Esercitazione interdisciplinare
AGRARIA
La costruzione di un impianto a BIOMASSA
Gabriele GARNERO
La costruzione di un impianto a BIOMASSA
Sono detti "impianti a scarso gradimento della
popolazione"
Come discariche, impianti di trattamento rifiuti, inceneritore…
Procedure per la localizzazione:
◦ Pubbliche
◦ Private
Vari aspetti normativi (Statali, regionali, … oltre al PRGC)
Normativa di riferimento:

Nazionale:
◦ Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152: “Norme in materia ambientale”
(GU n. 96/L del 14.04.2006- Suppl. Ordinario n. 88)

Regionale:
◦ Legge del 14/12/1998 n. 40: Disposizioni concernenti la compatibilità
ambientale e le procedure di valutazione
◦ Legge del 10/11/2000 n. 54: Modifica all'articolo 23 della legge regionale
14 dicembre 1998, n. 40 "Disposizioni concernenti la compatibilità
ambientale e le procedure di valutazione". B.U.R.P. n.46
◦ Deliberazione della Giunta Regionale 30 gennaio 2012, n. 6-3315:
Individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione ed
esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da
biomasse, ai sensi del paragrafo 17.3. delle "Linee guida per
l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili" di cui al
D.M. del 10 settembre 2010
…Verso piani a consumo di suolo ZERO
La DGR regionale 30/01/2012, n. 6-3315
individua le aree in cui, sul territorio piemontese, non è possibile
realizzare tali tipologie di impianti. Questo tipo di provvedimento
è stato adottato per “conciliare le politiche di tutela dell’ambiente e
del paesaggio con quelle di sviluppo e valorizzazione delle energie
rinnovabili”.
 In particolare, il legislatore ha individuato come non idonei per la
realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica
alimentati da biomasse i siti e le aree seguenti:

1.
aree sottoposte a tutela del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e
culturale e specificamente i siti inseriti nel patrimonio mondiale
dell’UNESCO, le aree interessate dai progetti di candidatura a siti UNESCO
“core zone”, i beni culturali e paesaggistici, le vette e crinali montani e
pedemontani, nonché i tenimenti dell’Ordine Mauriziano;
2.
3.
4.
territori dei Comuni ricadenti nella ‘Zona di Piano’ del Piano regionale di
Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria, in assenza di requisiti minimi
prestazionali degli impianti pari a PES (risparmio di energia primaria, Primary
Energy Saving) > 0%, > 10% e > 0%, rispettivamente per gli impianti delle
filiere ligno-cellulosica, dei biocombustibili liquidi e del biogas; aree con
elevato carico azotato (surplus > 50 kg/ha/a);
aree agricole e specificamente i terreni agricoli e naturali ricadenti nella
prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo (carte IPLA), i terreni
agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con
finanziamento pubblico, i territori dei Comuni individuati nell’ “Elenco dei
Comuni ad alto carico zootecnico” (questi ultimi, per i soli impianti a biogas
con potenza elettrica superiore a 250 kW che utilizzano in prevalenza [>50% in
peso] prodotti agricoli da colture dedicate), da redigersi a cura della Direzione
Agricoltura;
aree forestali e aree in dissesto idraulico e idrogeologico.
La carta IPLA
50k
250k
Accuratezza tematica: La classificazione adottata si basa sui criteri elabotrati dal Soil
Conservation Service del Dipartimento dell'Agricoltura degli USA, con adeguamenti e
modifiche per adattare i dati alla realtà piemontese. La classe 9, indicata come "acque" è
definita solo in corrispondenza di corpi idrici con estensione tale da essere visibili come
aree alla scala 1:250.000 (fiumi e laghi principali) sulla cartografia IGM.
1 = Suoli privi di limitazioni, adatti per un'ampia scelta di colture agrarie (erbacee e arboree). Sono suoli molto
fertili, da piani a lievemente ondulati, senza pericoli di erosione, profondi, generalmente ben drenati e facilmente
lavorabili. Sono in genere ben provvisti di sostanze nutritive o comunque sono notevolmente rispondenti alle
fertilizzazioni. Non sono soggetti ad inondazioni dannose se non eccezionalmente, sono molto produttivi ed adatti
ad una coltivazione intensiva. Localmente posso no richiedere interventi di drenaggio. Clima idoneo per molti tipi
di colture.
2 = Suoli con alcune moderate limitazioni che riducono la produzione delle colture o possono richiedere pratiche
colturali per migliorare le proprietà del suolo. Possono essere utilizzati per colture agrarie (erbacee e arboree).
Sono suoli fertili da piani a ondulati, da profondi a poco profondi, interessati da moderate limitazioni singole o
combinate, quali: moderata pregressa erosione, profondità non eccessiva, struttura e lavorabilità meno favorevoli,
scarse capacita di trattenere l'umidita, ristagno solo in parte modificabile con drenaggi, periodiche inondazioni
dannose. Clima idoneo per molti tipi di colture.
3 = Suoli con alcune limitazioni che riducono la scelta e le produzioni delle colture. ….
4 = Suoli con molte limitazioni che restringono la scelta delle colture …..
5 = Suoli con forti limitazioni che ne restringono l'utilizzazione, salvo casi particolari, al solo pascolo e al bosco. …
6 = Suoli con limitazioni molto forti. Il loro uso è limitato al pascolo o al bosco. …
7 = Suoli con limitazioni fortissime. Essi possono essere utilizzati per il turismo di tipo naturalistico e per la
protezione della fauna. …
8 = Aree con tali limitazioni da precludere il loro uso per fini produttivi. …
9 = Acque.
Vengono inoltre individuate aree che necessitano un’attenzione
particolare nella realizzazione di impianti a biomassa e la redazione
di uno studio per verificare la compatibilità dell’intervento nel
contesto paesaggistico e ambientale:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Siti in candidatura UNESCO e aree “Buffer zone” nella candidatura
UNESCO;
Le aree individuate da d.lgs 42/2004 che includono aree con particolare
valore estetico, tradizionale e panoramico;
Aree degli ex tenimenti dell’ordine Mauriziano;
Aree individuate dal Piano paesaggistico regionale;
Aree naturali protette e siti di importanza comunitaria (Rete Natura 2000);
Comuni ricadenti nella Zona di Piano e Zona di mantenimento del Piano
regionale di Tutela e Risanamento della qualità dell’Aria;
Aree ad alta criticità idrica;
Aree di attenzione di rilevanza agricola destinate a produzioni agricole e
agroalimentari di pregio (come vini DOCG, Prodotti Agroalimentari
Tradizionali, alpeggi, pascoli o prati permanenti).
Il progetto:
Deliberazione della Giunta Regionale 30 gennaio 2012, n. 5-3314 (Indicazioni
procedurali in ordine allo svolgimento del procedimento unico di cui all'articolo
12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, relativo al rilascio
dell'autorizzazione alla costruzione ed esercizio di impianti per la produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile), prevede:





