L’Italia nell’età giolittiana . Il doppio volto di Giolitti 1901 – 1914: età giolittiana 1901 – 1903: Giolitti è Ministro dell’Interno del governo Zanardelli 1903 – 1914: Giolitti Primo Ministro http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Giolitti Il doppio volto di Giolitti Il doppio volto di Giolitti I giudizi su Giolitti: Gaetano Salvemini: “Giolitti ministro della malavita” Benedetto Croce: “durante l’età giolittiana l’Italia passò un buon periodo: fu quella un’Italia felice” Il doppio volto di Giolitti Gaetano Salvemini: “In vista di un’elezione, la polizia, in combutta col partito ministeriale, arruolava la feccia della città o del collegio e delle città limitrofe. Nelle ultime settimane prima delle elezioni, gli oppositori erano impediti di parlare in pubblico, minacciati, randellati, assediati in casa, o messi senz’altro in prigione… Il doppio volto di Giolitti … fin dopo le elezioni. I votanti in sospetto di appoggiare l’opposizione non ottenevano i certificati elettorali. Quelli, invece, che favorivano i candidati governativi, ottenevano non soltanto i certificati propri, ma anche quelli degli oppositori, degli emigrati, dei defunti. Così potevano votare tre, cinque, dieci, venti volte. Il doppio volto di Giolitti I candidati governativi vincevano sempre. Qualsiasi deputato sfidasse Giolitti, si sarebbe trovato a mal partito alle prossime elezioni” Il doppio volto di Giolitti Le due Italie dell’era giolittana: NORD • Sviluppo dell’industria elettrica • Sviluppo dell’industria siderurgica • Sviluppo dell’industria meccanica • Settore automobilistico: affermarsi della FIAT, della LANCIA, dell’ALFA ROMEO Il doppio volto di Giolitti NORD • Settore tessile: sviluppo dell’industria del cotone • Affermarsi del “triangolo industriale” (Milano, Torino, Genova) Il doppio volto di Giolitti LO SVILUPPO INDUSTRIALE ITALIANO DI FINE OTTOCENTO Negli ultimi venti anni del secolo XIX l'Italia compì nel campo produttivo delle trasformazioni strutturali e diventò, sia pure con profonde difficoltà, un Paese industriale. Il doppio volto di Giolitti aumento demogr. operai dell’industria 1871 1901 28 milioni 33 milioni 1876 1900 500.000 3 milioni produzione di 1871 ferro 38.000 tonn. 1900 en. elettr. 1900 1883 190.000 tonn. 1 milione kwh 160 milioni kwh Il doppio volto di Giolitti SUD Agricoltura antiquata Emigrazione in America e Australia Il doppio volto di Giolitti Le due Italie dell’età giolittiana NORD grandi trasformazioni Rivoluzione industriale grandi problemi Il doppio volto di Giolitti Proteste degli operai. Motivi: Stipendio troppo basso Lavoro pericoloso Orari di lavoro troppo lunghi sciopero generale Il doppio volto di Giolitti SUD Povertà e arretratezza Clientelismo Il doppio volto di Giolitti Politica del “doppio volto” NORD: volto aperto e democratico Non impedì gli scioperi Migliorò le regole del lavoro Ricostruì la Cassa nazionale per l’invalidità e la vecchiaia dei lavoratori Tutelò la maternità delle donne lavoratrici Il doppio volto di Giolitti SUD: volto senza scrupoli e corrotto Controllo delle elezioni politiche per far eleggere in Parlamento suoi uomini. Metodi: Impedire agli avversari politici di tenere comizi elettorali Brogli elettorali Utilizzo della malavita per intimidire gli avversari La politica interna di Giolitti 1912: nuova legge elettorale che permette di votare a tutti gli uomini maggiorenni (nota bene: solo agli uomini) La politica interna di Giolitti In realtà neanche per gli uomini il suffragio è universale. La legge promulgata da Giovanni Giolitti stabilisce un suffragio quasi universale per gli uomini: si prevede infatti che tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 21 anni possano votare, mentre gli analfabeti possono votare a partire dai 30 anni. Inoltre il voto viene esteso a tutti i cittadini che abbiano già prestato servizio militare. La politica interna di Giolitti Schieramenti politici in Italia: Socialisti (divisi tra riformisti e massimalisti) Cattolici Liberali La politica interna di Giolitti La politica di Giolitti nei confronti dei cattolici 1. 