1 Secondo le Indicazioni Nazionali la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo di quattro principi educativi di base: •IDENTITA’ : “imparo a conoscermi” •AUTONOMIA: “imparo a fare da solo ed a credere in me stesso” •COMPETENZA: “imparo ad essere in grado di fare” •CITTADINANZA: “imparo a comportarmi in modo socialmente corretto”. In questo progetto tutte le attività programmate hanno lo scopo primario di perseguire il raggiungimento di queste quattro importantissime finalità. Ciascuno è, prima di tutto, la propria infanzia. Sigmund Freud 2 Nel 2006 il Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE emanò le Raccomandazioni. Esse individuavano le competenze chiave per il raggiungimento dell’ APPRENDIMENTO PERMANENTE Comunicazione nella madre lingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica, in scienze e tecnologia Competenza digitale Competenze sociali e civiche Imparare ad imparare Spirito di iniziativa ed imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale Il sistema scolastico italiano deve promuovere il raggiungimento di queste competenze per incoraggiare nei bambini lo sviluppo e la realizzazione personale, il concetto di cittadinanza attiva, l’ inclusione sociale e l’occupazione. 3 4 •Piaget (anomia, realismo morale, relativismo morale) •Freud (principio di piacere vs principio di realtà) •Gardner (intelligenza intrapersonale e interpersonale) •Kohlberg (morale preconvenzionale, convenzionale, post convenzionale) •Goleman (intelligenza emotiva ) •Munari (laboratorio) 5 La sezione è composta da 19 bambini di età omogenea (5 anni) . In classe sono inoltre presenti Arianna e Simone: Arianna presenta un lieve disturbo del linguaggio e Simone vive in condizione di grave difficoltà economica associata ad una condizione di povertà socio-culturale: si riscontrano nervosismo, aggressività e difficoltà a mantenere l’attenzione. 6 Nella sezione sono presenti due bambini stranieri: Mohamed e Amira. Mohamed è un bambino senegalese immigrato in Italia l’anno scorso. Parla l’italiano con qualche difficoltà ma comprende molto bene ciò che gli viene detto. Amira è una bambina albanese. E’ arrivata in Italia quando aveva pochi mesi: parla e comprende molto bene l’italiano perché è stata subito inserita in società (asilo nido, corsi di psicomotricità di gruppo, acquaticità). 7 Il gruppo è molto affiatato: i bambini si conoscono ormai da tre anni ed hanno imparato a conoscersi ed a relazionarsi gli uni con gli altri. Anche con Mohamed, inserito l’anno scorso, hanno stretto tutti un bel rapporto comunicando con lui inizialmente tramite i gesti ed il gioco (e, quindi, facilitandolo nella comprensione del linguaggio) e in un secondo momento aiutandolo ad esprimersi quando era difficile comprendere quello che diceva. 8 Tutti i bambini sono in grado di utilizzare correttamente le forbici e la colla, di impugnare correttamente pennarelli e pastelli, di mantenere la concentrazione per 30 – 40 minuti se adeguatamente stimolati e di effettuare un’uscita tenendosi per mano. Simone non riesce a mantenere a lungo la concentrazione soprattutto se distratto dagli interventi degli altri bambini. Mohamed e Arianna necessitano invece di tempo e aiuti per esprimersi correttamente. Ove necessario si programmano attività finalizzate al raggiungimento degli stessi obiettivi con modalità diverse per loro. 9 Il sé e l’altro La conoscenza del mondo I discorsi e le parole Il corpo e il movimento Immagini, suoni e colori 10 IL SE’ E L’ALTRO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA -Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. - Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. -Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. -Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. -Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. -Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. -Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO -Sviluppare capacità relazionali -Interiorizzare comportamenti corretti verso gli altri -Sviluppare un’identità positiva, acquisire fiducia nelle proprie possibilità ed apprezzare quelle altrui -Riconoscere sentimenti ed emozioni, quindi esprimerli con vari linguaggi -Esprimere stati d’animo e sentimenti legati ai conflitti -Mettere in atto comportamenti di aiuto verso i compagni -Raccontare le proprie esperienze e la propria storia personale -Comprendere che per vivere bene è necessario osservare regole di comportamento -Riconoscere l’importanza di comportarsi in modo responsabile e collaborativo -Approfondire la conoscenza di alcuni aspetti delle culture diverse dalla nostra -Condividere esperienze nel lavoro di gruppo 11 IL CORPO E IL MOVIMENTO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA - Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. -Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO -Coordinare e controllare i movimenti nelle attività manuali -Sviluppare le potenzialità visuo-percettive, visuo-motorie e oculo-manuali -Acquisire autonomia nel movimento, nell’attenzione e nel rispetto degli altri 12 IMMAGINI, SUONI, COLORI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA -Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. -Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. -Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazioni); sviluppa l’interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO -Sviluppare le potenzialità sensoriali -Sviluppare abilità espressive, comunicative e logico – associative -Sperimentare le possibilità espressive dei diversi materiali e l’uso di diverse tecniche -Partecipare attivamente a momenti di osservazione, riflessione, ricerca e confronto -Esercitare la memoria evocativa a breve e a lungo termine 13 I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA - Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. -Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. -Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. -Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. -Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. . OBIETTIVI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO -Sviluppare capacità di ascolto mantenendo la concentrazione e l’interesse -Verbalizzare i propri vissuti -Imparare ad ascoltare e a gestire la propria voce -Fare previsioni e avanzare anticipazioni di eventi futuri -Individuare le caratteristiche dei vari elementi di un racconto -Arricchire le competenze fonologiche e lessicali -Analizzare gli elementi della fiaba e le relazioni causa-effetto -Rappresentare la fiaba attraverso altri linguaggi -Memorizzare filastrocche 14 LA CONOSCENZA DEL MONDO TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA Il bambino si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. - OBIETTIVI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO -Conoscere e applicare correttamente la congiunzione “non” -Formulare previsioni o ipotesi relativamente ai fenomeni osservati -Lavorare diversi materiali per sviluppare la manualità ed affinare diverse percezioni -Sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, di negoziare e di cooperare -Coltivare la capacità di apprezzare le esperienze con consapevolezza, dimostrando interesse ed apertura verso il nuovo -Dimostrare interesse e partecipazione nelle uscite didattiche 15 Si decide di definire il progetto annuale secondo il modello di programmazione per sfondo integratore. In questo modo si cerca di conferire unità all’intero percorso e di favorire la connessione tra le dimensioni cognitiva ed affettiva. Lo sfondo integratore scelto è “Il bosco magico”. La nostra scuola dell’infanzia è inserita in un territorio circondato dal lago, da fiumi e da montagne, quindi i bambini hanno anche la possibilità di vivere esperienze reali all’interno del bosco e di conoscere così le caratteristiche di quest’ambiente particolare e per certi versi anche un po’ “magico” . 16 Per rendere le attività ancora più simpatiche ed interessanti per i bambini scelgo di utilizzare un personaggio particolare nel quale si possano identificare: lo scoiattolo Isaia. Il personaggio mediatore accompagnerà i bambini alla scoperta del bosco magico e dei suoi abitanti. Si presenterà ai bambini all’inizio dell’anno tramite una letterina che troveremo in salone tra le zampine del pupazzo che lo rappresenta in cui ci inviterà a seguirlo nelle sue fantastiche avventure. Il pupazzo si ripresenterà ad ogni nuovo apprendimento. 17 •Lim •Forbici dalla punta arrotondata, colla, pastelli, matite, gomme, pennarelli, cartoncini colorati, cotone, farina, materiali naturali (foglie, ramoscelli..) •Libri illustrati Come già evidenziato precedentemente la nostra scuola dell’infanzia si trova in un piccolo paese circondato dal lago, dai fiumi e dalle montagne. Si possono quindi programmare uscite didattiche sul territorio inerenti allo sfondo integratore scelto. 18 Il docente, nello svolgimento di tutte le attività che si svolgono all’interno della scuola dell’infanzia, svolge un’azione di regista: facilita l’apprendimento motivando, incoraggiando e comprendendo i sentimenti dei bambini, rispettando i loro ritmi d’apprendimento, valorizzando le loro potenzialità, favorendo il dialogo, la partecipazione e l’interazione. Il docente predispone inoltre gli spazi in modo da renderli attinenti allo sfondo integratore scelto. 