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LA DIDATTICA
LABORATORIALE PER UNA
SCUOLA INCLUSIVA
Maria Grazia Demaria, Sergio Bassi
Didattica laboratoriale
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Descolarizzare la scuola
“La scuola è l'agenzia pubblicitaria che ti fa credere di avere bisogno della società così com'è.”,
Ivan Illich, 1973
Rovesciare la didattica
“Flip your classroom: reach every student in every class every day”,
Bergmann & Sams, 2012
Didattica inclusiva
3
• Che TUTTI gli alunni stiano bene a scuola
• Che facciano un’esperienza appagante
• Che facciano un’esperienza che li appassioni (alla disciplina
che insegniamo)

Che sviluppino un atteggiamento di “avvicinamento” alla
disciplina che insegniamo
• Che facciano un’esperienza di crescita personale
TUTTI: CHI SONO?
4
Gli stili sensoriali
Le intelligenze multiple
Intelligenza logico-matematica
Intelligenza linguistica
Intelligenza spaziale
Intelligenza musicale
Gli stili di apprendimento
Intelligenza cinestetica o procedurale
•Globale-analitico (detto anche olistico-seriale): bisogno di avere
Intelligenza interpersonale
la visione d’insieme o i dettagli
Intelligenza intrapersonale
•Sistematico-intuitivo: preferenza per la sistematicità o per la
percezione della globalità della situazione nel suo insieme
intelligenza naturalistica
•Impulsivo-riflessivo: tendenza a riflettere o ad agire d’impulso
intelligenza etica
•Convergente-divergente: utilizzo di strategie e di soluzioni note
intelligenza filosofico-esistenziale oppure originali e non-conformi
•Verbale-visuale: preferenza per l’uso del codice visivo o di quello
verbale
•Dipendente-indipendente dal campo: maggiore o minore
propensione a lasciarsi coinvolgere e limitare dal contesto
La scuola di massa
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FORMAZIONE O TORMENTO?
Se non cambia la didattica non si può realizzare
NESSUNA INCLUSIONE
Didattica tradizionale trasmissiva
6

Lo spazio didattico si identifica con la classe, chiusa entro i confini dell’aula
scolastica

I saperi si sviluppano in parallelo senza incontrarsi mai, come sistemi chiusi
che non comunicano tra loro

Le metodologie sono imperniate prevalentemente sulla lezione
espositiva e sui due rituali momenti della lezione/spiegazione
verifica/interrogazione

Parte dal presupposto della “testa vuota da riempire”

Elenca argomenti da “conoscere”

Confida poi che la conoscenza nella mente dello studente diventi
competenza
Didattica trasmissiva: punti di forza
7

È economica - Consente di fornire un numero
significativo (quantità) di informazioni in poco
tempo e a tutti

Standardizzata

Semplice da organizzare

È efficiente (ma formare = informare?)
Didattica trasmissiva:punti di debolezza
8





Incapace di adattarsi alle neurodiversità –
Presuppone la medesima linea di partenza, percorso, meta,
tempo
Lo studente è passivo, ricettore
Scarsamente capace di determinare consapevolezza e
riflessione su come si apprende (qualità) l’informazione che è
stata fornita
Basata (troppo) sull’abilità oratoria del docente
La didattica attiva
9



Pone lo studente al centro dell’azione
e l’azione al centro
dell’apprendimento
Capace di coinvolgere fattivamente
tutti – valorizza le differenze –
Capace di creare un’esperienza
cooperativa dove ognuno dà il suo
contributo a seconda delle risorse
individuali
didattiche
attive
•didattica
laboratoriale
•didattica per
compiti autentici o
compiti esperti
•apprendimento
cooperativo,
•didattica per
soluzione di
problemi
•studi di caso
•didattiche
centrate sul web
quest
•didattica per
progetti
•giochi di ruolo
•Brainstorming
•…
La didattica attiva: punti di forza
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




Gli studenti sono più motivati perché più attivi.
Gli apprendimenti sono più stabili, proprio perché
“conquistati”. Non si tratta solo di acquisizione di
conoscenze, ma di vere e proprie competenze.
Gli studenti diventano più autonomi e capaci di pensiero
critico.
E’ più facile stabilire collegamenti concettuali
transdisciplinari.
Lavorando in modo collaborativo e su un compito, anche gli
studenti in difficoltà riescono a sviluppare apprendimenti.
La didattica attiva: punti di debolezza
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



