Cause di giustificazione
(o scriminanti)
Rendono lecito un fatto contemplato da una
norma incriminatrice.
In presenza di una scriminante il fatto è tipico
ma antigiuridico → il fatto non è punibile.
Hanno natura oggettiva perché si applicano
anche se non conosciute dal soggetto agente
↓
in caso di concorso di persone nel reato si
applicano a tutti i concorrenti.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Fondamento
Alla base vi è un bilanciamento di interessi in
conflitto, l’uno tutelato dalla norma incriminatrice,
l’altro dalla causa di liceità.
Sono espressione del principio di non
contraddizione.
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Inquadramento dogmatico
• Teoria della bipartizione
• Teoria della tripartizione
Sono elementi negativi del
fatto e rappresentano
un elemento costitutivo
della tipicità del fatto.
Appartengono alla categoria
dell’antigiuridicità. La loro
valutazione consegue al
riscontro di tipicità.
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Fonti normative
Sono desumibili da qualsiasi branca del
sistema giuridico
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Rendono inapplicabile ogni tipo di
sanzione
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Si distinguono in:
• Cause di giustificazione
comuni
• Cause di giustificazione
speciali
Si applicano a tutti i reati.
Sono previste dagli artt.
50, 51, 52, 53, 54 c.p.
Si applicano soltanto ai reati
per i quali sono previste.
Sono contenute nel libro
secondo del codice
penale o nelle leggi
speciali.
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Norme di riferimento
Art. 59, c. 1, c.p.: “Le circostanze che escludono la pena sono
valutate a favore dell’agente anche se da lui non
conosciute, o da lui per errore ritenute inesistenti”.
Sono applicate a prescindere dalla consapevolezza del
soggetto agente.
Art. 59, u.c., c.p.: “Se l’agente ritiene per errore che esistano
circostanze di esclusione della pena, queste sono sempre
valutate a favore di lui. Tuttavia, se si tratta di errore
determinato da colpa, la punibilità non è esclusa, quando il
fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo”.
Rilevanza della scriminante putativa, ossia ritenuta esistente
dal soggetto agente indotto in errore non colpevole. In tal
caso la circostanza è apparente.
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Art. 55 c.p.: “Quando, nel commettere alcuno
dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53, e 54,
si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla
legge o dall’ordine dell’Autorità ovvero imposti
dalla necessità, si applicano le disposizioni
concernenti i delitti colposi, se il fatto è
preveduto dalla legge come delitto colposo”.
Ipotesi di eccesso colposo, la quale si verifica
allorché il soggetto travalichi i limiti, realizzando
un evento sproporzionato
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Cause di giustificazione comuni
• Art. 50 c.p.: Consenso dell’avente diritto;
• Art.51c.p.: Esercizio di un diritto
adempimento di un dovere;
• Art. 52 c.p.: Difesa legittima;
• art. 53 c.p.: Uso legittimo delle armi;
• art. 54 c.p.: Stato di necessità;
o
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Consenso dell’avente diritto
Art. 50 c.p.: “Non è punibile chi lede o
pone in pericolo un diritto, col consenso
della persona che può validamente
disporne”.
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Requisiti necessari per conferire
efficacia scriminante al consenso
Il consenziente deve:
• Possedere la capacità di intendere e di volere
• Avere la legittimazione a prestare il consenso (spetta al titolare
del bene giuridico protetto o al rappresentante legale o
volontario)
Il consenso è valido ed efficace quando:
• è libero o spontaneo → deve essere immune da vizi, ossia
violenza, errore o dolo
• È personale
• È attuale
• È revocabile
• Ha ad oggetto diritti disponibili
• Può essere espresso o tacito (in tal caso si desume dal
comportamento oggettivamente univoco dell’avente diritto)
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Casistica: Il consenso del paziente
nell’attività medico-chirurgica
In
caso di trattamento medico-chirurgico
consenso deve essere informato.
il
L’informazione deve avere ad oggetto:
• La natura dell’intervento medico/chirurgico
• La portata ed estensione
• I rischi
• I risultati conseguibili
• Le possibilità di conseguire il medesimo risultato
attraverso altri interventi e ai rischi di questi
ultimi.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Norme di riferimento
• artt. 2, 13, 32 Cost.;
• l. n. 833/1978 istitutiva del Servizio Sanitario
nazionale;
• Convenzione di Oviedo sui diritti umani e la
biomedicina del 4 aprile 1997;
• Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
europea (Carta di Nizza);
• Convenzione europea per la salvaguardia dei
diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali;
• codice di deontologia medica.
