Edgardo Curcio Presidente Fondazione Energia Roma, 9 ottobre 2013 1. La situazione internazionale e la rivoluzione dello shale gas Nel 2012, la produzione mondiale di gas naturale è cresciuta dell’1,9% rispetto al 2011, raggiungendo così quota 3364 miliardi di mc. Aree produttrici di gas naturale – anno 2012 Fonte: BP Statistical Review 2 Sul fronte del consumo, dopo una leggera contrazione, nel 2009, il consumo di gas naturale è tornato a crescere passando da 2943 Gmc a 3314 Gmc nel 2013 (+12,6%). L’aumento del ricorso al gas naturale ha riguardato tutte le principali aree del mondo: Nord America America Latina Europa e Eurasia Medio Oriente Africa Asia Pacifico Mondo 11,1% 20,7% 3,2% 19,5% 22,7% 25,8% 12,6% Fonte: BP Statistical Review 3 Il minor impatto ambientale, la maggior efficienza, il minor costo rispetto al petrolio e l’esigenza di una crescente diversificazione dei Paesi fornitori e del mix energetico, hanno determinato un aumento del consumo del gas naturale. Sono soprattutto i suoi vantaggi ambientali e di efficienza ad aver influito sull’aumento della domanda di questa fonte, la cui disponibilità è cresciuta potendo ora contare anche sul gas non convenzionale come il coal bed methane (CBM) e lo shale gas. Se è vero che questi gas non convenzionali sono conosciuti da molto tempo, solo ora vi è stato un nuovo grande impulso al loro sviluppo. 4 Le ragioni che hanno portato a tale sviluppo sono state: • un aumento dei prezzi del gas naturale, che ha reso più economico il loro sfruttamento anche da sabbie e scisti • un salto tecnologico nei tradizionali processi estrattivi con l’avvento del «fracking» • una nuova politica energetica statunitense mirante all’indipendenza energetica e alla valorizzazione delle fonti nazionali tra cui lo shale gas Il ricorso a questo gas non convenzionale ha permesso, in questi ultimi anni di poter contare su un crescente quantitativo di gas naturale e su un ricalcolo delle riserve mondiali di gas, ormai più che quintuplicate. 5 Riserve di gas nel mondo 6 Con lo sfruttamento di questi due gas non convenzionali, molti Paesi hanno rivisto le proprie politiche di approvvigionamento, come gli Stati Uniti, dove l’aumento delle riserve di gas ha portato alla cancellazione di nuovi impianti di importazione GNL. In questo nuovo assetto, gli USA, da importatore di gas naturale, si candida adesso ad essere un Paese esportatore di GNL. I primi contratti sono già stati firmati verso il Regno Unito ed altri sono previsti anche verso l’Asia. L’Argentina - che secondo l’EIA presenta uno dei potenziali maggiori al mondo in termini di shale gas - ha conferito alla compagnia pubblica YPF le autorizzazioni a scavare decine di pozzi nella zona di Vaca Muerta, dove ci sono riserve per 21 miliardi di mc di gas non convenzionale. 7 Anche la Cina ha incoraggiato i test e avviato i primi scavi per lo per lo sfruttamento di un giacimento di coal bed methane a Jincheng nella provincia dello Shanxi. Discorso analogo per l’Australia. La Russia sembra promettere enormi quantità di shale gas suscitando, conseguentemente, l’interesse di principali colossi del settore. Non è un caso, dunque, che Total e Shell hanno firmato ad aprile scorso degli accordi con Gazprom per cercare gas nell’area di Khanty-Mansisk, in Siberia. In conclusione le nuove tecnologie che hanno permesso di rivoluzionare la disponibilità di gas naturale nel mondo stanno creando le condizioni per una nuova era del gas a prezzi più bassi (in USA il costo si è ridotto di più della metà) e con accesso in molte più aree geografiche. 8 Andamento del prezzo del gas spot e del LNG - $/MMBtu Fonte: Elaborazione su dati WGI 9 2. Il gas naturale ed il GNL nel settore dei trasporti Secondo i dati IEA, il settore dei trasporti a livello mondiale, nel 2011, ha assorbito circa il 27% dei consumi finali di energia registrando una continua crescita. Anche gli scenari elaborati dalla stessa IEA (WEO 2012), prevedono un proseguo del trend crescente del settore trasporti nei consumi energetici mondiali. Nel 2035, il settore dei trasporti risulterà responsabile, infatti, di circa il 28% dei consumi energetici mondiali. 