Il fiume era per tutti la zona più tranquilla, era il luogo dove tutta la popolazione di Xenia si riuniva, soprattutto le ninfe. La gente adorava guardarle, le considerava adorabili. Il fiume aveva un’acqua fresca e talmente limpida che rifletteva le immagini come se fosse realmente uno specchio. Tutto intorno c’era un bosco di alti pini di colore verde scuro, dove abitavano uccelli di ogni specie che non facevano che cantare giorno e notte. Una parete bianca separava questo luogo dal resto del mondo. Lì non pioveva mai, il cielo era sempre sereno, dappertutto si sentiva un profumo molto intenso di erbe, molte di esse erano spezie pregiate che servivano per preparare pasti o medicinali. Tra le ninfe, che vi abitavano, ce n’era una diversa dalle altre, passava le giornate ad ammirarsi nelle acque del fiume. “Oh, sono meravigliosa! Oh, quanta bellezza!”. E’ questo ciò che tutti udivano, ma tra tutte, lei era veramente la più bella. Il suo nome era Kherlin, occhi azzurri, capelli lunghi e biondi, un viso angelico, un corpo agile e snello. Lei era innamorata di sé stessa, non osava guardare nessun altro, perché nessuno era come lei. Un giorno, mentre Kherlin continuava ad ammirarsi, accadde che Drew, un tritone bellissimo, dai capelli scuri e occhi chiari, uscì dall’acqua, schizzandole delle gocce addosso. Fu allora che finalmente lei staccò gli occhi dall’acqua e guardò il pesce appena saltato fuori da lì: “Come hai osato?!” – urlò lei, con gli occhi pieni di rabbia. “Mi dispiace..” – continuò lui, avvicinandosi alla bella ninfa mostrandole un sorriso. Tutti rimasero a bocca aperta: era la prima volta che Kherlin vedeva gli altri e tutti ne erano stupiti, persino gli uccelli avevano smesso di cinguettare. Kherlin guardò il tritone negli occhi e le bastò un solo sguardo per innamorarsene. Lui, invece, non le rivolse nessuna attenzione e scappò velocemente nelle profondità del fiume. Kherlin sentì una stretta al cuore, perché capì che non lo avrebbe più rivisto. Ricominciò a guardare il riflesso del suo viso nelle acque, ma le sembrava di odiarlo. Tutta quella autostima era sparita, voleva solo passare le giornate a guardare Drew, ma non poteva. Scoppiò in un pianto inconsolabile. Pianse giorno e notte ininterrottamente, tutti erano stanchi di sentirla e nessuno riusciva più a vedere la sua bellezza, tanto che cominciarono ad ignorarla. Le cose cambiarono quando una sera, inaspettatamente, Drew venne a galla: “Cos’è questo baccano? Vuoi finirla? Sono giorni che non dormo a causa tua". Kherlin era incredula, ritornò a guardarlo con quegli occhioni dolci e colmi di lacrime, per poi pronunciare: “Ss-sei meraviglioso! Sei bellissimo!” – balbettò lei. “Cosa? Tu sei matta!” – disse Drew confuso, non riusciva a capire perché lei ammirasse qualcun altro e non se stessa, così non poté fare a meno di chiederle: “Perché mi ammiri? Forse sul mio volto vedi te stessa?” . Non ebbe nessuna risposta da parte sua e così scappò via di nuovo. Dopo alcuni giorni, Drew tornò da lei e le disse: “Non puoi amarmi, sai bene che non ci è concesso, il dio Keruah mi ha proibito di innamorarmi di una ninfa…” Lui cercò di convincerla, ma lei continuava a supplicarlo: “Ti prego, non abbandonarmi! Resta per sempre con me…” E così fu. Trascorsero mesi e mesi insieme vivendo felici, senza che Kherlin si specchiasse più nelle acque del fiume: sapere di essere bellissima non le interessava più! Una sera però, tornò a guardare il suo viso riflesso e con grande sorpresa vide una donna orribile e inquietante. Lei fece un balzo e cominciò a chiedere aiuto, ma non venne ascoltata e la donna la trascinò con sé nel fiume. Erano giorni che l’amato Drew pensava di abbandonarla, ma quando gli giunse voce che era scomparsa, sentì come se una parte di lui stesse sparendo. Decise di andare subito a cercarla, anche se non aveva tracce. L’unica cosa che