Dott.ssa Chiara Battaglini
È possibile attribuire efficacia
scriminante al consenso qualora il
disponente chieda ad un altro
soggetto di arrecargli la morte?
Dott.ssa Chiara Battaglini
Il diritto alla vita è un diritto
indisponibile, pertanto le condotte
lesive del bene vita anche in presenza
di consenso non sono coperte dall’art.
50 c.p.
Fattispecie criminose configurabili:
artt. 579 e 580 c.p.
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Eutanasia (uccisione realizzata
pietatis causa)
• Eutanasia attiva: morte cagionata con un azione positiva, es: medico o
parente che praticano al malato una iniezione letale per porre termine
alle sofferenze insopportabili provocate da una malattia inguaribile. Tale
ipotesi integra il delitto di cui all’art. 579 c.p. se sussiste un valido
consenso, altrimenti se il consenziente è persona inferma di mente o
che si trovi in condizioni di deficienza psichica è configurabile il delitto di
cui all’art. 575 c.p.;
• Eutanasia passiva: morte cagionata mediante condotta omissiva, es:
medico che si astiene dal continuare a sottoporre il paziente a
trattamenti curativi che si risolverebbero in un ingiustificato
accanimento terapeutico. La sua liceità è discussa, le maggiori
problematiche sorgono in riferimento alle persone in stato vegetativo
permanente;
• Eutanasia indiretta: es. medico che somministra sostanze analgesiche in
applicazione delle terapie del dolore determinando un accorciamento
della vita del paziente. È considerata lecita.
Dott.ssa Chiara Battaglini
È possibile riconoscere un diritto a
morire?
Dott.ssa Chiara Battaglini
Consenso e bene dell’integrità
psicofisica
• La portata del consenso scriminante va determinata
assumendo come parametro l’art. 5 c.c. in virtù del
quale gli atti di disposizione del proprio corpo sono
vietati quando cagionino una diminuzione permanente
dell’integrità fisica o siano altrimenti contrari alla legge,
all’ordine pubblico, al buon costume.
Oggi si ritiene che siano leciti gli atti di disposizione del
proprio corpo, anche se implicano una diminuzione
permanente dell’integrità, ma siano tuttavia funzionali
al miglioramento complessivo della salute del
disponente.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Esercizio di un diritto
Art. 51 c.p.:“L’esercizio di un diritto (…) esclude
la punibilità”.
Ratio: si accorda prevalenza all’interesse di colui
che agisce esercitando un diritto rispetto agli
interessi confliggenti.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Il concetto di diritto scriminante
comprende:
•
•
•
•
•
Diritto soggettivi
Facoltà
Potestà
Diritti potestativi
Controversa è la riconducibilità dell’interesse
legittimo
Dott.ssa Chiara Battaglini
Fonti del diritto
• Diritto europeo (trattati, principi,regolamento,
direttiva self excuting)
• Costituzione
• Legge statale e ordinaria
• Regolamento
• Atto amministrativo
• Contratto
• Provvedimento giurisdizionale
• Consuetudine
Dott.ssa Chiara Battaglini
In quali casi la norma attributiva del
diritto può considerarsi prevalente e
dunque applicabile rispetto alla norma
incriminatrice?
Occorre applicare i criteri:
• Gerarchico
• Cronologico
• Di specialità
Dott.ssa Chiara Battaglini
Casistica: i reati culturalmente
orientati
Un reato può definirsi culturalmente orientato o
motivato qualora il soggetto agente, appartenente ad
un gruppo culturale di minoranza, agisce per motivi
culturali nella convinzione che la condotta tenuta sia
lecita perché facoltizzata, approvata o condivisa dalla
sua cultura o ordinamento di provenienza, in realtà
confliggente con l’ordinamento giuridico del gruppo
culturale di maggioranza.
Esempi: mutilazioni genitali femminili, maltrattamenti
in famiglia, condotte poste in essere con finalità di
vendetta dell’onore come la lapidazione.
