Le classi quinte della scuola
primaria di Chignolo Po
presentano
LA SACRA SINDONE
Anno Scolastico 2010/2011
La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a
spina di pesce, con una tecnica raffinata in
uso soprattutto in Siria nel I sec. d. C., lungo
4 metri e 26 cm e largo 111 cm, color giallino,
sul quale è visibile la figura di un uomo alto
più o meno 176 cm, con barba e capelli lunghi,
muscoloso, visto di fronte e posteriormente.
Le due immagini
sono poste testa
contro testa, e
sono di colore
più scuro
rispetto al telo.
L’immagine è un po’ tenue, ma,
quando la si guarda con più
attenzione, specialmente con
l’aiuto della fotografia, mostra
chiaramente
la figura di un uomo che è stato
sottoposto al supplizio della
crocifissione, per questo è
morto e porta i segni di alcune
particolari torture.
Su questa metà del
lenzuolo si intravede
appena l’immagine del
corpo …
incredibile l’immagine in
negativo fotografico …
L’uomo della Sindone è un
giovane di trenta trentacinque anni, con barba e
capelli lunghi divisi da una riga
in mezzo, la treccia dietro la
nuca, muscoloso, probabilmente
abituato ai lavori manuali, ha
camminato scalzo, come si vede
dal terriccio presente sul
tallone.
Si nota l’impronta del
calcagno e delle dita
del piede destro,
mentre il sinistro è
sollevato. Anche il
polpaccio destro è più
evidente. Se ne
deduce che la rigidità
cadaverica sia
sopraggiunta quando
la gamba sinistra era
in flessione, per cui
appare più corta (da
qui l’iconografia che
raffigura Gesù
zoppo).
Verosimilmente il piede destro appoggiava contro il legno
della croce, mentre il sinistro era sopra il collo destro e
furono inchiodati in questa posizione.


Dagli studi effettuati
sull’immagine emerge che
l’uomo che vi era avvolto
doveva essere alto 176 cm e
pesare circa 80 kg.
Tutto, i lineamenti, la barba,
i capelli lunghi, altezza e
peso,fa pensare che si tratti
di un ebreo del I secolo.
L’uomo della Sindone non
era un romano.
Sono state riscontrate le ferite di 120
colpi di flagello inferti da due diverse
angolature. Contro i cittadini romani era
vietato usare il flagrum.
I carnefici erano romani:
solo i romani usavano il
flagrum.
Flagrum: strumento
costituito da due o tre
strisce di corda o di cuoio
che terminavano con pezzi di
metallo, legno o osso; questi
provocavano ferite e
fuoriuscita di sangue.
Ha escoriazioni sulle spalle: il
condannato avrebbe portato un
peso, il palo orizzontale della
croce.
ferite da flagello
Il patibolo si legava
alle braccia …
… se c’erano più condannati si
strattonavano provocando cadute
senza possibilità di appoggio sulle
braccia;
contusione dovuta al
trasporto di una trave
(un patibulum)


Ha escoriazioni profonde sul
ginocchio: il condannato
sarebbe caduto.
Ha una ferita al costato,
dovuta a una lancia, infertagli
dopo la morte. Infatti ne è
uscito sangue e siero
separatamente.
Ferita del costato
Caratteristiche di ferita
da punta e taglio …
l’abbondanza del sangue è
dovuta alla parete toracica
“strappata”…
Il colpo è stato inferto a un
cadavere, poiché i caratteri della
colatura indicano l'avvenuta
separazione della parte cellulare
dalla componente seriosa.
Gli avambracci sono ben visibili e le mani sono
incrociate , la sinistra sopra la destra. Sul polso
sinistro si vede una ferita compatibile con
l’infissione di un chiodo fra gli ossicini del carpo. La
lesione del nervo mediano ha provocato la deviazione
dei pollici che sono coperti dalle altre dita.
Punto di Destrot: piccolo spazio tra le ossa del carpo
in grado di reggere il peso del corpo. Dopo l’epoca
romana si è persa la conoscenza di questo spazio: la
sua esistenza è stata riscoperta nel Novecento.
I rivoli di sangue fanno pensare ad un’agonia
lunga, a braccia distese.
Le macchie di sangue evidenziano i movimenti
dell’agonia dell’uomo della Sindone: per
respirare si doveva sollevare puntando i
piedi.
Di norma il colpo di grazia era la rottura
delle gambe; mancando il punto di
appoggio, la morte sopraggiungeva per
asfissia.
L’uomo della Sindone non ha segni di
frattura agli arti inferiori.
È stato coronato con un casco di
spine.
È stato colpito sulla faccia e ha una
ferita allo zigomo destro e al naso.
Le ferite sono da tutti riferite alla "incoronazione" del
condannato mediante una "corona" o meglio un "casco" di rami
spinosi. Sarebbero tali spine ad aver determinato l'origine
delle emorragie in questione. Si tratta pertanto di lesioni
vitali, che, come tali, presuppongono che l'Uomo della
Sindone, al momento in cui fu ferito dalle spine, fosse ancora
in vita.



