FORMAZIONE STORICA E EDUCAZIONE LINGUISTICA
NELL’ETÀ DELLA MULTIMEDIALITÀ DIGITALE
INSEGNARE A SCRIVERE TESTI IN STORIA
Insegnare a scrivere testi storici
argomentativi
Ernesto Perillo (Clio '92)
Arcevia - Mercoledì 27 agosto 2014
Insegnare a scrivere testi storici argomentativi
Ernesto Perillo
PERCHÉ E COME ARGOMENTANO GLI
STORICI?
LA TEORIA E LA ESEMPLIFICAZIONE
TEORICA
LA SCRITTURA:
INSEGNARE A SCRIVERE LE
ARGOMENTAZIONI
COMPRENDERE/RAPPRESENTARE
COMPARARE
VALUTARE
RISCRIVERE/SCRIVERE
Premessa
Comprendere e scrivere testi
argomentativi in storia sono
abilità e competenze
finalizzate a costruire una
competenza generale e
sovraordinata:
imparare a ragionare e
pensare storicamente.
T. PERICOLI
Il nostro intelletto tende, per sua natura, assai più a
voler comprendere che a voler sapere.
M. Bloch, Apologia della storia, Torino, Einaudi, 1969 (1950) p. 28.
LA TEORIA E LA
ESEMPLIFICAZIONE TEORICA
COS’E’ UN PROBLEMA IN STORIA ?
“ Possiamo forse cominciare con una buona notizia:
in quest'anno di grazia 1959 è ancora possibile
considerare verità storica il fatto che l'Impero
romano declinò e cadde. Nessuno, a tutt'oggi, è
disposto a negare la scomparsa dell'Impero romano.
Ma qui comincia il disaccordo degli storici: quando si
domanda perché l'Impero romano sia caduto, si
ottiene una sconcertante varietà di risposte (…).”
A. Momigliano, Il conflitto fra cristianesimo e paganesimo nel IV secolo, Torino, Einaudi, 1968, p.5.
COS’E’ UN PROBLEMA IN STORIA ?
Per problema si intende una proposizione che, a partire da elementi fattuali, da caratteristiche e proprietà, da nessi
accettati come dati di base, muove alla ricerca di elementi fattuali e di nessi ignoti. La problematizzazione è l'attività
conoscitiva tesa alla individuazione di elementi fattuali, di caratteristiche, di proprietà e di nessi dei fatti come valida
base per scoprire inferenzialmente elementi non emersi nella ricerca e che devono essere dimostrati mediante
prove argomentate.
Piuttosto che l'uso in senso lato di "problema", qui interessa la problematizzazione come condizione necessaria,
preludio e motore delle operazioni volte alla ricerca di nessi capaci di dare ragione del verificarsi di certi fatti, cioè
dirette alla ricerca della spiegazione. In tale ricerca lo storico perviene a soluzioni alle quali sa che sono possibili
alternative, sicché il carattere problematico non sta solo nella domanda ma soprattutto nella indecidibilità tra le
soluzioni alternative probabili.
I. Mattozzi
COS’E’ UN PROBLEMA IN STORIA ?
Il carattere principale del problema è, dunque, che esso non viene eliminato o distrutto dalla soluzione che gli viene
data da uno storico. Infatti, altri storici possono impostare diversamente il problema e dare soluzioni differenti. Il
problema, quindi, è la dichiarazione di una situazione cognitiva che include la possibilità di risposte alternative alla
domanda di conoscenza di elementi fattuali e di nessi su cui le fonti non permettono di produrre informazioni.
I. Mattozzi
La «caduta» dell'Impero. Un esempio da(l) manuale
(…) «La civiltà romana - afferma lo storico francese Piganiol - non è morta
della sua morte naturale. Essa è stata assassinata» (L'empire chrétien,
Puf, Parigi, 1947).
Eppure i barbari non sono molto numerosi: non superano il 5 per cento
della popolazione totale dell'Impero, secondo l'opinione di un grande
studioso belga, H. Pirenne. Un intero popolo come i Vandali, per esempio,
si aggira intorno alle ottantamila persone, i guerrieri ostrogoti che seguono
Teodorico non superano i ventimila (…)
Ma i loro attacchi si scatenano in maniera imprevedibile: ora qua, ora là, in
un accavallarsi di bande che dal Reno si spostano verso il Danubio, dalla
Tracia ai valichi alpini, lungo le frontiere sempre più sguarnite e alla
ricerca dei punti più deboli. L'Impero non è ormai in grado di respingerli.
