L’ideologia del “gender”
a scuola
e le sfide educative
per la famiglia
Maria Teresa Spiga fma
Perché siamo qui questa sera?
Vogliamo riflettere su alcuni fenomeni che stiamo
vivendo nella nostra società…
in quanto cittadini…
in quanto genitori e educatori…
in quanto credenti,
appartenenti alla comunità parrocchiale…
Quando si è cominciato
a parlare del
GENDER?
Oltre a seminari e giornate di studio
L’UNAR (= UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI
A DIFESA DELLE DIFFERENZE),
pubblica la STRATEGIA NAZIONALE per la prevenzione e il
contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento
sessuale e sull’identità di genere (2013-2015).
Il tutto realizzato nell’ambito del Progetto “LGBT
Media and Communication”,
finanziato dal Consiglio d’Europa,
in attuazione del Programma “Combattere le discriminazioni
basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, in
linea con la Raccomandazione CM/REC(2010)5.
L’Italia ha aderito, tramite il Dipartimento per le pari opportunità e
l’UNAR, al Programma del Consiglio d’Europa, nel cui ambito è stata
adottata la Strategia nazionale LGBT 2013–2015, consultabile on line sul
sito www.pariopportunita.gov.it.
Nota bene:
La teoria del Gender è la nuova ideologia
alla quale fanno riferimento l’ONU
e le sue varie agenzie,
in particolare l’OMS,
l’UNESCO
e la Commissione su Popolazione e Sviluppo.
Materiali
che sono stati diffusi
in alcune scuole
curati dall’Istituto A.T. Beck
(Terapia cognitivo-comportamentale)
Alcuni simboli
utilizzati e diffusi
https://www.google.it/search?q=lgbt&client=firefox-a&hs=HHt&rls=org.mozilla:it:official&channel=sb&tbm=isch&imgil=QL2cr9jE5y7iM%253A%253Bhttps%253A%252F%252Fencryptedtbn0.gstatic.com%252Fimages%253Fq%253Dtbn%253AANd9GcQobL0acRQ6PHSdxKPUCWvoqHCoG8P964eo_0tFbkk3II1DEXntbA%253B768%253B768%253BWGnwcoQkMoAf
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BANDIERA ARCOBALENO
Versione originale ideata con otto strisce di
colore (1978)
Versione senza il colore rosa per indisponibilità
di tessuto (1978-1979)
Versione a sei colori
(1979)
BANDIERA BISESSUALE
Inaugurata il 5 dicembre 1998, la bandiera dell'orgoglio
bisessuale, è stata progettato da Michael Page per
rappresentare la comunità bisessuale.
Questa bandiera è divisa in tre frammenti, un'ampia striscia
color magenta nella parte superiore, che rappresenta
l'attrazione dello stesso sesso, una larga striscia blu nella
parte inferiore, che rappresenta l'attrazione di sesso
opposto, e una piccola striscia color lavanda intenso che
occupa il quinto centrale, che rappresenta l'attrazione
verso entrambi sessi.
BANDIERA TRANSGENDER
Progettata da Monica Helms, fece la sua prima apparizione al
pride di Phoenix, Arizona nel 2000.
La bandiera che rappresenta la comunità transgender è
costituita da cinque strisce orizzontali, due azzurre, due rosa,
con una striscia bianca al centro.
La sua ideatrice ha descritto il significato della bandiera come
segue: “L'azzurro è il colore tradizionale per i maschi, il rosa
lo è per le femmine e il bianco nel mezzo è per coloro che
stanno transitando, per quelli che sentono di avere un genere
neutro o nessun genere, e per coloro che sono intersessuali.
La sequenza è tale che non importa in che modo la si veda,
poiché sarà sempre corretta”.
SIMBOLI DI GENERE
SIMBOLO GAY
SIMBOLO LESBICO
SIMBOLO X TRAVESTITI,
TRANSESSUALI E TRANGENDER
Dal 1990 sono cominciate ad apparire le prime modifiche dei simboli (basati sulla simbologia
astrologica, Marte (♂) per i maschi e Venere (♀) per le femmine) per esprimere le varie
“identità di genere”.
