EXPO E CENTENARIO DEL NOSTRO ISTITUTO 1915 - 2015 Ormai la nostra scuola è un Istituto di scuola secondaria di primo grado… Nei suoi locali, nel giardino esterno e nella sua architettura, possiamo comunque respirare la sua storia. Quest’anno ricorre il centenario della sua fondazione e una parte del nostro lavoro di ricostruzione storica è dedicato all’evoluzione alimentare dei suoi frequentatori anche in occasione dell’ evento Expo. Abbiamo lavorato in rete con l’Istituto superiore Einaudi per rendere più significativi i nostri risultati. http://einaudiifs.wix.com/ifs-einaudi Giovanni Cazzulani , figlio del fondatore Francesco, disegnava benissimo perciò fu lui a realizzare il logo del Collegio Cazzulani: una rondine che nutre i suoi piccoli, il tutto rigorosamente in blu. La scelta del soggetto è pienamente in linea con il tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta”…Mamma rondine nutre i suoi piccoli, ma anche l’istruzione impartita al Collegio era fonte di nutrimento per i ragazzi che lo frequentavano. Dopo una sintetica ricerca storica alimentare con la collaborazione dell’archivio storico e di alcuni testimoni della vita passata del nostro istituto, abbiamo individuato quali sono gli alimenti lodigiani che hanno cresciuto intere generazioni e che spesso diventano nuove abitudini alimentari di emigrati ed immigrati. QUALCHE DATO STORICO: ricerca in archivio e testimonianze Lodi era considerata “città dei collegi”: verso la fine del secolo XIX sino alla prima guerra mondiale esistevano almeno tredici collegi. Il collegio in genere, ma anche il nostro Istituto, aveva a disposizione una mensa interna per i convittori ma anche la famiglia di Cazzulani Francesco, il fondatore del Collegio, usufruiva di questo servizio. Il rettore amava fermarsi con gli studenti nel refettorio a pranzare, come ci confermano alcuni ex studenti e testimoni della vita del Collegio, i signori Baronchelli Giovanni, Orsini Luigi Antonio, Sangalli Carlo Ambrogio, Taveggia Domenico. Il quantitativo di carne consumata era sì minore rispetto a oggi, ma da quanto rilevato, si seguiva una dieta molto proteica. In genere nel contesto borghese si servivano tre pasti: colazione: tre pani di fior di farina:“Sulla tavola della colazione c’erano sempre: latte, caffè, zucchero e biscotti; noi interni potevamo portare qualcosa che ci avevano lasciato i genitori durante le visite”, racconta il signor Baronchelli; desinare: minestra, carne di vitello e di manzo di grammi 60, quattro pani e un quarto litro di vino; cena: carne e tre pani. Si rileva che durante la Grande Guerra la quantità di cibo era più scarsa rispetto a quella della Seconda Guerra Mondiale. La giunta di manzo e il lardo sembrano essere gli unici tipi di carne presenti, completamente scomparsa è la pasta, mentre in modo molto sporadico venivano comprate pasta di semola e riso. Molto più varie sono le somministrazioni di cibo del gennaio 1940 pane, pasta, riso, semola gialla, fornitura di latte in bidoni, formaggi: quartirolo e formaggio grattugiato, carne: polpa e trippa, vino decalitri 57x un mese, prodotti di drogheria quali zucchero, olio d’oliva e mostarda. Infine nel periodo natalizio compariva sulla tavola anche il panettone Le persone da noi intervistate non ricordano la presenza di un orto nell’Istituto Cazzulani ma era invece in uso la giasera,ossia la ghiacciaia, per la conservazione del cibo, come rammenta la signora Elda Zoncada ,moglie di Giovanni Cazzulani. QUESTIONARIO DISTRIBUITO AD UN CAMPIONE DI ALUNNI Attraverso le ricerche storiche di alcuni alimenti e le ricette per cucinarli elaborate dalla scuola