È un fantasma di Impero, questo. Le sue finanze si trovano allo stremo
(quindi non può stipendiare altre truppe mercenarie), commercio e
artigianato si sono ridotti paurosamente (…)
Nuove energie produttive non vengono liberate. Un'aristocrazia chiusa nel
suo egoismo, in privilegi e ricchezze, assiste passivamente al crollo di
ideali e istituzioni, che pure costituiscono per essa un glorioso patrimonio.
Le masse popolari, escluse dalla partecipazione al potere (…)
.
F. Di Tondo, G. Guadagni, La storia antica e medievale, oggi, vol.2, Torino, Loescher, 1982, p. 83
La «caduta» dell'Impero
PROBLEMA
TESI
(implicito)
Perché la fine dell’impero romano?
«La civiltà romana - afferma lo storico francese Piganiol non è morta della sua morte naturale. Essa è stata
assassinata» (L'empire chrétien, Puf, Parigi, 1947).
(Le invasioni barbariche, quindi, furono sicuramente la
principale causa esterna della caduta dell'Impero. Per lo
storico francese André Piganiol (L'Empire Chrétien, 1947)
esse furono, anzi, la causa esclusiva della rovina
dell'Impero romano d'Occidente).
Cosa sostieni,
qual è la tua
risposta?
http://it.wikipedia.org/wiki/Caduta_dell'Impero_romano_d'Occidente
CONFUTAZIONE
DATO/I
REGOLA
GENERALE
Eppure i barbari non sono molto numerosi…
Debolezza dell’esercito romano
Attacchi imprevedibili dei “barbari”
Crisi economica, sociale, morale del mondo romano
…
(implicita)
Principio di autorità: se un esperto in un dato campo fa
un’asserzione relativa a quel campo, dobbiamo credergli.
A quali dati ti
appoggi?
La struttura dell’argomentazione storica
DOMANDA/E
PROBLEMATICHE
DATO
DATO
DATO
informazioni disponibili, inferenze probabili
a sostegno della validità/plausibilità della tesi
REGOLA
GENERALE
REGOLA
GENERALE
REGOLA
GENERALE
legittima il passaggio dai dati alla tesi
TESI
AFFERMAZIONI IPOTETICHE CHE RISPONDONO ALLE DOMANDE PROBLEMATICHE
ARGOMENTARE IN STORIA
A SOSTEGNO DI:
•
•
•
•
•
•
datazione
dato fattuale
valutazione
concettualizzazione
(modello di) spiegazione
…
alcuni esempi…
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA DATAZIONE
PROBLEMA
E’ possibile stabilire una data (inizio e fine) per la
rivoluzione industriale inglese? (D.S. Landes, 2000, pp. 20114)
TESI
La Rivoluzione industriale britannica durò all'incirca un secolo,
diciamo dal 1770 al 1870
DATO/I
La sequenza delle innovazioni tecnologiche della manifattura
tessile e delle loro conseguenze (elenco)
REGOLA
GENERALE
implicita
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA DATO FATTUALE
PROBLEMA
Quanti cristiani vivevano nell’impero romano all’inizio, alla metà e alla
fine del III secolo? (E.W, 2000, p.63)
DATO
Assenza di informazioni dirette delle fonti
REGOLA GENERALE
La mancanza di informazioni sula presenza dei cristiani in una data città non
significa che non ci fossero cristiani.
Non applicabilità dell’argumentum ex silentio
RIFORMULAZIONE
DEL PEROBLEMA
Quale l’entità approssimativa della diffusione del cristianesimo?
TESI
A metà del III sec. le comunità cristiane dovevano essere numerose, ben visibili
e influenti
DATO
Le strutture organizzative delle chiese si complicano, le regole di funzionamento
si formalizzano, i mezzi economici a disposizione dei vescovi aumentano.
DATO
L’aumento delle comunità cristiane è testimoniato dal nuovo modo di
combatterle. Solo nel 250 per la prima volta la Chiesa diviene oggetto di una
repressione voluta dall’alto. Editto di Decio del 250 d.C.: ordinava a tutti gli
abitanti dell’impero di offrire un sacrificio agli dei, colpiva tutte le comunità
cristiane che non avessero partecipato alle cerimonie.
