I LIVELLO M-DEA-ANTROPOLOGIA CULTURALE
A.A. 2015-2016
Prof.ssa Martina Giuffrè
Università degli studi di Sassari
TEORIE, METODI E PRATICHE DELL’ANTROPOLOGIA
STEREOTIPO: l’immagine o l’atteggiamento
che si mantiene nei confronti di individui o di
interi gruppi basandosi non già
sull’osservazione e l’esperienza ma su idee
preconcette. Spesso gli stereotipi sono
analizzati come aspetti del simbolismo dei
rapporti sociali e di gruppo in quanto riflettono
e perpetuano le divisioni sociali. Stereotipi
negativi degli attributi o delle caratteristiche di
un determinato gruppo sono parte integrante
della DISCRIMINAZIONE e dei PREGIUDIZI.
ANTROPOLOGIA: la scienza che studia i
tipi e gli aspetti umani dal punto di vista
morfologico, psicologico, fisiologico e
culturale. L ’ antropologia può essere
definita come lo studio della natura, della
società, della cultura e del passato
dell ’ uomo ed ha per obiettivo la
descrizione nel senso più ampio possibile
del termine di che cosa significhi essere
uomo. Comprende diverse aree di
specializzazione: antropologia biologica,
antropologia
culturale,
antropologia
linguistica,
antropologia
applicata.
(Composto di “antropo” e “logia”).
Antropologia
Studio integrato della natura,della società e della storia umana
Antropologia biologica
Antropologia culturale
Paleoantropologia
Parentela e organizzazione
Biologia e variazione umana
sociale
Primatologia
Vita materiale e tecnologia
Sussistenza ed economia
Visione del mondo
Antropologia applicata
Antropologia medica
Antropologia dello sviluppo
Antropologia urbana
Archeologia
Antropologia linguistica
Archeologia preistorica
Linguistica descrittiva
Archeologia storica
Linguistica comparativa
Linguistica storica
ANTROPOLOGIA CULTURALE: branca
dell ’ antropologia che mostra come la
variazione nei comportamenti e nelle
credenze dei diversi gruppi umani sia frutto
di idee e comportamenti appresi dagli esseri
umani in quanto membri della società, cioè
culturalmente. Questa disciplina comprende
l’ETNOGRAFIA e l’ETNOLOGIA.
Antropologia applicata
Antropologia
applicata
Antropologia
medica
Studio dell’impatto di piani di
cooperazione e di sviluppo rivolti a
paesi del Terzo mondo
Significato culturale delle malattie;
sistemi, teorie e pratiche sanitarie
Antropologia
delleducazione
Significati culturali del sistema
educativo, sua flessibilità alla
diversità culturale
Antropologia
dell’impresa
Aspetti qualitativi, dimensioni
simboliche e culturali di
un’azienda, «culture
dell’impresa»
Antropologia:
un modo di vedere il
mondo?
RIFLESSIVITA’: il pensare
criticamente al modo nel quale si
pensa; il riflettere sulla propria
esperienza. La ricerca sul campo
in antropologia è esperienza
altamente riflessiva tanto per gli
antropologi che per gli informatori.
L’adesione alla riflessività ha
avuto conseguenze di vasta
portata sul modo di fare ricerca.
Un esempio per decodificare i
messaggi
Lo studio di Maurizio Corte sui
mass media per l’Università
di Verona Centro Studi
Interculturali
ANSA tra il 1998-1999 usa nel
92% dei casi termini negativi
per descrivere i migranti
Quando nasce l’antropologia?
Quando iniziano e quali
sono i contatti tra
Occidente e resto del
mondo? Quali le conseguenze
politiche, economiche, sociali
e culturali?
L’epoca delle esplorazioni geografiche
I nuovi assetti creati dalla
colonizzazione
•
•
•
•
Conflitti etnici (es hutu e tutsi)
Decimazione per malattie
Sconvolgimento sistemi sociali
Schiavitù
La schiavitù
La schiavitù
I resoconti dell’altro: le retoriche
e gli stereotipi e l’altro come
strumento per “parlare”
dell’Occidente
- Dal “selvaggio” come
degenerazione dell’essere
umano al
- Mito del “Buon Selvaggio”
Il buon selvaggio
Esotismo: la mitizzazione
dell’altro costituita dal
desiderio di allontanarsi dal
proprio ambiente. L’esotismo
rappresenta una specie di
“paradiso perduto, proiettato
in un’ alterità radicale che
appare come l’inversione
delle insoddisfazioni e delle
frustrazioni legate alla cultura
d’appartenenza”.
