipi di relazioni prevalenti nei due tipi di società. Comunità si riferisce a relazioni fondate sull'affettività, sull'appartenenza: nelle società moderne sono marginali. Società sono relazioni che si fondano sullo scambio e l'interesse, interstiziali, in cui si entra in relazione con gli altri per porzioni della propria individualità. Esse costituiscono l'ordito della società moderna. Intrico formale e adattamento reciproco Georg Simmel (1858-1918) è il primo sociologo a vedere la società come insieme caotico di relazioni di tipo diverso e di cerchie sociali eterogenee. Fra di esse, relazioni e cerchie sociali eterogenee vivono in un costante adattamento reciproco dagli esiti più eterogenei. Dall'intrico caotico di relazioni eterogenee emergono forme stabili che vengono incorporate e date per scontate (istituzionalizzate): sono le forme di sociazione, che però subiscono torsioni continue e mutano continuamente (“tragicità” della vita sociale) Il sogno di una società dotata di senso Per molta sociologia e molto a lungo le istituzioni sociali non sono state viste come forme di sociazione emerse dal fluire caotico delle relazioni eterogenee ma come fatti che hanno una funzione in quanto rispondono a bisogni sociali stabili. Il legame fra i fatti sociali e la vita quotidiana è qui riferito alla formazione delle individualità nei processi educativi e di socializzazione, e alla cogenza normativa. Questo tipo di sociologia si ispira alle modellizzazioni astratte delle scienze naturali. Il sogno di una società dotata di senso: lo schema AGIL Talcott Parsons (1902-1979) indicava nella struttura sociale l'esistenza di alcune funzioni cui ogni società risponderebbe con lo sviluppo di istituzioni sociali. Tali funzioni (imperativi funzionali) sono: ADAPTATION: strutture economiche GOALS ATTAINMENT: strutture politiche INTEGRATION: strutture giuridiche, religione LATENCY: strutture culturali e della socializzazione. Tale approccio è chiamato struttural-funzionalismo. Un caso concreto: la famiglia L'evoluzione della famiglia come istituzione sociale non può essere spiegata in funzione della sua risposta alla latency, ma in base alla sua storia molteplice ed estremamente varia. Quello che chiamiamo famiglia corrisponde a forme molto diverse di convivenze. Peter Laslett, nel 1972, identificò i tipi seguenti, in base alla “residenza”: 1. Persone sole; 2. Famiglie senza struttura; 3. Famiglie semplici o nucleari; 4. Complesse-multiple; 5. Complesse-estese. La famiglia non è l'unico tipo di convivenza. Un caso concreto: la famiglia Tavola A.21 - Tipologie familiari per ripartizione geografica - Anni 2001 e 2006 (composizioni percentuali) Ripartizioni geograf iche TIPOLOGIE FAMILIARI Italia Nord-ov est Nord-est Centro Mezzogiorno ANNO 2001 (a) Famiglie (migliaia) (=100%) Senza nuclei Persone sole Altre f amiglie senza nuclei Con un nucleo SENZA MEMBRI ISOLATI Coppie senza f igli Coppie con f igli Monogenitore CON MEMBRI ISOLATI Coppie senza f igli Coppie con f igli Monogenitore Con due o pi¯ nuclei 21.698 6.142 4.158 4.301 7.096 24,0 1,9 26,3 2,0 24,8 1,9 26,0 2,0 20,4 1,8 18,9 42,3 7,9 21,6 38,6 8,2 20,1 39,2 7,6 19,4 38,1 7,9 15,6 49,8 7,6 1,1 2,1 0,6 1,0 1,3 0,5 1,5 2,6 0,7 1,4 2,8 0,6 0,8 2,1 0,6 0,5 1,5 1,9 1,3 22.907 6.513 4.446 4.496 7.452 26,1 2,0 29,0 1,9 26,5 1,9 27,4 2,2 22,5 2,1 20,0 39,0 8,0 22,2 35,4 8,1 21,9 36,4 7,9 20,0 35,9 7,8 16,9 45,8 8,1 1,1 1,9 0,6 1,0 1,4 0,5 1,2 2,2 0,7 1,7 2,4 0,7 0,9 1,7 0,7 1,3 0,5 1,4 1,9 1,4 1,2 ANNO 2006 (a) Famiglie (migliaia) (=100%) Senza nuclei Persone sole Altre f amiglie senza nuclei Con un nucleo SENZA MEMBRI ISOLATI Coppie senza f igli Coppie con f igli Monogenitore CON MEMBRI ISOLATI Coppie senza f igli Coppie con f igli Monogenitore Con due o pi¯ nuclei Fonte: Istat, Indagine multiscopo sulle f amiglie, Aspetti della v ita quotidiana (a) Per motiv i di signif icativ it , i dati del 2001 e del 2006 si rif eriscono a medie su due anni, rispettiv amente 2000-2001 e 2005-2006. La famiglia: un gruppo primario La famiglia, al di là della “funzione” che svolgerebbe in ogni tipo di società, è un gruppo primario, al cui interno i membri non hanno un ruolo specifico ben descritto, ma un ruolo diffuso, al cui interno dominano relazioni di tipo “comunità”. Cooley li caratterizza come un’associazione intima, priva di scopi ben determinati se non la propria riproduzione e il proprio mantenimento. La socializzazione primaria I nuovi arrivati (in genere i bambini) sono introdotti nel gruppo primario e invogliati, attarverso il