REGOLA GENERALE
Se un dato X, prima correlato ad un evento A, viene poi correlato a un evento B
qualitativamente diverso da A, anche il dato X probabilmente ha subito una
qualche modifica.
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA DATO FATTUALE
PROBLEMA
Chi erano le vittime delle persecuzioni? (E.W, 2000, p.93 e seg.)
PREMESSA DI
METODO
Purtroppo ci dobbiamo affidare quasi esclusivamente alle fonti cristiane.
REGOLA
GENERALE
Nelle studio sulle repressioni si devono confrontare le testimonianze delle due parti
in causa, sapendo che ciascuna si muove per finalità specifiche.
PREMESSA DI
METODO
Sappiamo che dobbiamo diffidare della testimonianza del persecutore, mentre
diamo maggior credito a quella della vittima: appello al nostro senso critico nella
lettura dei testi che glorificano i perseguitati.
REGOLA
GENERALE
Necessità della vigilanza critica nell’analisi delle fonti.
PREMESSA DI
METODO
LA
COCETTUALIZZA
ZIONE DI
PERSECUZIONE
ANTICA
La definizione di persecuzioni nel contesto storico e sociale antico.
Differenze con le repressioni degli stati totalitari del XX sec.
TESI
La sorte degli accusati dipendeva dallo loro posizione sociale.
DATO
Esempi di diverso trattamento degli accusati appartenenti alla élite locale.
Il caso di Filea, vescovo di Tmuis.
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA VALUTAZIONE
PROBLEMA
Implicito
TESI
Seguendo il processo di cristianizzazione del mondo
mediterraneo siamo colpiti dalla sua lentezza sorprendente
soprattutto nei primi centocinquantanni anni di vita della
nuova religione. (E.W, 2000, p.62)
DATI
Confronto con la presenza cristiana alla fine del IV sec.
Confronto con l’Islam.
REGOLA
GENERALE
Uso dell’analogia.
DATI
La pax romana dei primi due secoli assicura stabilità e sicurezza
materiale e spirituale alle città dell’impero romano, rendendo
poco appetibile e utile la conversione alla nuova religione.
Con la crisi del III sec. si sgretola il mito dell’invincibilità romana
e aumenta il bisogno di nuovi dei e di una nuova religione.
REGOLA
GENERALE
Implicita
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA CONCETTUALIZZAZIONE
PROBLEMA
Implicito
TESI
L’epoca della guerra totale all’inizio del secolo breve:
trentun anni di guerra mondiale 1914-1945
E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano, Rizzoli, 1995, pp.
31 e seg.
DATI
DATI
REGOLA
GENERALE
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA SPIEGAZIONE: LA RIVOLUZIONE
URBANA
PREMESSA DI METOD0
LA CONCETUALIZZAZIONE
DI RIVOLUZIONE URBANA
Fatto rivoluzionario per i tempi (rapida accelerazione, “salto”?) e per
mutamenti/conseguenze: aspetti demografici, tecnologici, socio-economici, ideologici.
PREMESSA DI METODO
Importanza del cambiamento: viene modificata la struttura stessa della società: nuova
organizzazione che durerà per tutta l’età del bronzo e caratterizzerà la storia
dell’antico Oriente.
Complessità della rivoluzione urbana (Liverani, 2011, pp. 89 e seg.)
PROBLEMA
Quali tra i vari fattori di cambiamento che portarono alla rivoluzione urbana
sono stati quelli fondamentali e primari, quali quelli derivati?
TESI
Aumento produttività agricola> produzione eccedenza alimentare> mantenimento
specialisti a tempo pieno non produttori di cibo.
REGOLA GENERALE
La teoria marxiana dell’accumulazione primitiva. La successiva elaborazione di G.
Childe: il concetto di rivoluzione.
Assunzione del modello sistemico/multifattoriale: i vari fattori interagiscono tra di loro
e da ciò traggono ulteriore impulso.
DATO
Documentazione archeologica + disponibilità di nuova documentazione scritta.
