IL NEGAWATT Il negawatt è un'unità di misura che quantifica la potenza risparmiata in un processo grazie ad una tecnologia o ad un comportamento (corrisponde "in negativo" al watt). Il concetto di negawatt è dovuto ad Amory Lovins, fondatore del Rocky Mountain Institute, il quale immaginò una nuova tipologia di mercato che riducesse lo scarto fra il costo di produzione e quello sostenuto per risparmiare un certa quantità d'energia. Da “il Sole 24 ore”: (9 gennaio 2009) Il miglior modo di ridurre le emissioni è prima di tutto quello di non produrne. Evitare gli sprechi si traduce direttamente nel taglio di emissioni e nel risparmio di costi. Così, invece dei "megawatt", le aziende dovrebbero iniziare a ragionare in termini di "negawatt", un termine coniato dal guru ambientalista Usa Amory Lovins. Gary Parke, direttore di Evolve Energy, società di gestione del l'energia, spiega: «In sintesi il negawatt è un megawatt di potenza evitata o risparmiata nell'utilizzo della rete. Essendo l'emissione più efficace per ottenere riduzioni di emissioni sul lungo periodo, il negawatt permette ritorni più elevati e più rapidi di ogni alternativa». I ritorni dell'efficienza energetica sono potenzialmente notevoli. McKinsey ha stimato che, con il greggio a 50 dollari al barile, un investimento di 170 miliardi di dollari in efficientamento genererebbe risparmi per oltre 900 miliardi, con un ritorno potenziale annuo del 17 per cento. La maggioranza delle aziende è comunque inconsapevole dei risparmi che possono essere effettuati con l'efficienza. La bolletta energetica ha rappresentato solo una minima parte dei costi aziendali negli ultimi decenni. Ma quando i prezzi petroliferi sono esplosi l'industria si è trovata impreparata. Anche le società di distribuzione tendevano a dare scarsa rilevanza all'efficienza dei propri clienti in passato, dato che venivano pagati in megawatt, non in negawatt. Ma l'alto costo del carburante, la scarsità dell'offerta e l'esigenza di evitare blackout sulla rete e, in alcune regioni, le restrizioni imposte ai gas serra sono elementi che hanno portato anche i distributori a focalizzarsi sul problema. Oggi si stanno attrezzando per fornire ai propri clienti consulenza e tecnologie per ridurre le emissioni. Come anche le agenzie governative, i consulenti energetici e ambientali, le società di gestione delle infrastrutture e perfino le compagnie assicurative. Il primo passo per le aziende è di solito la verifica dell'uso di energia, alla ricerca di eventuali sprechi e dei potenziali risparmi. I controlli possono prendere anche mezza giornata e hanno costi relativamente contenuti. A volte vengono realizzati gratuitamente dai distributori o dalle agenzie governative. Alcune delle misure raccomandate in una prima fase sono del genere che qualsiasi manager può prevedere: spegnere luci e computer quando i dipendenti escono dall'ufficio, staccare i caricabatteria se non utilizzati, abbassare il termostato o l'aria condizionata. Sono semplici cambiamenti di comportamento che non richiedono alcun investimento al di fuori del ricordare alle persone di metterli in atto. Altre misure sembrano meno ovvie, me sempre molto economiche. Per esempio a un produttore di pneumatici in Gran Bretagna è stato consigliato di lavare le finestre, per far entrare più luce naturale e ridurre il ricorso a quella artificiale. A volte un piccolo investimento può fruttare molto. Rsa, la compagnia assicurativa inglese, indica il caso di una società cui fa consulenza che ha investito 750 sterline nella pulizia dei bocchettoni di riscaldamento e condizionamento con la previsione di risparmiare 4.200 sterline e 25.319 kg di anidride carbonica. Ma le aziende devono anche prepararsi a fare investimenti più grandi se vogliono ottenere ritorni più elevati e di lunga durata. Un altro cliente di Rsa ha cambiato completamente il sistema di condizionamento con un investimento