Dott.ssa Chiara Battaglini
È configurabile il reato di pratiche di
mutilazione degli organi genitali femminili
(art. 583 bis c.p.) qualora una madre
esegua la pratica dell’infibulazione nei
confronti della propria figlia in osservanza
della propria cultura?
Il fattore culturale determinante un
conflitto tra la norma penale e la cultura
del soggetto che rilevanza ha?
Dott.ssa Chiara Battaglini
La Cassazione riconosce rilevanza al fattore
culturale in sede di commisurazione della pena
ex art. 133 c.p. ai fini della personalizzazione
della sanzione in concreto irrogabile.
Ad avviso della Corte il fattore culturale non può
giustificare la condotta, poiché la norma penale
violata è volta a proteggere valori fondamentali
che fanno parte del consolidato patrimonio
etico-culturale della nazione e del contesto
sovranazionale e che pertanto non sono
suscettibili di deroghe.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Casistica: diritto di cronaca
È configurabile il reato di diffamazione di cui
all’art. 595 c.p. qualora un giornalista
nell’esercizio della sua attività di informazione
esponga fatti lesivi dell’onore e della
reputazione di terze persone?
L’esercizio del diritto di cronaca integra la
scriminante di cui all’art. 51 c.p.?
Dott.ssa Chiara Battaglini
Il diritto di cronaca è espressione
del diritto alla libera
manifestazione del pensiero
riconosciuto dall’art. 21 Cost., ma il
suo esercizio non è illimitato.
Dott.ssa Chiara Battaglini
L’esercizio del diritto di cronaca ha
efficacia scriminante quando sono
rispettate le seguenti condizioni:
• Verità: la notizia pubblicata deve essere vera o
verosimile
• Pertinenza: deve sussistere un interesse
pubblico alla conoscenza dei fatti
• Continenza: l’esposizione dei fatti deve essere
corretta.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Casistica: diritto di satira
L’esercizio del diritto di satira per esplicare
efficacia scriminante deve rispettare i limiti
della continenza e della funzionalità delle
espressioni o delle immagini rispetto allo
scopo di denuncia sociale o politica
perseguita. Il suo esercizio è sottratto al
parametro della verità in quanto esprime
mediante il paradosso e la metafora surreale
un giudizio ironico su un fatto (Cass. n.
10656/2008).
Dott.ssa Chiara Battaglini
Casistica: diritto di sciopero
È configurabile il reato di interruzione di pubblico
servizio (art. 331 c.p.) con l’esercizio del diritto di
sciopero?
È configurabile il reato di violenza privata (art.
610 c.p.) qualora nell’esercizio del diritto di
sciopero si impedisca o si vieti ad altri lavoratori,
che non intendano astenersi dal lavoro, di
esercitare il proprio diritto di lavorare?
Dott.ssa Chiara Battaglini
Adempimento di un dovere
• Art. 51 c.p.: “ (…) l’adempimento di un dovere
imposto da una norma giuridica o da un
ordine legittimo della pubblica Autorità
esclude la punibilità”.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Elementi strutturali
• Fonti del dovere: norma giuridica o un ordine legittimo
della pubblica Autorità;
• Sussistenza di un rapporto di subordinazione di diritto
pubblico;
• Legittimità dell’ordine: il superiore deve avere competenza
ad emanare l’ordine, così come l’inferiore deve avere quella
di eseguirlo, l’ordine deve rispettare la forma prescritta per
legge e i presupposti richiesti per la sua emanazione;
• Sindacabilità dell’ordine → qualora non venga effettuato un
controllo di legittimità dell’ordine il soggetto esecutore è
corresponsabile di colui che ha impartito l’ordine se
quest’ultimo era illegittimo.
• Ipotesi di non punibilità, art. 51, c. 3 e 4: ordine illegittimo
insindacabile, errore di fatto circa la legittimità dell’ordine.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Casistica
• Ipotesi in cui il Giudice per le indagini preliminari,
in assenza di alcuna motivazione, ordini a due
ufficiali di polizia giudiziaria di arrestare
l’indagato al fine di condurlo in carcere per
eseguire la misura cautelare da lui disposta.
In assenza di motivazione il provvedimento di
custodia cautelare è illegittimo.
Che succede se i due ufficiali di p.g. eseguono
l’arresto?