La nascita dell’antropologia
1)La Società degli Osservatori
dell’Uomo (1799)
2)Il creazionismo e il
degenerazionismo
3)L’evoluzionismo
Il cattivo selvaggio
La nascita dell’antropologia
EVOLUZIONISMO CULTURALE
UNILINEARE:
teoria ottocentesca secondo la
quale tutte le società devono
passare (o sono passate)
attraverso una serie di stadi per
giungere alla civiltà. Utilizza un
sistema di classificazione basato
su tipologie ed ha un approccio
nomotetico ed universalista. Si
inserisce all’interno del pensiero
positivista.
La nascita dell’antropologia
NOMOTETICO: tipo di studio
volto alla ricerca di leggi generali
e alla formulazione di teorie
comprensive di intere classi di
casi.
POSITIVISMO: concezione
secondo la quale esistono una
realtà “esterna” conoscibile per
mezzo dei sensi e un’unica serie
appropriata di metodi scientifici
per investigarla.
Esponenti evoluzionismo
unilineare
1) In Inghilterra: Tylor, padre
fondatore dell’antropologia
2) In America: Morgan
Tylor
• Scienza delle società
primitive
• Centralità concetto cultura
• Idea cumulatività e crescita
civiltà
• Stadi culturali
• sopravvivenze
Morgan
• Articolazione stadi evolutivi
in periodi etnici
• Sistemi classificatori e
sistemi descrittivi
• Evoluzione organizzazione
sociale da parentela a
Stato
Gli stadi etnici di Morgan
Stato selvaggio
Inferiore (Infanzia della razza umana)
Intermedio (alimentazione ittica e uso
del fuoco)
Superiore (invenzione dell’arco e delle
frecce)
Barbarie
Inferiore (invenzione tecniche
ceramica)
Intermedia (domest. Animali,
coltivazione, uso pietra e argilla cotta
al sole)
Superiore (lavorazione ferro)
Civiltà (invenzione alfabeto fonico, uso
scrittura)
Il PARTICOLARISMO STORICO di
Franz Boas nasce da una forte critica
all’evoluzionismo unilineare. Ricerca
le cause storiche delle
differenze/omogeneità culturali e studia
le culture nella loro singolarità.
Nasce il DIFFUSIONISMO: che si basa
sull’idea del prestito culturale nel
tempo di determinati tratti culturali in
aree culturali specifiche. Utilizza un
approccio idiografico e relativista.
AREA CULTURALE:
area delimitata dal prestito, o
diffusione, di un tratto o di una serie di
tratti particolari.
TRATTI CULTURALI:
certi caratteri a parti di una tradizione
culturale, come una danza, un rituale,
uno stile ceramico.
• Evoluzionismo: approccio
nomotetico (tipo di studio volto alla
ricerca di leggi generali e alla
formulazione di teorie comprensive
di intere classi di casi.)
• Particolarismo storico o
diffusionismo: approccio
idiografico (di studio o ricerca
relativi a casi particolari o singoli.)
ETNOCENTRISMO
L’opinione secondo la quale il
proprio modo di vita è corretto e
naturale, anzi il solo vero modo di
essere pienamente uomini.
Questo avviene perché si ha la
tendenza a giudicare o
interpretare le culture altrui in
base ai criteri della propria.
RELATIVISMO CULTURALE
La comprensione di un’altra
cultura alle sue condizioni in modo
abbastanza simpatetico da farla
apparire come progetto di vita
coerente e significativo.