di 32.900 sterline, ma nell'arco di quindici mesi l'investimento si sarà del tutto ripagato in termini di riduzione della bolletta energetica. La stessa Rsa ha acquistato un nuovo condotto per il riscaldamento e il condizionamento nell'ufficio di Manchester per 15mila sterline prevedendo di risparmiare ogni anno 6mila sterline e 36.171 kg di anidride carbonica. Alex Matthias, responsabile energy management di Rsa, sostiene che «le aziende devono capire che piccole modifiche ai loro sistemi di riscaldamento e di ventilazione potranno non solo attuare notevoli risparmi ma anche avere un ruolo significativo nella riduzione delle emissioni di CO2». Cosa frena quindi le aziende? Le ricerche di EnergyTeam, società di consulenza in campo energetico, indicano che l'ignoranza è un elemento, dato che molte aziende non sono a conoscenza dei risparmi che possono essere effettuati. Un'altra causa è la ritrosia delle imprese a effettuare investimenti in efficienza energetica se i ritorni sono previsti tra uno o due anni. In alcuni casi è un problema di proprietà degli immobili. L'affittuario tende a non effettuare miglioramenti strutturali di cui beneficia essenzialmente il proprietario. Ma gli stessi proprietari possono essere condizionati da meccanismi perversi a non rendere più efficienti le loro proprietà: nel caso in cui la bolletta energetica è compresa nell'affitto, i proprietari ricaricano fino al 15% sulle forniture energetiche. Questi contratti li privano di qualsiasi motivazione a operare per la riduzione delle emissioni. Per le aziende bloccate da proprietari riluttanti, la miglior soluzione potrebbe essere quella di offrire la condivisione dei costi di qualsiasi investimento strutturale in cambio di una condivisione dei risparmi. In caso contrario, meglio traslocare. 22/02/2013 alle 11:53 Enel investe sull’energia dei negawatt. Si scrive negawatt, si legge efficienza energetica. Passa anche da qui la strada che conduce a un uso più razionale dell’energia e a un futuro sempre più sostenibile. Il concetto di negawatt è stato creato per la prima volta da Amory Lovins, fondatore del Rocky Mountain Institute, e quantifica la quantità di potenza risparmiata nella produzione di energia grazie a tecnologie e comportamenti virtuosi. In altre parole, il negawatt misura l’energia ‘non usata’ durante un determinato processo. Un tema fondamentale nell’ottica di quella efficienza energetica che rappresenta uno dei cardini dell’azione di Enel e che si propone come elemento essenziale nella costruzione di una nuova politica energetica nazionale. Efficienza energetica che, nel nostro Paese, sta compiendo progressi notevoli: secondo i dati forniti dall’Enea lo scorso gennaio, tra il 2010 e il 2011 l’Italia ha infatti conseguito un risparmio sui consumi di circa il 17%. Ma la strada da percorrere è ancora lunga, ed Enel si presenta come un’assoluta protagonista in grado di guidare il Paese verso traguardi ancora più importanti. A cominciare dalle azioni attuate all’interno degli impianti di generazione, come ad esempio quello della centrale Federico II di Brindisi, dove l’opera di efficientamento ha già prodotto risultati notevoli. Non solo, perché anche nel settore della domotica l’azienda si è distinta per il contributo fornito al Paese in termini di efficienza energetica. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, è rappresentato dall’innovativo dispositivo Enel Info+, vero e proprio anello di congiunzione tra le nostre abitazioni e il contatore elettronico. È infatti sufficiente inserirlo in una qualsiasi presa elettrica di casa, perché questo sia abilitato dal sistema centrale di Enel a trasmettere tutti i dati relativi al consumo energetico. Un elemento destinato a rivoluzionare le abitudini degli italiani, che attualmente è in via di sperimentazione nell’ambito del Progetto Isernia, primo progetto di smart grid* italiana. *una smart grid