Gli alunni della classe quarta di polla capoluogo presentano Il progetto extracurriculare Pc a scuola “alla scoperta delle favole” ANNO SCOLASTICO 2012/2013 L’insegnante coordinatrice: CANCRO MARIA CARMELA STRUTTURA DELLA FAVOLA I personaggi , solitamente animali , che compaiono all’interno della favola sono sempre in numero limitato e rappresentano simbolicamente i caratteri, i vizi , le virtù . I caratteri che essi esprimono sono in netta contrapposizione tra loro. La contrapposizione si risolve in un’unica scena ben definita. I protagonisti personificano l’ignoranza, la vanità, la malvagità oppure la saggezza, la prudenza, l’astuzia, la tenacia . La rappresentazione è spesso amara . I furbi e i potenti spesso hanno la meglio sui deboli , sugli umili. La morale della favola ha la funzione di insegnare al lettore quali sono i comportamenti da seguire e quali sono quelli da evitare .La morale può essere esplicitata all’inizio e, più spesso, a conclusione della vicenda ,oppure può mancare del tutto ed essere implicita,sottintesa ma facilmente intuibile. La struttura della favola è semplice ed è costituita da un solo episodio che si svolge in un breve arco di tempo. La lepre e la tartaruga di Gianni Rodari • • • • • • • Un bel giorno , la lepre e la tartaruga si misero d’accordo per andare nel bosco. La tartaruga si alzò per prima e svegliò la lepre:-Su comare,il bosco è lontano, è ora che ci avviamo. -Va pure avanti-,rispose la lepre.-Voglio fare ancora un pisolino. Tanto,una polentona come te,la raggiungo quando voglio. -Vedremo,vedremo-,disse la tartaruga,e pian piano si mise in cammino. Era già arrivata al margine del bosco, ma la lepre ancora non si vedeva. Ma ecco passare un fringuello,che gridò:-Tartaruga,hai sentito cos’è successo?La lepre dormiva nella sua tana,una volpe l’ha scovata e se l’è mangiata . Ormai è inutile che l’aspetti. -Povero leprotto -,disse allora la tartaruga,-essere svelto di zampe non serve a nulla a chi è duro di sonno. MORALE ESPLICITA ossia spiegata chiaramente. Un corvo se ne stava appollaiato sul ramo di un albero stringendo col becco un pezzo di formaggio. Passava nelle vicinanze una volpe affamata e lo vide . Le venne l’acquolina in bocca e cercò il modo migliore per ingannare il corvo. L’ albero era alto:bisognava lavorare d’astuzia. -Come sei bello!-cominciò la volpe furbacchiona.-E che piume meravigliose hai!..Sono lucide e splendenti come la seta! Il corvo ascoltava compiaciuto muovendosi con grazia per farsi ammirare. -L’armonia del tuo corpo è fuori del comune!...E la tua testa è nobilissima! Il corvo non stava più in sé dalla gioia. -E la tua voce!...Oh,la tua voce è di sicuro più dolce di quella dell’usignolo … Fammela ascoltare ! -Cra …cra…cra…!-gracchiò il corvo. E il formaggio gli cadde dal becco. -La volpe lo afferrò al volo e se lo mangiò in un boccone,lasciando il corvo vanitoso a bocca asciutta. --Caro corvo-gli disse allontanandosi,-se tu avessi anche un po’ di cervello, sicuramente saresti il migliore degli animali. -MORALE: NON FATEVI INGANNARE DAGLI ADULATORI Un topolino si divertiva a correre avanti e indietro sopra la schiena di un leone addormentato. All’improvviso il re degli animali si svegliò,afferrò il topino e stava per mangiarselo,quando il meschinello lo supplicò:-Pietà,signor leone!Ti scongiuro,non mi mangiare!...Lasciami libero!... - Perché dovrei risparmiarti?-chiese il leone. -Perché così un giorno ti potrò ricambiare il favore-spiegò il topetto. Il grosso animale sorrise benevolmente e lo lasciò andare. Il giorno dopo il leone fu catturato e legato ad un albero con una corda robusta . I lacci erano stretti e vani gli sforzi della bestia per liberarsi. Dalla foresta lo udì il topolino che subito accorse . In fretta cominciò a rosicchiare la corda e in breve il leone fu liberato. -Hai visto che sono riuscito a ricambiare il favore? Ricordati che anche i piccoli possono risolvere grandi problemi e conoscono bene la riconoscenza. MORALE:I PICCOLI AMICI A VOLTE POSSONO ESSERE GRANDI AMICI. il vento e il sole Il Vento e il Sole discutevano animatamente per definire chi fosse il più forte dei due. Alla fine si accordarono per una sfida .Il vincitore sarebbe stato dichiarato il più forte. -Vedi quel passante laggiù sulla strada?