Formazione e Innovazione per l’Occupazione FIxO Scuola & Università "La cassetta degli attrezzi": - Il Curriculum Vitae - La lettera di presentazione - Il colloquio di selezione IL CURRICULUM VITAE 1/3 DEFINIZIONE: Corso delle vicende biografiche, di studio e lavorative di una persona; carriera, percorso professionale. COS’È? - E’ la tua presentazione Ovvero - È la prima immagine che un’azienda ha di te 2 IL CURRICULUM VITAE 2/3 LE SEZIONI: 1. Informazioni personali 2. Esperienze Professionali 3. Istruzione. 4. Competenze personali: a. Linguistiche b. Comunicative c. Organizzative e Gestionali d. Professionali e. Informatiche f. Altre (tecniche, artistiche…) g. Patente di guida 5. Ulteriori Informazioni 6. Privacy 7. Allegati CV Template.doc 3 IL CURRICULUM VITAE 3/3 DA DOVE SCARICARLO: http://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculumvitae/templates-instructions 4 GLI ERRORI DA EVITARE NEL CURRICULUM VITAE Ecco alcuni degli errori più comuni per inesperienza o per eccesso di zelo: ›› allegare subito al curriculum fotocopie di certificati (diploma, attestati di frequenza a corsi ecc.) e documenti; ›› scrivere a mano, se non esplicitamente richiesto; ›› indicare raccomandazioni; ›› scrivere in lingua straniera, se non richiesto esplicitamente; ›› fare errori di ortografia o di impaginazione; ›› allegare fotografie, se non richiesto; ›› scrivere un curriculum più lungo di un paio di pagine; ›› inserire dettagli inutili come il codice fiscale, il numero della carta d’identità, il modello dell’automobile, il proprio peso e la propria altezza; ›› mentire su voti scolastici, sulla conoscenza delle lingue e del PC e su esperienze lavorative precedenti; ›› inviare il curriculum fotocopiato; ›› omettere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali (d.lgs. 196/03). 5 NEL REDIGERE IL CV, E’ BENE RICORDARE CHE: Un selezionatore esperto impiega dai 10 ai 60 secondi ad inquadrare un CV: - Gli errori corrispondono ad eliminazione quasi certa; - Il CV deve essere graficamente di facile lettura, in caso di dubbio utilizzare l’Europass; caratteri consigliati sono Verdana, Arial, Tahoma, Courier e Times New Roman, meglio se a 12 pt. - Essere sintetici e non scrivere bugie smascherabili in sede di colloquio; - Impegnarsi a redigere le competenze trasversali con cura; - Utilizzare parole che indicano proattività; - Il CV deve essere personalizzato sull’impresa ed usare parole chiave della stessa; - Va stampato e firmato in originale (no fotocopie!) - Portarne con sé una copia in caso di chiamata, rileggendo con cura la personalizzazione che abbiamo fatto. 6 LA LETTERA DI PRESENTAZIONE 1/4 A COSA SERVE? - A invogliare il selezionatore a leggere il tuo CV Ovvero - A dare all’azienda una risposta a queste domande: Perché devo scegliere proprio te? Perché la mia azienda ha bisogno di te? 7 LA LETTERA DI PRESENTAZIONE 2/4 COSA DEVE CONTENERE? Per rispondere ai due quesiti precedenti, la lettera deve: - essere chiara, precisa e diretta, scritta in prima persona - indicare che cosa si vuol fare, il motivo per cui si è deciso di inviare il curriculum, mettendo in evidenza le aspirazioni personali e professionali, le competenze, le attitudini e i punti di forza - indicare gli elementi che ci contraddistinguono (lingue straniere, il percorso di studi in linea con la posizione lavorativa proposta, eventuali esperienze in posizioni analoghe anche brevi) - Indicare la disponibilità ad accettare contratti di stage o a spostarsi di sede o a viaggiare 8 LA LETTERA DI PRESENTAZIONE 3/4 COME DEVE ESSERE? La forma della lettera deve essere semplice, cortese e sintetica, 1520 righe sono più che sufficienti; inutile, se non dannoso, è cercare di essere spiritosi e originali a tutti i costi. Vanno invece curate con estrema attenzione l’ortografia, la grammatica, l’impaginazione o la veste grafica. Come il Curriculum, deve essere assolutamente priva di errori, e va firmata in originale. 