è l'insieme di una rete di informazione e di una rete di distribuzione elettrica in modo tale da consentire di gestire la rete elettrica in maniera "intelligente" sotto vari aspetti o funzionalità ovvero in maniera efficiente Analisi Classificazione memorizzazione dati Analisi dati: memorizzare tutti i costi , annuali, di Energia Elettrica, Gas, Gasolio, Costi di gestione e uniformarne i valori con unica unità di misura che chiamiamo MegaWatt. Per definire tale unità si parte, naturalmente, dal consumo di energia elettrica individuando il costo di un MW dalla bolletta elettrica; tale costo verrà fissato come “convertitore di potenza”. Ogni altro costo di origine diversa (esempio bolletta Gas) verrà convertito in MW, semplicemente dividendo il costo annuale di GAS per il “convertitore di potenza”. Bolletta Enel : “Convertitore di potenza” = € bolletta / MW consumati Bolletta Gas : MW equivalenti = € bolletta / “Convertitore di potenza” Bolletta Gasolio : MW equivalenti = € bolletta / “Convertitore di potenza” Costi di gestione : MW equivalenti = € costi / “Convertitore di potenza” Il negawatt è un'unità di misura che quantifica la potenza risparmiata in un processo grazie ad una tecnologia o ad un comportamento (corrisponde "in negativo" al watt). Si determina come differenza del monitoraggio iniziale rispetto a quelli periodici successivi: NegaWatt = Indice energetico – monitoraggio(data) Se positivo indica un risparmio e che si sono verificati processi di risparmio nel periodo considerato, es. durante l’anno scolastico (dal 1 sett al 31 ago dell’anno successivo) Innovazione Iniziative Propaganda • Monitorare tutte le attività di ordinaria e straordinaria manutenzione • Interventi di miglioramento delle condizioni dell’Istituto • Realizzazione di progetti che hanno l’intento di migliorare l’uso dell’istituto da parte degli studenti e di tutto il personale • Interventi programmati di innovazione nei laboratori • Preparazione di materiale divulgativo, anche multimediale del concetto di risparmio e dei relativi interventi • Monitoraggio degli effetti • • • Ordinaria e straordinaria manutenzione • Monitorare tutto quello che riguarda la manutenzione per giungere ad una valutazione dell’impatto che l’azione ha sull’indice energetico dell’Istituto • Creazione di un database • Interventi di miglioramento Monitorare tutti gli interventi di miglioramento per giungere ad una valutazione dell’impatto che l’azione ha sull’indice energetico dell’Istituto Creazione di un database • • • Realizzazione di progetti Monitorare tutti i progetti di iniziativa curricolare per giungere ad una valutazione dell’impatto che l’azione ha sull’indice energetico dell’Istituto • • Creazione di un database • Interventi programmati di innovazione Monitorare tutti gli interventi di innovazione didattica e amministrativa per giungere ad una valutazione dell’impatto che l’azione ha sull’indice energetico dell’Istituto Creazione di un database • • • Materiale divulgativo Creazione di materiale o iniziative di altra natura per divulgare i concetti del risparmio mediante modifiche comportamentali per giungere ad una valutazione dell’impatto che l’azione ha sull’indice energetico dell’Istituto Creazione di un database con la possibilità di proporre test valutativi dell’impatto • • • Monitorare gli effetti che la propaganda ha generato Comparare le situazioni pre propaganda e confrontarle con i risultati per giungere ad una valutazione dell’impatto che l’azione ha sull’indice energetico dell’Istituto Creazione di un database con la possibilità di gestire l’evento propagandato Analisi dati: memorizzare tutti i costi , annuali, di Energia Elettrica, Gas, Gasolio, Costi di gestione e uniformarne i valori con unica unità di misura che chiamiamo MegaWatt. Per definire tale unità si parte, naturalmente, dal consumo di energia elettrica individuando il costo di un MW dalla bolletta