Assemblea 2015 Roma, 4 giugno 2015 Innovare per competere Alessandro Sidoli Presidente Assobiotec Come dare sostenibilità al futuro del pianeta ? 2 Sostenibilità e innovazione alla base di un diverso modello di crescita: la Bioeconomia • Le biotecnologie rispondono, già oggi, alle sfide che dobbiamo affrontare nei settori della salute, dell’agricoltura, dell’energia e dell’ambiente. • Alle biotecnologie, e al loro potenziale di Key Enabling Technologies (KET), si associa in Europa un modello di sviluppo sostenibile, basato sulla riqualificazione dei processi produttivi tradizionali e sull’uso di risorse biologiche rinnovabili, nel rispetto della biodiversità e dell’ambiente. • La Bioeconomia è un sistema di circular economy che, articolando l’economia sulle Scienze della Vita, vale già oggi in Europa più di 2.000 miliardi di euro e dà lavoro a più di 22 milioni di persone. • Lo sviluppo della Bioeconomia è un obiettivo prioritario delle politiche Comunitarie, su cui concentrare risorse e investimenti in ricerca, formazione, riqualificazione industriale e creazione di nuovi mercati. 3 Anche per l’Italia Bioeconomia vuol dire crescita • • Una recente ricerca del Centro Studi Intesa Sanpaolo conferma quanto anche il nostro Paese possa esprimere in alcuni settori chiave della Bioeconomia (agricoltura, silvicoltura, pesca, alimentare, industria del legno e della carta, Chimica Verde). Già oggi in Italia, la Bioeconomia: - vale il 7,6% del valore totale della produzione nazionale (240 miliardi di euro); - dà lavoro a più di 1,5 milioni di persone (pari al 6,9% degli occupati); - genera quasi il 12% dell’export totale (44 miliardi di euro). Partecipare allo sviluppo della Bioeconomia costituisce una straordinaria opportunità per riagganciare la crescita, non solo per le imprese biotech, ma anche per il Paese ! Fonte: Intesa Sanpaolo Research Department 2014 4 Spesa in R&S (% del PIL), media 2000-2013 Non ci può essere crescita senza innovazione PIL, Tasso di crescita a prezzi costanti, media 2000-2013 Solo chi ha investito in conoscenza e innovazione ha potuto crescere ! Fonte: The European House - Ambrosetti su dati OCSE e IMF, 2015 5 Perché l’innovazione crea occupazione Investimenti in R&S Occupazione generate nell'indotto Crescita occupazionale Settori tradizionali 1% del fatturato 1 vs. 1,6 Ciclica Biotecnologie 30% del fatturato 1 vs. 5 Strutturale Fonti: Ernst & Young 2014, EuropaBIO 2012, Berkeley University California, 2011 • La crescita dell’occupazione nei settori innovativi è strutturale, mentre quella del manifatturiero è ciclica. • Il fatto che tale trend sia destinato a crescere nei prossimi anni, penalizza ancora di più il nostro Paese che ha una struttura industriale in cui il peso dell’innovazione è del tutto inadeguato. Quale settore ad alta intensità di innovazione, l’industria biotech ha quindi un rilievo strategico per il rilancio dell’occupazione e della competitività dell’intero sistema industriale italiano 6 VC raccolto (milioni di $) Perché l’innovazione attrae investimenti $ 95 $ 520 $ 2.311 $ 44 $ 556 $ 1.239 $ 72 $ 550 $ 1.219 $ 109 $ 509 $ 1.802 $ 207 $ 376 $ 2.395 A livello globale, nel primo trimestre del 2015, il valore degli investimenti di Venture Capital nel settore biotech è stato di 3 mld $, segnando una crescita del 62% rispetto allo stesso periodo del 2014 (1.8 mld $) Fonte: BioCentury Online Intelligence 2015 7 Perché l’innovazione crea valore • Okairos. Risorse finanziarie raccolte: capitale (EUR 23.2m) e grants (EUR 25m). Acquisita da GSK per EUR 250m. • Ethical Oncology Science. Capitale raccolto: EUR 25m, acquisita da Clovis Oncology per EUR 420m. • Silicon Biosystems. Capitale raccolto: EUR 28.8m, acquisita da Menarini Group (importo non noto). • Intercept Pharmaceuticals. Market cap: da USD 250m (ottobre 2012) a USD 7.4B (maggio 2015). • Gentium acquisita da Jazz Pharma per USD 1B. Market cap cresciuta del 600% in 12 mesi. • Bio-on: winner of EuropaBio's Most Innovative Biotech SME Award 2014. Quotazione all’AIM con una market cap di EUR 66m. Nell’ultimo anno e mezzo, l’industria biotech italiana ha generato accordi per un valore complessivo di oltre cinque miliardi di euro, a fronte di investimenti di qualche centinaia di milioni 8 L’industria biotech italiana è cresciuta … Numero di