Il colloquio di lavoro Strumento “Il colloquio di lavoro” 18 Febbraio 2011 Non esiste una guida per superare a colpo sicuro un colloquio di lavoro. Il colloquio riguarda, infatti, gli aspetti della: tua personalità della tua professionalità le tue motivazioni. Non abbiamo in mano la formula perfetta per riuscire in un colloquio di lavoro, esistono però delle regole, dei consigli, delle strategie da seguire per arrivare a gestire questa importante occasione nella maniera ottimale. Non tutti i colloqui di lavoro andranno a buon fine: l’importante è non prenderli mai come se fossero delle sconfitte, piuttosto considerarli come una sorta di allenamento utile per migliorare i punti deboli e rafforzare i punti di forza. Un colloquio di lavoro può essere: Individuale: faccia a faccia con un consulente dell’azienda (per aziende di piccole o medie dimensioni) Di gruppo: partecipando ad una discussione con un gruppo di persone in presenza di un selezionatore (per aziende di grandi dimensioni, dove si è sottoposti alla valutazioni dei responsabili della selezione o di consulenti esterni a cui è affidata la ricerca) Colloquio di gruppo Questo tipo di colloquio è utile all’esaminatore per valutare come ti comporti in una situazione di gruppo, cioè come sai inserirti in un’equipe. In genere, ad un gruppo di 5/10 candidati, viene assegnato un tema di cultura generale, di politica o di attualità su cui discutere. Questo metodo permette di evidenziare le abilità di cooperazione, di socializzazione, di mediazione, di negoziazione e di gestione del conflitto, le capacità di persuasione e di leadership. I selezionatori sono collocati in posizioni strategiche nella stanza, da cui possono osservare i singoli partecipanti e le loro interazioni Colloquio di gruppo Come affrontarlo Il suo fine è quello di simulare una situazione lavorativa aziendale. 1) Verrai fatto accomodare in una stanza insieme ad altri candidati (in tutto 5 o 10). 2) Vi verrà dato un argomento di cui parlare (cultura generale, politica, attualità), gli esaminatori si siederanno in angoli strategici della stanza e vi osserveranno . Colloquio di gruppo Non gli interessa il contenuto della tua esposizione, ma le tue qualità: se sei portato per la leadership, se sai coordinare il lavoro dei tuoi colleghi, se sai gestire le situazioni difficili. Colloquio di gruppo Da NON FARE: Lasciarsi prendere troppo dalla discussione Essere eccessivamente aggressivo Essere eccessivamente coinvolto. Essere quindi bloccato. Essere impacciato Essere frenato L’esaminatore presterà attenzione alla tua capacità di argomentare in modo logico e ben disposto le tue ragioni nel rispetto degli altri membri del gruppo. se sai svolgere un ruolo di coordinamento, dimostralo e mettilo in pratica. Colloquio di gruppo Ecco alcuni consigli utili per gestire questa prova. Esponi ciò che hai da dire in maniera logica e coerente; Rispetta lo spazio di esposizione degli altri senza essere invadente, accogliendo anche le opinioni altrui; Rimani concentrato sul tema senza farti coinvolgere in futili discussioni; Fatti apprezzare dagli altri dimostrandoti comprensivo e favorendo i loro contributi; Argomenta le tue affermazioni portando esempi concreti, evitando di mantenere la tua posizione per caparbietà; Quando parli, non concentrare l’attenzione e lo sguardo su un solo componente del gruppo, ma guarda tutti i partecipanti; Non rivolgere lo sguardo agli esaminatori, ma solo ai componenti del gruppo. Il colloquio individuale E’ uno scambio di informazioni, è il momento decisivo della selezione in cui dimostrare la propria storia formativa professionale. Oltre alle necessarie competenze professionali, il selezionatore cerca: Motivazioni Disponibilità Intraprendenza. A prescindere dalle abilità e dalle caratteristiche personali è necessario porsi nelle condizioni di non subire il colloquio. Non è sufficiente rispondere in modo corretto alle domande del selezionatore, piuttosto dimostrare di comunicare in maniera chiara partecipando attivamente al colloquio. Non arrivare impreparato al momento del colloquio. L’impatto che hai sull’esaminatore è