10 Consumi energetici finali per settori al 2035 Fonte: IEA 11 Si conferma, dunque, la rilevanza di questo settore nei consumi energetici mondiali, ma nello stesso tempo di ha la preoccupazione per il forte impatto ambientale che ha questo settore. Il settore, infatti, fa un largo uso di prodotti petroliferi, fortemente inquinanti. Consumi mondiali del settore trasporti per fonti energetiche Fonte: IEA 12 Proprio guardando alla sostenibilità dei trasporti, emerge da subito il ruolo ancora minoritario del gas naturale, che rappresenta, nel 2011, meno del 4%. Si tratta di una percentuale irrisoria, se confrontato ai pregi derivanti dall’utilizzo di questo combustibile nel settore trasporti: minori costi: - 34% del costo della benzina, - 40% del costo del diesel; minori emissioni inquinanti, specie per particolato, emissione di gas climalteranti, ossidi di azoto; minore usura del motore (minori vibrazioni, minore consumo di olio). 13 Altri vantaggi del metano rispetto ai prodotti petroliferi sono: la sua produzione avviene ora in un ampio numero di Paesi nel mondo; la sua facilità di trasporto si è sviluppata ora tramite numerosi gasdotti o navi metaniere (GNL); il suo prezzo è in tendenziale discesa in contrapposizione al prezzo del petrolio. Gli ultimi due punti in particolare sono dovuti allo sviluppo di grandi quantità di shale gas soprattutto negli Stati Uniti. 14 Andamento del prezzo del Brent e del gas 15 I vantaggi del ricorso al gas naturale si verificano per tutti i mezzi: stradali, navali e ferroviari e con particolare incidenza laddove il consumo specifico sia maggiore (camion, autobus, navi, locomotive di trazione e di manovra). Nel campo navale, esigenze ambientali sempre più pressanti hanno spinto già diversi Paesi a creare norme, tramite l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), per la creazione di zone in cui è fatto obbligo alle navi di avere basse emissioni di zolfo, ed in questo ambito il metano liquido è il combustibile da preferire. 16 Sul fronte del trasporto stradale, l’abbondanza di shale gas e la crescente domanda di carburanti più puliti ed economici stanno creando un nuovo mercato nel settore americano dei trasporti. È soprattutto il segmento dei grandi veicoli commerciali, camion e furgoni utilizzati dalle aziende ad aver aperto la strada all’impiego di gas naturale. I veicoli a metano in USA sono ancora pochi: poco più di centomila su un totale di 240 milioni e le stazioni di servizio pubbliche di CNG, il gas naturale compresso, sono ancora troppo poche se confrontate a quelle di benzina: 600 contro le 168.000 a benzina o le 2628 a gpl. 17 Ma la rete di distributori americana si sta espandendo grazie alla crescente domanda dei veicoli pesanti e dei parchi vetture delle società. Ecco alcuni esempi: L’area metropolitana di Los Angeles ha solo autobus a gas per un totale di 2221, e a gas è alimentato il 25% dei nuovi autobus negli USA; Aeroporti come San Francisco hanno affrontato con navette a gas l’inquinamento da congestione; Colossi come At&t, UPS, FedEx, hanno acquistato camion e vetture a CNG. Solo il mercato retail rimane ancora marginale. 18 3. La situazione italiana nel settore del trasporto con gas naturale A partire dal 2009, ad eccezione del 2010, i consumi di gas in Italia fanno segnare una continua contrazione, dovute non già a condizioni climatiche ma ad una contrazione dei consumi dei settori produttivi. Consumi mensili di gas naturale in Italia Fonte: Elaborazione su dati MISE 19 In questo contesto l’uso del gas per autotrazione è aumentato. Nel 2011, secondo i dati ACI, il parco circolante del trasporto su strada italiano è prevalentemente alimentato a benzina, che copre il 54%, seguito dal gasolio per il 39%, mentre residuale risulta ancora il peso del parco a metano. Tuttavia, l’impiego del gas naturale nel settore trasporti, negli ultimi 10 anni, è più che raddoppiato, grazie all’aumento del parco autoveicolare a metano supportato dagli elevati prezzi della benzina e dagli incentivi statali. 20 Consumo di metano auto in Italia Fonte: MISE e Fondo Bombole Metano 21 L’Italia ha una presenza che copre buona parte delle infrastrutture del gas naturale, soprattutto un’ampia rete di gasdotti. Lo sviluppo della domanda di trasporto alimentato a gas naturale porterebbe notevoli benefici nell’espansione e nell’ulteriore sviluppo qualitativo della produzione nazionale. Le infrastrutture necessarie in questo campo sono di tre tipi: - infrastrutture per il rifornimento di veicoli; - infrastrutture per il rifornimento di navi; - micro-liquefattori per la realizzazione e il rifornimento di GNL e GNC. 22 Per tutte e tre le tipologie, sono presenti nel nostro Paese aziende con ampia