DEMOGRAFIA
.
Che cos’è la popolazione?
E’ l’insieme delle persone che vivono in un
determinato territorio (comune, provincia,
regione, Stati)
– Comune di Verona: 265.000 ab. circa
– Provincia di Verona: 925.000 ab. circa
– Regione Veneto: 4.850.000 ab. circa
– Stato italiano: 61.000.000 ab. circa
– POPOLAZIONE MONDIALE circa 7 miliardi
Densità di popolazione
(o densità demografica)
E’ il rapporto tra la popolazione e la superficie
di un territorio
popolazione
superficie in kmq
Si calcola dividendo il numero degli abitanti
per l’estensione del territorio in cui vivono.
Esempio per la Provincia di Verona
925.000 ab : 3.121 kmq = 296 ab/kmq
Densità in Italia
Movimento della popolazione:
Insieme dei cambiamenti quantitativi di una
popolazione
Morti
Immigrazioni
Nascite
Emigrazioni
Popolazione
che cambia
Nascite e morti - Saldo naturale
Nascite e morti costituiscono un movimento
naturale della popolazione.
SALDO NATURALE: differenza tra numero dei
nati e numero dei morti in un determinato
periodo. E’ POSITIVO quando il numero dei
nati supera il numero dei morti.
E’ NEGATIVO quando il numero dei morti
supera quello dei nati
Immigrati ed emigrati – Saldo migratorio
Anche le migrazioni fanno aumentare o diminuire
la popolazione di un territorio.
SALDO MIGRATORIO: differenza tra il numero di
coloro che arrivano in un territorio (IMMIGRATI) e
il numero di coloro che escono da un territorio
(EMIGRATI).
E’ POSITIVO quando gli immigrati superano gli
emigrati.
E’ NEGATIVO quando gli emigrati superano gli
immigrati.
Saldo demografico complessivo
Saldo
naturale
Saldo
migrato
rio
Saldo
comples
sivo
Saldo demografico positivo
Incremento demografico
Positivo
Saldo
migratorio
Saldo
naturale
La popolazione
aumenta
Saldo demografico negativo
Decremento demografico
Negativo
Saldo
migratorio
Saldo naturale
La
popolazione
diminuisce
Come cambia la popolazione?
TASSO DI
CRESCITA
I
N
D
I
C
A
T
O
R
I
•Indica il valore della crescita
della popolazione rispetto
all’anno precedente (in
percentuale)
TASSO DI
NATALITA’
MORTALITA’
CRESCITA
NATURALE
TASSO DI
FECONDITA’
SPERANZA DI
VITA:
•Indica quanti bambini nascono
ogni mille abitanti;
•quanti sono i morti ogni mille
abitanti.
•Tasso di crescita naturale:
differenza tra il tasso di natalità
e il tasso di mortalità
• Indica il numero medio di figli
che una donna metterà al
mondo nel corso della sua vita.
•Indica il numero medio degli
anni che l’abitante di uno Stato
può aspettarsi di vivere
Le fasce di età della popolazione
6 gruppi
Fasce di età
3 gruppi
Fasce di età
1
0-14
1
0-14
2
15-29
2
15-64
3
30-44
3
65 e oltre
4
45-59
5
60-74
6
75 e oltre
Si distinguono inoltre maschi e femmine e il valore di ciascuna fascia viene espresso in
percentuale cioè si indica in quale percentuale dell’intera popolazione è presente una
determinata fascia di età.
Esempio: In Italia i bambini dai 0-14 anni sono il 19% della popolazione
Come rappresentare i dati demografici
Le piramidi delle età
Classi di età
0-14
15-29
30-44
45-59
60-74
75+
Esempio stato africano
Maschi
30%
26%
20%
15%
10%
2%
Femmine
27%
23%
20%
17%
13%
6%
Esempio piramide stato africano
Quanti siamo in Europa?
• La popolazione europea (compresi gli abitanti
della Federazione russa) è composta da
735 milioni
di abitanti
11% della popolazione
mondiale
Densità europea
•735.000.000 ab.