elettrica; tale costo verrà fissato come “convertitore di potenza”. Ogni altro costo di origine diversa (esempio bolletta Gas) verrà convertito in MW, semplicemente dividendo il costo annuale di GAS per il “convertitore di potenza”. Macro aree energetiche Elettrico Termico Illuminazione Riscaldamento macchinari Dispersione Patrimoniale Mobile Immobile • • PATRIMONIALE Catalogare la consistenza del nostro Istituto: cosa ha di edifici, il loro stato attuale, ma anche piante con aree verdi e aree ricoperte, cosa contengono gli edifici e come sono fatti, gli arredi e i macchinari • • ELETTRICO A partire dalla centrale di trasformazione elettrica, dalla quale si ricava il consumo globale di energia. Poi il monitoraggio delle varie aree di divisione dell’Istituto (secondo la numerazione della mappa di evacuazione) fino a catalogare le lampade, computer, macchinari vari che utilizzano energia elettrica • • TERMICO A partire dalla centrale termica, dalla quale si ricava il consumo globale di energia. Poi il monitoraggio delle varie aree di divisione dell’Istituto (secondo la numerazione della mappa di evacuazione) nel quale si catalogano tutti i punti di emissione calore e tutti i punti di dispersione, catalogare gli ambienti e i macchinari vari che generano e utilizzano energia termomeccanica. • • Detto così sembra una minaccia… La «denuncia» è uno spazio nel quale chiunque, alunni, professori, personale e anche esterni fanno presente un problema. Denunciano i difetti riscontrati e le sensazioni che derivano da un’analisi comunque superficiale. Le denunce possono essere integrate successivamente con analisi più approfondite anche avvallate da personale specializzato. • • Può essere indipendente o derivare da una denuncia La «proposta» è uno spazio nel quale chiunque, alunni, professori, personale e anche esterni facendo riferimento ad una denuncia formulano una proposta di soluzione o, indipendentemente dalla denuncia, propongono un lavoro innovativo per la scuola. Le proposte possono essere integrate successivamente con analisi più approfondite anche avvallate da personale specializzato. • • Dalla denuncia o dalla proposta possono scaturire progetti con lo scopo di esplorare soluzioni e proporle come lavori da realizzare Il «progetto» è comunque un momento didattico in cui gli studenti possono esprimere la loro creatività associata alla possibilità di monitorare i risultati dell’iniziativa attraverso i risultati periodici ottenuti dal monitoraggio. Elettrotecnica Analizzare e monitorare tutti i punti luminosi dell’Istituto al fine di verificarne i consumi in base alla potenza e al tempo d’uso. Proporre la sostituzione, in base all’attuale situazione, di punti luce con nuove tecnologie (a LED) facendo la comparazione dei consumi dei costi e quindi dei vantaggi ottenibili. Realizzare, in base alle disponibilità economiche, delle sostituzioni e monitorare, tramite contatori appositi, i consumi. Tutti i dati acquisiti saranno pubblicati nel sistema globale di monitoraggio. Lo scopo è quello di dimostrare quanto sia economico per l’Istituto investire sulle nuove tecnologie di illuminazione portando al risparmio di oltre l’80% dell’energia necessaria per l’illuminazione. Elettronica Uno dei problemi che determinano spreco di energia elettrica e termica è l’uso durante periodi in cui non è necessario, per esempio le luci accese in ambienti in assenza di persone, il riscaldamento attivo anche quando la temperatura esterna è alta. Proporre la realizzazione di sistemi di controllo al fine di intervenire automaticamente. Esempi: controllo crepuscolare per le luci che si accendono solo se il livello di illuminamento è al di sotto del valore minimo necessario ad una corretta visione, inoltre la luce si può accendere solo in presenza di persone all’interno dell’ambiente monitorato. Controllare il riscaldamento in funzione della temperatura esterna, se vengono