9 LA LETTERA DI PRESENTAZIONE 4/4 NOTE IMPORTANTI È molto importante personalizzare la lettera e indirizzarla, se possibile, a una persona precisa, al responsabile del personale o al responsabile della selezione. È utile quindi informarsi prima, magari con una telefonata in azienda o consultando il suo sito web, su chi occupa tali posizioni. Anche la fase conclusiva della lettera ha la sua importanza: non si deve essere né pretenziosi né servili, ma chiedere gentilmente e formalmente una risposta. NOTA BENE: Dato che le lettere è meglio personalizzarle, è fondamentale conservarne una copia, in modo da presentarsi al colloquio senza rischiare di cadere in contraddizione con quanto si è scritto. 10 CASI PARTICOLARI DI LETTERE DI PRESENTAZIONE Lettera in risposta a un annuncio - Leggere con la massima attenzione l’annuncio per comprendere e valutare tutte le informazioni contenute nel testo dell’offerta. - Estrapolare le informazioni «nascoste» (es. che tipo di organizzazione è, che “stile” predilige per il suo candidato, che valori professionali promuove); a tal fine esaminare attentamente il sito aziendale. - Rispondere rapidamente, una settimana al massimo dalla data di uscita, prediligendo il fax o la posta elettronica, citando nella lettera i riferimenti della posizione offerta. E' importante tenere un’agenda, dove riportare gli annunci a cui si risponde, per evitare, in caso di convocazione, di non ricordarsi a quale annuncio faccia riferimento la telefonata. 11 CASI PARTICOLARI DI LETTERE DI PRESENTAZIONE Lettera di autocandidatura La lettera di candidatura spontanea deve necessariamente contenere: la motivazione del candidato: le ragioni che ci hanno indotto a inviare il CV a quell’azienda. Le spiegazioni possono essere diverse: abbiamo impostato il nostro percorso di studi puntando su quel settore, conosciamo l’attività e i progetti aziendali e siamo stimolati a impegnarci in quella direzione. Occorre, quindi, prepararsi e cercare le informazioni. Internet a questo proposito è molto utile, in quanto quasi tutte le aziende hanno un sito in cui vengono presentati mission, mercato di riferimento, tipo di organizzazione; i vostri punti di forza: evidenziamo gli elementi che ci contraddistinguono. Per esempio un’esperienza formativa/lavorativa qualificante. Un suggerimento è quello di evidenziare il valore che diamo alla collaborazione, perché siamo qualificati per quel lavoro e su quali competenze e disponibilità potrà contare l’azienda. 12 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 1/10 Il Colloquio di Selezione è per il candidato una grossa opportunità. Avete già suscitato l’interesse dell’azienda, ora vi vogliono conoscere in modo più approfondito. Il colloquio non è un interrogatorio, una raffica di domande a senso unico, ma è un momento in da ambo le parti ci si possono scambiare informazioni. Il selezionatore, quindi, non è un ostacolo, ma è solo una persona incaricata di valutare se siamo idonei a ricoprire un certo incarico o a svolgere una certa mansione, ma deve essere anche fonte di informazioni sull’azienda nella quale potremmo lavorare. Il colloquio si svolge in tre fasi: apertura, conduzione e chiusura. Ma prima….. 