importante. Se parti male, sarà difficile proseguire e portare a buon termine il confronto. Il colloquio individuale Alcuni consigli: 1) Fai un “bilancio” delle tue competenze Chiediti cosa sai fare, quali esperienze hai acquisito in passato,verso quale tipo di lavoro ti senti portato, quali interessi possono stimolarti. Per presentarti bene devi anche conoscerti bene 2) Perché hai scelto quel lavoro È importante che tu ti chieda prima di affrontare il colloquio, perché, tra le offerte di lavoro che hai visionato, hai scelto proprio quella. Ci potranno essere varie ragioni, calcoli e opportunità messe in conto. Individua se, tra le motivazioni che ti hanno spinto, ce n’è una più forte delle altre. Andare al colloquio con una buona motivazione, è un punto a tuo vantaggio che può fare la differenza. Il colloquio individuale 3) Chiediti perché dovresti interessare al datore di lavoro Perché il datore di lavoro dovrebbe interessarsi a te? Perché dovrebbe considerare vantaggioso assumerti? Chiediti queste cose e cerca una risposta. Lui stesso ti chiederà perché gli hai inviato il tuo curriculum vitae. Al momento del colloquio dovrai dimostrare che quel lavoro ti interessa veramente e che saprai svolgerlo al meglio. Alla fine chi ti sta esaminando dovrà scegliere tra te e gli altri candidati; tu devi essere convinto di fare al caso suo e dimostrarglielo. 4) Ricordati che stai presentando le tue competenze Non dimenticare che stai offrendo all’azienda a cui ti rivolgi le tue competenze, le tue energie, il tuo entusiasmo. In fondo investirai te stesso in un progetto lavorativo e se verrai assunto, sia tu che l’azienda ne avrete vantaggio. Il colloquio individuale 5) Informati sul datore di lavoro e sulla mansione che andrai a svolgere Mettiamo il caso che ti rivolga ad un’azienda. Prima di affrontare il colloquio, informati bene su che tipo di attività svolge, sulla sua storia, da quando esiste, su quali settori di mercato sta puntando, verso quali innovazioni ha intenzione di aprirsi. Poi informati sul tipo di lavoro che andrai a svolgere se sarai assunto: se dimostri di conoscere già la tua futura mansione, farai una buona impressione, perché vuol dire che ti interessa quel lavoro specifico e che gli dedicherai il massimo impegno. Il colloquio individuale Esistono alcune accortezze che possono tornare utili: prima durante dopo il colloquio di lavoro. Prima La puntualità. Tanto per cominciare, arriva puntuale all’appuntamento; sarebbe meglio anzi calcolare di giungere sul posto con un leggero anticipo. Studiati bene il tragitto da fare, i tempi e i mezzi di spostamento, anche per evitarti di arrivare carico di stress e di ansia da ritardo. Ricordati che la mancanza di puntualità, agli occhi del selezionatore, può segnalare incapacità di organizzazione e mancanza di precisione, oltre ad arrecargli il disturbo di vedere alterata la propria agenda di appuntamenti. L’aspetto. Il primo impatto visivo con l’esaminatore ha il suo peso. È importante apparire come una persona curata che abbia la serietà richiesta per quel lavoro. Chi si presenta trasandato potrà essere giudicato superficiale o disordinato; chi si presenta vestito in modo eccessivamente eccentrico potrebbe non essere considerato idoneo ad inserirsi in un gruppo di lavoro. Durante Cordialità. Cominciamo dall’inizio: entri nella stanza e dai la mano al tuo interlocutore presentandoti; dopo di che non sederti subito, ma aspetta che sia lui ad invitarti a farlo. Non preoccuparti se sei un po’ nervoso, poiché un buon selezionatore sa mettere il candidato a proprio agio ed instaurare un clima disteso. Per fare questo, però, è importante che tu contribuisca ad esempio con un sorriso, a spezzare il disagio, mostrando così la capacità di gestire situazioni di stress. Ricordati inoltre di non dare una cattiva impressione ai collaboratori del selezionatore (ad esempio alla segretaria); saranno loro infatti che filtreranno le telefonate e gli eventuali futuri incontri con l’azienda e che potrebbero esprimere giudizi su di te. Naturalezza. Cerca di non essere finto o innaturale, potresti dare l’impressione di