imprese biotech in Italia Pur nella quasi totale assenza di adeguate misure di supporto, l’industria biotech italiana ha conosciuto uno sviluppo importante, grazie all’eccellenza della nostra ricerca accademica e industriale e alla capacità delle imprese di tradurre l’innovazione in prodotti di valore Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 9 … confermando la natura anticiclica del settore • Ammontano complessivamente a 384 le imprese di biotecnologie attive in Italia a fine 2014 (+1,5%) • Più della metà (251) sono imprese pure biotech; tra queste, le pure biotech italiane sono 225 • Il fatturato complessivo supera i 7,7 miliardi di euro (+4,2%) • Gli investimenti in R&S ammontano a più di 1,5 miliardi di euro (+4,5%) • Gli addetti in R&S sono circa 7.300 (+1,1%), e oltre l’80% di questi vanta una laurea specialistica o un dottorato di ricerca (PhD) Con un 19% di incidenza media degli investimenti in R&S sul fatturato che sale al 31% per le pure biotech italiane - l’industria biotech italiana è uno dei comparti a più elevata intensità di innovazione Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 10 L’Italia è terza in Europa per numero di pure biotech … Fonte: rielaborazione Assobiotec su dati EY 2014 … anche se molte delle pure biotech italiane rimangono mediamente sottocapitalizzate per la difficoltà ad accedere a finanziamenti adeguati Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 11 Il Red biotech traina l’intero comparto 72% del numero totale di imprese 96% del fatturato totale 94% degli investimenti totali in R&S 79% degli addetti totali R&S Valori economici in migliaia di euro €/000 Le percentuali riportate si riferiscono agli scostamenti rispetto alla rilevazione precedente, su campioni omogenei La filiera del farmaco biotech conta in Italia ben 200 imprese, di cui 104 sono pure biotech italiane Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 12 La pipeline biofarmaceutica delle pure biotech italiane Analisi dei progetti per fase di sviluppo Analisi delle pure biotech per fase di sviluppo dei progetti Il 43% delle imprese pure biotech presenta almeno un progetto in Preclinica, e il 34% almeno uno in Fase di sviluppo clinico Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 13 Le principali aree terapeutiche Emerge una chiara correlazione tra le aree terapeutiche prioritarie delle pure biotech italiane e quelle patologie che ancora oggi non trovano risposte terapeutiche adeguate Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 14 Progetti per tipologia e fase di sviluppo Il 45% dei progetti (discovery inclusa) è costituto da farmaci biotecnologici: anticorpi monoclonali, proteine ricombinanti e prodotti per Terapie Avanzate (terapia cellulare, terapia genica e medicina rigenerativa) % di biofarmaci nelle diverse fasi di sviluppo Tra il 2009 e il 2015, la percentuale dei farmaci biotecnologici è aumentata dal 36% al 45% Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 15 Farmaci Orfani e Terapie Avanzate • Sono 9 le imprese pure biotech italiane ad aver ottenuto almeno una designazione ODD (Orphan Drug Designation) • Dei 14 progetti, 12 sono in clinica: 4 di questi hanno già raggiunto la Fase III Nasce da una pure biotech italiana il primo prodotto di TA, a base di cellule staminali autologhe, approvato e registrato nel mondo occidentale Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 16 E nuovi prodotti …. • • • • Defibrotide (Defitelio®), farmaco per il trattamento della malattia venoocclusiva (VOD) epatica grave. Safinamide (Xadago®), terapia aggiuntiva alla sola L-dopa o in combinazione con altre terapie per la malattia di Parkinson, in pazienti affetti dalla patologia in stadio medio-avanzato. Holoclar®, terapia avanzata per gravi ustioni della cornea. Il primo prodotto di TA, a base di cellule staminali autologhe, approvato e formalmente registrato nel mondo occidentale. Zalmoxis®, tecnologie e prodotti proprietari nel campo delle Terapie Avanzate. Questi casi dimostrano l’eccellenza della ricerca italiana e la capacità delle nostre imprese a sviluppare prodotti e arrivare al mercato Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 17 Green biotech Aumentare la produzione agricola primaria Preservare la biodiversità Ridurre il consumo di acqua, gli input chimici ed