RENATO CARTESIO
La netta divisione tra mondo corporeo studiabile scientificamente
e mondo spirituale non studiabile scientificamente.
Presentazione a cura di Lauro Colasanti
1
René Descartes (Renato Cartesio) (1596 –1650)
 Filosofo, scienziato e matematico francese.
 Ritenuto il fondatore della filosofia moderna e della corrente
filosofica razionalistica.
 Grande matematico.
 A lui si deve l’unificazione di algebra e geometria.
 I suoi contributi alla fisica sono di minore importanza.
 È considerato uno dei padri della rivoluzione scientifica.
 Per la netta divisione tra materia e spirito
 Per l’importanza attribuita alla matematica nello studio della
materia
 Per la sua concezione meccanicistica dell’universo.
La rivoluzione scientifica
Presentazione a cura di Lauro Colasanti
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L’epistemologia di Cartesio
1. Scopo di Cartesio:
dare solide basi all’edificio della nuova scienza galileiana.
 Di cosa possiamo essere certi?
 Perché il nuovo metodo scientifica dovrebbe sempre condurci
alla verità?
 Non potrà accadere un giorno anche alla nuova scienza - come
è accaduto alla vecchia scienza - di rivelarsi non certa?
2. Metodo di Cartesio:
dubitare di tutto quello su cui si può sollevare anche il
minimo dubbio (Dubbio metodico).
 Seguire lo stesso tipo di ragionamento, le stesse regole, che
seguono i matematici.
La rivoluzione scientifica
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L’epistemologia di Cartesio
1. Scopo di Cartesio:
dare solide basi all’edificio della nuova scienza galileiana.
 Di cosa possiamo essere certi?
 Perché il nuovo metodo scientifica dovrebbe sempre condurci
alla verità?
 Non potrà accadere un giorno anche alla nuova scienza - come
è accaduto alla vecchia scienza - di rivelarsi non certa?
2. Metodo di Cartesio:
dubitare di tutto quello su cui si può sollevare anche il
minimo dubbio. (Dubbio metodico).
 Seguire lo stesso tipo di ragionamento, le stesse regole, che
seguono i matematici.
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L’epistemologia di Cartesio
3. Le regole del metodo:
1. Evidenza
Accettare solo ciò che è assolutamente chiaro e distinto
2. Analisi
Se un problema non è chiaro e distinto, scomporlo in
problemi sempre più semplici fino ad arrivare a qualcosa di
chiaro e distinto.
3. Sintesi
Dopo aver scomposto il problema in parti semplici,
ricomporre le parti semplici fino a riottenere di nuovo il
problema complesso.
4. Enumerazione
Fare attenzione nel non fare salti nel processo di analisi e
sintesi.
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L’epistemologia di Cartesio
3. Le regole del metodo:
1. Evidenza
Accettare solo ciò che è assolutamente chiaro e distinto
2. Analisi
Se un problema non è chiaro e distinto, scomporlo in
problemi sempre più semplici fino ad arrivare a qualcosa di
chiaro e distinto.
3. Sintesi
Dopo aver scomposto il problema in parti semplici,
ricomporre le parti semplici fino a riottenere di nuovo il
problema complesso.
4. Enumerazione
Fare attenzione nel non fare salti nel processo di analisi e
sintesi.
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L’epistemologia di Cartesio
4. Dubbio iperbolico:
Ipotesi del genio maligno
 Non possiamo essere sicuri assolutamente di nulla, neanche
dei nostri sensi.
 Potrebbe esistere un genio maligno che mi inganna sempre.
 In questo momento mi sembra che ci sia uno lavagna
elettronica di fronte a me; eppure potrei ingannarmi:
potrebbe non esserci o potrebbe essere molto diversa da
come mi sembra.
 Un team di scienziati cattivi potrebbero farmelo credere.
Potrei essere in un esperimento di realtà virtuale.
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L’epistemologia di Cartesio
4. Dubbio iperbolico:
Ipotesi del genio maligno
 Non possiamo essere sicuri assolutamente di nulla, neanche
dei nostri sensi.
 Potrebbe esistere un genio maligno che mi inganna sempre.
 In questo momento mi sembra che ci sia uno lavagna
elettronica di fronte a me; eppure potrei ingannarmi:
potrebbe non esserci o potrebbe essere molto diversa da
come mi sembra.
 Un team di scienziati cattivi potrebbero farmelo credere.
Potrei essere in un esperimento di realtà virtuale.
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L’epistemologia di Cartesio
5. Prima certezza:
Cogito ergo sum
 Per quanto possa ingannarmi, il genio maligno non potrà mai
impedirmi di dubitare.
 Se dubito, se penso, devo chiaramente esistere.