nascondere qualcosa oppure di voler apparire diverso da quello che sei. Durante Scioltezza. Se ti è possibile, non essere impacciato, non lasciar trasparire la tensione o l’emozione. Ascolta con attenzione le domande che ti vengono poste e non rispondere mai con un secco “sì” o "no”, cerca sempre di avviare una conversazione, di motivare le risposte che dai, così potrai offrire all’interlocutore più notizie su di te. Più rispondi portando argomentazioni, più ti racconti e ti fai conoscere. La comunicazione non verbale è importantissima: ci sono alcuni atteggiamenti chiave che tutti I selezionatori notano. La tensione può trasparire da un tono di voce affannato o precipitoso, o dal movimento nervoso o contratto delle mani, o da una posizione rigida sulla sedia; occorre controllare questi fenomeni e, se ti accorgi di mandare segnali di tensione, rilassati, anche a costo di distrarti per un momento. Se gesticoli, non è un problema: un movimento fisico tamburellante ovviamente inquieta qualsiasi interlocutore, ma un movimento che accompagni l’esposizione indica in genere spontaneità e scioltezza. Durante Interesse. Non puntare la tua attenzione subito sull’aspetto economico. Dimostra il tuo interesse per la mansione specifica per cui chiedi l’assunzione, in particolare chiedi informazioni sulle condizioni di lavoro, sulla vita dell’azienda, sulle prospettive di carriera. Mostrati intraprendente, ma senza esagerare. Devi risultare collaborativo e desideroso di imparare. E’ importante essere pronti ad eventuali interruzioni richieste di chiarimenti o domande inaspettate e poco in linea con il colloquio Dopo Valutazione. Terminato il colloquio, assicurati innanzitutto di aver ben compreso gli accordi futuri. Dopo di che cerca di fare un’attenta valutazione di come è andata e cerca di capire dove avresti potuto fare di meglio. È tutto materiale su cui riflettere per prepararsi ad un nuovo colloquio, nel caso questo andasse male. Tempi di attesa. Il processo di assunzione può procedere con lentezza, quindi, se non ricevi immediatamente notizie, non ti allarmare, non tempestare di telefonate l’azienda. Tuttavia, dopo un periodo di tempo ragionevole, è lecito chiamare per sapere se il posto è stato assegnato. Continua la ricerca. Non aspettare di conoscere l’esito del colloquio stando con le mani in mano, ma cerca subito di fare altri colloqui, di scovare altre occasioni. È sempre bene avere più possibilità aperte, poter fare una scelta, una selezione. Se ti assumono: l’eventuale proposta di lavoro non deve essere accettata nel momento in cui viene formulata l'offerta. Prima di prendere una decisione è consigliabile chiedere un giorno o due per poter riflettere con più calma sulla proposta ricevuta. Domande ricorrenti e indispensabili per comprendere chi sei e cosa vuoi Qual è la tua motivazione Ti verrà sicuramente chiesto perché hai scelto di rivolgerti proprio a questa azienda. Devi dimostrare di essere convinto che sei tu la persona giusta per quel posto, per questo è importante essere informati sulla specificità del tipo di lavoro e sulla storia dell’azienda. Cosa facevi prima Dovrai poi raccontare cosa hai fatto fino a quel momento. Cerca di mostrare che hai accumulato esperienza e coltivato competenze da spendere in questo lavoro. Se tra i due lavori c’è continuità, insisti su questo tasto. Se precedentemente non lavoravi, cerca di sottolineare le competenze che hai acquisito con la tua formazione individuale. Domande ricorrenti e indispensabili per comprendere chi sei e cosa vuoi Perché hai lasciato il tuo ultimo posto di lavoro Questa domanda non deve essere presa alla leggera. Se il lavoro che hai svolto non ti soddisfaceva, non dire che era noioso o brutto, non dare giudizi troppo negativi e, soprattutto, non parlare male del vecchio datore di lavoro o degli ex colleghi. Cerca invece di mostrarne i lati positivi dell’esperienza che hai concluso, di motivare la tua scelta di cambiare lavoro dicendo che sentivi un po’ trascurate le tue qualità, che vorresti investirle invece in un lavoro più adatto, come appunto quello per cui stai facendo il colloquio. Domande