-chiese il Vento indicando un uomo che camminava ignaro del grave litigio.-Vediamo chi è più bravo a spogliarlo di tutti i suoi vestiti! -Accetto la sfida! Il Vento all’improvviso cominciò a soffiare con inaudita violenza . Il passante si riparò dietro un grosso albero, si strinse intorno al corpo il cappotto, si avvolse la sciarpa attorno al collo,calzò a fondo il cappello sul capo. Più il Vento aumentava la forza,più il passante si stringeva nelle sue vesti. Il Vento,sfinito,si diede per vinto e si rivolse al Sole:-Non ci sono riuscito . Ora tocca a te. -Amico mio,hai sbagliato tattica . Non devi usare la violenza,ma la persuasione . Guarda! Il Sole cominciò a risplendere sempre più intensamente .I suoi raggi giungevano sulla Terra di minuto in minuto più infocati. L’uomo cominciò a sentir caldo, sempre più caldo,e si coprì di sudore . Si tolse il cappello e la sciarpa e sbottonò il cappotto . Ma il caldo eccezionale ed improvviso non cessava . Lì vicino scorreva un torrente;l’uomo si liberò delle vesti e si tuffò nell’ acqua fresca. Il Sole si rivolse al Vento,felice di aver vinto la gara:-Ho avuto ragione:la persuasione ha sempre la meglio sulla violenza. La favola insegna che la gentilezza e la delicatezza sono spesso molto più efficaci della violenza. LA VOLPE E L’UVA Una volpe,a digiuno da più giorni,cercava qualcosa per placare la fame. Vide su un’alta vite un bel grappolo d’uva matura,pieno di acini grossi e succosi. -Finalmente ho trovato qualcosa di buono da mettere in bocca!-esclamò speranzosa. Spiccò un gran salto,ma non riuscì ad afferrare neanche un acino di quell’ottima uva. Provò di nuovo . Prese la rincorsa,saltò,allungò le zampe anteriori, ma … restò a bocca asciutta. La fame aumentava man mano che cresceva il dispetto. L’astuta bestiola tentò ancora . Raccolse tutte le sue forze e spiccò un salto eccezionale. Ma l’uva era lontana,sicura tra i pampini. -Meglio così- esclamò la volpe sfinita.-A me l’uva acerba proprio non piace! La favola è stata scritta per coloro che disprezzano a parole ciò che non possono avere. • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • La cicala che imprudente tutta l’estate al sol cantò, provveduta di niente nell’inverno si trovò, senza più un granello e senza una mosca in la credenza. Affamata e piagnucolosa va a cercar della Formica e le chiede qualche cosa, qualche cosa in cortesia, per poter fino alla prossima primavera tirar via: promettendo per l’agosto, in coscienza l’animale, interessi e capitale . La Formica che ha detto di prestar malvolentieri le dimanda chiaro e netto: “Che hai fatto fino a ieri?” “Cara amica a dire il giusto non ho fatto che cantare tutto il tempo.”Brava ho gusto; balla adesso,se ti pare.” MORALE:CHI NULLA FA,NULLA OTTIENE. • • • • • Chiedo scusa alla favola antica se non mi piace l’avara formica. Io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende, regala . • RIVOLUZIONE • • • • Ho visto una formica in un giorno freddo e triste donare alla cicala metà delle sue provviste . • • • • Tutto cambia:le nuvole, le favole,le persone … La formica si fa generosa … È UNA RIVOLUZIONE . • • • • L’ Omo disse a la Scimmia: -Sei brutta,dispettosa: ma come sei ridicola! ma quanto sei curiosa! • • • • Quann’io te vedo,rido: Rido nun se sa quanto!... La Scimmia disse:-Sfido! T’arissomijo tanto! • • • • • • • La morale della favola c’insegna, che prima di prendere in giro qualcuno (e il meglio è di non provarci mai perché l’azione è brutta in sé), bisogna pensarci bene per non correre il rischio di trovare uno più spiritoso di noi, che può facilmente esporci al ridicolo. Franco Manuel Pietro C. Gabrie le Nicola P. frFran cesca S. Francesca A. Giuseppe C. Nicola L. Francesco Pietro S. Daniel Siria Sere na Stefania Elena Federica Bernadett Rita Laura Francesca C. Antonio Giusep- pe D’A