1 TRA REALE E VIRTUALE UNA LETTURA DISINCANTATA DELLA CRISI Enrico Ascari Montecchio 23 novembre 2012 Ma cos’è questa crisi? 2 IL VIRTUALE IL REALE Nell’economia “postmoderna” complessità, interconnessione e velocità fanno la differenza Ma cos’è questa crisi? 3 Raccontiamo favole che diventano numeri Leggiamo numeri che sono favole Il virtuale contamina il reale Dove siamo: dentro il labirinto 4 La crisi è figlia del processo di globalizzazione non governato dalla politica Alti livelli di debito, domanda debole, disoccupazione alle stelle, reddito stagnante, sistema bancario in ginocchio, frammentazione dell’euro; Blanchard (FMI): 10 anni per uscire dalla crisi; ma la mitica “crescita” (traduzione italiana: “sviluppo”) non si ottiene per decreto. Politiche economiche controproducenti interagiscono con mercati finanziari autoreferenziali; guida politica debole o assente; Dalla globalizzazione alla destrutturazione, dalla complessità alla semplicità Velleitaria caccia al colpevole 5 La globalizzazione “sbagliata”; Il mercantilismo egoista di Cina e Germania (consumano poco); Usa e i Piigs (consumano troppo); La finanza deviata anglosassone (i “banksters”); troppo debito privato; Troppo stato uccide crescita e competitività; debito pubblico; Uso “imperialista” del dollaro (moneta di riserva); I mercati funzionano; la politica e la regolamentazione no. “Ne uccide più la cura che la malattia”: la mitologia degli economisti. 6 Libera gli “animal spirits” Affama la bestia! Spendi e tassa! Stampa moneta e indebitati !! I limiti della conoscenza non sono riconosciuti: le relazioni economiche sono poco capite, complesse e instabili. Il rapporto tra causa ed effetto è incerto. La capacità dei governi e delle banche centrali di condizionare le dinamiche dell’economia sono sopravvalutate, a maggior ragione nei periodi di crisi. Gocce di veleno, da prendere a piccole dosi 7 Neo-keynesiani e neo-monetaristi puntano sul sostegno della domanda: esplosione del debito e/o inflazione monetaria; Neo liberisti radicali: liberalizzare i mercati (ma i mercati non si regolano da soli… anche gli animal spirits possono fare danni; La “dottrina tedesca”: il lascito della Bundesbank e del “Washington consensus”: il rigore fiscale aumenta la crescita! Gli economisti hanno troppo spesso ridotto la scienza economica ad ancella in servizio permanente effettivo degli interessi dominanti: è necessaria una lettura economicamente non “ideologica” dei problemi e delle soluzioni. L’economia “postmoderna: virtuale vs. reale 8 “I fondamentali ce li facciamo noi” George Soros I mercati guardano ai numeri ( i fondamentali)… Ma sono vittime di “illusioni cognitive”… I prezzi sono distorti dalle Banche Centrali… Il meccanismo di “scoperta” del valore si inceppa; Il virtuale (mercato) domina il reale (economia); Le profezie si “autoavverano”; Il mercato diventa uno specchio di se stesso. “Non esistono fatti, solo interpretazioni” Friedrich Nietzsche Mercati: il virtuale contamina il reale 9 I mercati non sono la somma di individui: sono un ecosistema popolato di “attori istituzionali”; Il modello di comportamento è “adattivo”, non “efficiente”; dominano gli “animal spirits”; Processo darwiniano di selezione del più forte; vincono i predatori; Ma devono essere innovativi e adattarsi velocemente al continuo mutare dell’ambiente; Il rischio estinzione è sempre dietro l’angolo! “Nelle scienze fisiche tre leggi possono spiegare il 99% dei comportamenti, mentre in finanza 99 leggi spiegano al massimo il 3% di quello che succede” (Andrew Low) Mercati: rapporti pericolosi 10 Merkel - li ignora, li detesta, ma non può cancellarli; Bernanke - l’ingombrante “suggeritore”, il “pifferaio magico”; Draghi - “faremo tutto il necessario e, credetemi, sarà sufficiente”; Berlusconi – prima li diverte, poi li eccita; Monti - il grande seduttore che non ti aspetti; Punto I: bisogna conoscerli Punto II: non vanno manipolati Punto III: quando serve vanno minacciati Punto IV: la minaccia deve essere credibile Una volta tanto i migliori li abbiamo