ricorrenti e indispensabili per comprendere chi sei e cosa vuoi Mi parli di lei Puoi cominciare a riferire gli studi che hai fatto, le tue esperienze, passare poi ai tuoi interessi e descrivere le tue caratteristiche. (Vedi esercizio) Evitare di pronunciare due frasi stentate come se non avessi nulla da dire o peggio, per eccesso di modestia o timidezza, liquidarti con due parole. Domande ricorrenti e indispensabili per comprendere chi sei e cosa vuoi Quali sono i suoi punti di forza? Quali sono i suoi punti deboli? Fai un’analisi dei tuoi difetti in maniera costruttiva (la testardaggine, ad esempio, porta con sé una qualità: la fermezza!). Soprattutto inquadra i tuoi difetti mostrando di sapere già come migliorarli. Esponi poi le tue qualità senza esagerare, cercando sempre di essere credibile. Evitare: di esagerare nei due sensi: né troppa enfasi né eccessivo vittimismo. Quindi non dire “non credo di avere difetti” o “sono troppo buono”. Perché ha scelto questo percorso di studi La risposta migliore è dire che ti interessava la materia tanto che ne hai voluto fare una professione. Evitare: risposte del tipo “sentivo di essere portato per questo tipo di studio”, e non dire neanche che è il mestiere di famiglia o che per te un lavoro vale l’altro. Perché dovremmo assumere proprio lei “Perché penso di essere la persona adatta a questo tipo di lavoro” Evitare: “faccia lei, non lo so”. LAVORO AUTONOMO Altre domande che vi potrebbero essere rivolte sono: 1. 2. 3. 4. 5. Dove immagina di essere o quale carica si immagina di ricoprire tra 3-5 anni? Come la descrivono i suoi colleghi o ex-colleghi? I suoi punti di debolezza I suoi punti di forza Mi faccia un esempio di una situazione dove si sia verificato un problema e che lei ha brillantemente risolto di fronte ai suoi colleghi 6. Lei si sente meglio a suo agio in team working o nel lavoro autonomo? 7. Come gestisce lo stress lavorativo? Mi faccia un esempio di situazione di stress. 8. Cosa la diverte di più nel suo attuale ruolo? 9. Cosa cambierebbe nel suo attuale ruolo e perché? 10. Perché ha risposto a questa vacancy? 11. Cosa si aspetta di questo nuovo lavoro? 12. Quali sono i tre requisiti che mantengono attiva la sua motivazione e la sua soddisfazione all’attività che ricopre? 13. Come gestisce una situazione di conflitto con un collega? Mi faccia un esempio recente 14. Mi faccia un esempio in cui lei ha risolto al meglio una situazione di imbarazzo e di tensione e come l’ha gestita 15. Quale è stata la più grande sfida professionale, me la descriva. Al termine del colloquio L’esaminatore probabilmente ti dirà se hai qualche domanda da fare. È un’occasione che non devi lasciarti sfuggire. Devi avere delle domande pronte, che colpiscano l’esaminatore e che mettano in risalto le tue qualità migliori come la caparbietà, la voglia di imparare, la curiosità. Dimostra interesse per l’azienda, per la mansione che andrai a svolgere, per il metodo di lavoro, l’organizzazione, la produzione, i progetti in corso. Dopo aver raccolto le informazioni indispensabili, al selezionatore interessa soprattutto farti parlare, per capire come ragioni, come interagisci e così via; se resti spesso silenzioso, dai un’immagine mediocre di te. Le domande che ti consigliamo di fare dovrebbero riguardare i seguenti ambiti · il tipo di lavoro che andrai a svolgere · i progetti futuri o in corso dell’azienda · le prospettive di avanzamento di carriera Errori da evitare • • • • • • • • • • • • • Essere prolisso Fare il primo della classe Lamentarti per questo o per quello Sbirciare tra i fogli del selezionatore Mostrarti irritabile Parlar male degli assenti delle imprese concorrenti o di quelle dove hai lavorato Mostrarti eccessivamente sicuro o nervoso Chiedere immediatamente l'esito del colloquio Se il selezionatore è in ritardo all’appuntamento è consigliabile non fare alcuna allusione Evitare di mentire per migliorare la propria immagine Non fare riferimento alle proprie idee politiche o religiose. Se non si capisce la domanda prima di rispondere chiedere spiegazioni Non alzarsi mai prima del selezionatore al termine.