La messa in discussione
dell’evoluzionismo anche
nell’antropologia britannica (crisi
delle certezze, declino Gran
Bretagna coloniale ed economico,
etc)
Dall’ «antropologia da tavolino»
all’ «antropologia sul campo»
Rivers precursore Malinowski sia nella
metodologia…
«Un caso tipico di lavoro intensivo è quello
per cui il ricercatore sul campo vive per un
anno o più in una comunità di quattrocinquecento persone studiando tutti i dettagli
della loro vita e della loro cultura; in cui egli
giunge a conoscere personalmente tutti i
membri della comunità; in cui egli non si
mostra pago di informazioni generali, ma
studia ogni aspetto della vita e delle usanze
nei dettagli pratici e mediante l’uso della
lingua locale… E’ solo attraverso un simile
lavoro che diventa possibile scoprire il
carattere incompleto quando non addirittura
fuorviante di gran parte della vasta massa di
survey che forma l’attuale base
dell’antropologia» (1913)
… che nel nuovo approccio
funzionalista:
«Nulla è più inutile per il
ricercatore che il fatto di limitare il
proprio studio alla sociologia, alla
religione o alla tecnologia di un
popolo. E’ inutile sperare di
ottenere un quadro completo della
religione di una popolazione
senza studiare
contemporaneamente il suo modo
di vita, la sociologia, la lingua e la
tecnologia» (1912)
Dal paradigma evoluzionista al
paradigma funzionalista
FUNZIONALISMO: termine
applicato a teorie o modelli delle
scienze sociali che spiegano le
istituzioni, i rapporti e il
comportamento sociale e culturale
in base alle funzioni che essi
svolgono nei sistemi socioculturali. La società viene vista
come una TOTALITA’
INTEGRATA
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
• La nascita del metodo
etnografico e l’osservazione
partecipante
• Cogliere il punto di vista dei
nativi
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
OSSERVAZIONE PARTECIPANTE:
questa tecnica risale a Malinowski
(1922) ed è il metodo impiegato dagli
antropologi per raccogliere
informazioni, vivendo il più possibile a
contatto con i portatori della cultura
studiata e partecipando alla loro vita.
Col tempo questa tecnica è stata
riesaminata criticamente in modo
particolare l’assunto della “neutralità
dell’osservatore”.
EMICO-ETICO
Termini coniati dal linguista Kenneth Pike
81954) e derivati dalle parole “fonemico” e
“fonetico”. La distinzione è stata impiegata
per contrapporre l’illustrazione e
l’esposizione della realtà da parte
dell’osservato a quella dell’”osservatore”.
Quindi le analisi emiche sono quelle che
pongono in rilievo i significati soggettivi
condivisi da un gruppo sociale e il loro
modello di esperienza culturalmente
specifico; al contrario l’analisi etica concerne
lo sviluppo e l’applicazione di modelli desunti
dalle categorie teoriche e formali dell’analista
La rivoluzione etnografica di
Malinowski
La pubblicazione dei diari segreti
e i problemi epistemologici della
ricerca sul campo
E’ possibile l’antropologia
come scienza esatta? E’
possibile studiare gli esseri
umani come un “laboratorio
vivente”?
La ricerca sul campo
1) Il progetto di ricerca
2) I finanziamenti e i rapporti con
le istituzioni
3) Ricerca sul campo
- Osservazione partecipante
- Interviste
- Diario di campo
PROGETTO DI RICERCA
Introduzione
1) La definizione dell’oggetto
della ricerca
2) La formulazione dell’ipotesi
di ricerca
3) La definizione del modello
teorico di riferimento
4) Gli obiettivi e le eventuali
finalità
5) La presentazione del luogo e
dei soggetti da coinvolgere
6) Analisi dello stato dell’arte
PROGETTO DI RICERCA
Metodo
1)La scelta del metodo di ricerca
2)Gli strumenti e le tecniche che ci
si propone di utilizzare
Tempi previsti
1)I tempi previsti
2)Le fasi della ricerca
Bibliografia
Ricerca sul campo
Lungo periodo di stretto contatto
con la gente alla cui lingua o
modo di vita ci si interessa,
durante il quale gli antropologi
raccolgono di solito la maggior
parte dei dati.
Punto cruciale antropologia
Coinvolgimento personale
antropologo come fulcro del
metodo
INFORMATORI
Persone di una particolare cultura
che lavorano con gli antropologi,
fornendo loro conoscenze sul
proprio modo di vita. Sono
chiamati anche intervistati,
interlocutori, insegnanti o amici.
SIGNIFICATI
INTERSOGGETTIVI
I sistemi simbolici pubblici e
condivisi di una cultura.
RIFLESSIVITA’
Il pensare criticamente al modo nel
quale si pensa; il riflettere sulla propria
esperienza. La ricerca sul campo in
antropologia è esperienza altamente
riflessiva tanto per gli antropologi che
per gli informatori. L’adesione alla
riflessività ha avuto conseguenze di
vasta portata sul modo di fare ricerca.