I tempi di lavoro sono molto lunghi.
Bisogna decidere quali parti del “programma”
sviluppare e quali tralasciare.
La didattica laboratoriale richiede che l’insegnante
faccia molto lavoro di progettazione.
Richiede la condivisione tra i docenti del CdC, anche
perché comporta particolari criteri di valutazione.
Due stili di insegnamento
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Docente interattivo
 Fa interventi individualizzati
 Fornisce indizi
 Orienta la ricerca
 Fornisce aiuti richiesti
 Invita a completare, precisare,
generalizzare
 Si rapporta al vissuto dello
studente
 Chiede il parere
 Utilizza le idee degli allievi
 Stimola scelte e giudizi
Docente erogativo
 Scoraggia gli interventi
 Richiama l’attenzione
 Presenta conclusioni
 Eroga un’istruzione
esclusivamente collettiva
 Fornisce istruzioni collettive
 Ordina e stabilisce l’ordine
 Impone informazioni,
problemi, metodi di soluzione,
modo di procedere
Didattica laboratoriale
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apprendimento in ambiente attivo
centrato sulla ricerca e produzione di sapere e di contenuti

procede per problemi e per ricerca;

è attiva e centrata sullo studente;



si basa sulla co-costruzione del sapere; è un “fare insieme” per
imparare;
segue specifiche fasi di lavoro;
porta alla elaborazione / costruzione di un prodotto (cognitivo o
materiale).
Esempi micro
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Geografia
costruzione di presentazioni e ipertesti :
il mio territorio, il mio stato, il mio continente, dove va il
pianeta: alcuni indicatori socio economici demografici e
ambientali…
Lingua
traduzione delle presentazioni realizzate in geografia,
straniera
manuale di sopravvivenza per studenti non alfabetizzati…
Diritto
presentazione sulla Costituzione,
presentazione sul principio di maggioranza e sulla tutela delle
minoranze…
Storia
Analisi di documenti
Italiano
Riflessione testuale, produzione testuale di gruppo
Scienze
Documentazione di procedimenti e conclusioni
Diritto
Ricerca di riferimenti
Matematica Soluzione di micro problemi di realtà (vedi PISA)
Esercitazioni a coppie
Svolgimento a coppie o a terzetti dei compiti a casa
Esempio macro
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Il Comune commissiona a un Istituto Agrario la
progettazione e la realizzazione di uno spazio
verde adibito a parco di svago e parco tematico
sulla flora locale.
Una classe terza assume la commessa
Numero studenti della classe: 15
Durata del progetto: 3 mesi
Attività
Contatti con la committenza per l’analisi della commessa.
Definizione degli aspetti economici e contrattuali
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Rilevazioni sull’area e relazioni di report (mappe
topografiche, descrizione dello stato del fondo,
caratteristiche pedologiche, ecc
Progettazione dell’intervento:
architettura esterni
scelta delle varietà arboree ed erbacee
architettura del sistema idrico e componenti
Valutazione dei rischi utenti e operatori
scheda di commessa e preventivo finanziario
Redazione del progetto
Descrizione delle modalità e tempi d’intervento
Descrizione delle caratteristiche di fruibilità
Presentazione del progetto alle autorità comunali e
acquisizione delle osservazioni di revisione
Planning intervento
Esecuzione dei lavori
Relazione finale: rendicontazione, redazione manuale di
manutenzione
Comunicazione relazione finale alle autorità
Insegnamenti
coinvolti
Sottogruppo
di lavoro
Italiano
Economia Agraria
Scienze agrarie
Italiano
Scienze agrarie
Chimica e
laboratorio
Economia agraria
Diritto
Gruppo 1
Italiano
Economia Agraria
Scienze agrarie
Gruppo 1
Scienze agrarie
Gruppo
Gruppo
Gruppo
Gruppo
Italiano
Economia Agraria
Gruppo 2
Gruppo 2
Gruppo 3
1
2
3
1
17
Focus sulla didattica laboratoriale
COS’E’ UN LABORATORIO
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“spazio mentale attrezzato”, in cui si apprende
attraverso l’azione e la riflessione.

L’operatività può assumere un carattere sociale e
cooperativo

L’apprendimento si orienta anche verso la
metacognizione (mette a confronto stili di pensiero,
stili attributivi, modelli di organizzazione del lavoro)

La didattica laboratoriale ridisegna stili di
insegnamento
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il docente è

tutor

consulente e risorsa

propositore-organizzatore

facilitatore della interazione fra i diversi soggetti

negoziatore

garante del processo e del compito
Ma soprattutto: l’insegnante lavora per progetti
La didattica laboratoriale: il docente
lavora per progetti
20

definire con chiarezza l'obiettivo che si persegue e gli indicatori per la valutazione
dei risultati raggiunti.