energetici e le emissioni di gas serra Assicurare la sostenibilità e la qualità dell’intera filiera alimentare Valori economici in migliaia di euro €/000 Le percentuali riportate si riferiscono agli scostamenti rispetto alla rilevazione precedente, su campioni omogenei Green biotech vuole dire tutela della tipicità delle produzioni agricole Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 18 White biotech Sostenibilità dei processi produttivi tradizionali Affrancamento dalle risorse fossili Valorizzazione della filiera agricola non food Utilizzo di biomasse rinnovabili per la produzione di biocarburanti e biopolimeri Valori economici in migliaia di euro €/000 Le percentuali riportate si riferiscono agli scostamenti rispetto alla rilevazione precedente, su campioni omogenei Nasce dall’eccellenza della nostra industria il paradigma della Chimica Verde Fonte: Centro Studi Assobiotec©, 2015 19 Ma perché ciò accada occorre una strategia ! Dobbiamo mettere a punto una strategia nazionale di medio lungo periodo, che definisca una visione condivisa del progetto di rilancio del sistema italiano dell’innovazione, individuando gli ambiti tecnologici e di ricerca prioritari. Valerio De Molli – Managing Partner The European House Ambrosetti Quale settore ad alta intensità di innovazione, l’industria biotecnologica assume un rilievo strategico, per il rilancio dell’occupazione e della competitività dell’intero sistema industriale italiano ! 20 Recenti misure a sostegno dell’innovazione • Negli ultimi anni, anche il Governo italiano ha avviato una politica economica che vorrebbe fare dell’innovazione la chiave della competitività del nostro sistema industriale. Tra le misure adottate: - l’introduzione di un Credito d’Imposta sulla ricerca (2015-2019) - l’adozione di un regime di tassazione agevolata sui redditi da proprietà intellettuale (Patent Box) - il riconoscimento dello status di PMI innovativa • I benefici fiscali e le deroghe al diritto societario previsti da queste normative promettono di contribuire ad attrarre maggiori investimenti e a rilanciare la competitività delle nostre pure biotech. • È già qualcosa, ma non basta ….. Ci sono altre criticità sulle quali è urgente intervenire ! 21 Trasferimento Tecnologico (TT) • Nei paesi tecnologicamente più avanzati, la legislazione e le politiche universitarie hanno creato un ambiente idoneo a tradurre i risultati della ricerca in innovazione esportabile a livello industriale. • In Italia il Trasferimento Tecnologico costituisce ancora una variabile critica, per il sottodimensionamento dell’organico, delle risorse e per la frammentazione del sistema che manca di un coordinamento tra le sue strutture. • Occorre intervenire con la creazione di un organismo di TT centralizzato a livello nazionale, con specialisti del settore biotech, che funga anche da coordinatore degli uffici di TT a livello universitario e locale, e permetta di colmare il gap tra Accademia e imprese. Assobiotec è tra i promotori di un progetto pilota di durata pluriennale, e specifico per il settore biotech, già presentato al MISE e al MIUR 22 Mercato del capitale di rischio • Siamo terzi in Europa per numero di imprese pure biotech, ma una larga parte delle nostre aziende è mediamente sottocapitalizzata per la difficoltà ad accedere ad adeguati investimenti in capitale di rischio. • Guardando agli investimenti di Venture Capital nel settore biotech, l’Italia rimane il fanalino di coda rispetto ai partner europei - per non parlare dei mercati più sviluppati, come quello nord-americano. • Anche se non sono mancate singole operazioni di un certo rilievo, mancano investitori che dispongano non solo del capitale di rischio, ma anche delle competenze necessarie per valorizzare le potenzialità del biotech italiano. Occorre favorire la costituzione di fondi specializzati, anche a capitale misto pubblico-privato, nei quali l’operatore pubblico svolga il ruolo di investitore primario per attrarre capitali dagli investitori privati 23 Semplificazione amministrativa • Il peso della burocrazia, e delle sue inefficienze, sul sistema dei finanziamenti e sulle misure di incentivazione per la ricerca e l’industria innovativa è diventato sempre più insostenibile. • I processi di valutazione dei progetti presentati, la gestione e