19 •Circle time •Brainstorming •Cooperative learning •Debriefing •Peer tutoring 20 Nel corso dell’anno si decide di affrontare il tema del rispetto degli altri, dell’ambiente, degli animali, del proprio corpo e degli oggetti. In quest’unità didattica in particolare ci si occuperà del rispetto del prossimo, anche se diverso da sé, con l’obiettivo di far comprendere ai bambini che spesso la diversità è un valore aggiunto, non un fattore da temere o, peggio, da svalutare. Il rispetto del prossimo, la capacità di empatia, il desiderio e la capacità di stare bene insieme agli altri sono alla base di qualsiasi altro intervento educativo, pertanto affronteremo l’argomento subito dopo le prime settimane di reinserimento, da Ottobre a Dicembre, per due mattine alla settimana. “…il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita. “ Indicazioni Nazionali 2012 21 Si decide di strutturare l’aula in modo che ci siano diversi angoli, ognuno preposto ad uno scopo preciso: 1. 2. 3. 4. ANGOLO PITTURA E ATTIVITA’ GRAFICHE ANGOLO LETTURA ANGOLO LIM ANGOLO GIOCO SIMBOLICO E’ inoltre presente un salone nel quale si effettuano le attività motorie, i giochi di movimento e la psicomotricità guidata da un esperto. “ …lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti ed oggetti volti a creare un luogo funzionale ed invitante” Indicazioni Nazionali 2012 22 •Lettura della fiaba “Lo scoiattolo Isaia” (allegata). •Drammatizzazione della fiaba in salone a turno. •In modalità “Circle time” pongo delle domande ai bambini e mi limito ad ascoltarne le risposte e le riflessioni: “Ti è mai capitato di sentirti escluso da un gioco? Come ti sei sentito?” “Ti è mai accaduto di escludere tu qualcuno dal gruppo? Cos’hai provato in quel momento? Perché ti sei comportato così? Secondo te è giusto o sbagliato comportarsi così?” 23 •Decido di effettuare un’uscita nel bosco con il pulmino per cercare di osservare lo scoiattolo Isaia, la sua famiglia e il suo ambiente. Durante la passeggiata i bambini raccolgono foglie, abbondanti e colorate in questa stagione, ghiande, pigne e ramoscelli. •Tornati a scuola raccolgo le impressioni dei bambini riguardo all’uscita e predispongo un cartellone con la sagoma dello scoiattolo Isaia. I bambini la ricoprono con i ramoscelli e la colorano riempiendola con le foglie colorate. •Ogni bambino disegna su un cartoncino la propria sagoma , la colora e la ritaglia. Su un fumetto applicato alla sagoma scrivo quello che ogni bambino dice per descriversi. •Coloriamo lo sfondo di un grosso cartellone con il colore a tempera arancione e, quando si asciuga, incolliamo a forma di cerchio le sagome dei bambini con la descrizione delle loro caratteristiche. 24 LA MIA FAMIGLIA E LA MIA CASA •Chiedo ai bambini di portare a scuola alcune fotografie che li ritraggono insieme alle loro famiglie. Notiamo che i genitori di Mohamed indossano vestiti diversi dai nostri ed hanno la pelle di un colore diverso. I bambini si incuriosiscono. Considerate le difficoltà espressive del bambino, decidiamo di cercare, tramite la Lim, delle informazioni e delle immagini in più riguardanti gli usi ed i costumi dei familiari di Mohamed e di Amira. Chiedo loro cosa provano nei confronti di queste diversità e discutiamo di come sarebbe giusto comportarsi per fare in modo che si senta accettato anche chi ha il colore della pelle diverso da noi come lo scoiattolo Isaia. 25 •Visto che stiamo trattando l’argomento della famiglia propongo ai bambini un semplice gioco con le dita accompagnato da una filastrocca. In questo modo i bambini comprendono, divertendosi, che esistono altri modi di nominare i membri della propria famiglia . •Chiediamo a Mohamed e Amira di insegnarci a nominarli nella loro lingua. Ora siamo noi a sperimentare la difficoltà di sentirsi “diversi”. Finger Family Father finger, father finger, where are you? Here I am, here I am, how do you do. Mother finger, mother finger, where are you? Here I am, here I am, how do you do. Brother finger, brother finger, where are you? Here I am, here I am, how do you do. Sister finger, sister finger, where are you? Here I am, here I am, how do you do. Baby,finger. baby,finger. where are you? Here I am, here I am, how do you do. 26 Divido i bambini in piccoli gruppi e fornisco loro indicazioni e materiali (ciotole, colori a tempera, farina, acqua, cartoncini) per colorare con la farina. Devono mescolare un cucchiaio di colore a tempera, tre cucchiai di farina e due cucchiai d’acqua in modo da ottenere una crema colorata. Ogni gruppo ha il compito di creare un colore diverso e ogni membro del gruppo ha mansioni diverse: versare l’acqua, contare i cucchiai di farina, versare il colore, mescolare. Spalmiamo la crema colorata sul cartoncino e disegniamo con le dita la sagoma di una casa. Una volta asciutto incolliamo le fotografie delle nostre famiglie “diverse ma uguali” sui cartoncini e li appendiamo nell’aula. 