•10.180.000 kmq
•Densità 72,2 ab/kmq
QUANTI SIAMO nel MONDO?
Serie 1
4.000.000.000
929.000.000
ASIA
AFRICA
892.000.000
AMERICA
734.000.000
EUROPA
La popolazione europea e il resto del
mondo oggi
La ripartizione della popolazione mondiale
EUROPA
11%
AMERICA
14%
AFRICA
14%
ASIA
61%
OCEANIA
1%
PERCHE’?
• La popolazione europea sta
attraversando una fase di DECRESCITA
• Gli altri continenti (Africa, Asia, America
Latina) sono invece in CRESCITA
• Se si manterranno le attuali tendenze, la
popolazione europea si ridurrà a 650
milioni nel 2050
L’evoluzione della popolazione
europea nel tempo
800
657
700
693
721
729
734
605
Milioni abitanti
600
547
500
408
400
276
300
203
200
100
0
1800 1850 1900 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010
L’evoluzione della popolazione
• A partire dal XVIII secolo la popolazione ha
iniziato una fase di forte crescita
• La crescita si è conclusa a metà del XX sec
• Ultimi decenni XX sec. in molti Paesi d’Europa
la popolazione è rimasta stabile
• Inizio XXI sec. l’Europa si distingue per i bassi
valori del tasso di natalità (10 per mille) e del
tasso di fecondità (1,5 figli per donna)
La CRESCITA NATURALE della popolazione
europea è quindi
NEGATIVA:
-0,15 per mille
La popolazione europea invecchia
La popolazione europea tende
all’invecchiamento:
• nascono sempre meno bambini
• la vita media si allunga grazie alle migliori
condizioni di vita
Quali sono le cause di questi
cambiamenti?
• Il passaggio dalla civiltà contadina a quella
industriale e postindustriale
• ha cambiato lo stile di vita di molte persone:
• la famiglia patriarcale è sparita;
• è stata sostituita da un tipo di famiglia detta
nucleare (padre, madre, pochi figli);
• i matrimoni diminuiscono;
• le donne lavorano fuori casa, tendono a sposarsi
più tardi e ad avere meno figli
Conseguenze
Un numero sempre maggiore di anziani
comporta:
• AUMENTO DELLE SPESE PER CURE MEDICHE E
ASSISTENZA IN GENERALE
• AUMENTO SPESE PER LA PENSIONE
Il calo delle nascite comporta:
• DIMINUZIONE DELLA FORZA LAVORO (quindi
delle persone che possono garantire la
ricchezza)
quindi
SOLO UN SALDO MIGRATORIO POSITIVO
(IMMIGRATI-EMIGRATI/IMMIGRATI MAGG
EMIGR)
può PERMETTERE LA CRESCITA DELLA
POPOLAZIONE EUROPEA
I FLUSSI MIGRATORI IN EUROPA
• La popolazione europea è il risultato
dell’incontro di popolazioni di origini diverse
• Gli Europei stessi nei periodi di forte crescita
demografica (XIX e XX sec) sono emigrati e si
sono stabiliti in altri continenti (USA, Australia,
Paesi Sudamericani: Brasile, Argentina)
• Hanno formato comunità nuove, hanno
portato la loro lingua e cultura (Es. Little Italy a
New York).
LE MIGRAZIONI
IERI
Un esempio: la Lessinia
• Tra il 1880 e gli inizi del 1900 vi fu un costante flusso
migratorio dalla Lessinia all’America del Sud.
• Prima partivano i maschi giovani, quasi sempre sposati, e
poi, se l’esperienza era stata positiva, ritornavano per
ripartire con le famiglie e con altri nuclei di parenti ed
amici.
• I motivi di queste emigrazioni erano:
– Aumento della popolazione per le migliorate condizioni di vita e
di salute ma di conseguenza più bocche da sfamare con le
medesime risorse.
– Tasse sul macinato troppo elevate da pagare al nuovo Regno
d’Italia.