Furono usate coppie di simboli di genere maschile e femminile e vennero così trasformati in
simboli identificativi per gay e lesbiche.
Due simboli maschili agganciati forma un simbolo gay, mentre due simboli femminile intrecciati
formano un simbolo lesbico.
Variazioni su questo tema vengono utilizzate per rappresentare gli asessuali, i bisessuali, i
transessuali, e naturalmente gli eterosessuali.
La versione più popolare dei simboli per identificare travestiti, transessuali e transgender, che
consiste nell'incrocio di più simboli di genere, è un disegno di Holly Boswell;
essa raffigura:
• un cerchio con una freccia sporgente dalla parte superiore a destra, come per il simbolo
maschile
• una croce che sporge dal basso, come per il simbolo femminile
• una freccia barrata (combinazione tra croce e freccia) in alto a sinistra.
Il termine
GENDER
Fino a poco tempo fa, nella lingua italiana
genere era solo un termine grammaticale,
riservato alle parole neutre, ai termini
inanimati non riferibili a nomi classificabili
come maschili e femminili
A partire dal mondo anglosassone, in anni
recenti, il termine è venuto assumendo un
nuovo significato, che si è diffuso molto
rapidamente, facendo quasi dimenticare
l’originaria definizione.
Oggi, il termine gender indica
l’insieme degli elementi culturali
che le diverse società e le
differenti epoche storiche
attribuiscono alle donne e agli
uomini.
Gender si contrappone a sesso, che si
riferisce invece alle differenze biologiche
tra maschi e femmine.
In altri termini,
nella coppia sesso-genere
il primo indica la contrapposizione tra
l’anatomia dell’uomo e della donna
(sesso), e il secondo i costumi, i compiti
e i ruoli che vengono attribuiti al
maschile e al femminile (gender o
genere).
Il passaggio da un termine all’altro venne
inizialmente presentato come una scelta di
eleganza formale. Invece di ricorrere alla
parola sesso, politicamente scorretta e un po’
volgare, se ne preferiva una più raffinata e
rispettosa.
Solo in un secondo momento ci si è accorti che
il passaggio terminologico sottintendeva in realtà
un passaggio di merito: una precisa scelta
teorica, filosofica e ideologica, volta a negare
la differenza naturale tra donne e
uomini.
Le tesi fondamentali
della
teoria del GENDER
Non esistono differenze
biologiche tra femmine e maschi.
La femminilità e la mascolinità
costruzioni culturali indotte,
Sono una costruzione sociale.
Bisogna liberarsi da queste
costruzioni sociali e culturali se
si vuole stabilire un’autentica
uguaglianza tra gli esseri umani.
Quando nasce
il GENDER?
Nel 1949, la scrittrice francese
Simone de Beauvoir apriva la
seconda parte de Il secondo sesso
scrivendo: «donna non si nasce, lo
si diventa».
Questa frase, che è diventata uno
degli slogan più diffusi tra le
femministe degli anni Settanta,
riassume alla perfezione la teoria
del gender, anticipandone la
sostanza di oltre mezzo secolo…
… L’alterità tra maschile e
femminile è qualcosa che va
superato, poiché si tratta di una
dicotomia discriminatoria.
Se femminilità e mascolinità sono edificate
socialmente e storicamente, ne consegue che
sia del pari possibile decostruirle, mediante un
procedimento uguale e contrario.
«Il genere è una costruzione culturale. Se si
ipotizza che il genere sia una costruzione
radicalmente indipendente dal sesso, il
genere stesso viene a essere un artificio
libero da vincoli; di conseguenza uomo e
maschile potranno essere riferiti sia a un
corpo femminile, sia a un corpo maschile;
donna e femminile, sia a un corpo maschile,
sia a uno femminile» (Judith Butler).
