Latina, 18 Maggio 2012 Tanzania e Camerun Note di viaggio Martina Strudel Mikiko Watanabe Namanyere District Hospital, Tanzania Ejed Clinic e St. Francis Clinic, Kumba, Camerun Dov’è Namanyere • Namanyere è un piccolo villaggio dell’Africa subsahariana orientale. Si trova in Tanzania Occidentale, a pochi Km dal lago Tanganika. L’Ospedale a Namanyere NAMANYERE DISTRICT HOSPITAL • Circa 100 posti degenza, distribuiti tra reparto maschile, femminile e pediatrico • Sala operatoria • Ambulatorio medico, ambulatorio chirurgico e ambulatorio specialistico per pazienti HIV+ • Laboratorio analisi come unico supporto diagnostico. …Chi ci lavora • La struttura è gestita interamente da personale del posto, salvo collaborazioni occasionali di studenti,infermieri e medici provenienti da varie nazioni. • E’ tutto coordinato dal Dr Dandah, affiancato da altri tre medici. Non c’è ripartizione dei compiti: ciascuno di essi provvede a tutto ciò di cui i pazienti necessitano giornalmente. • I paramedici si occupano di mansioni più tecniche, ma spesso si trovano a dover affrontare anche compiti propriamente medici, causa carenza di personale. • E’ presente personale infermieristico che viene istruito nella scuola per infermieri situata nelle immediate vicinanze dell’ospedale. Chi vive a Namanyere… • Nei dintorni dell’ospedale si trovano numerosi piccoli villaggi. • La popolazione è estremamente ospitale, ci si sente subito parte della comunità. • Il livello socio-economico è piuttosto basso, è bene prepararsi ad affrontare realtà molto lontane dalla nostra. • La religione principale è il cattolicesimo, con una minoranza musulmana. • La lingua parlata è lo Swahili, anche se con il personale ospedaliero e una parte di popolazione è possibile dialogare in inglese. La nostra casa… • Ai volontari sono destinate apposite casette adiacenti all’ospedale. • In casa c’è tutto il necessario per vivere, ma bisogna ricordare che è indispensabile un’estrema adattabilità per trovarsi a proprio agio in condizioni di vita così lontane da quelle a cui siamo abituati. • E’ probabile che ci si trovi a condividere l’alloggio con volontari provenienti da altri Paesi..un’ulteriore occasione di scambio culturale da non perdere! Racconto di una giornata tipo h 7,30: preghiera mattutina nella sala comune dell’ospedale h 8,00: discussione dei casi clinici di maggiore rilevanza h 11,00: giro visite Due giorni a settimana dedicati ad attività di sala operatoria, con una pianificazione media di 5-6 interventi al giorno Nell’arco delle 24h i volontari restano reperibili per eventuali casi di emergenza …e dov’è Kumba Kumba è una cittadina di circa 120 000 abitanti nel Sud-Ovest del Camerun. L’Ejed Clinic e la St. Francis Clinic a Kumba L’Ejed e la St. Francis Clinic sono piccole strutture private con un reparto, la sala operatoria, un ambulatorio di medicina generale ed un laboratorio analisi. Un paio di volte al mese è presente un servizio di ecografia ed uno di radiologia. …Chi ci lavora • Il Dr. Eben, laureato e specializzato in ortopedia negli Stati Uniti • Il Dr. Nzumè, laureato e specializzato in chirurgia generale in Italia • Il personale infermieristico e di laboratorio formato a Kumba Chi vive a Kumba • La popolazione è composta prevalentemente di agricoltori e commercianti • Il livello socio-culturale è molto basso, come a Namanyere • E anche qui la religione praticata è il cattolicesimo, anche se abbiamo potuto osservare un frequente ricorso agli sciamani • Le lingue parlate correntemente sono l’inglese, il francese e il pidgin, una mescolanza dei primi due. La nostra casa La nostra casa era in tutto e per tutto simile a quella di Namanyere, con tutti i confort per essere nell’Africa sub equatoriale, ovviamente molto spartana per i nostri standard…ma noi ci siamo trovati benissimo! La giornata tipo… • Ambulatorio di medicina generale gestito da noi dalle 9 alle 17 • Occasionalmente sala operatoria • Pranzo • Discussione tra noi dei casi del giorno e passeggiate per Kumba …E le giornate atipiche • • • • All’orfanotrofio Nel carcere Dallo sciamano A Koto Barombi Cosa ci si deve aspettare… …di dare una mano in qualsiasi modo, senza sentirsi eroi …di “imparare ad imparare” da loro e di capire pienamente il significato della parola “cooperazione” …di ammirare, giorno dopo giorno, la grandiosità di persone che portano avanti un ospedale con un livello di mezzi per noi impensabile …di trovare sorrisi e amicizie speciali …e cosa si deve fare lì … sarà un dovere essere aperti ad un altro modo di vedere la vita. … sarà un dovere prestare le proprie mani quando ci si renderà conto che ce n’è davvero bisogno. … sarà un dovere fermarsi ad ascoltare, fermarsi a guardare e fermarsi a comunicare. Il nostro perché Noi l’abbiamo fatto perché ognuno di quei doveri diventasse un piacere immenso … e ci siamo riusciti. Vorremmo che il vostro piacere più grande fosse quello di guardare con i vostri occhi tutto ciò che abbiamo provato a raccontarvi… ….BUON VIAGGIO! GRAZIE ! • www.sism.org Progetti Nazionali • www.studentisenzafrontiere.it