– Concorrenza con le strutture industriali che cominciavano a
nascere in pianura.
Dalla Lessinia al Sud - America
Lasciando la strada che da Boscochiesanuova
porta a Malga San Giorgio, un sentiero sulla
sinistra ci porta verso la contrada Tinazzi,
ormai da tempo disabitata.
Ad un certo punto, quando il sentiero si
biforca, troviamo un capitello che ci riporta
indietro nel tempo …
Emigranti dalla Lessinia
Una storia come tante altre
Cosa ne sia stato dei nostri Marco e Maria non
lo sappiamo, ma in quegli anni la loro era una
storia uguale a quella di tante altre famiglie
che, spinte dalla necessità, lasciavano la
Lessinia per avventurarsi verso nuovi mondi,
alla ricerca di ciò che la loro terra non era più
in grado di dare.
Una di queste storie riguarda la famiglia del
Cancia, della contrada Arzare di Roverè.
Dal libro di R. Canteri, Il ponte sugli
oceani. Lessinia Veneto Italia.
Storie di emigranti.
La famiglia Corradi
Il Cancia viene da una famiglia che fino a cinquant’anni
prima poteva definirsi quasi benestante. Il nonno Luigi era
vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento e possedeva
tre case nella piccola contrada dell’Arzare, a sud della piazza
principale di Roverè, con boschi, pascoli, prati, orti e terreni
coltivati nelle vicinanze. Aveva avuto otto figli, e solo uno
era morto prima dei quindici anni mentre gli altri sette si
erano sposati, avevano avuto figli e sarebbero invecchiati.
Questo era un segno del benessere raggiunto, ma anche il
segno di un cambiamento epocale. Dopo secoli in cui tutto
era rimasto sostanzialmente uguale, la piccola comunità da
sempre autosufficiente non ce la fa più. Le bocche fa
sfamare da 10 diventano almeno 30, e i fratelli Corradi
cominciano ad emigrare.
La situazione in Italia
• Il Cancia emigra nel 1894, seguendo due suoi
fratelli e tanti altri, cugini, zii e parenti vari.
• Almeno 1/3 degli abitanti della contrada di Arzare
se ne va negli ultimi decenni dell’Ottocento e
questo accade anche nelle contrade vicine e nel
resto della Lessinia, come in tutto il Veneto e in
moltissime regioni d’Italia.
• A fine Ottocento si contano almeno 1 milione di
partenze dall’Italia, e una buona parte di queste
sono venete.
LE MIGRAZIONI
OGGI
I FLUSSI MIGRATORI VERSO L’EUROPA
.
RICERCA DI
LAVORO E
MIGLIORI
CONDIZIONI DI
VITA
EUROPA META DI
MIGRAZIONI DA
TUTTO IL MONDO
FUGA DA GUERRA
E PERSECUZIONI
POLITICHE E
RELIGIOSE
=
rifugiati/profughi
38 MILIONI DI
IMMIGRATI
Le migrazioni interne
• Nella storia europea ci state importanti
migrazioni all’interno dell’Europa:
• I Paesi più sviluppati economicamente
(Germania, Belgio, Svizzera) hanno attratto
lavoratori disoccupati dalle zone più arretrate.
• Dal 1990 le migrazioni interne hanno cambiato
direzione: non più da sud verso nord, ma da est
verso ovest: i migranti vengono soprattutto dai
Paesi dell’Europa orientale (Romania, Polonia,
Moldavia, Ucraina, Albania …)
PRINCIPALI METE DI IMMIGRAZIONE NEL PASSATO
FRANCIA, UK, GERMANIA, BELGIO,
SVIZZERA
PAESI BASSI, PAESI SCANDINAVI
OGGI
ITALIA, IRLANDA, SPAGNA
ITALIA
INCREMENTO NEL GIRO DI 10 ANNI DI TRE VOLTE
Immigrati, risorsa preziosa
• Svolgono lavori che la manodopera del Paese
ospitante si rifiuta di fare.
• Contribuiscono a mantenere positivo il saldo
demografico.