DATO
Fattori tecnici verificabili archeologicamente nella fase immediatamente anteriore al
decollo urbanistico e organizzativo (4000- 3500 ca.): sistema dei campi lunghi con
irrigazione a solco + l’aratro seminatore a trazione animale + la slitta-trebbiatrice+
carro a quattro ruote+ falcetto di terracotta.
DATO +
CONCETTUALIZZAZIONE DI
RIVOLUZIONE
TECNOLOGICA
Il complesso di innovazioni tecniche deve aver comportato un aumento della
produttività stimabile in un ordine di grandezza tra il cinque a uno il dieci a uno.
Analogia con la meccanizzazione nell’agricoltura moderna.
ARGOMENTAZIONE
A SOSTEGNO DI UNA SPIEGAZIONE:
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE INGLESE
PREMESSA DI
METODO
Esplicitazione dei concetti di accumulazione e sfondamento.
PROBLEMA
Perché la rivoluzione industriale esplose proprio in quel
momento (XVIII sec.) e proprio in Gran Bretagna ? (D.S.
Landes, 2000. pp. 215-47)
TESI
Gli elementi di successo del caso europeo:
la crescente autonomia dell’indagine intellettuale + un nuovo
metodo di sviluppo delle conoscenze (osservazione ed
esperimento) + standardizzazione della ricerca e sua diffusione
+ nel breve periodo, congiuntura favorevole e svolta tecnologia
DATO
In Europa: sviluppo del culto del progresso, limitazione del
potere della Chiesa cattolica da parte delle autorità laiche e del
dissenso religioso, ampliamento dell’ esperienza personale:
esempio di Garcia d’Orta http://purl.pt/22937/3/#/20
DATO
…
REGOLA
GENERALE
…
LA SCRITTURA: INSEGNARE A SCRIVERE
LE ARGOMENTAZIONI
CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
“Ragionare bene non dipende dall’acquisizione di una capacità
o dalla disponibilità di una struttura formale che si sviluppa
all’interno della mente individuale: si tratta piuttosto di una
attività prioritariamente sociale che si manifesta e si esercita nel
contesto dell’argomentazione con gli altri rispetto a contenuti
specifici e concreti (…)
La situazione di dialogo di collaborazione rende necessario e
sensato esplicitare dimensioni procedurali e metacognitive. In
altri termini il contesto del discorso collettivo finalizzato alla
comprensione o soluzione del problema è un contesto in cui si
producono e si esplicitano dimensioni metacognitive di
consapevolezza, riflessione, guida, controllo dei processi
cognitivi.(…)”
C. Pontecorvo (a cura di), La condivisione della conoscenza, Firenze, la Nuova Italia, 1993, pp. 3;11.
La scrittura di testi argomentativi in storia:
una possibile rassegna
 Comprendere
 Rappresentare
 Confrontare
 Valutare
 Riscrivere/Scrivere
Modelli/
procedure
RISCRIVERE/SCRIVERE
ESEMPI
LA NASCITA DELLA SCRITTURA
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
INDICAZIONI DI CONSEGNE:
UNA PRIMA LISTA
RISCRIVERE/SCRIVERE
LA NASCITA DELLA SCRITTURA
Riscrivere/scrivere
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica
Ipotesi degli studenti
Scrittura testo
collettivo
Lettura analisi testo sussidiario T 1
Elaborazione scheda
Osservazioni e discussione in
classe: domande e nuove ipotesi
Scrittura testo
collettivo
Lettura analisi testo T 2
Confronto T1 e T2
Elaborazione scheda:
testo collettivo
Scrittura nuovo testo
Testo collettivo
Riscrivere/scrivere
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica 2
Tabella per registrare le ipotesi degli studenti
TESI
Tesi 1
Tesi 2
Tesi 3
Tesi n
DATI
OSSERVAZIONI
DOMANDE
Riscrivere/scrivere
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica 2
Leggi il brano seguente (T1) e completa la tabella
T1 La nascita della scrittura segna il passaggio dalla Preistoria alla Storia.
La Preistoria, quindi, è tutto quel lunghissimo periodo che va dalla
comparsa della vita sulla Terra all'invenzione della scrittura. La Storia è
l'insieme dei fatti avvenuti successivamente alla Preistoria e documentati
da fonti scritte. Ma perché l'uomo ha cominciato a scrivere?