 Che cosa sono?
 Una cosa che pensa - res cogitans
 Non posso essere certo invece di avere un corpo, di essere
una cosa che occupa uno spazio - res extensa
 Di cosa posso essere certo?
 Che mi sembra di vedere una lavagna.
 Delle mie idee.
 Di cosa debbo dubitare?
 Che ci sia davvero di fronte a me una lavagna.
 Della realtà che dovrebbe corrispondere alla mia idea.
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L’epistemologia di Cartesio
5. Prima certezza:
Cogito ergo sum
 Per quanto possa ingannarmi, il genio maligno non potrà mai
impedirmi di dubitare.
 Se dubito, se penso, devo chiaramente esistere.
 Che cosa sono?
 Una cosa che pensa - res cogitans
 Non posso essere certo invece di avere un corpo, di essere
una cosa che occupa uno spazio - res extensa
 Di cosa posso essere certo?
 Che mi sembra di vedere una lavagna.
 Delle mie idee.
 Di cosa debbo dubitare?
 Che ci sia davvero di fronte a me una lavagna.
 Della realtà che dovrebbe corrispondere alla mia idea.
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Res Cogitans
↔
Res Extensa
Cartesio separa l’idea dall’oggetto a cui si riferisce l’idea.
Idea
Le idee per
Platone
Eterne
Nascono/muoiono
Perfette
Perfette/imperfette
Immutabili
Mutabili
Uniche nel loro
genere
Sia uniche, sia
molteplici
Oggettive
Soggettive
Nell’iperuranio
Nella mente degli
uomini
L’uomo può non
averne coscienza
Qualunque
contenuto della
mente
oggetto
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Cartesio
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Res Cogitans
↔
Res Extensa
Res cogitans
Res extensa
Le menti
I corpi, il cervello
Non ha estensione, non occupa spazio
Ha estensione, occupa spazio
Non è quantificabile
Ha forma e misura
Non è studiabile scientificamente
È studiabile scientificamente
È soggettiva, privata, insindacabile
È oggettiva, pubblica, sindacabile
Oggetto di certezza immediata
Oggetto di certezza mediata
È libera
È inerte e necessariamente causata
Ha finalità
Non ha finalità
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Il dualismo cartesiano
Però è nella mente
che viene percepita la
sensazione mentale
immaginativa
FUOCO/BRUCIATURA
La Sensazione corporea
del dolore è localizzata
nella periferia dell’arto
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Il dualismo cartesiano
Ghiandola
pineale
mente
Un impulso fisico-chimico
1. parte dalla punta del
piede
2. risale attraverso i nervi
fino al cervello
3. dove viene elaborato e
passato alla
4. ghiandola pineale
5. che passa
l’informazione alla
6. mente dove si realizza
7. la sensazione di dolore.
n e r v i
cervello
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Il dualismo cartesiano
• La ghiandola pineale o ipofisi è
posta al centro dei due emisferi
subito sopra il cervelletto. E’
l’unica parte del neo cerebro non
duplicata.
• Per questo Cartesio gli attribuisce
la funzione di mettere in contatto
il mentale con il corporeo
nell’uomo.
• La mente = res cogitans
con
• il cervello = res extensa
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Il dualismo cartesiano
mente
Se la mente dell’uomo
formula
1. l’intenzione di
allontanare il piede
dal fuoco,
2. un comando parte
dalla mente e tramite
3. la ghiandola pineale
4. arriva al cervello che
manda la giusta
informazione
attraverso
5. i nervi per far muovere
6. i muscoli che
sposteranno il piede.
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Ghiandola
pineale
n e r v i
cervello
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Il dualismo cartesiano
Ghiandola
pineale
mente
n e r v i
n e r v i
cervello
La rivoluzione scientifica
Tutto ciò che avviene nella res
cogitans è
• soggettivo,
• libero,
• finalistico,
• qualitativo,
• non studiabile scientificamente.
Tutto ciò che avviene nella res
extensa è
• oggettivo,
• necessario,
• inerte,
• causalmente determinato,
• quantitativo,
• studiabile scientificamente.
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La visione meccanicistica dell’universo
 Il mondo è come una enorme e complessissima macchina.
 Ma è spiegabile in base ad alcuni principi fondamentali
molto semplici:
 Corpi
 Materiali, dotati di estensione, forma, proprietà quantitative
 Movimenti
 Descrivibili quantitativamente
 Leggi che legano i corpi e i movimenti
 Oggettive, determinabili in modo matematico.
 Il mondo naturale è privo di ogni
 aspetto antropomorfico,
 forza spirituale,
 finalità.
 La natura è determinata, inerte, oggettiva, quantificabile,
studiabile scientificamente.
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La filosofia di Descartes