INTERPRETAZIONE
Processo che porta alla comprensione.
Nell’antropologia contemporanea
l’interpretazione delle azioni e delle idee di
altri esseri umani si basa sulla riflessività e
non sull’oggettività. Per l’antropologo la
comprensione antropologica dell’altro
culturale è costruita intersoggettivamente,
utilizzando strumenti tratti dal sistema
culturale sia dell’antropologo che
dell’informatore. Afferrando il significato
culturale dell’altro, scopriamo in parte il
significato della nostra identità.
La dialettica della ricerca sul campo
Olismo dialettico
Nuova conoscenza della cultura
che è più della somma delle sue
parti
La costruzione del significato
Il significato è sempre negoziato e
soggetto a continue traduzioni
culturali sia da parte del
ricercatore che da parte
dell’interlocutore
Gli effetti della ricerca sul campo
Sugli “informatori”
Sugli antropologi
SHOCK CULTURALE
Reazione psicologica che si scatena
quando ci si trova in una società e/o
contesto sconosciuto e non si
comprende quel che accade. In
situazioni di contatto culturale questo
shock può essere reciproco. Le sue
componenti sono sia emotive che
cognitive. Il termine di fatto abbraccia
un’ampia gamma di possibili reazioni
a questo tipo di tensione, incluso
disorientamento, depressione, apatia,
risposte irrazionali e così via.
I FATTI dell’antropologia
I fatti dell’antropologia sono creati
e ricreati 1) sul campo 2) quando
il ricercatore, tornato a casa,
riesamina le note e ripercorre
l’esperienza di ricerca, e 3)
quando discute le sue esperienze
con altri antropologi.
L’osservazione dell’Altro in tre orientamenti
teorici (Salmond 1982)
Che cos’è la CULTURA?
CULTURA
Insieme di idee e comportamenti
appresi che gli esseri umani
acquisiscono in quanto membri
della società e che usano per
adattarsi al mondo nel quale vivono
e per trasformarlo
CULTURA
Dal modello stratigrafico al modello
interattivo
Uomo come produttore cultura ma
anche come suo prodotto
Il processo di evoluzione degli ominidi
•
•
•
•
•
Australopiteci (alimentazione carnivora,
organizzazione per caccia e difesa)
H. habilis (strumenti in pietra, campibase)
H. erectus (fuoco, strumenti migliori,
cottura cibo, cooperazione e linguaggio)
H. sapiens (abiti, nuovi utensili, sepoltura
dei morti)
Homo sapiens sapiens (capacità di
astrazione, simbolismo, attività artistiche)
La cultura è:
1)
2)
3)
4)
Appresa (formale, informale, linguistico,
corporale). Nozione habitus
Condivisa (inculturazione,
acculturazione)
Adattiva (flessibile, cambia nel tempo)
Simbolica (cultura come campo
semiotico; significato/significante; teoria
referenziale, teoria dell’uso)
INCULTURAZIONE
processo grazie al quale gli esseri
umani che vivono insieme devono
venire a patti con i modi di
pensare e di sentire ritenuti
appropriati nelle rispettive culture.
ACCULTURAZIONE
termine utilizzato fin dal XIX secolo per
descrivere i processi di accomodamento e
mutamento nel contatto culturale. A partire
dagli anni Trenta gli studi sull’acculturazione
cercavano di descrivere i processi di
cambiamento, partendo da una base di
modelli culturali anteriori al contatto. In pratica
si concentrarono prevalentemente
sull’influenza che le società industriali ebbero
sulle popolazioni native non tenendo conto
delle influenze reciproche e dei fenomeni di
SINCRETISMO, RIVITALIZZAZIONE,
ASSIMILAZIONE, etc.
La cultura rappresenta la
continuità nell’evoluzione della
specie umana
1)
2)
3)
4)
5)
Trasmissione
Memoria
Reiterazione
Innovazione
Selezione
Uomo per primo sviluppa la
codificazione simbolica
complessa
Uomo come organismo
bioculturale
Che cos’è l’uomo ?
Le spiegazioni della condizione
umana
1)Dualismo
2) Idealismo
3)Materialismo
4)Determinismo ambientale
5)Determinismo culturale
6)Olismo
OLISMO
Caratteristica della prospettiva
antropologica che descrive il
tentativo dell’antropologia di
integrare tutte le conoscenze sugli
essere umani e le loro attività a
livello più alto e comprensivo. E’
una prospettiva per la quale
mente e corpo, individui e società,
e individui e ambiente si
compenetrano e si definiscono a
vicenda.