aperte le finestre il riscaldamento dell’ambiente si disattiva. . Informatica E’ ampiamente noto che le tecnologie ICT (Information and Communication Technology) contribuiscono globalmente per il 3% ai consumi energetici, con una tendenza all’aumento di tale quota a causa dell’impetuoso sviluppo di Internet, della televisione digitale e della telefonia mobile, che richiedono infrastrutture (router, data center, centri di broadcasting, base station) sempre più potenti dal punto di vista delle funzioni e delle prestazioni e che inducono una sempre maggiore diffusione di apparati digitali, grandi o piccoli, a casa degli utenti. Pertanto le tecnologie ICT sono chiamate a fare la loro parte in relazione al risparmio energetico, sia mettendo in campo apparati sempre più ottimizzati dal punto di vista dei consumi, sia abilitando soluzioni intelligenti nel controllo di processi e reti di distribuzione e consumo dell’energia. In relazione a tutti questi obiettivi è molto usato il termine “Green ICT”. Meccanica La riqualificazione energetica consente di apportare un notevole miglioramento della prestazione energetica degli edifici, siano essi residenziali, commerciali, pubblici etc… senza necessariamente dover intervenire in maniera troppo invasiva. Si lavora principalmente sull'involucro termico dell'edificio, per poi intervenire, successivamente, sulla parte impiantistica, con sistemi che sfruttano le energie rinnovabili (solare termico e solare fotovoltaico), abbinati ad impianti tecnologicamente avanzati per abbattere o annullare i consumi fino a raggiungere la classe energetica desiderata. La Ventilazione Meccanica Controllata permette il ricambio completo di aria nei locali senza la necessità di aprire le finestre. Questo consente un notevole risparmio energetico perché l'aria immessa nell'edificio viene preriscaldata oltre che filtrata. In caso di apertura delle finestre per il ricambio dell'aria si crea all'interno dell'edificio una differenza di temperatura che bisogna ripristinare con l'utilizzo dell'impianto di riscaldamento (metano, gas, elettrico, a pavimento etc..) con notevole spreco di energia. Chimica e Biologia E’ importante il ruolo della ricerca chimica e biologica per rispondere alle sfide tecnologiche, le diverse applicazioni della chimica negli oggetti di uso quotidiano, il suo contributo alla qualità della vita, il suo utilizzo per la salvaguardia ambientale. Costituisce un importante elemento per migliorare il mondo: dai piccoli oggetti di uso quotidiano alle grandi tematiche dei cambiamenti climatici; fornisce tecnologie, prodotti e impianti per combattere l’inquinamento, depurare le acque, abbattere i fumi che provengono da inquinamento urbano e da attività industriali, produce materiali pensati per il risparmio energetico e la razionalizzazione delle risorse, sostituendo le materie naturali della terra che vanno salvaguardate e infine apre al futuro con le sue applicazioni spesso invisibili ma determinanti per ottenere condizioni sempre più performanti in molti settori. Biennio Le classi del biennio possono sviluppare progetti in varie direzioni, valutando l’impatto ambientale per indurre al miglior comportamento attraverso iniziative tese a propagandare, attraverso i vari mezzi disponibili, non ultimo il multimediale, i metodi per indurre al risparmio e alla qualità di vita all’interno dell’Istituto. Ad esempio l’abitudine di tutti a controllare le luci, a non aprire le finestre se prima non si sono chiusi i termosifoni, non gettare rifiuti per terra ma abituarci a differenziare, ottimizzare l’alimentazione durante le ore scolastiche, ecc. Perché non avviare una «Fondazione», un fondo su cui far confluire tutte le iniziative finanziare di Privati, Istituzioni, Aziende interessate a far sviluppare i progetti inseriti e quindi finanziare indirettamente la loro realizzazione……. Grazie per l’attenzione ITIS «G. Galilei» LIVORNO