L’ideologia del gender sarebbe nata
negli anni Cinquanta: il suo ideatore
sarebbe John Money.
Il chirurgo americano, partendo da un forte
interesse per i bambini nati con i genitali
ambigui, sarebbe stato a formulare per
primo la teoria secondo cui l’essere maschio
e l’essere femmina non sono il risultato delle
leggi naturali, della genetica e degli ormoni,
ma debbono invece imputarsi al modo in cui
l’ambiente e la società crescono ed educano
i bambini.
Essendo la femminilità e la
mascolinità prodotti sociali,
sarebbe stato sufficiente modificare
la cultura.
Fu egli a coniare il termine “identità
di genere”, dando vita - a metà anni
Sessanta - alla prima clinica per
l’identità di genere, in cui venivano
effettuati interventi di cambiamento
di sesso.
In seguito:
La teoria del gender venne accolta con grande
entusiasmo da buona parte del mondo
femminista,
che in essa vide la prova del fatto
che le differenze tra uomo e donna non erano
qualcosa di naturale,
e quindi di immodificabile,
ma costituivano invece un prodotto culturale
artificiale che quindi poteva essere cambiato.
Secondo un’altra interpretazione,
l’origine della nozione di gender
andrebbe direttamente legata al
consolidarsi del pensiero femminista
negli anni Settanta: i confini tra
uomini e donne sono costruiti dalla
cultura patriarcale che inchioda le
donne alla loro anatomia.
Conseguenza: la subordinazione
femminile nella società.
Che cosa ne pensano
le scienze?
Dal punto di vista della psicologia:
1982 - Carol Gilligan, nota studiosa
di psicologia, pubblicò il risultato
dello studio fatto dimostrando che
«che fin dall’infanzia, a causa del
rapporto con la figura materna, le
personalità etiche del bambino e
della bambina si differenziano in
maniera essenziale e definitiva».
Dal punto di vista della medicina:
Più importanti delle differenze
fisiologiche fra il cervello degli
uomini e quello delle donne,
sono le diversità nel modo in cui
i due sessi usano il cervello e
nell’effetto degli ormoni».
Stando agli studi scientifici, la differenza tra
maschi e femmine risulterebbe dunque
inscritta nel DNA.
Come ha più volte spiegato il genetista
Bruno Dallapiccola, dal punto di vista
genetico sin dal concepimento tutte le
cellule dell’uomo, che contengono i
cromosomi XY, sono differenti da quelle
della donna, il cui equivalente è XX.
Conseguenze
dell’adozione
dell’ideologia
del GENDER
Primo:
Non è il corpo sessuato
con cui ognuno di noi è nato
a determinare l’essere maschio o femmina di
ogni essere umano,
ma una scelta personale
alla quale contribuiscono
anche le condizioni della società in cui si vive.
Uomo o donna non si nasce, insomma,
ma si diventa,
magari per scelta,
e non irreversibile.
Secondo:
in nome della bisessualità psichica, si sostiene
che l’uomo e la donna hanno ciascuno una parte
maschile e una parte femminile, dunque il sesso
non obbliga né in relazione allo sviluppo psichico
né all’organizzazione sociale.
Al sesso si privilegio l’asessualità o l’unisessualità.
Terzo:
Tutto viene messo sullo stesso piano:
le singolarità sessuali marginali - che sono
sempre esistite - devono essere riconosciute allo
stesso titolo della condizione comune e generale
dell’attrazione tra uomo e donna.
Non è tollerato alcun discernimento,
la psicologia maschile si confonde con quella
femminile e si attribuiscono le stesse
caratteristiche a tutte le forme di attrazione
sentimentale, mentre dal punto di vista
psicologico non sono in gioco le stesse strutture
psichiche.
Quarto:
La maggior parte dei responsabili politici finisce
per aderirvi senza conoscerne i fondamenti e le
critiche che sono autoevidenti.