progetto definitivo dell’impianto;
relazione tecnica (compresa la descrizione della fonte utilizzata, SAU colture dedicate,
tempi e modalità di realizzazione, piano finanziario, …);
relazione agronomica che verifichi idoneità alla realizzazione della struttura che
contenga informazione su classe di capacità d’uso dei suoli, presenza di impianti irrigui,
informazioni sull’area geografica e sul contesto socio-economico, sul tipo di produzioni
realizzate in prossimità del sito individuato;
nel caso in cui l’intervento sia soggetto a vincolo paesaggistico deve esser allegata la
relazione paesaggistica;
eventuali modifiche normative e cartografiche al PRGC derivanti dall’approvazione del
progetto.
Elenco di massima degli elaborati relativi al progetto
delle opere
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relazione tecnica /descrittiva / specialistica dell’intervento;
documentazione fotografica;
planimetrie catastali;
estratto di PRGC;
rilievo plano-altimetrico quotato dell’area di intervento;
planimetrie e sezioni quotate plano-altimetriche delle opere in
progetto, in scala opportuna;
particolari costruttivi;
calcoli esecutivi delle strutture/impianti
computo metrico-estimativo dettagliato;
capitolato speciale di appalto;
piano di sicurezza e coordinamento;
piano di manutenzione.
VAS (piani) e VIA(progetti)

La VAS costituisce la procedura di valutazione che in una teorica
sequenza decisionale si colloca al livello superiore rispetto al
progetto, a cui si applica la VIA.

La sequenzialità delle due procedure permette di affrontare nella
sede propria le alternative sistemiche, consentendo di :
◦ integrare le considerazioni ambientali nelle opzioni strategiche e
programmatiche,
◦ delimitare l’ambito delle alternative e delle mitigazioni oggetto della
procedura di VIA.

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

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Politiche, piani e programmi (VAS):
hanno un ciclo di sviluppo (e quindi conseguenze) meno definibili, possono
avere effetti pervasivi e su larga scala, (maggiore impatto di fallimenti ed errori)
possono avere impatti diffusi e “collaterali” anche molto distanti da quello che
è il loro obiettivo
in caso di parziale realizzazione delle previsioni possono avere effetti in
direzione opposta a quella prevedibile con la realizzazione dell’insieme del
piano
Progetti (VIA) hanno un ciclo di vita ben definito e valutabile, un impatto
modesto, singolarmente presi, sull’insieme dell’economia e del territorio, anche
se molto rilevante localmente o per specifici soggetti.
Cos’è la VIA?
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

la valutazione dell’impatto ambientale consiste nel giudizio complessivo di
compatibilità delle opere e degli interventi oggetto della valutazione stessa con
le modificazioni dell’ambiente, i processi di trasformazione di questo e l’uso
delle risorse, che potrebbero derivare dalla loro realizzazione
costituisce una procedura tecnico-amministrativa volta alla formulazione di un
giudizio di ammissibilità sugli effetti che una determinata azione avrà
sull’ambiente globale inteso come l’insieme delle attività umane e delle risorse
naturali
l’impatto ambientale viene definito come qualsiasi creazione di nuove
condizioni ambientali o alterazione di quelle preesistenti, favorevoli o
sfavorevoli, causate o indotte da interventi realizzati nell’ambiente, intendendo
per quest’ultimo non solo le risorse fondamentali …. ma anche l’insieme delle
attività umane che vengono svolte nel comprensorio in esame
Attenzioni progettuali:

Mitigazione degli impatti visivi
◦ Rispetto alla viabilità circostante
◦ Rispetto a punti predefiniti
Quinte verdi….
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