13 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 2/10 Come presentarsi ad un colloquio di lavoro • • • • • • • • • • • • Arrivate ben riposati. Fissate l’ora della sveglia con sufficiente anticipo. Curate la vostra igiene personale. Vestitevi in modo consono. Portate una copia del curriculum e assicuratevi di avere con voi tutti i documenti necessari. Preparate tutto per tempo, almeno il giorno prima. Accertatevi del nome della persona con cui parlerete, e/o memorizzatene nome e cognome al momento della presentazione. Pianificate il percorso per arrivare da casa al luogo del colloquio. Evitate di farvi accompagnare al colloquio da mamma e papà. Arrivate all’appuntamento con almeno 5-10 minuti di anticipo. Preparatevi con entusiasmo e presentatevi con un bel sorriso. Prima del colloquio spegnete il telefonino. Se siete agitati rilassatevi, calmate il respiro prima di entrare. 14 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 3/10 APERTURA E’ il momento fondamentale del colloquio, quello della prima impressione, che quindi influenzerà l’andamento delle fasi successive. IN QUESTA FASE SONO FONDAMENTALI : - Il saluto - La stretta di mano - L’espressione del volto - La postura - La voce - Le prime parole Il selezionatore, in generale, cercherà di mettervi a vostro agio con domande di convenienza, per spostare la conversazione su toni più informali. 15 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 4/10 CONDUZIONE Dopo i “formalismi”, il selezionatore presenterà sé stesso e l’azienda per la quale lavora, spiegando superficialmente la posizione professionale oggetto della selezione. Durante questa fase verranno analizzati: ›› il curriculum scolastico (motivazioni, risultati, materie preferite ecc.); ›› la storia personale (famiglia, amici, interessi extrascolastici, letture ecc.); ›› le potenzialità della persona, la motivazione al lavoro e la propensione a svolgere un lavoro piuttosto che un altro (carattere, determinazione, atteggiamenti ecc.); ›› l’adeguatezza del candidato alla posizione vacante. 16 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 5/10 CHIUSURA È il momento in cui occorre stare più attenti al calo di tensione, che può indurci in alcuni errori. Prima di congedarci, possiamo porre alcune domande per chiarire i nostri dubbi. Non è necessario chiedere qualcosa, ma è meglio approfondire i punti che ci sono oscuri, centrando i quesiti soprattutto sulla funzione che si andrà a svolgere, sull’affiancamento o formazione aggiuntiva, o sulle aspettative dell’impresa sul lavoratore, senza fare domande troppo banali. Sono pertinenti le domande del tipo: “Entro quanto tempo pensate di dare un feedback al candidato selezionato?”. Sono invece da evitare domande del tipo: “A quanto ammonta la retribuzione?” oppure “A che ora si finisce di lavorare?”. Terminate le nostre domande saremo finalmente congedati: il selezionatore ci accompagnerà e ci saluterà. È questo il momento in cui dobbiamo ringraziarlo per il tempo che ci ha dedicato e per la possibilità che ci ha offerto. 17 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 6/10 Che domande PERSONALI ti faranno? Ogni selezionatore ha il suo stile, ma presentiamo a seguire alcune domande personali che possono capitare con una certa frequenza: - mi parli di Lei quali sono i suoi obiettivi professionali? quali sono i suoi maggiori difetti? quali sono le sue migliori qualità? come si vede da qui a 10 anni? quali sono i suoi migliori successi? quali sono stati i suoi maggiori fallimenti? gli altri, come la descrivono? mi descriva il suo lavoro ideale quali sono le occasioni in cui litiga con le persone, e perché? mi descriva il processo col quale prende una decisione importante quali sono i suoi programmi tv, libri o musica preferita? quali sono i suoi hobby? Cosa fa nel tempo libero? 