• Portano nuove idee e costumi e arricchiscono
il patrimonio culturale delle società europee.
Caritas – Rapporto annuale
• Caritas: organismo di
ispirazione cristiana che
si occupa di carità dal
1971.
• Ogni anno pubblica un
dossier statistico
sull’immigrazione.
Cosa dice il rapporto
“Le migrazioni sono un fenomeno inevitabile
(e una risposta strategica) in un mondo
attraversato da crisi politiche ed economiche e
segnato dalla diseguale distribuzione della
ricchezza; senz’altro, dopo una certa flessione
dei flussi in entrata riscontrata a partire dal
2009 nei paesi industrializzati, sono destinate
ad aumentare ancora”.
Ultimi dati
• I migranti e rifugiati nel mondo nel 2010 sono
circa 214 milioni.
• Nell’Unione Europea il saldo migratorio con
l’estero è stato positivo di 950 mila unità.
• Gli stranieri residenti (inclusi i comunitari che
sono il 60%) sono 33.3 milioni, 800 mila in più
dell’anno precedente.
• I ¾ degli stranieri risiedono in Francia, Germania,
Italia, Regno Unito, Spagna.
• Gli stranieri costituiscono il 6,6% della
popolazione europea.
Quali lavori fanno?
• Attualmente gli occupati stranieri in Italia sono
circa 2,5 milioni (su 5.011.000 presenze) e
rappresentano un decimo dell’occupazione
totale.
• Gli immigrati sono concentrati nelle fasce più
basse del mercato del lavoro e, ad esempio,
mentre tra gli italiani gli operai sono il 40%, la
quota sale all’83% tra gli immigrati comunitari e
al 90% tra quelli non comunitari.
• Sono soprattutto collaboratori familiari, addetti
all’agricoltura, all’edilizia e ai trasporti.
I calciatori
• Tra i calciatori delle squadre di serie A, gli
stranieri sono 271 su un totale di 554,
pressoché la metà del totale (48,9%) e
addirittura oltre nell’Udinese e nell’Inter, una
squadra al cui interno si parlano 13 lingue e i
calciatori stranieri incidono per il 67,9%.
• Un terzo dei calciatori immigrati è costituito
da latino-americani.
.
Gli emigranti italiani di oggi
Boom di emigranti, gli italiani scappano dalla crisi di Francesca Angeli- Dom, 07/04/2013. Il
Giornale.it
L'Italia torna terra di emigranti e ancora una volta la corrente porta verso la Germania. Nel
2012 il nostro paese ha vissuto un boom dell'emigrazione, più 30,1 per cento nel 2012
rispetto all'anno precedente. Non si registrava un simile incremento dal 2008.
Nel 2011 avevano deciso di lasciare il paese 68.635 persone che nel 2012 sono salite a
78.941. In maggioranza si tratta di uomini che rappresentano il 56 per cento contro un
comunque consistente 44 per cento delle donne. La maggioranza non va troppo lontano e
preferisce restare in Europa, 62,4 per cento ovvero 49.307 persone. Gli altri hanno scelto una
meta di antica tradizione migratoria per gli italiani, l'America meridionale, 14.083. In 7.977
invece hanno scelto l'America del Nord o centrale. Tra Asia, Africa ed Oceania si sono
distribuiti i restanti 7.574.
Nell'Europa è la Germania la meta preferita dagli italiani che l'hanno scelta in 10.520, poi c'è
la Svizzera, 8.906; la Gran Bretagna, 7.520; la Francia, 7.024, l'Argentina, 6.404; gli Usa, 5.210;
il Brasile, 4.506; la Spagna, 3.748; il Belgio, 2317; infine l'Australia, 1.638. Ed è sempre la
Germania il paese preferito dai giovani emigranti che si sono trasferiti qui in 5.137.
Dal 1990 ad oggi sono 2.320.645 gli italiani espatriati ed il dato è in costante crescita. In tutto
ci sono 4.341.156 italiani residenti all'estero.
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LA POPOLAZIONE EUROPEA