PROFETI E FALSI PROFETI
La natura del profetismo biblico
• Tutte le civiltà orientali antiche ebbero i loro
profeti sotto forma di indovini, maghi,
astrologi, consiglieri di corte, veggenti vari.
• I veri profeti della Bibbia sono diversi da tutta
questa folla di veggenti visionari per mestiere
o di estatici irrazionali
CHI SONO I PROFETI?
• Sono stati uomini e donne
chiamati direttamente da
Dio con un’investitura
profetica (vocazione)
cosciente e impegnativa.
• Hanno comunicato la
rivelazione di Dio da loro
ricevuta con parole e
visioni.
• Sono stati riformatori della
società ebraica alla quale
rimproveravano i costumi
corrotti e la violazione
dell’Alleanza con Dio.
• Sono stati uomini santi
suscitati da Dio per
risvegliare le fede
monoteista e difenderla
dagli influssi pagani dei
popoli vicini, per
contestare le ingiustizie, le
violenze, gli abusi di
potere. Ricorre per loro il
temine «sentinella» ad
indicare la vigilanza
amorosa sulla fede del
popolo di Dio
• Sono stati guide
spirituali di tutti coloro
che volevano servire
Dio, come consiglieri di
re, ma anche testimoni
di fede tra il popolo.
• Sono stati messaggeri
di speranza per la
nazione giudaica
perché hanno educato
il popolo a guardare
avanti e hanno coltivato
l’attesa del Messia e del
futuro Regno di Dio.
La prima funzione dei profeti biblici è
dunque morale e spirituale.
Dio li ha suscitati quando ce n’era più bisogno,
durante la storia dei due regni, durante e dopo
l’esilio babilonese per cinque secoli (sec. 10°-5° a.C.)
con il compito:
- di salvaguardare la religione e la civiltà del suo
popolo;
- di comunicare la volontà divina e far progredire
la rivelazione;
- di insegnare a leggere gli eventi storici come
parte della grande storia della salvezza;
- di annunciare il futuro prossimo e remoto,
specie la venuta e l’attività del Messia.
Dei uomini ancorati nella storia
del loro popolo
• I profeti sono il cuore e l’anima dell’Antico
Testamento, perché hanno creato un movimento
spirituale che ha influenzato decisamente la
redazione di molti libri della Bibbia ebraica.
• Hanno raccolto, assimilato e tenute deste le
tradizioni religiose del popolo di Dio.
• Ne hanno fatto esperienza personale, vivendole
da veri testimoni e da contemplativi.
• Le hanno arricchite con la loro riflessione
personale da veri teologi.
• Le hanno proclamate con la loro parola e con i
loro scritti in maniere instancabile e coraggiosa.
Il Profeta biblico porta
il nome di «Naby’»
• È un termine ricco che comprende il concetto di
«chiamato» e di «annunciatore» (oratore).
• I traduttori greci della Bibbia per rendere il
nome in modo adeguato l’hanno tradotto col
termine «Profetés», che significa «porta-voce»,
colui che parla a nome di Dio e comunica la sua
parola fedelmente.
• Con un linguaggio colorito la Bibbia indica il
profeta come «la bocca di Dio», «Il Servo del
Signore», «l’uomo di Dio».
• Il significato di portavoce di
Dio è descritto in Es 4,1217. Questo testo racconta
la funzione di Aronne nei
confronti di Mosè, che
aveva confessato la sua
balbuzie come ostacolo per
rifiutare la missione di Dio.
Il Signore gli risponde così:
«Io sarò con la tua bocca e
ti insegnerò quello che devi
dire; c’è poi tuo fratello
Aronne: tu gli parlerai e
porrai le parole sulla sua
bocca. Parlerà lui al popolo
per te; egli sarà la tua
bocca e tu farai per lui le
veci di Dio»
Questo intendevano
dire i profeti quando
introducevano la loro
predicazione con
formule identificatrici
come «oracolo del
Signore», «parola di
Dio», «la bocca del
Signore ha parlato»,
«così parla il Signore».
I profeti però non si esprimono solo
mediante la parola, ma anche attraverso
le visioni e i gesti simbolici. La
designazione più antica del profeta era
quella di «veggente» che vede con gli
occhi di Dio ciò che altri non vedono.
Non si tratta solo di vedere il futuro, ma
di capire il significato vero del presente.
Alcuni esempi:
• Isaia inizia la sua missione con una visione
maestosa (Is 6,1-9).
• Geremia con una visione drammatica e
impegnativa (Gr 1,11-19).
• Ezechiele con una visione grandiosa della
gloria di Dio in terra d’esilio (Ez 1,4-28)
• Altra caratteristica dell’annuncio profetico
sono i gesti simbolici, espedienti pedagogici
adatti ad attirare l’attenzione e a colpire la
fantasia della gente semplice. In questo si
distinguono in maniera particolare Geremia e
Ezechiele con gesti eclatanti e all’apparenza
stravaganti.
I libri dei profeti
I profeti scrittori
appaiono nel sec 8°. In
realtà questi profeti non
scrissero personalmente i
loro oracoli o scrissero
molto poco.
Gli scritti loro attribuiti
furono redatti dai
discepoli depositari del
loro insegnamento orale.
• La forte memoria degli antichi è per noi una
garanzia di storicità, perché consentiva di
ricordare con precisione e fedeltà quanto si
era visto e udito anche a distanza di anni.
• Ogni profeta aveva la sua cerchia di discepoli
che tramandava oralmente l’insegnamento
anche per diverse generazioni.