definire il percorso necessario per il raggiungimento dell'obiettivo

Individuare i vari step con temporizzazione

dividere compiti, attribuire ruoli e responsabilità

attivare un confronto costante e condivisione

coordinare le attività di ciascuno sulla base di report periodici

Innescare una riflessione sugli errori e learning lessons (cosa abbiamo imparato:
motivazione e rilancio)
La metodologia non può essere del singolo docente, deve coinvolgere il consiglio di
classe
Organizzare il laboratorio come luogo mentale
(lista di controllo)
21
1.
Sono ben focalizzate le operazioni cruciali (solo quelle), oggetto
dell’attività laboratoriale?
2.
L’insegnante padroneggia le procedure che tradurrà in consegne
per gli allievi?
3.
Il compito è ben equilibrato, in modo da motivare e indurre l’allievo
a mobilitarsi e a scoprire qualcosa di nuovo?
4.
L’attività prevede più risposte, ugualmente plausibili, così da
lasciare spazio alla riflessione, al confronto, alla discussione?
5.
Sono calcolati i momenti di riflessione, discussione in cui far
cimentare gli allievi?
6.
Si stabilisce quella “complicità empatica” tra docente e allievi in
vista del lavoro comune e del prodotto collettivo?
Organizzare il laboratorio: tempi e spazi
(lista di controllo)
22
1.
2.
3.
Contesto: è reso comunicativo e relazionale per le
esigenze dell’attività, dei gruppi, della comunicazione
a rete?
Attrezzatura: quali strumenti e materiali è necessario
predisporre, fornire, far procurare?
È stato calcolato il rapporto tempo/azione affinché
l’unità di tempo del laboratorio coincida con una fase
di lavoro che porti ad un risultato (anche se non
conclusivo)?
Per l'organizzazione di un laboratorio
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Non premettere le lezioni, ma fornire compiti ragionevolmente più alti dei
livelli di partenza

Finalizzare il lavoro a prodotti reali riferiti a destinatari concreti che li
possano apprezzare


Definire un piano di lavoro incalzante che non lasci tempi vuoti

Alternare il lavoro di gruppo al lavoro individuale

Inserirsi per incoraggiare, indirizzare e rispondere a specifiche domande
Rispondere alle richieste di sapere, fornire lezioni puntuali, ordinare e
sedimentare il materiale mobilitato per mezzo delle discipline


Valutare tramite prodotti e processi
Per definire una pista di lavoro che
renda gli alunni protagonisti occorre
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
Definire il problema

Analizzare i bisogni e le risorse disponibili

Raccogliere le informazioni e definire gli obiettivi

Organizzare e realizzare le azioni

Monitorare l'intervento

Realizzare un prodotto (sito web, ipermedia, pubblicazione scritta,
mostra)

Valutare i risultati
Modello di did. lab. semplice
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1. Consegnate ad ogni studente un compito, un lavoro, da svolgere in un determinato tempo
e in modo personale. Possono essere consegnati gli stessi materiali ad ogni studente
oppure materiali simili ma non identici.
2. Costruite quindi gruppetti che dovranno, rispetto al lavoro individuale, elaborare un’attività
successiva, soprattutto rivolta alla sintesi, alla presentazione anche visiva dei concetti,
delle idee, dei contenuti che sono stati oggetto di studio individuale.
3. Ogni gruppo deve nominare un coordinatore che guida il lavoro.
4. Ogni gruppo userà le informazioni che ogni componente ha acquisito individualmente per
costruire il proprio lavoro.
5. Il lavoro dovrà avere caratteristiche ben definite, ad esempio: costruzione di un poster
descrittivo, di una mappa concettuale, di un grafico statistico, di una relazione scritta, ecc.
6. I coordinatori presenteranno, alla fine, il lavoro del gruppo. Gli altri gruppi dovranno
valutare quale appare più chiaro, più completo e più originale.
Strumenti utilizzabili in laboratorio
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
mappe cognitive e concettuali

diagrammi di flusso

storie o biografie cognitive

mosse cognitive e metacognitive

quaderni di bordo e appunti

studi di caso

…
L’attività laboratoriale può prevedere:
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




Attività in classe con strumenti e sussidi
Progettazione e attuazione di attività in
interconnessione con strutture esterne
Costruzione di manufatti, esperimenti, misure
Discussioni per progettare, realizzare,
interpretare…
Osservazioni in ambienti naturali, in microambienti,
su campioni di materiali
Che scuola vorrebbero gli studenti
Marc Prensky , il sociologo che ha inventato il termine “nativi digitali”, ha svolto un’indagine
rivolta a studenti di tutti i ceti sociali, di tutte le età, di molte le nazionalità.
28

non tollerano più lezioni cattedratiche;

vogliono essere rispettati, vogliono che si abbia fiducia in loro;

vogliono che si tenga conto delle loro opinioni e che li si apprezzi;

vogliono coltivare le proprie passioni e i propri interessi;

vogliono creare, utilizzando gli strumenti del loro tempo;

vogliono lavorare con i loro coetanei, in gruppi di lavoro, per realizzare progetti;

vogliono prendere decisioni ed essere coinvolti nel controllo dell'esecuzione;

vogliono essere collegati con i loro coetanei per esprimere e condividere le loro opinioni, in
classe e al di fuori della scuola;

vogliono cooperare e competere con altri;

vogliono che l'educazione sia anche legata alla realtà.
29
Analisi e discussione di macro esempi
ATTIVITÀ LABORATORIALE
DI ITALIANO
Griglia di osservazione : collaborare e partecipare
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ATTIVITÀ LABORATORIALE
DI MATEMATICA
Classe seconda IP
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La didattica laboratoriale per una scuola inclusiva