Gli studiosi fanno risalire le prime testimonianze di scrittura a segni che
servivano a contare. Lo sviluppo delle attività commerciali determina infatti
la necessità di registrare le liste di prodotti che entrano ed escono dalla
città. Diventa indispensabile usare un sistema che aiuti a fissare parole,
numeri e idee: la scrittura.
Gli amici di Biribò 3, ElMedi, PearsonParaviaBMondadori, 2009
Consegna: completa lo schema (tabella 1) con le informazioni del testo T1
Tab 1
PROBLEMA
TESI
DATO
Riscrivere/scrivere
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica 2
Tabella per registrare la discussione in classe
Osservazioni
TESI
DATI
DOMANDE
NUOVE
IPOTESI
Riscrivere/scrivere
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica
T2a
Non c'è un'origine unica della scrittura, ma è nata indipendentemente in diverse parti del mondo. Fra
gli studiosi c'è tuttavia un diffuso accordo nel considerare i sumeri e gli egizi i primi popoli capaci di
scrivere e questo avvenne a partire da circa il 3500-3300 a C.
Si trattava di popolazioni che avevano acquisito l'agricoltura già da qualche millennio e che sentivano
la necessità di un sistema di registrazione dei prodotti agricoli. In genere, i sovrani imponevano ai
sudditi delle tasse sotto forma di prodotti agricoli. Essi usavano queste risorse per pagare la
costruzione dei palazzi e templi, per mantenere l'esercito, i funzionari e la corte, etc.
Anche negli scambi commerciali si sentiva la necessità di poter annotare le merci. La stessa cosa
valeva per le offerte che venivano portate ai templi.
L'invenzione della scrittura ha seguito da vicino molte altre innovazioni tipiche del neolitico, quali la
costruzione di città, l'uso del bronzo, l'invenzione della ruota, del tornio del vasaio e del telaio per
tessere. Questo era un periodo in cui l'agricoltura e l'allevamento si erano già affermate e diventava
sempre più necessario poter indicare prodotti e persone in documenti contabili e in transazioni
commerciali.
http://www.funsci.com/fun3_it/scrittura/scrittura.htm#indice.
Consegna: Leggi il testo T2a e completa lo schema Tab 2a
Tab. 2a
PROBLEMA
TESI
DATO
Comprendere/Rappresentare
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica
Confronta T1 e T2 e completa la tabella
T1
PROBLEMA
TESI
DATO/I
T2
OSSERVAZIONI
Comprendere/Rappresentare
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica
Quando, dove e da chi fu inventata la scrittura? Come gli storici
cercano di spiegare le ragioni della nascita della scrittura?
Scrivi un testo per rispondere a queste domande (indicare una
scaletta per facilitare il compito):
a. utilizza le informazioni della tab 2
b. aggiungi al testo:
a. alcune delle immagini della scheda seguente, spiegando i
motivi della tua scelta;
b. la carta storica, scelta tra quelle proposte;
c. un grafico spazio-temporale riferito alle civiltà sumera ed
egizia antica, distinguendo il periodo senza scrittura da
quello con la scrittura.
c. Alla fine del testo, riporta alcune opinioni della classe sulla
invenzione della scrittura, proponendo un breve commento sulla loro
attendibilità.
Tavoletta cuneiforme: registrazione amministrativa della
distribuzione orzo
Data: ca. 3100–2900 B a..C. - Mesopotamia, Uruk
Amuleto. Data: ca. 3300–2900 a.C. - Mesopotamia, Uruk
Tavoletta cuneiforme: registrazione amministrativa per
la distribuzione di orzo e farro.
Data: ca. 3100–2900 a..C. - Mesopotamia, Uruk
Tavoletta cuneiforme. Data: ca. 632 a.C. - Mesopotamia, Uruk
http://www.metmuseum.org/collection/the-collection-online/search/329081
Riscrivere/scrivere
L’INVENZIONE DELLA SCRITTURA - ipotesi di sequenza didattica
I sec. a.C. - V sec. d.C. Roma imperiale
4000 - 221 a.C. Egitto, Mesopotamia, Ittiti, India e
Cina
3000 - 800 a.C. Le civiltà del Mediterraneo
Zona di sviluppo della civiltà sumera –
3200-2350 a.C. ca.