18 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 7/10 Che domande PROFESSIONALI ti faranno? Ed ecco un tipico set di domande su studio ed esperienze professionali: • • • • • • • • • • • • riassuma brevemente il suo curriculum vitae e le sue esperienze lavorative in base a cosa ha scelto il suo percorso di studi? come mai è stato bocciato? Come mai ha preso un voto tanto basso? come mai non ha terminato gli studi? quali sono le materie di studio che preferisce? se dovesse ricominciare oggi, quale corso di studi sceglierebbe? perché sta cercando un lavoro? perché ha accettato il suo ultimo lavoro? cosa pensa del suo attuale o ultimo datore di lavoro? E dei suoi colleghi? che cosa le piaceva di più e cosa di meno nel suo impiego precedente? mi parli del Suo peggiore e del Suo migliore datore di lavoro? come mai è stato licenziato dal suo precedente datore di lavoro? 19 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 8/10 Che domande SULLE ASPETTATIVE ti faranno? Ed ecco un tipico set di domande sulla posizione che l’azienda offre (e qui ve la dovete giocare con astuzia!): • • • • • • come mai si è candidato per questo lavoro? cosa conosce della nostra azienda? perché crede di essere adatto a questo lavoro? in che cosa pensa di essere migliore rispetto ad altri candidati? quanto bene pensa di poter svolgere il lavoro nelle condizioni in cui si trova attualmente? pensa di aver bisogno di ulteriore formazione o esperienza in questo campo? 20 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 9/10 Ed ecco le domande che potete fare voi… Ed ecco un tipico set di domande utili da porre all’azienda: • • • • • • • • Quali sono i principali obiettivi e le principali responsabilità della posizione che offrite? In che modo le in che tempi a vostra azienda si aspetta che questi obiettivi vengano raggiunti? Quali sono gli ostacoli più comuni che si incontrano per raggiungere questi obiettivi? Quali sono le risorse messe a disposizione dall’azienda (affiancamento, formazione specifica) per il raggiungimento degli obiettivi? Com’è strutturato l’ufficio in cui dovrei essere inserito? Sono previsti percorsi di crescita? Quando terminerà il processo di selezione? E nel caso in cui la selezione avesse esito favorevole, che tempi e modalità di inserimento prevedete? Occhio a chiedere quant’è lo stipendio!! Partite dal livello di inquadramento e contratto collettivo 21 IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 10/10 …e quelle che NON DOVETE fare !! Ed ecco un tipico set di domande da esclusione immediata, da NON PORRE: - A quanto ammonta la retribuzione (o peggio: quanto si guadagna?)? - A che ora si finisce di lavorare, la sera? - Quanti giorni di ferie ci sono all’anno? … e in generale domande sui diritti, benefit e simili E last but not least… - Com’è andato il colloquio? Ho qualche possibilità? 22 IL COLLOQUIO DI GRUPPO 1/6 Il colloquio di gruppo (chiamato anche “assessment”) è una metodologia di selezione diffusa in molte società. Si tratta di una prova utile nel momento in cui devono essere selezionati candidati con buone capacità di relazione, di organizzazione e di mediazione (ad esempio gli addetti alla vendita). Gli obiettivi dei colloqui di gruppo sono, infatti, i seguenti: valutare il comportamento dei singoli all’interno del gruppo, le loro capacità di relazione, di coordinamento, di mediazione; analizzare il comportamento non verbale dei singoli, il loro modo di porsi “fisicamente” nei confronti degli altri partecipanti (distacco, vicinanza, attacco ecc.); valutare la leadership, cioè la capacità di influenza e persuasione nei confronti degli altri. 