gioco, l’imitazione, l’osmosi, le punizioni, a fare propri i tratti che caratterizzano i comportamenti di ogni tipo dei familiari adulti. È il processo attraverso cui si forgia il proprio Sé nei tratti più generali (lingua, posture, preferenze di gusto, valori, priorità) I gruppi secondari e la socializzazione secondaria Il loro sviluppo caratterizza la modernità. Hanno scopo e interessi comuni. Al loro interno dominano ruoli specifici, che corrispondono a mansioni ben descritte. I neofiti sono educati (in set dominati dalla razionalità) ad assumere ruoli specifici attraverso percorsi formativi standardizzati. Organizzazioni, associazioni, imprese, scuole Sociologia del corpo umano Il corpo è socialmente “organizzato” in forme diverse nelle varie culture. Nella nostra cultura, il corpo è separato dal cosmo, è individuale e inviolabile, ed è oggetto della ragione, è separato da sé. La percezione del corpo (p. es. del dolore) è mediata da quadri culturali diversi. Socializzazione ai quadri interpretativi o cornici, che noi percepiamo come “naturali”. Cornici naturali e sociali Cornici “naturali” sono quadri interpretativi che attribuiscono a ragioni naturali gli eventi (es.: un omicidio alla “follia”). Le cornici “sociali” attribuiscono gli eventi in relazione a finalità o volontà degli attori. Le nostre attribuzioni ai due tipi di cornici hanno più rilevanza che la “verità”. Cornici naturali: il discorso medico Dal XIX il discorso medico è diventato un repertorio legittimo per definire le identità personali. In particolar modo, ha regolato la percezione del sesso. Al suo interno ha avuto due fasi: il genitalismo e la svolta endocrinologica. La trasformazione chirurgica dell’identità sessuale viene riconosciuta su base “psicologica” e non più (solo) genitale. I trans sfidano l’idea tradizionale di sesso biologico ma rafforzano la percezione della partizione in due soli sessi come “naturale”. Cornici naturali: il discorso medico Dal XIX il discorso medico è diventato un repertorio legittimo per definire le identità personali. In particolar modo, ha regolato la percezione del sesso. Al suo interno ha avuto due fasi: il genitalismo e la svolta endocrinologica. La trasformazione chirurgica dell’identità sessuale viene riconosciuta su base “psicologica” e non più (solo) genitale. I trans sfidano l’idea tradizionale di sesso biologico ma rafforzano la percezione della partizione in due soli sessi come “naturale”. Cornici naturali orizzontali: il discorso sul genere La “normalità” dell’identità eterosessuale e polarizzata (matrice eterosessuale) è potentissima. La pressione ad “essere” maschi o femmine è fortissima sin da bambini, per assumere un significato di normalità come persone. Il fondamento di questa “cornice” differenziante è il dominio maschile e la sua legittimazione. Segregazione femminile, pubblico/privato e femminilizzazione dei lavori minori. Solo 20% dei maschi delle giovani coppie collabora ai lavori domestici (2002) Cornici naturali verticali: il discorso sull’età Si considera “normale” che i giovani siano dinamici, allegri, forti, ed i vecchi conservatori, antiquati ecc. Non esiste un legame diretto, poiché le generazioni hanno una storia e vivono esperienze che segnano la loro cultura Se alcune generazioni sono culturalmente più compatte, altre sono molto frammentate. In alcuni casi appartenere a una generazione ha però effetti più importanti che appartenere a una classe sociale (effetti di generazione). Il problema del corso della vita Non tutte le culture rappresentano il corso della vita in modo simile, con effetti importanti sulle concezioni del Sé e delle classi d’età. L’Europa medievale non cocepiva l’infanzia, e trattava i bambini come “piccoli adulti”. Più tardi, e sino agli ultimi decenni, la cultura occidentale differenziava i bambini, gli adulti e gli anziani. Recentemente, l’adolescenza come ingresso nell’età adulta ha assunto proporzioni bulimiche. Il passaggio all’età adulta si è individualizzato. Malattia e morte A partire dalla fine del XIX sec. il discorso medico vede la malattia non più come essenza patologica degli individui ma come insieme di sintomi localizzati La stessa morte viene trattata come malattia e trattata negli ospedali: la solitudine del morente. La morte è occultata e nascosta allo stesso morente (La morte di Ivàn Il’ič di Lev Tolstòj). Il corpo umano è un campo di battaglia biologico ma anche culturale e morale, oltre che delle identità e delle strategie di distinzione e di appartenenza degli individui. In questo, è simile alla moda.