http://www.silab.it/storia/?pageurl=00-atlante-storico-on-line
RISCRIVERE/SCRIVERE
LA DATAZIONE DELLA RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE INGLESE
Comprendere/Rappresentare
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE- ipotesi di sequenza didattica 2
La situazione iniziale: manifattura inglese
all’inizio del XVIII sec. (dal manuale)
Lettura/analisi T 1 (Landes) +
periodizzazione
Scrittura testo collettivo
Elaborazione scheda +
riassunto+ linea del tempo
Lettura/analisi fonte T2
Riassunto
Rielaborazione argomentazione Landes
Riassunto + documenti
Transfert: la terza rivoluzione industriale
Testo collettivo
Comprendere/Rappresentare
R.I: consegna 1
Leggi il brano seguente (T1) e completa la tabella
S
U
C
C
E
S
S
I
O
N
E
T1
E’ possibile stabilire una data per questa rivoluzione?
Non è facile, alla luce dei decenni di sperimentazione che
precedono una data innovazione e il lungo susseguirsi di
miglioramenti che a essa fanno seguito. Dov'è l'inizio e
dove la fine? Il nucleo centrale del processo in generale - la
meccanizzazione dell'industria e l'adozione del sistema di
fabbrica - è riscontrabile tuttavia nella storia della
manifattura tessile.
In questo campo, l'accelerazione del progresso iniziò con
il filatoio multiplo di James Hargreaves (c. 1766), seguito
dalla macchina tessile ad acqua di Thomas Arkwright
(1769) e dal filatoio intermittente di Samuel Crompton
(1779), così chiamato perché era un incrocio tra i primi due
esemplari. Col filatoio intermittente si potevano lavorare fili
grossi e sottili meglio e più a buon mercato rispetto al filatoio
a mano. Poi, nel 1787 Edmund Cartwright costruì il primo
telaio a motore, che gradualmente trasformò la tessitura
dapprima del filato grezzo, più resistente all' andirivieni della
spoletta, poi di quello sottile; e nel 1830 Richard Roberts,
un esperto costruttore di macchine, ideò - in risposta alla
domanda dei produttori - un filatoio intermittente
«automatico» che rendesse la filatura indipendente dalla
forza e dalla capacità di una riottosa aristocrazia salariale (il
filatoio automatico intermittente funzionò, ma l'aristocrazia
rimase).
PROBLEMA
TIZZAZIONE
TESI
DATI
Comprendere/Rappresentare
R.I: consegna 1
Leggi il brano seguente (T1) e completa la tabella
…
Questa sequela di invenzioni impiegò circa sessant' anni e
soppiantò del tutto la tecnologia precedente (a eccezione
della macchina a vapore, che condivise a lungo il potere con
l'energia idraulica). La nuova tecnica consentì una decisa
riduzione dei costi e dei prezzi e un rapido aumento della
produzione e del consumo di cotone. Da questo punto di
vista, la Rivoluzione industriale britannica durò all'incirca
un secolo, diciamo dal 1770 al 1870, «l'intero intervallo tra la
dipartita del vecchio ordine e l'avvento di un rapporto
sufficientemente stabile tra i diversi aspetti dell'industria sotto il
nuovo ordine»
DURATA
CONTEMPORANEITA’
DATI
TESI
PROBLEMA
Dov'è l'inizio e dove la fine della Rivoluzione
industriale britannica ?
TESI
La Rivoluzione industriale britannica durò
all'incirca un secolo, diciamo dal 1770 al 1870
DATO/I
La sequenza delle innovazioni tecnologiche della
manifattura tessile e delle loro conseguenze
(elenco)
Comprendere/Rappresentare
R.I: consegna 2
Utilizzando il testo di Landes è possibile costruire una
periodizzazione del processo di industrializzazione inglese,
(distinguendo il periodo della rivoluzione tecnologica e il periodo
della società industriale affermata).
Rappresenta la periodizzazione nella seguente linea del tempo,
nominando e indicando data di inizio e fine di ciascun periodo.
Comprendere/Rappresentare
R.I: consegna 3
• Riassumi l’argomentazione di Landes
in un testo di max 15 righe.
• Dai un titolo al testo
• Inserisci nel testo:
– Una tra le tabelle della consegna n.2
– La linea del tempo della consegna n.3
Comprendere/Rappresentare
R.I: consegna 4
A sostegno della tesi di Landes quali altri dati utilizzeresti tra i seguenti: motiva brevemente le tue scelte.
