Gian Carlo Bondi
Fragole e Iva
Tutti i diritti riservati © Pearson Italia S.p.A.
Uno scontrino che racconta una storia
Approfittando di un bel pomeriggio di sole, una coppia entra nella
Pasticceria Golosi Srl e ordina un’invitante torta alle fragole.
La commessa incarta la torta e presenta lo scontrino, per un
importo di 61 euro.
Una storia tutta da raccontare…
Marco, fresco di diploma e ancora disoccupato, trova in un prato un
bel cestello di fragole.
Riflette (poco, in realtà) e immagina che si tratti di un segnale del
destino: «Questo sarà il mio nuovo lavoro, interessante e proficuo!».
Si guarda intorno e, visto che non c’è nessuno, prende il cestello e
si avvia verso casa.
Pensa: «Niente costo, niente IVA.
Se arriverà un ricavo sarà tutto
guadagno!».
Nella vita non ha fatto altro che lo
studente, ma ha sempre avuto
un’anima da imprenditore…
Passa qualche giorno e, dopo aver regolarizzato la
sua posizione amministrativa e ottenuto la partita IVA,
di buon mattino Marco si reca al mercato.
Vende le “sue” fragole al prezzo di 10 euro + IVA ad
Anna, anche lei ex-studentessa e provetta
imprenditrice, emettendo regolare fattura, da lei
richiesta per poter poi detrarre la spesa.
Ricavo di
vendita
10 euro
Costo di
acquisto
0 euro
Valore
aggiunto
economico
10 euro
IVA a
debito 2,2
euro
IVA a
credito
0 euro
IVA da
versare allo
Stato 2,2
euro
Dopo aver rigirato diverse volte
le fragole tra le dita, con una
gran voglia di mangiarsele,
Anna decide di rivenderle a
un’altra impresa (la
Centrofrutta Snc), al prezzo di
15 euro + IVA, regolarmente
fatturati.
Ricavo di
vendita
15 euro
Costo di
acquisto 10
euro
Valore
aggiunto
economico
5 euro
IVA a
debito
3,3 euro
IVA a
credito 2,2
euro
IVA da
versare allo
Stato 1,1
euro
La Centrofrutta Snc, il più
rapidamente possibile per
evitarne il deperimento, cede le
fragole a un suo cliente abituale,
la Pasticceria Golosi Srl,
fatturando un prezzo
di 30 euro + IVA.
Ricavo di
vendita
30 euro
Costo di
acquisto
15 euro
Valore
aggiunto
economico
15 euro
IVA a
debito
6,6 euro
IVA a
credito
3,3 euro
IVA da
versare
allo Stato
3,3 euro
La Pasticceria Golosi Srl,
infine, confeziona la torta alle
fragole che quel bel
pomeriggio di sole è stata
consegnata alla coppietta, al
prezzo di 50 euro + IVA,
insieme al prescritto
scontrino fiscale.
Fine della storia
Ricavo di
vendita
50 euro
Costo di
acquisto
30 euro
Valore
aggiunto
economico
20 euro
IVA a
debito
11 euro
IVA a
credito
6,6 euro
IVA da
versare
allo Stato
4,4 euro
In sintesi…
• 1) Che cosa si intende per valore aggiunto economico?
• Il valore aggiunto economico è la quota parte di nuovo valore creato
da ciascuna impresa della catena produttiva attraverso le proprie
lavorazioni e manipolazioni: si tratta di un valore incrementativo che si
va ad aggiungere al costo delle materie prime e degli altri beni e
servizi preesistenti acquistati da altre imprese (fattori produttivi
“esterni”) per dar vita alla propria produzione
• Per il singolo operatore economico equivale alla differenza tra il
ricavo di vendita e il costo di acquisto (per esempio, il valore
aggiunto dall’attività produttiva di Anna ammonta a 5, dato da:
Ricavo 15 – Costo 10) .
• 2) A quanto ammonta il valore aggiunto complessivo?