esperienza anche in campo internazionale, coprendo così l’intera filiera. Sul fronte del trasporto stradale, sono ormai numerose le case automobilistiche che offrono modelli alimentati a gas, sia per veicoli commerciali, che per camion o autovetture. Gli stessi cantieri navali italiani, Fincantieri in testa, possiedono capacità ed esperienza per la realizzazione di navi per il trasporto di GNL, anche se per lo più sono state realizzate su commesse estere. In ogni caso, potendo contare su una elevata esperienze e capacità dell’industria nazionale si può correttamente pensare al settore trasporti a gas come un settore a cui puntare per rilanciare il Made in Italy, non mancando produttori di componenti e aziende di montaggio meccanico ed elettronico in grado di eseguire lavori di altissima qualità. 23 4. Le prospettive del metano per l’uso trasporti in Italia L’AIEE, basandosi su uno studio di Federmetano, in cui indica in 2.370.000 il parco circolante ipotizzabile a gas naturale al 2020, ha stimato una domanda di gas naturale per trasporto su strada per le sole autovetture pari a circa 1,64 miliardi di mc nel 2020, fino a raggiungere 4 miliardi di mc nel 2030, con l’aumento del parco a metano sia con nuove autovetture sia con la trasformazione di vetture con carburanti tradizionali a gas naturale. A questo va aggiunta, in prospettiva, la crescente domanda derivante dal parco autobus per il trasporto pubblico locale e non solo, che determinerebbe un incremento della domanda di gas naturale. 24 Inoltre, sono ormai mature anche le condizioni per una diffusione di tale carburante anche per gli autocarri, dove il parco a gas naturale è cresciuto nell’ultimo quinquennio del 32% m.a., passando da 15.483 veicoli del 2006 agli attuali 61.976 veicoli. In questo segmento l’AIEE ha stimato una crescita del parco autocarri a gas pari a 126.843 veicoli nel 2020 ed a 278.109 veicoli nel 2030, determinando così una domanda aggiuntiva di gas naturale pari a 1 miliardo di mc. 25 Considerando il solo trasporto stradale complessivamente al 2030 il consumo di gas atteso ammonterebbe a circa 5 miliardi di mc, pari a 4,3 Mtep. Evoluzione del consumo del gas naturale nei trasporti stradali 26 Anche l’uso del gas naturale nel trasporto marittimo presenta forti potenzialità. Un eventuale impiego del gas naturale come carburante nei traghetti, ad esempio, ipotizzando al 2030 l’impiego di 276 unità alimentati a tale combustibile, determinerebbe un aumento di circa 1 miliardi di mc di gas naturale. In questo modo, il consumo di gas naturale nel settore trasporti, considerando il trasporto stradale e solo in parte il trasporto marittimo, si attesterebbe sui 2 miliardi di mc al 2020, valore destinato a triplicarsi nel 2030 facendo segnare un consumo atteso di 6,2 miliardi di mc, pari a 5,1 Mtep. 27 Perché ciò avvenga, occorre la «creazione» di una opportuna domanda, che trova il primo ostacolo della sua realizzazione nel contenuto numero di punti di rifornimento del metano per uso trasporto stradale. Contemporaneamente è necessario intervenire, data le buone prospettive, sullo sviluppo del GNL per uso trasporti sia stradale, sia ferroviario e sia marittimo. All’uopo è necessario lavorare insieme fra tutti gli attori del mercato del gas naturale per uso trasporto, al fine di riformare norme e sollecitare interventi sia nel campo del trasporto stradale sia in quello marittimo. 28 5. Conclusioni Le prospettive circa l’uso del metano in sostituzione del petrolio nel settore trasporti sono ottime, sia in funzione delle sue migliori qualità ambientali e sia ora in funzione della sua maggior economicità. In molti Paesi, come gli USA c’è una forte spinta ad usare il metano nel settore dei trasporti terrestre e, come GNL, anche nel settore del trasporto marittimo. Altri Paesi, disponendo di molto gas potrebbero seguire l’esempio americano e tra questi c’è anche l’Italia che ha una forte tradizione nel settore del metano per l’autotrasporto ed ha tutte le tecnologie per l’uso del gas in tutti gli altri settori del trasporto stradale e marittimo. 29 Per cogliere questa opportunità per il Paese è necessario però che tutte le parti interessate allo sviluppo del gas nel settore trasporti, facciano una azione decisa e coordinata per rimuovere gli ostacoli esistenti e far decollare un importante settore dell’economia italiana che potrebbe creare investimenti ed occupazione. 30 Grazie per l’attenzione