I profeti maggiori e i profeti minori
• I profeti maggiori sono detti tali per la
maggiore ampiezza dei loro libri e sono Isaia,
Geremia, Ezechiele e Daniele;
• I profeti minori sono detti così perché i loro
libri sono di ampiezza più piccola: sono dodici
libriccini di un’unica raccolta (Osea, Gioele,
Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc,
Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia).
I FALSI PROFETI
“Guardatevi dai
falsi profeti i quali
vengono in vesti
da pecore, ma
dentro sono lupi
rapaci”
Matteo 7:15
"Sorgeranno falsi cristi
e falsi profeti e faranno
grandi portenti e
miracoli, così da
indurre in errore, se
possibile, anche gli
eletti"
(Mt 24,24)
Chi sono?
• Sono coloro che seminano errori o dottori di
menzogna che seducono il popolo con false
sembianze di pietà, ma perseguendo fini
interessati.
• Sono impostori e trafficanti della parola di
Dio per il loro vantaggio.
• Si presentano in vesti di pecore, come se
appartenessero all’ovile di Cristo, fingono lo
zelo per la gloria di Dio, ma cercano la
propria gloria e tramano per la rovina delle
pecore.
Quale è concretamente
il loro modo di agire?
• Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare,
illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze,
per piacere agli uomini.
• Se ne lamenta Dio: "Così dice il Signore degli
eserciti: ‘Non ascoltate le parole dei profeti che
profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose
vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non
quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a
coloro che disprezzano la parola del Signore: voi
avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà
del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura"
(Ger 23,16-17).
• Già nel libro del Deuteronomio Dio metteva
sull’avviso:
"Qualora si alzi in mezzo a te un profeta o un
sognatore che ti proponga un segno o un
prodigio... ed egli ti dica: seguiamo dèi
stranieri, che tu non hai mai conosciuti, e
rendiamo loro un culto, tu non dovrai
ascoltare le parole di quel profeta o di quel
sognatore; perché il Signore vostro Dio vi
mette alla prova per sapere se amate il
Signore vostro Dio con tutto il cuore e con
tutta l’anima" (Dt 13,2-4)
• Gesù dice che
riconosciamo i falsi
profeti dai loro frutti.
• Il profeta vero conduce
alla fede, al pentimento,
alla riconciliazione con
Dio, alla bontà, alla
fedeltà, al dominio di sé
ecc.
• Il falso profeta semina
impurità, idolatrie,
dissensi, divisioni, fazioni,
eresie, ecc. (Gal 5,19-23)
San Giovanni apostolo ci
avverte: "Carissimi, non
prestate fede a ogni ispirazione,
ma mettete alla prova le
ispirazioni, per saggiare se
vengono veramente da Dio,
perché molti falsi profeti sono
comparsi nel mondo. Da questo
potete riconoscere lo spirito di
Dio: ogni spirito che riconosce
che Gesù Cristo è venuto nella
carne, è da Dio; ogni spirito che
non riconosce Gesù, non è da
Dio. Questo è lo spirito
dell’anticristo che, come avete
udito, viene, anzi è già nel
mondo" (1Gv 4,1-3
Vale anche per oggi!
I falsi profeti addormentano le coscienze, i
profeti veri le svegliano. E non si deve neppure
tacere; specialmente le sentinelle costituite da
Dio devono "suonare la tromba e dare
l’allarme" (Es 33,2-3) avvertire della morte
spirituale, conseguenza delle iniquità (Ez 33,1016).
Chi blandisce o tace colpevolmente
compromette la salvezza eterna altrui.
• Siamo popolo profetico di Dio e sotto la
guida del Magistero della Chiesa i laici
partecipano all’ufficio profetico di Cristo
per l’evangelizzazione del mondo (LG),
mediante l’apostolato (AA).
• Una componente della funzione
profetica del cristiano è il dovere della
correzione fraterna o dell’ammonimento
fraterno.
In Occidente, nella nostra
stessa cultura Cristiana, ci
sono molti individui che
pretendono di avere
contatti con la Madonna,
con Gesù, con Padre Pio, e
si autodichiarano “Profeti
o Veggenti” senza averne
le credenziali.
Sono assetati di fama o di
denaro, che si
autoprofessano emissari
del Cristo facendosi scudo
con il Nome del Signore.
In nome di Gesù e della
Madonna, ci sono
invece strani
personaggi che se ne
stanno comodamente
seduti a ricevere
“adepti” in una stanza,
per potersi gloriare a
pagamento delle
proprie capacità
medianiche che
dovrebbero, così
dicono, metterli in
contatto con l’aldilà.
• Tentano di vendere le proprie idee
appellandosi ad un principio di autorità di
sicuro effetto: “Quello che dico io non viene
da me, ma da Gesù Cristo, dalla Madonna….”
• Queste persone riusciranno a convincere
sicuramente tanta gente ingenua, ma nessun
paradiso potranno conquistare agli occhi di
Dio, poiché in tal modo si espresse il Cristo:
“Non chi dice Signore, Signore, entrerà nel
Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del
Padre mio che è nei cieli. ” (Mt 7 –21)
ANIMA DI CRISTO
Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del costato di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesù, ascoltami.
Nascondimi dentro le tue piaghe.
Non permettere che io mi separi da te.
Difendimi dal nemico maligno.
Nell'ora della mia morte chiamami.
Fa che io venga a te per lodarti
Con tutti i santi nei secoli dei secoli. Amen.
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