2. Insegnamento della religione nelle scuole pubbliche 1913: Patto Gentiloni* molti deputati cattolici eletti in parlamento La politica interna di Giolitti Il patto Gentiloni Il patto Gentiloni, così chiamato dal nome del conte Vincenzo Ottorino Gentiloni, (1865-1916), fu un accordo raggiunto nel 1912 da Giolitti in vista delle elezioni politiche italiane del 1913, che impegnava i cattolici a sostenere, nelle elezioni politiche, i candidati liberali contrari a misure anticlericali. La politica interna di Giolitti Il patto Gentiloni I sette punti politici del Patto Gentiloni furono: 1. difesa delle congregazioni religiose 2. difesa della scuola privata 3. difesa dell’istruzione religiosa nelle scuole pubbliche 4. difesa dell’unità della famiglia 5. difesa del "diritto di parità alle organizzazioni economiche e sociali, indipendentemente dai principi sociali e religiosi ai quali esse s’ispirino" 6. salvaguardia di una migliore applicazione dei principi di giustizia nei rapporti sociali 7. conservazione e rinvigorimento “delle forze economiche e morali del paese”, per un incremento dell’influenza italiana in campo internazionale La politica interna di Giolitti Il partito socialista 1892: nasce a Genova il Partito dei Lavoratori Italiani 1895: Partito Socialista Italiano (P.S.I) La politica interna di Giolitti Il partito socialista Riformisti Massimalisti Tendenze Ricerca del cambiamento della società attraverso le riforme Ricerca del cambiamento della società attraverso la rivoluzione Esponenti Filippo Turati; Claudio Treves; Leonida Bissolati Costantino Lazzari; Benito Mussolini La politica interna di Giolitti Il partito socialista Tentativo fallito di Giolitti di far entrare i socialisti riformisti nel governo per l’opposizione dei massimalisti La politica estera di Giolitti Motivi che giustificano la ripresa della politica coloniale da parte dell’Italia 1. 2. Dimostrare ai nazionalisti che il governo è in grado di aumentare il prestigio internazionale dell’Italia Nuove terre per gli emigrati La politica estera di Giolitti 1911: guerra italiana alla Turchia per conquistare la Libia Difficoltà per la resistenza libica Conquista italiana del Dodecaneso 1912: pace con i Turchi. Libia colonia italiana La politica estera di Giolitti Giovanni Pascoli: La “Grande proletaria” si è mossa Feroce repressione della resistenza libica Elevati costi economici della conquista La politica estera di Giolitti Libia “scatolone di sabbia” L’emigrazione italiana continua a rivolgersi altrove (America ed Europa) La politica estera di Giolitti “L’argomento che le colonie sarebbero servite ad assorbire la popolazione eccedente era infondato, in quanto solo l’1% degli emigranti sceglieva di andarvi, contro il 40% che si dirigeva verso l’America, ed era altamente improbabile che i contadini del sud si recassero volontariamente in Libia, dove il suolo e il clima erano anche peggiori che in Sicilia e in Basilicata” (Denis Mack Smith, Storia d’Italia dal 1861 al 1997) La politica estera di Giolitti Guerra di Libia Indebolimento di Giolitti Dimissioni di Giolitti La politica estera di Giolitti Salandra succede, come primo ministro, a Giolitti. Salandra represse con la forza le manifestazioni popolari che presero piede in Italia