ETNOCENTRISMO
L’opinione secondo la quale il
proprio modo di vita è corretto e
naturale, anzi il solo vero modo di
essere pienamente uomini.
Questo avviene perché si ha la
tendenza a giudicare o
interpretare le culture altrui in
base ai criteri della propria.
RELATIVISMO CULTURALE
La comprensione di un’altra
cultura alle sue condizioni in modo
abbastanza simpatetico da farla
apparire come progetto di vita
coerente e significativo”.
Relativismo culturale diverso dal
determinismo culturale perché:
1)Le culture non sono chiuse
ermeticamente
2)Le culture non sono
monolitiche
3)Esseri umani non sono delle
pedine mosse dalla cultura
ma presenza del libero
arbitrio
Le culture come sistemi aperti
Le aree culturali e i tratti
culturali di Franz Boas e la
teoria diffusionista
Traduzione Culturale
Nella ricerca antropologica sul campo,
processo grazie al quale si impara a
descrivere una cultura in forma
comprensibile ai membri di un’altra. In
tale traduzione l’informatore è
impegnato attivamente tanto quanto
l’antropologo.
Alcuni esempi
•
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•
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Il potlatch
Kula
I duelli canori degli Inuit
Il Muru in Nuova Zelanda
Le zone del potlatch
Nativi americani al potlatch
Durante il potlatch
Nativi americani durante il
potlatch
I più importanti donatori durante il
potlatch
Il potlatch nell’800
Il potlatch oggi
Il Kula nelle Trobriand. Malinowski
Il Kula nelle Trobriand. Malinowski
Il Kula nelle Trobriand. Malinowski
Il ring del Kula
La canoa del Kula
Duelli canori
Che cos’è il linguaggio?
LINGUAGGIO
Sistema di simboli vocali arbitrari usato dagli
esseri umani per codificare e comunicare
l’esperienza di sé e del mondo. Il linguaggio
è un fenomeno bio-culturale
Linguaggio e cultura
• L’interesse antropologico per il linguaggio
(linguaggio, lingue, comunicazione,
contesto)
• Parlare dell’esperienza (comunanza
interlinguistica, varietà risorse espressive,
strutture e funzioni)
Caratteri formali del linguaggio
umano (Hockett, 1966)
•
•
•
•
•
•
Apertura o produttività
Dislocazione o distanziamento
Arbitrarietà
Dualità configurazioni o duplicità strutture
Semanticità
Prevaricazione
LINGUAGGIO E CONTESTO
• Competenza linguistica (Chomsky)
• competenza comunicativa (Hymes)
Dialetto parlato nella regione centrale di Giava dalle persone non nobili, di città e con una certa istruzione (Da Geertz, 1960)
Antropologia linguistica
Non strutture linguistiche universali ma il
modo in cui le persone utilizzano le strutture
linguistiche nello spazio e nel tempo
Lingua come pratica culturale in determinati
contesti
Che relazione c’è tra LINGUA, CULTURA e
PENSIERO? La lingua plasma la visione del
mondo?
Ipotesi Sapir-Whorf e il relativismo
linguistico
Struttura e vocabolario lingua determinati da
esperienza e ne rappresentano una codificazione
ma a loro volta orientano la percezione e il
pensiero degli individui sulla base di
quell’esperienza codificata
I componenti della lingua
•
•
•
•
•
•
Fonologia: i suoni
Morfologia: la struttura della parola
Sintassi: la struttura delle frasi
Semantica: il significato
Pragmatica: contesti d’uso
Etnopragmatica
Le ineguaglianze linguistiche
• Lingue pidgin e creole (negoziare il
significato)
• La lingua degli afro-americani
(etnocentrismo linguistico)
• Usi femminili e maschili della lingua
Che cos’è la PARENTELA?
PARENTELA
Rapporti sociali che derivano dalle
esperienze universali dell’accoppiamento,
della nascita e dell’allevamento.
Matrimonio: istituzione che trasforma lo status dei
partecipanti, implica l’accesso sessuale, dà alla
prole una posizione in seno alla società e
stabilisce rapporti tra parenti dei coniugi.