Dott.ssa Chiara Battaglini
Legittima difesa
Art. 52 c.p.: “non è punibile chi ha commesso il
fatto per esservi stato costretto dalla necessità
di difendere un diritto proprio o altrui contro il
pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre
che la difesa sia proporzionata all’offesa”.
È espressione del principio di autotutela privata
consentita dall’ordinamento in deroga al
monopolio statuale dell’uso della forza.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Elementi costitutivi
• Situazione aggressiva
• Reazione difensiva
• Pericolo attuale
• Offesa ingiusta ad un diritto
proprio o altrui. (L’offesa non
deve essere giustificata da
alcuna norma, deve essere un
offesa contra ius). Deve essere
riconducibile ad una condotta
umana attiva od omissiva.
• Necessità di difendersi (tale
situazione si realizza qualora il
pericolo non possa essere
evitato se non reagendo, vd.
possibilità di fuga)
• Proporzione
• Reazione diretta contro
l’aggressore e non verso terzi
Dott.ssa Chiara Battaglini
Come definire il requisito della
proporzione?
• tesi della proporzione tra i mezzi a disposizione
dell’aggredito e dell’aggressore,
• tesi della proporzione tra beni giuridici effettuata
comparando il bene minacciato con quello leso
dalla reazione,
• tesi della proporzione tra offese.
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Casistica
È configurabile la scriminante della legittima
difesa qualora su usi violenza o minaccia nei
confronti di un automobilista che si rifiuti di
trasportare un ferito grave per costringerlo a
condurlo in ospedale?
Dott.ssa Chiara Battaglini
Ai sensi dell’art. 52, c.2 c.p. sussiste la
proporzione tra offesa e difesa se, nei
casi di violazione di domicilio, taluno
usa un’arma legittimamente detenuta
o un altro mezzo idoneo al fine di
difendere i beni propri o altrui, quando
non vi è desistenza e vi è pericolo di
aggressione.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Uso legittimo di armi
Art. 53 c.p.: “ Ferme le disposizioni contenute nei
due articoli precedenti, non è punibile un pubblico
ufficiale che al fine di adempiere un dovere del
proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso
delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica,
quando vi è costretto dalla necessità di
respingere una violenza o di vincere una
resistenza all’Autorità (…)”.
scriminante sussidiaria applicabile ove difettino i
presupposti dell’adempimento di un dovere o
della legittima difesa.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Elementi strutturali
• Qualifica di pubblico ufficiale → art. 357 c.p.;
• Violenza o resistenza esercitata dall’aggressore
nei confronti dell’Autorità;
• Azione necessitante (non ci deve essere altra
scelta);
• Proporzione.
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Stato di necessità
Art. 54 c.p. “Non è punibile chi ha commesso il
fatto per esservi stato costretto dalla necessità
di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un
danno grave alla persona, pericolo da lui non
volontariamente causato, né altrimenti
evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato
al pericolo”.
Dott.ssa Chiara Battaglini
Condizioni
•
•
•
•
•
•
•
Pericolo di un danno grave alla persona
Attualità del pericolo
Involontaria causazione del pericolo
Inevitabilità del pericolo
Gravità del danno
Azione lesiva necessitante
Proporzione tra fatto e pericolo
Dott.ssa Chiara Battaglini
Casistica: occupazione abusiva di
immobili
In caso di occupazione abusiva di immobile, in
specie, la responsabilità penale dell’agente
può essere esclusa qualora la condotta sia
stata posta in essere per far fronte allo stato di
indigenza in cui versa il soggetto attivo del
reato (Cass. n. 35580/2007).
Dott.ssa Chiara Battaglini
Differenza tra stato di necessità e
legittima difesa
• Stato di necessità
• l’azione necessitata è
rivolta contro un
individuo innocente, non
responsabile della
situazione di pericolo;
• L’azione è volta
scongiurare il pericolo di
un danno grave alla
persona;
• Al danneggiato è dovuta
un’indennità ai sensi
dell’art. 2045 c.c.
• Legittima difesa
• L’azione-reazione è rivolta
verso l’aggressore;
• L’azione è volta a
salvaguardare un
qualsiasi diritto, sia
personale che
patrimoniale;
• Ai sensi dell’art. 2044 c.c.
non è responsabile chi
cagiona un danno per
legittima difesa.
Dott.ssa Chiara Battaglini
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