Che la femmina e il maschio siano principi della generazione, e quale sia la loro potenzialità e la loro essenza, si è già detto; ma perché si formano ed esistono un individuo femmina e un altro maschio, in quanto deriva da necessità, cioè dal motore più vicino e da quale materia, questa trattazione deve cercare di dire nel suo prosiegui: in quanto invece è per il meglio e per la causa in vista di uno scopo, ciò trae il suo principio dall’alto . Alcune cose sono eterne e divine, altre possono essere o non essere; il bello e il divino sono sempre causa, secondo la propria natura, del meglio nelle cose possibili, il non eterno può sia essere sia non essere e partecipare sia del meglio sia del peggio (l’anima è meglio del corpo e l’essere animato meglio di quello inanimato […]). La riproduzione degli animali è dovuta a queste cause. Poiché non è possibile che la natura di un siffatto genere sia eterna, ciò che nasce è eterno nel modo che gli è dato. Individualmente gli è dunque impossibile, poiché l’essenza delle cose è nel particolare, e se fosse tale sarebbe eterno; secondo la specie gli è invece possibile. Il quale [seme], essendo molto fluido e prodotto ordinariamente dalla congiunzione dei due sessi, non sembra essere che una mescolanza confusa di liquori che, servendo da lievito l’uno all’altro, si riscaldano di modo che alcune loro particole, acquisendo la stessa agitazione che ha il fuoco, si dilatano e pressano le altre, e con questo mezzo le dispongono poco a poco nella maniera che è richiesta per formare le membra. E questi due liquori non bisogno per ciò di esser molto diversi. Ora credo che la prima cosa che accade in questa mescolanza del seme, e che fa sì che tutte le gocce cessino di essere simili, è che vi si susciti il calore, e che, agendovi nella stessa maniera in cui agisce nei vini nuovi allorché bollono, o nel fieno che si è rinchiuso prima che fosse secco, fa sì che alcune sue particole si radunino verso qualche luogo dello spazio che le contiene e che lì, dilatandosi, pressino le altre che le circondano; ciò comincia a formare il cuore Si deve considerare duplice la generazione, una senza seme o matrice, l’altra da seme. […] Ogni animale che sorge senza matrice, richiede soltanto questo principio: che cioè due soggetti, non molto remoti fra di loro, siano eccitati in modo diverso dalla medesima forza del calore, così che siano costrette ad erompere dall’uno le parti sottili (che in seguito chiamerò spiriti vitali), dall’altro le più grosse (che designerò con sangue o umore vitale). Queste parti, concorrendo insieme, determinano la vita dapprima nel cuore, dove c’è la pugna perpetua del sangue con lo spirito animale, poi, dopo che il sangue e lo spirito sono stati domati l’uno dall’altro, da poter convenire in una medesima natura, generano il cervello. Pertanto, dal momento che si richiede tanto poco per fare l’animale, per certo, nessuna meraviglia se vediamo formarsi spontaneamente tanti animali, tanti vermi, tanti insetti in ogni materia putrescente. La dottrina della corrispondenza tra il macrocosmo e il microcosmo La dottrina dei quattro elementi cosmici: Aqua, Aria, Fuoco, Terra La dottrina dei tre principi, Zolfo, Mercurio, Sale La creazione di Dio: le cose sono create nella materia prima Questa materia prima, detta Iliastrum o Mysterium magnum è la madre di tutte le cose ed è di natura acquea: si tratta di un archetipo di acqua, dotato dei semina di tutte le cose, ed è per questo che è denominata anche madre o matrice. La concezione paracelsiana contempla, come si diceva, anche gli altri tre elementi della tradizione. Ma questi elementi non hanno nulla a che fare con quelli della fisica aristotelica, che servono per spiegare la composizione e i mutamenti della terra (secondo la teoria delle forme la combinazione chimica produceva un mutamento sostanziale: la natura dei prodotti differiva del tutto da quelle dei reagenti) I tria prima, pur prendendo il nome da tre sostanze chimiche, sono da intendersi come sostanze spirituali e non come prodotti concreti di analisi chimica. I tre principi conferiscono alla materia, struttura, corporalità e funzioni, e risultano qualitativamente diversi in ciascun corpo: per Paracelso esistono tante versioni di ciascuno degli elementi quanti sono gli specifici corpi riscontrabili in natura, tale per cui l’oro ha i suoi tria prima, il piombo i suoi. In definitiva i tria prima rappresentano il Corpo, l’Anima e lo Spirito, i costituenti metafisici dei corpi Molto ambigua è pero nella concezione paracelsiana la natura del rapporto sussistente fra gli elementi e i tria prima, tale per cui a volte sembra che siano i principi quelli capaci di generare gli elementi, talaltra che questi siano invece composti da elementi. Dio ha formato il mondo in questo modo. In principio ha creato un corpo, dal quale derivano i quattro elementi. Egli ha posto questo corpo in tre parti, Mercurio, Sale, Zolfo, che sono tre cose, ma formano un solo corpo. Queste tre parti producono tutto, così che in esse vi sono i quattro elementi. Queste tre cose hanno in sé ogni virtù e ogni volontà delle cose in divenire Riguardo alla filosofia dei minerali affermo che la materia ultima è costituita da tre cose che all’inizio conoscevano la loro madre o matrice. Le cose devono essere ricercate attraverso la Matrice. Come ho scritto in altri paragrafi filosofici, queste tre sostanze, cioè Sale, Zolfo e Mercurio, sono il principio di tutte le cose e trovano la loro origine nelle quattro matrici, cioè nei quattro elementi. Nella nascita dei minerali è necessario tener presente che anche il ferro, l’acciaio, il piombo, lo smeraldo, lo zaffiro, la selce, il duelech non sono altro che Zolfo, Sale e Mercurio. Dio creò l’elemento dell’acqua che doveva essere elemento di tutti i metalli e delle pietre. Lo separò dagli altri tre elementi, in quanto corpo specifico che non esiste nell’aria, nel cielo e nella terra e lo rese libero e specifico. Lo pose nella parte più bassa del globo e in modo che potesse essere sopra la terra e nella cavità della terra. […] L’acqua è stata creata i modo così meraviglioso che essa circonda il globo senza abbandonare il posto assegnatole […]. In questo elemento vi sono i semi di tutti i metalli e le pietre, che si manifestano in modi diversi e straordinari.