Discendenza:principio basato sul riconoscimento
culturale dei rapporti di filiazione che definiscono
le categorie sociali di appartenenza.
Adozione: rapporti di parentela basati
sull’allevamento, spesso indipendenti dalla
procreazione.
TIPI DI DISCENDENZA
•
•
1)
2)
DISCENDENZA BILATERALE
DISCENDENZA UNILINEARE
Patrilineare
matrilineare
7 CRITERI DI DISTINZIONE (dal più frequente al meno
frequente)
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Generazione
Sesso
Affinità
Collateralità
Biforcazione
Età relativa
Sesso parente che fa da tramite
TERMINILOGIE DI PARENTELA. Sono sei i modelli
terminologici principali a seconda della classificazione dei
cugini
•
•
•
•
•
•
Modello eschimese
Modello hawaiano
Modello irochese
Modello crow
Modello omaha
Modello sudanese
Terminologia eschimese
Terminologia hawaiana e
terminologia irochese
1)Status ascritti
2)Status acquisiti (adozione, compadrazgo, etc)
• Es. altipiani Ecuador, comunità di Zumbagua
• Es negoziazione parentela tra i Kung
• Es. la parentela e le tecnologie assistite
• Es. compadrazgo in America Latina
• Es. Ie nel Giappone
Matrimonio
Istituzione che trasforma lo status dei
partecipanti, implica l’accesso sessuale,
dà alla prole una posizione in seno alla
società e stabilisce rapporti tra parenti dei
coniugi.
Il matrimonio come processo
sociale
1) Crea relazioni affinità (in
contrapposizione con quelle di
consanguineità)
2) Endogamia ed esogamia (tabù incesto)
Modelli residenziali
•
•
•
•
•
•
Neolocale
Patrilocale e virilocale
Matrilocale e uxorilocale
Avuncolocale
Ambilocale
Duolocale o Natolocale (es Nayar del
Kerala)
FORME MATRIMONIO
1)
2)
-
Monogamia
Poligamia
Poliginia
Poliandria:
a) poliandria fraterna
b) poliandria associata
c) matrimonio secondario
LA STRUTTURA DELLA
FAMIGLIA
1) Famiglia nucleare: famiglia composta da due
generazioni: genitori e figli non sposati
2) Famiglia poliginica: composto da uomo con le
sue comogli e dai loro figli
3) Famiglia estesa: famiglia composta di tre
generazioni che vivono insieme:genitori, figli
sposati e nipoti
4) Famiglia congiunta: famiglia composta di
fratelli con le rispettive mogli o di sorelle con i
rispettivi mariti e figli che vivono insieme
Le pratiche sessuali non sono solo
l’espletamento di una funzione naturale
ma possono essere impiegate per
rappresentare le reali differenze di
POTERE
1) Evoluzionismo
2) Struttural-funzionalismo
3) Diffusionismo
Franz Boas come padre
dell’antropologia americana
- prestito culturale
-Tratti culturali e aree culturali
-Approccio idiografico
-Particolarismo storico
Cultura, carattere e personalità
Relazione tra individuo e cultura
da un punto di vista psicologico
Margaret Mead
Coming of Age in Samoa (1928)
Sesso e temperamento in tre società
primitive (1935)
Maschio e femmina (1949)
Fulcro studio: tratti maschili e
femminili degli individui
determinati più dalla cultura che
dalla natura
Sesso: caratteristiche visibili che
distinguono i due tipi di esseri umani,
maschi e femmine, necessari per la
riproduzione biologica
Genere: costruzione culturale di
credenze e comportamenti ritenuti
appropriati a ciascun sesso.
Che cos’è un rito ?
Rito
Pratica sociale ripetitiva composta da una
sequenza di attività simboliche in forma di
danza, canto, parola, gesto, conforme ad
uno schema culturalmente definito e in
stretto rapporto con uno specifico insieme
di idee spesso codificate nel mito
I riti di passaggio (Van Gennep 1909)
composti di tre fasi:
1) Separazione
2) Transizione
3) Riaggregazione
Victor Turner e l’accento sul periodo di transizione
(fase liminale) e sulla communitas. Per Turner le
fasi diventano quattro:
1)Infrazione
2)Crisi
3)Azione riparatrice
4)Reintegrazione o riconoscimento dello scisma
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PPGIUFFRE