l’erogazione dei finanziamenti pubblici, i ritardi e l’incompletezza dei decreti attuativi delle norme introdotte sono macigni che appesantiscono le imprese, e che ne minano non solo la competitività, ma la stessa sopravvivenza. Non riuscire ad avviare un serio processo di semplificazione amministrativa equivale a vanificare l’effettiva efficacia di qualsiasi misura a sostegno dell’innovazione 24 Sostenere la filiera del farmaco innovativo significa …. • Armonizzare la normativa sulla sperimentazione animale a quelle Europea. • Razionalizzare la normativa e la gestione delle sperimentazioni cliniche. • Rivedere la normativa sull’off label, ispirata a criteri meramente finanziari. • Garantire a pazienti e operatori omogeneità di accesso ai farmaci orfani. • Assicurare unitarietà di assetto al sistema dell’assistenza farmaceutica. • Tutelare il principio di proprietà intellettuale, riservando ad AIFA ogni valutazione in merito all’equivalenza di diversi principi attivi e ai biosimilari. • Riconsiderare il sistema di governance della spesa farmaceutica, superando il meccanismo dei tetti di spesa. Sosteniamo la prospettiva di una stretta collaborazione tra le autorità dei Paesi dell’Unione Europea in tema di Health Technology Assessment, nell’ottica di una corretta valutazione dei farmaci innovativi e della sostenibilità economica del sistema 25 Valorizziamo l’innovazione nella filiera food e non food • Riconosciamo il contributo che l’innovazione tecnologica può dare alla sostenibilità agricola, consentendo di aumentare le rese produttive nel rispetto di un utilizzo più efficiente del suolo, dell’acqua e dell’energia. • Valorizziamo il contributo delle biotecnologie alla riqualificazione dei processi industriali in una prospettiva di efficienza e sostenibilità. • Sosteniamo lo sviluppo di una filiera agricola non food per la produzione di biomasse. • Puntiamo sull’assoluta eccellenza della Chimica Verde italiana nella produzione di bioprodotti e biomateriali ed energia, a partire da biomasse rinnovabili. Un’eccellenza da sostenere in un quadro strategico di lungo periodo, adottando un Piano Nazionale per la Bioeconomia, con risorse finanziarie adeguate, e favorendo la domanda e l’offerta di bioprodotti 26 Conclusioni (I) • Il mondo guarda alle biotecnologie come a un formidabile strumento di crescita industriale ed economica sostenibile. • La Bioeconomia risponde già oggi alle molte sfide che dobbiamo affrontare nei settori della salute, dell’agricoltura e dell’ambiente, assicurando occupazione, qualità della vita e benessere. • La Bioeconomia costituisce uno straordinario modello di sviluppo per riagganciare la crescita, non solo per le nostre imprese biotech, ma anche per l’intero sistema italiano della ricerca e dell’industria innovativa. • Definiamo una strategia nazionale di medio lungo periodo, in una visione condivisa di rilancio del sistema dell’innovazione italiano, individuando gli ambiti tecnologici e di ricerca prioritari. Riconosciamo il rilievo strategico dell’industria biotech italiana per la crescita dell’occupazione e il rilancio della competitività dell’intero sistema industriale 27 Conclusioni (II) • Guardiamo al comparto della salute come a un sistema di crescita, benessere e sicurezza sociale di lungo periodo, il cui sviluppo comporta scelte gestionali consapevoli ed equilibrate, rispettose del ruolo e del contributo di tutte le sue componenti. • Pensiamo alla nostra agricoltura e al suo potenziale di innovazione per lo sviluppo di una filiera food e non food che, nel rispetto della biodiversità e dell’ambiente, valorizzi la qualità e la tipicità delle nostre produzioni agricole e consenta l’affermazione della Chimica Verde. • Chiediamo al Governo e alle istituzioni che l’innovazione sia sempre di più al centro dell’agenda politica italiana, agendo sulle leve del credito, della finanza, degli incentivi fiscali e della semplificazione amministrativa. Da parte nostra, continueremo a lavorare con l’impegno, l’entusiasmo e la tenacia che contraddistinguono le nostre imprese, affinché questa visione possa costituire un’opportunità concreta di crescita industriale ed economica, e di occupazione qualificata per il Paese 28 GRAZIE PER L’ATTENZIONE Per ulteriori informazioni: www.assobiotec.it @assobiotec AssobiotecIT 29