23 IL COLLOQUIO DI GRUPPO 2/6 Non è previsto un momento di presentazione iniziale dei partecipanti; subito dopo una rapida descrizione delle regole a cui attenersi e dei tempi entro cui bisogna concludere il lavoro, si dà inizio alla prova. Il tema affidato può essere l’analisi di una situazione problematica e la definizione di una possibile soluzione, o anche una situazione paradossale e inverosimile. Chi osserva i candidati non è affatto interessato a quello che viene detto, ma valuta i comportamenti, e cioè: ›› chi parla e come parla; ›› chi ascolta; ›› chi organizza e cerca di definire delle procedure per raggiungere il risultato; ›› chi cerca di ascoltare tutti e di far intervenire tutti mediando tra le opinioni opposte; ›› chi è leader, influenza e convince gli altri e chi non lo è, cioè colui che non riesce a imporsi, urla ma non è ascoltato o, ancora, anche chi si mette in disparte. 24 IL COLLOQUIO DI GRUPPO 3/6 È importante, in queste situazioni, seguire un processo logico e cioè: • esaminare il problema; • approfondire i singoli punti; • definire possibili soluzioni. MA È NECESSARIO: • Tenere sotto controllo i tempi • Osservare e ascoltare • Tenere sotto controllo gli obiettivi 25 IL COLLOQUIO DI GRUPPO 4/6 Tenere sotto controllo i tempi Spesso viene sottovalutato il fattore tempo e si continua a discutere oltre i termini assegnati e definiti dai selezionatori. Occorre invece concordare una decisione, anche se non sembra essere la migliore, entro lo scadere del tempo. Ci dovrebbe sempre essere, quindi, all’interno di un gruppo, qualcuno che tiene d’occhio l’orologio e che sollecita i compagni nei momenti in cui sembra che la discussione non porti a nessuna conclusione ma a inutili perdite di tempo. Senza essere assillanti e con moderazione, è quindi il caso, periodicamente, di richiamare l’attenzione dei compagni sulla scarsità del tempo a disposizione. 26 IL COLLOQUIO DI GRUPPO 5/6 Osservare e ascoltare Non occorre parlare ad ogni costo, dire sempre la propria opinione o, ancora peggio, dire qualcosa in cui non si crede solo perché si ritiene di “dover dire qualcosa”. Il silenzio non esprime infatti soltanto timidezza o introversione, a volte è manifestazione di riflessione, ascolto e capacità di ragionamento. Se non vi siete fatti un’opinione precisa sull’argomento di discussione, lasciate che siano gli altri ad avanzare delle ipotesi e ragionate sulle loro idee, intervenendo per razionalizzarle, commentarle e approfondirle solo in un secondo momento. Ricordate che anche la capacità di riformulare le idee altrui, di mediare tra posizioni diverse e di trarre da esse delle conclusioni logiche è una dote molto ricercata e apprezzata. 27 IL COLLOQUIO DI GRUPPO 6/6 Tenere sotto controllo gli obiettivi Non perdete mai di vista l’obiettivo. Anche se per valutare i candidati il selezionatore non bada a ciò che viene detto e alla conclusione a cui si giunge, è molto importante non perdere di vista l’obiettivo. Fate quindi attenzione a non divagare e a evitare di entrare in discussioni non pertinenti al compito che vi è stato affidato. Non prendetevela! Nel momento in cui avete formulato un’ipotesi su come raggiungere l’obiettivo, è giusto comunicarla al resto del gruppo e sottoporla alla valutazione dei partecipanti. Il gruppo, d’altra parte, potrebbe non condividerla e porsi in contrasto con voi. La cosa migliore da fare, in questo caso, è sostenere l’idea e argomentarla, senza però arrivare allo scontro aperto con nessun partecipante. 28 ESERCITAZIONE DUE SQUADRE DA 6 RAGAZZI DUE GRUPPI DI OSSERVATORI 10 MINUTI PER LA SOLUZIONE DEL SEGUENTE PROBLEMA: -PROGETTARE UNA COSTRUZIONE CHE PREVEDA L’IMPIEGO DI N.100 MATTONCINI DI LEGO DI CUI 50 DA 8 (RETTANGOLARI) E 50 DA 4 (QUADRATI) PUNTEGGI ASSEGNATI AL PROGETTO: - 1 PUNTO PER OGNI MATTONCINO UTILIZZATO - 25 PUNTI PER LA MIGLIORE SOLUZIONE ESTETICA - 25% DEI PUNTI REALIZZATI NELLE DUE MODALITÀ PRECEDENTI COME PREMIO PER LA MAGGIORE ALTEZZA RAGGIUNTA. 29 …E PER FINIRE…. IN BOCCA AL LUPO! 30