CLASSE 4^
INCONTRO CON L’AUTORE
FASI DEL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
1. Lettura individuale e collettiva dei libri di Anselmo Roveda.
2. Produzione di racconti fantastici, utilizzando in modo creativo
luoghi e personaggi delle storie dell’autore.
3. Progettazione e realizzazione di libri contenenti i diversi
racconti.
4. Racconto collettivo, della classe quarta della scuola di
Sampierdicanne, ottenuto rielaborando le storie fantastiche
prodotte individualmente.
LA RADURA DELL’AMICIZIA
C’era una volta un lupo molto gentile e assai strano, che viveva a
Londra, sulle rive del Tamigi, abitando nei vecchi canali di scolo.
Si chiamava Gino. Indossava mutandoni color rosso fuoco ed una
maschera verde chiaro. Il suo pelo marrone era tutto spettinato.
Portava occhialoni scuri ed aveva sempre una sigaretta in bocca.
Il povero animale era solo, senza amici e vagava alla ricerca di storie
interessanti e di un luogo in cui abitare.
Un giorno arrivò sugli Appennini e si fermò in un bosco, sulla cima di
un monte.
Ai piedi di quel monte sorgeva una casa tutta rossa. Pareva piccola
all’esterno, ma dentro era grandissima. Ci viveva una bambina con la
sua famiglia.
Era una bambina allegra, sempre sorridente, che indossava un abito
verde su cui erano disegnati papaveri rossi. Anche tra i capelli biondi
teneva un papavero rosso, che faceva risaltare i suoi occhioni scuri.
Ogni giorno, dalla cima del monte, Gino la osservava. Le diede anche
un nome: Rosso Papavero.
Una mattina il lupo vide che Rosso Papavero usciva di casa e si
inoltrava nel bosco. Il lupo corse e si appostò dietro i cespugli per
vedere dove andava. « Non mi avvicinerò – pensava l’animale –
altrimenti Rosso Papavero scappa! ».
La bambina percorreva un sentiero sassoso e ogni tanto si fermava.
Gino notò che chiacchierava con molti animaletti che popolavano il
bosco. Conversò perfino con una formica gialla, che brillava e che le
altre formiche prendevano in giro.
« Forse – pensò il lupo – forse è una bambina speciale …».
Vide che la seguiva un piccolo gatto con il pelo bianco a macchie nere.
Sembrava un gatto randagio, ma Rosso Papavero era gentile con lui e
gli parlava.
Quando la bambina giunse in una radura, Gino non potè più
nascondersi.
Rosso Papavero vide all’improvviso la sua ombra,
disegnata sul terreno.
Lo cercò con lo sguardo, lo vide e… gli si avvicinò. «Ciao! – gli disse –
Abiti qui?».
Gino non credeva alle sue orecchie! Non era scappata! Non gli aveva
scagliato contro il gatto! Gli parlava!
Anche il lupo fece qualche passo verso di lei e le disse: « Mi chiamo Gino
e abito sulla cima di questo monte ».
« E sei solo? » domandò ancora la bambina.
« Sì – rispose il lupo – non ho amici …».
Rosso Papavero lo guardò qualche attimo, poi gli propose: «Vuoi giocare
con noi?».
Giocarono a nascondino per tutto il pomeriggio, riempiendo il bosco di
risate allegre, che attirarono alla radura molti animaletti usciti dai loro
cespugli. Arrivò anche la formica gialla, che si divertì molto e non pensò
più ai dispetti del formicaio.
Alla sera, quando si salutarono, si diedero appuntamento per l’indomani.
Da quel giorno, ogni pomeriggio si ritrovarono tutti nella radura per
giocare. Quel prato verdeggiante era per loro il luogo più bello del
mondo: lo chiamarono “ la radura dell’amicizia”.
RACCONTO COLLETTIVO della classe quarta della scuola di
Sampierdicanne rielaborando le
storie fantastiche prodotte
individualmente.
Anno scolastico 2013/2014
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