Numero dei brevetti registrati in Gran Bretagna
Riscrivere/scrivere
R.I consegna 5
Leggi il brano seguente T2 e rispondi alle domande.
T2 Vecchi e nuovi metodi nell'industria della lana
Le macchine utilizzate nell'industria del cotone furono successivamente adattate alla lavorazione della lana ed il
sistema di fabbrica, seppur con maggiore lentezza, si estese anche a questo settore. Il brano seguente illustra i
diversi metodi di produzione della lana presenti in Inghilterra.
Può essere utile per il vostro comitato specificare che esistono tre modi diversi per produrre i tessuti di lana; quello
del mercante-imprenditore (master clothier) dell'Inghilterra occidentale; quello della fabbrica ed infine il sistema
domestico (domestic system).
In tutte le contee dell'ovest, come nel nord, esistono fabbriche, ma il matter dathier dell'Inghilterra occidentale
compra la lana dall'importatore, se di produzione straniera, oppure sul vello [cioè direttamente dall'allevatore] o dal
cernitore, se è di produzione nazionale; dopo di che nei vari processi attraverso i quali essa passa, egli deve
impiegare altrettante classi diverse di persone; talvolta esse lavorano a casa propria, talvolta in quella del master
clothier; ma nessuna di loro esce dal proprio settore di produzione ...
Nel sistema industriale (factory system), gli imprenditori, che talvolta possiedono un grande capitale, impiegano in
uno o più edifici o fabbriche, sotto la propria sorveglianza o quella del direttore, un numero di lavoratori che varia a
seconda dell'entità della produzione. Questo sistema ovviamente ammette in pratica delle variazioni locali. Ma sia nel
sistema del master clothier dell'Inghilterra occidentale, come nel sistema industriale, il prodotto, generalmente
parlando, è fabbricato da persone che non possiedono la merce che lavorano ed in ciò consiste la principale
differenza fra i due sistemi citati e quello domestico.
In quest'ultimo, che è quello dello Yorkshire, la produzione viene effettuata da una moltitudine di piccoli produttori che
di solito possiedono un capitale molto piccolo e quasi mai grande. Questi comprano la lana dal grossista e nelle loro
case, aiutati dalle mogli e dai figli, e da due o tre fino a sei o sette operai a giornata, essi la tingono (quando è
necessario) e attraverso tutte le varie fasi di lavorazione ne ricavano stoffa grezza.
... Quando il prodotto ha raggiunto lo stadio di stoffa grezza, la portano, nel giorno di mercato, in una sala pubblica o
mercato, dove i commercianti si recano per comprare.
Report on the Woollen Manifacture of England, 1806, da R. MARX, cit., pp. 152·53 (passo tradotto)
in G. Solfaroli Camillocci, La rivoluzione industriale, SEI, Torino, 1981, pp.58-59.
Riscrivere/scrivere
R.I: consegna 5b domande su T2
1.Indica autore, tipologia e e data di redazione del
documento.
2.Una copia integrale del documento la puoi leggere al
seguente indirizzo web:
www.calderdale.gov.uk/wtw/search/controlservlet?PageId=D
etail&DocId=100976
Vai alla pagina indicata e rispondi alle seguenti domande:
 In quale sito è collocato il documento? Indica nome,
autore/i, data di costruzione del sito, finalità e struttura.
 Quali altri informazioni puoi ricavare sul documento?
1. Riassumi il documento (T2) in un testo di max 10 righe.
Scrittura/riscrittura
R.I consegna 6
1.Metti in relazione il documento usato come fonte con il
ragionamento di Landes (T1): i dati citati dalla fonte in quale
rapporto sono con la tesi e i dati sostenuti da Landes (a
sostegno, a completamento, a confutazione…)? Motiva la tua
risposta.
2. Riassumi l’argomentazione di Landes seguendo la scaletta:
1. Breve sintesi della situazione della manifattura inglese all’inizio del
XVIII sec. testo di riferimento: manuale scolastico)
2. Riassunto del testo di Landes
3. Citazione del documento (T2), messo in relazione con
l’argomentazione di Landes.
3.Rappresenta in uno schema il testo finale dell’esercizio n.2.