• Il valore aggiunto complessivamente creato ammonta a 50 euro: da 0
euro pagati (cioè non pagati) da Marco, a 50 euro, pagati dalla
coppietta.
3) Quando, come e su che cosa si applica l’IVA?
•L’IVA è un’imposta indiretta, che colpisce le manifestazioni “mediate” di
ricchezza, che si rendono evidenti indirettamente nella fase dello scambio.
•L’IVA è un’imposta proporzionale, che si applica con aliquote fisse (ad
esempio il 22%) e che perciò aumenta proporzionalmente all’aumentare
della base imponibile.
•L’IVA si applica a ogni scambio sul prezzo pieno delle merci: per Anna
l’IVA è stata applicata sul costo di 10 euro (IVA 2,2 euro) e sul ricavo di 15
euro (IVA 3,3 euro).
4) Quale importo di IVA versa il singolo operatore economico?
•Attraverso il meccanismo della deduzione di imposta da imposta il
singolo operatore versa la differenza tra l’IVA a debito riscossa sulle
vendite e l’IVA a credito pagata sugli acquisti.
•In altre parole, ogni operatore può scalare dall’IVA trattenuta ai propri clienti
l’IVA che ha pagato ai propri fornitori, versando solo la differenza. Per
esempio, sempre per Anna, avremo 3,3 euro – 2,2 euro = 1,1 euro.
•Come si può notare, l’IVA versata corrisponde all’imposta calcolata sul
corrispondente valore aggiunto: 22% di 5 euro = 1,1 euro (da qui la sua
“denominazione”).
5) Per il singolo operatore, l’IVA versata rappresenta un onere?
•Per il singolo operatore l’IVA non rappresenta né un costo né un
ricavo, ma produce effetti economici “neutrali”. Anna, per esempio,
ha incassato dal suo cliente 3,3 euro di IVA, ne restituisce allo Stato
solo 1,1 euro, recuperando così i 2,2 euro di imposta pagati a Marco.
•Per la catena di imprenditori coinvolti l’IVA è soltanto un adempimento
amministrativo di pura “esazione”: pago, incasso e restituisco la
differenza.
6) A quanto ammonta l’IVA che è stata versata complessivamente
allo Stato?
•L’IVA complessivamente versata allo Stato ammonta a 11 euro, pari al
22% del valore aggiunto complessivo, anche se non si calcola
separatamente sul valore aggiunto, ma sui prezzi pieni delle merci
scambiate nei diversi passaggi.
•L’importo dell’IVA dipende dal valore aggiunto complessivamente
prodotto ed è indipendente dal numero dei passaggi che il bene
compie dal produttore al consumatore (ecco che cosa significa la
caratteristica di neutralità dell’IVA).
7) Quando viene versata concretamente l’IVA allo Stato e da chi?
•L’IVA viene versata frazionatamente nelle diverse fasi del ciclo di vendita,
dal produttore al consumatore (ecco che cosa significa la caratteristica di
imposta plurifase/frazionata dell’IVA).
•Consideriamo la tabella seguente e verifichiamo quali soggetti hanno
versato man mano gli 11 euro di IVA allo Stato.
Marco
Anna
2,2 euro
1,1 euro
Centrofrutta
Snc
3,3 euro
Totale 11 euro
Pasticceria
Golosi Srl
4,4 euro
8) Chi ha subito realmente l’imposta? E cioè, come si dice, chi è il
soggetto “inciso”?
•Il soggetto che subisce realmente la tassazione IVA è il consumatore
finale, in altri termini l’ultimo anello della catena economica, che non ha
possibilità di rivalsa. Nel nostro caso si tratta della coppietta che ha
pagato la torta 50 euro + IVA versando alla pasticceria Golosi Srl,
insieme al costo puro della merce (50 euro), anche l’imposta sul
consumo (11 euro), che non potrà chiedere a rimborso.
•Ecco che cosa significa che l’IVA è un’imposta sui consumi e cioè
un’imposta a carico del consumatore finale, che si vede colpito nelle
sue manifestazioni “indirette” di ricchezza.
Scarica

Iva