La teoria del gender viene imposta ai cittadini
senza che questi se ne rendano conto e si
accorgano.
Vengono prese decisioni legislative vengono
prese in nome di quest’ideologia senza che, a
quanto pare, sia esplicitamente spiegato (Tony
Anatrella)
Quinto:
si legittimano tutte le nuove tecnologie
riproduttive e i relativi effetti.
Le nuove tecniche della fecondazione assistita contribuiscono a
concretizzarla, poiché rendono possibile progettare RETI
FAMILIARI E PARENTALI CHE NON SONO QUELLE
NATURALI, basate sul rapporto fra un uomo e una donna,
ma consentono per esempio la “multi genitorialità”,
dove ci sono più genitori biologici (fino a quattro) distinti dai
sociali (altri due), in una frammentazione in cui la coppia
padre‐madre è sempre meno centrale,
e nella quale sono i desideri dei singoli individui a contare.
In questo modo è più facile simulare “gravidanze” all’interno di
coppie omosessuali, per esempio, o “figli di donne sole”: finzioni,
appunto, che vanno nella direzione tracciata da questa ideologia, in
cui si “sceglie” chi essere, e il dato di realtà della sessualità è
accessorio. (Assuntina Morresi)
Sesto:
le conseguenze sulla famiglia sono inevitabili.
Quale sarà il futuro della famiglia?
Ma prima ancora della persona umana?
Che cosa fare in
quanto genitori
ed educatori?
Quali spazi abbiamo?
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per lo Studente, l’ Integrazione,
la Partecipazione e la Comunicazione
LINEE DI INDIRIZZO
Partecipazione dei
genitori e
corresponsabilità
educativa
Art. 30
È dovere e diritto dei genitori,
mantenere, istruire
ed educare i figli.
Nei casi di incapacità dei genitori,
la legge provvede a che siano assolti i loro
compiti.
Decreto Presidente Repubblica 31 maggio
1974,
n. 416
(in SO alla GU 13 settembre 1974, n. 239)
integrato da
Legge 14 gennaio 1975, n. 1
Legge 11 ottobre 1977, n. 748
Legge 14 agosto 1982, n. 582
ora in
Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297
Istituzione e riordinamento di organi
collegiali
della scuola materna, elementare,
secondaria ed artistica
D.P.R. 10 ottobre 1996, n. 567:
Regolamento recante la disciplina delle
iniziative complementari e delle attività
integrative nelle istituzioni scolastiche
Si istituiscono:
• Consulta Provinciale degli studenti
• Forum nazionale delle Associazioni
Studentesche maggiormente
rappresentative
• Consiglio nazionale dei Presidenti delle
Consulte
• Forum nazionale dei Genitori
della Scuola (FoNAGS)
Il MIUR, con comunicazione Prot. AOODGOS n. 3214 del 22
novembre 2012, ha trasmesso il documento contenente le
LINEE DI INDIRIZZO.
Partecipazione dei genitori
e la corresponsabilità educativa
in cui si promuove e si riafferma il ruolo delle famiglie
• nella formulazione delle proposte,
• nelle scelte di alcune attività operative
• e in altri aspetti che riguardano i percorsi
educativi nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il documento è stato redatto sulla base delle indicazioni e dei
suggerimenti forniti dal FoNAGS (Forum Nazionale delle
Associazioni dei Genitori della Scuola) e rappresenta il
riconoscimento del ruolo che le famiglie esercitano proponendo e
esprimendo le loro istanze per contribuire significativamente e
attivamente alla definizione dell’autonomia didattica e culturale
della scuola.
La nostra risposta come credenti:
Il progetto originario di Dio per l’umanità:
farne la sua famiglia
Il progetto di Dio sull’uomo e sulla donna:
maschio e femmina li creò, per la
comunione!
Il progetto di Dio sulla famiglia umana: la
famiglia come «segno» della comunione del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
«segno dell’Amore»!
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gender - Parrocchia Natività di Maria Santissima