gli era rimasta di lei la trovò sulla riva del fiume dove di solito sedevano: erano i suoi orecchini con dei lunghi pendenti, bellissimi, con tante perle colorate e una grossa stella marina azzurra che lei non faceva che toccare quando era nervosa. Quegli orecchini diventarono per lui una specie di bussola, sentiva che lo avrebbero condotto da lei. Seguendo il corso del fiume, dopo giorni di ricerche e di disperazione arrivò al mare. Assaporò quel gusto salato, ascoltò per giorni e giorni il rumore delle onde che si frangevano sugli scogli o che finivano sulla spiaggia di sabbia dorata. Di lei nessuna traccia. Si era appena addormentato sulla spiaggia, quando sentì un rumore provenire dal mare. Si svegliò e incuriosito, si tuffò, ma non udì più nulla. Solo quando tirò la testa fuori dall’acqua riuscì a sentire di nuovo quello strano suono. Passò molto tempo a cercare di capire, poi, finalmente, si rese conto che proveniva da un oggetto situato sulla riva. Era una conchiglia molto grande, di colore avorio con striature più scure, gli sembrava di sentire una voce che proveniva da lì, così la posò sull’orecchio. “Aiuto, aiuto, Drew… dove sei?” era questo ciò che riusciva a sentire. Non ci volle molto per capire chi fosse: era la sua Kherlin. Lui iniziò a parlare, a dire cose insensate pur di farsi sentire. Aveva il cuore pieno di gioia, era felice sapendo che stava bene: “Dove seiiiii? Vengo a prendertiii!” - Il tritone non faceva che ripetere la stessa frase, ma con scarsi risultati. Ci vollero tre giorni e tre notti per riuscire a decifrare le sue parole, ma alla fine ci riuscì. Seguì le sue indicazioni, entrò in una grotta, ma dalla conchiglia non veniva emesso più alcun suono. Drew iniziò ad andare su e giù, fin quando un’onda magnetica lo spinse contro una parete bloccandolo. In quel momento si presentò un’orribile donna, dalla pelle rugosa e grigia, grandi occhi di fuoco, un grosso naso aquilino e denti larghi e neri. Guardò Drew fulminandolo con lo sguardo: “Sapevo che saresti arrivato. So il vostro “piccolo” segreto… muahahaha.” – disse gracchiando, per poi gettare la testa all’indietro facendo una risata diabolica. “Cosa vuoi in cambio?” – ribatté Drew. “Mhhh.” – sbuffò – “Tempo fa il Dio Keruah mi ha fatto un incantesimo, sai, prima ero molto più bella della tua ninfa!” – continuò lei, Drew fece per parlare, ma lei gli mise un dito sulle labbra. – “Tu non potrai impedirlo, Keruah vuole questo! Pagherete per la vostra disobbedienza!”. Al povero Drew toccò restare bloccato lì, mentre quella donna teneva in ostaggio Kherlin. Cominciò a pensare tra se e sé: “Cosa posso fare per liberarmi?” Non gli veniva in mente nessuna buona idea! Pensò: “Ormai è finita per me e per Kherlin”. Ad un tratto, vicino alla sua coda di pesce, notò uno strano congegno triangolare con tasti di colore rosso. Provò a premerli tutti. Sentì una forte scossa elettrica per tutto il corpo e si trovò a terra, la donna, furiosa, in piedi, davanti a lui. “Non ti permettere! Mai più!” – urlò la vecchia, ma il tritone non gliela diede vinta. Si alzò di scatto e iniziarono a lottare. Drew capì che la donna era troppo vecchia per resistere a lungo e infatti poco dopo scivolò sul congegno facendolo scoppiare e morì fulminata. Drew vide Kherlin distesa a terra, in fondo alla grotta, l’aiutò ad alzarsi e si abbracciarono felici di essersi ritrovati. Comparve in quel momento il Dio Keruah che pronunciò verso di loro queste terribili parole: «Avete osato disobbedirmi e avete ucciso una delle mie donne, adesso non sfuggirete alla mia punizioneee! Drew, ti condanno a rimanere incatenato per sempre ad una grossa pietra sul fondo del fiume senza poter più risalire a galla, tu Kherlin trascorrerai il resto dei tuoi giorni a specchiarti nelle acque del fiume senza poter più dire una parola” E non si rividero più … Ma un bel giorno, accadde che…