Ha avuto una sepoltura
individuale ed affrettata.
È stato deposto nel sudario
senza essere lavato
Vi è rimasto meno di
trentasei ore perché non vi
sono segni di putrefazione.
Gli scienziati hanno analizzato
la Sindone e hanno scoperto
che i pollini dei fiori e delle
piante dei diversi luoghi in cui
è stata portata hanno lasciato
delle tracce sul telo. Così,
con l’aiuto della botanica,
hanno ricostruito il percorso
per cui è arrivata da
Gerusalemme a Torino.
Da secoli, ancora oggi si
pone la domanda: cos’è
questo misterioso
lenzuolo, da molti
considerato come una
reliquia, anzi la più
significativa delle
reliquie?
Per alcuni è un oggetto
il cui innegabile rimando
alla Passione di Cristo
ne fa una realtà unica
dal punto di vista
religioso.
Per altri potrebbe
essere un falso più o
meno antico e quindi
non meritevole di
troppo interesse.
… e la maggior parte degli
studi compiuti, pur non
avendone chiarito la
modalità di formazione,
sono propensi ad escluderne
L’ORIGINE MANUALE.


L’immagine sul lenzuolo non può
essere un dipinto: è largamente
condivisa la conclusione che si
tratti di una impronta lasciata da
un corpo umano.
Dalle caratteristiche di queste
impronte si deduce che
quell’uomo era morto, come
testimoniato sia dalla innaturale
posizione del corpo e dalla forma
e natura delle lesioni presenti su
quel corpo, che sono – in
particolare quella del costato –
incompatibili con la vita.


La morte dell’Uomo della
Sindone è avvenuta
certamente in seguito a una
serie di torture e al supplizio
della croce, come dimostrano
con evidenza le ferite
lasciate dai chiodi nei polsi e
nei piedi.
L’insieme di questi segni
rimanda in modo assai
preciso alle modalità
descritte nei Vangeli per
l’esecuzione di Gesù Cristo.

A livello delle impronte
che appaiono essere
state lasciate da coaguli
di sangue, si è
effettivamente potuta
dimostrare la presenza di
sangue umano del
gruppo AB.

Sulla Sindone sono
inoltre state scoperte
tracce di aloe e mirra e
sono stai individuati dei
granuli di polline che
sono compatibili con una
provenienza medio orientale della Sindone.



Fino ad oggi, nessuno è riuscito a
spiegare in che modo si sia
formata questa immagine.
Si è pensato che fosse dovuta al
contatto del lino con i profumi
che gli ebrei spargevano sui corpi
dei morti quando li seppellivano.
Si è pensato che fosse dovuta a
bruciature provocate da calore o
da una luce molto forte.


Nessuna di queste spiegazioni,
però, è stata dimostrata senza
lasciare dubbi.
BISOGNA ACCETTARE DI
ESSERE DAVANTI A UN
FATTO MISTERIOSO.


Secondo gli studiosi le probabilità
che tutte queste coincidenze così
puntuali si siano verificate per un
altro crocifisso che non sia Gesù
sono 1 su 200 miliardi.
Ci sono maggiori probabilità di
vedere uscire per 116 volte
consecutive alla roulette lo stesso
numero di quante ce ne sono che
l’Uomo della Sindone non sia Gesù.
La Sindone di fatto non
aggiunge nulla alla nostra
fede, fondata sull’annuncio
apostolico, ma, come diceva
Giovanni Paolo II, :
”Nella Sindone si riflette l’immagine
della sofferenza umana, come
l’icona della sofferenza
dell’innocente di tutti i tempi. Essa è
un testimone muto ma
sorprendentemente eloquente della
Passione, morte e resurrezione di
Cristo”.
E di questo dobbiamo
tener conto.
adattamento di una presentazione proveniente dal web
Scarica

a Sacra Sindone