27 I MIEI AMICI •Quando abbiamo effettuato l’uscita didattica nel bosco i bambini sono rimasti molto incuriositi da alcune ragnatele che i raggi solari illuminavano bene tra gli alberi. Li porto quindi in salone e, partendo dal loro interesse, decido di cogliere l’occasione per giocare al gioco della “Ragnatela delle relazioni”. Dispongo i bambini in cerchio. Do un gomitolo di lana in mano ad un bambino; gli chiedo di darlo ad un suo amico e di tenere il filo per un’estremità. Il suo amico sceglie un altro amico e tiene il filo. In questo modo i bambini si ritrovano a sperimentare a livello visivo il legame che li unisce gli uni agli altri, nonostante le differenze individuali. •Riproduciamo la nostra ragnatela sul cartellone sul quale erano incollate le loro sagome in cerchio. 28 STARE BENE A SCUOLA •A questo punto invito i bambini a sistemarsi nell’angolo morbido ed effettuo un brainstorming su cosa sia giusto fare o non fare a scuola per stare bene e far star bene i nostri amici. I bambini, a turno, si esprimono e discutono. Estrapoliamo alcune regole di convivenza e di rispetto verso gli altri e verso gli oggetti: in sezione si lavora usando un tono di voce basso; i piedi si usano solo per camminare e giocare, non per dare calci; le mani si usano per lavorare, accarezzare..non per colpire qualcuno.. •Ogni bambino sceglie una regola, la disegna e incolliamo quelle che rappresentano azioni corrette su un cartellone verde (abbinamento con il semaforo), mentre quelle che rappresentano azioni sbagliate su un cartellone rosso. 29 FILASTROCCA DELL’AMICIZIA Per avere un nuovo amico Sono venuto da lontano Perciò sai cosa ti dico? Proprio a te darò la mano. Per avere un nuovo amico Da tenere sotto braccio Vuoi sapere che ti dico? Io ti stringo in un abbraccio. Per avere un nuovo amico Posso fare un girotondo Ed insieme io e il mio amico Gireremo tutto il mondo! Cinzia Binelli 30 Per concludere l’unità didattica, in occasione dell’avvicinarsi delle feste natalizie, propongo ai bambini una visita agli anziani della Casa di riposo vicino alla scuola dell’infanzia. Chiedo loro come pensano che si sentano a vivere lontano dalle loro famiglie per diversi motivi e ne discutiamo. I bambini propongono, per renderli più felici, di colorare dei biglietti di auguri natalizi da regalare loro. Ci muniamo quindi di cartoncini colorati, forbici, pennarelli, colla liquida con i brillantini, cotone per riprodurre la neve o la barba di babbo Natale, carta crespa rossa per i vestiti di Babbo Natale e realizziamo dei bigliettini. 31 Dispongo i bambini in cerchio, chiedo a Simone di sedersi di fianco a me e li invito attivamente a riflettere sul lavoro svolto: quest’attività mi serve per fare in modo che i bambini rielaborino ed interiorizzino gli apprendimenti relativi a quest’unità didattica. Pongo domande, parliamo delle loro sensazioni, delle loro impressioni… dopo iniziali resistenze in genere i piccoli si raccontano volentieri. 32 •Osservazione iniziale per valutare la situazione di partenza •Osservazione in itinere •Osservazione finale •Documentazione delle attività svolte (disegni, costruzione..., giochi di ruolo...) •Conversazione con i bambini •Debriefing (riflessione sul lavoro svolto, autovalutazione) •Circle time 33 NOME………….. COGNOME………….. U.D.A. ………………………………………… INDICATORI DI COMPETENZA SI DA RAFFORZARE 34 Nel corso ed alla fine delle attività programmo di compilare periodicamente una scheda di autovalutazione volta a verificare l’efficacia del mio stile educativo. In tale scheda osserverò i miei atteggiamenti valorizzanti (incoraggio i comportamenti costruttivi, evidenzio verbalmente i comportamenti positivi dei bambini…), la mia disposizione all’ascolto (guardo il bambino che sta parlando, dedico regolarmente del tempo per ascoltare i bambini..), le mie modalità di risoluzione del conflitto tra i bambini (evito di intervenire, li invito a trovare una soluzione da soli..), la mia gestione delle attività didattiche (coinvolgo tutti i bambini, stimolo la loro autonomia, stimolo l’osservazione e la partecipazione..). Prevedo regolari confronti tramite il metodo del “Circle time” per verificare l’interiorizzazione dei contenuti presentati e la compilazione della scheda di valutazione anche da parte dell’altra insegnante di classe che ha modo di osservarmi durante le ore di compresenza. 35 •Guida didattica “Dimmi come mai”, edizioni Del Borgo •Guida didattica “Piccole mani”, edizioni “Del Borgo” •Guida didattica “Educa collection, il suono del mare”, edizioni “Mirò” •Guida didattica “Facciamo la scuola”, edizioni Tresei •“Curare con le fiabe”, Manuela Grieco •www.maestragemma.com •www.rosalbacorallo.it •www.cdgussago.it •www.maestrasabry.it •http://www.augurinataleaugur i.com 36 37 38