Scrittura/riscrittura
R.I: consegna 7
L’avvento del computer e del web ha comportato un cambiamento epocale
nella storia umana, provocando modificazioni radicali delle relazioni fra
tempo e mercato, materiali e distanze, persone e tempo, produzione e
consumo, modi di elaborazione, comunicazione, condivisione dei dati.
La Terza Rivoluzione Industriale è ormai una realtà.
Quando ha avuto inizio e fine (?) la terza rivoluzione industriale?
Rispondi alla domanda scrivendo un testo argomentativo (lunghezza da
definire):
• utilizza le informazioni tratte dai seguenti siti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Terza_rivoluzione_industriale
http://www.storiafilosofia.it/la-terza-rivoluzione-industriale/
http://www.thethirdindustrialrevolution.com
http://www.weforgreen.it/la-terza-rivoluzione-industriale-di-jeremy-rifkin/
•inserisci nel testo dei link appropriati ai siti sopraindicati o ad altri che
ritieni utili;
•elabora una linea del tempo che raffiguri la periodizzazione della terza
rivoluzione industriale.
•Confronta nel paragrafo conclusivo del testo la terza rivoluzione industriale
con quelle precedenti.
RISCRIVERE/SCRIVERE
indicazioni di CONSEGNE:
UNA PRIMA LISTA
RISCRIVERE/SCRIVERE
• Dagli organizzatori grafici al testo argomentativo.
• Dal testo narrativo> alla scheda>al testo argomentativo.
• Analizzare e usare le prove/dati per sostenere una determinata
tesi, costruendo un testo argomentativo (completamento,
scaletta, senza aiuti).
• Elaborare una scaletta degli argomenti in funzione del
destinatario e dello scopo.
• Completare una argomentazione data (testo sorgente 1) con:
– altri dati a conferma della tesi scelti in un dossier ad hoc
– altri dati a confutazione della tesi scelti in un dossier ad hoc
(da completare…)
QUANDO INSEGNARE AD ARGOMENTARE IN STORIA
CRITERI PER PROGETTARE ATTIVITÀ DI SCRITTURA ARGOMENTATIVA NEL CURRICOLO DI STORIA
Orale
/scritto
Comprendere
/Rappresentare
Confrontare
Valutare
Riscrivere/
Scrivere
Non
formale/forma
le
Individualme
nte/collaborat
ivamente
Sussidiario/m
anuale
Testi
divulgativi
Testi
storiografici
Riferimenti bibliografici
Sul testo argomentativo
CH. PERELEMAN, I. OLBRECHTS-TYTECA, Trattato dell’argomentazione: la nuova retorica, Torino. Einaudi. 1966.
S. TOULMIN, Gli usi dell’argomentazione, Torino, Rosemberg e Sellier, 1975.
Sulla argomentazione in storia
J. TOPOLSKI, Narrare la storia. Nuovi principi di metodologia storica, Milano, Bruno Mondadori, 1997.
G. F. von WRIGHT, Spiegazione e comprensione, Bologna, Il Mulino, 1971.
Sulla didattica del testo argomentativo
A. COLOMBO (a cura di), I pro e i contro. Teoria e didattica dei testi argomentativi, Firenze, La Nuova Italia, 1992.
M. DELLA CASA, Scritture Intertestuali, Brescia, Editrice La Scuola, 2012.
V. LO CASCIO, Grammatica dell’argomentazione, Firenze, La Nuova Italia,1991.
C. PONTECORVO, Discorso e retorica, Torino. Loescher, 1981.
C. PONTECORVO, A. M. AJELLO, C. ZUCCHERMAGLIO, Discutendo si impara. Interazione sociale e conoscenza a scuola. Firenze, La
Nuova Italia Scientifica, 1991.
C. PONTECORVO (a cura di), La condivisione della conoscenza, Firenze, La Nuova Italia, 1993.
Testi storici citati
J. DIAMOND, Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Torino, Einaudi, 2000.
E. J. HOBSBAWM, Il secolo breve, Milano, Rizzoli, 1995.
D. S. LANDES, La ricchezza e la povertà delle nazioni, milano, garzanti, 2000.
M. LIVERANI, Antico oriente. Storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 2011.
E. WIPSZYCKA, Storia della Chiesa nella tarda antichità, Milano, Bruno Mondadori, 2000.
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