noi! 11 Politica economica Numeri favole miti Politica fiscale: gli “orrori” dei policy makers 12 L’ FMI ammette:“l’efficacia della politica fiscale nelle economie severamente depresse è limitata”; OTTOBRE 2012 Il rigore fiscale se la politica monetaria è inefficace porta alla deflazione del reddito e dei salari, non del debito! Politica monetaria: “oltre ogni limite” 13 Bernanke: il discepolo ha superato il maestro; Deflazionare il debito, creare inflazione; Manipolare i mercati; “Effetto ricchezza”; liquidità intrappolata nel sistema finanziario; 14 Lo stato delle cose L’insostenibile pesantezza del reale Grecia: la medicina fiscale porta alla deflazione 15 I prezzi al consumo precipitano (-1% Y/Y) I salari NOMINALI si riducono (-12% dal 2010) Grecia: la medicina fiscale porta alla deflazione 16 Crediti al settore privato (-6%y/y) Questa è la terapia della TROIKA per I PIIGS Non performing loans (18% dei crediti bancari) La deflazione è reale … ma gli obiettivi sono virtuali Usa: politica fiscale espansiva. Incombe il “fiscal cliff” 17 Tassazione dei profitti La voragine delle passività future Usa: un paese per “ricchi” 18 Si possono permettere tutto? Prelievo fiscale /PIL al 30%; Spesa pubblica/PIL al 40%; Tassi a zero; La Fed controlla ormai il 20% del mercato obbligazionario; Il fiscal cliff vale il 4% del PIL; Famiglie: distribuzione del reddito Francia: il vero malato d’Europa? Favole. 19 Spesa pubblica al 55% del Pil; sindacati inattaccabili; governo socialista; Ma la borsa di Parigi è andata meglio di Wall Street dagli anni ‘70; Tra i paesi con rating AA+ ha debito e deficit più alti ( 91 e 4,5% del PIL); Il tesoro si indebita allo 0,9 % a 5 anni; La Francia è l’incubo dei liberisti radicali; Dove sono i “bond vigilantes”? Burocrazia pubblica efficiente e difesa dell’industria nazionale Italia: Fisco killer 20 VENT’ANNI DI MANOVRE Manovra/PIL 7 6 5 4 3 2 1 93 94 95 96 97 98 99 2000 01 2 03 4 05 6 07 8 09 10 11 12 13 14 0 Crescita del PIL (fonte DB) Italia: credit crunch 21 BI: Il costo del credito rimane alto Confcommercio : si riduce la disponibilità di credito Italia: numeri e favole 22 DPEF PRODI/TPS 2006 DEF MONTI da aprile a sett. 2012 Previsioni 2014 Previsioni vs. consuntivo 2011 “Crescita, risanamento, equità” Saldo primario: -60 mld. (da 4,9 a 1% PIL) Indebitam. netto: + 62 mld. (da (-0,1 a 3,9% PIL) Debito: + 200 mld. (dal 99 al 120% del PIL) “Rigore, crescita, equità” Saldo primario: -12 mld. da 5,5 a 4,4% del PIL (-1,1%) Indebitam. netto:+ 22 mld. da -0,1 a 1,5% del PIL (-1,4%) Debito: + 200 mld. da 118,2 a 125,1% del PIL (+6,9%) Manovre cumulate (stima): 213 mld. Manovre cumulate (stima): 108 mld. PIL: -140 mld. (-8%) PIL: - 43 mld. (-2,6%) Il mitico pareggio di bilancio: rincorsa senza fine Labirinto senza uscita… 23 “E’ un gran guazzabuglio moderno” “Ci siamo invischiati in un colossale pasticcio, avendo commesso marchiani errori di controllo di un meccanismo delicato, il cui funzionamento non comprendiamo. Il risultato è che le nostre possibilità di creare ricchezza si sono guastate, forse per un lungo periodo di tempo” J.M. Keynes, anni 30. …forse no! Ma ci vuole molta pazienza 24 Cosa dovremmo capire Questa crisi è come un lutto: ci vuole tanto tempo…; Riconoscere i limiti della crescita (sviluppo sostenibile); Politiche economiche: meno si fa meglio è; Fermare la finanza killer (banksters). I passi avanti La rete di sicurezza di Draghi tiene (in attesa di Spagna e Italia); La Merkel sembra aver capito; I limiti della politica fiscale sono ormai palesi e riconosciuti; Si vede qualche segno di convergenza; La frammentazione del sistema finanziario nella zona euro rimane molto grave Conclusioni disincantate: Italia 25 Cosa dovremmo capire Parlare “europeo” pensare “italiano”; Ridurre la complessità, semplificare; Fermare la “fuga”; Affamare la bestia (non i servizi, burocrazia e politica); Non si cresce per decreto. Due sole cose da fare subito 1) 2) Pagare i crediti alle imprese, a costo di aumentare il debito; Azzerare i sussidi, seppellire i morti;