Einaudi, abbiamo pensato di strutturare una tabella di alimenti e alcune voci interessanti da tabulare : PRODOTTO CONOSCIUTO? PRODOTTO CONSUMATO ABITUALMENTE? PRODOTTO UTILIZZATO ANCHE COME DONO? Ecco un esempio parziale della tabella distribuita. Il numero dei questionari distribuiti è stato di 80 e ne sono stati restituiti 73. Il questionario riguarda la famiglia degli alunni a cui è stato sottoposto e non i singoli individui. Questi sono gli alimenti indagati: SALAME LODIGIANO, FORMAGGIO BELLA LODI, LA RASPADURA, IL MASCARPONE,CHIODINI SOTT’OLIO, EL TURTIN, FRITTATA ROGNOSA, FRITADA EN CARPION, LA TRIPPA/BUSECA, IL MINESTRONE, PASTA E FAGIOLI CON LA CUDEGA, GNOCCHI DI PATATE ENBORINATE, SUPA DEI MORTI, PULPETE LIGADE, DUNEL EN UMID, PULENTA PASTISADA, FUNGI E SALSISA, FARAUNA AL MASCARPON, PES EN CARPION, LA TORTIONATA, I MEINI, GLI AMARETTI DI SANT’ANGELO, I CHISSULIN, I VINI DI SAN COLOMBANO, PULPETE DE MARISAN, LA CASSOLA, PANISSA O PANADA, RIS E ERBURIN, RIS E RANE, RUSTISANA, CICCIOLI O GRATON. Il prodotto più conosciuto dalle famiglie della nostra scuola è il salame lodigiano ( 67 crocette) a cui segue il minestrone (60) e la tortionata (59). Il prodotto più mangiato invece è la raspadura (68), seguito dal minestrone (66) e dalla tortionata (60). I ragazzi della Cazzulani a casa trovano spesso cucinato il minestrone (57), strategia dei genitori per spronare i ragazzi a mangiare le verdure, di cui il nostro territorio è ricco in quanto produttore a livello aziendale ma anche con orti personali. Non manca l’appetitoso piatto di fungi e salsisa (33) che piace a grandi e a piccoli. Vengono cucinati anche i meini (30), preparati in occasione della festività dei morti nel mese di novembre. I prodotti acquistati già pronti sono la tortionata (58), difficile da preparare alla perfezione perché la vera ricetta è tenuta segreta dal signor Luigi Mazzucchi. I lodigiani comperano anche i meini (47) e il mascarpone (45), quest’ultimo particolarmente mangiato nei pranzi natalizi per farcire il pandoro o accompagnare il panettone. Alcune di queste prelibatezze fanno ormai parte del menù abituale dei lodigiani, infatti sulle nostre tavole compaiono di frequente la raspadura (48) e il minestrone (47). Mentre consumato soprattutto nelle ricorrenze sono il mascarpone (45), i meini (41) e la tortionata (36), per quest’ultima ogni momento di festa è l’occasione per cibarsene. Non solo,la tortionata (50) è anche al primo posto tra i prodotti più utilizzati come dono ad amici e parenti, seguita dal salame lodigiano (29), dai meini (27) e dalla raspadura (26). Alla tavola del Cazzulani, quindi dei lodigiani, non manca proprio nulla e le generazioni future avranno un ottimo patrimonio culinario non solo da ricordare ma anche da gustare per una dieta alimentare genuina e nostrana. raspadura mascarpone pannerone meini trippa tortionata La famiglia del nostro compagno Matteo produce da anni la ricetta originale della tortionata IDEAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: INSEGNANTE GIORDANA PAVESI COLLABORAZIONE DEGLI ALUNNI DI 3C, ANNO SCOLASTICO 20014/2015. TABULAZIONE DATI: Azzurra Bosio, Alessia Chen,Andrea Di Maio, Elisa Granata, Samuele Magri, Gloria Mascheroni,Valentina Mazzucco. ANALISI DATI: Alessia Chen, Elisa Granata. INTERVISTE : Alex Montaperto, Giacomo Abbiati, Leonardo Dovera, Alessandro Molteni, Vittorio Berlingeri, Andrea Babbini, Gianluca Crosi HANNO COLLABORATO ANCHE: Martina Annevi, Federica Antuofermo, Lara Cosentino, Alessandra Fiorentino, Noemi Menza, Stefano Monti, Lorenza Pinto, Ylenia Quirino, Beatrice Sbrozzi, Linda Stabilini, Martina Tambussi.