SCUOLA SECONDARIA STATALE DI 1° GRADO
T
“VITTORINO DA FELTRE” REGGIO CALABRIA
ANNO SC. 2010-2011
150° anniversario dell’Unità d’Italia
“Il Risorgimento è stato opera di giovani e a loro si deve se l’Italia, dopo secoli di
servitù, di speranze inutili,di indifferenze e di disillusioni,ha cominciato a non
avere paura della libertà” (Lucio Villari)
L’Inno italiano
(Testo di Goffredo Mameli e musica di Michele Novaro)
Goffredo Mameli
Michele Novaro
Nel 1847, in seguito a un moto genovese, Mameli compose un inno che esalta la
nascita del sentimento nazionale e che propone come ormai vicine la libertà e
l’Unità d’Italia.
Un’istantanea dei 150 anni dell’Unità d’Italia
( a cura della prof.ssa Maria Neri)
Celebrare il 150º
Anniversario
dell'Unità d'Italia
significa diverse
cose:
significa
verificare
da
dove
veniamo,
ma anche dove
siamo arrivati e
dove andiamo.
(Giorgio Napolitano)
IL RISORGIMENTO ITALIANO
-Il Congresso di Vienna lasciò la
penisola italiana divisa in tanti stati
-Tra l’opinione pubblica, cominciò a
diffondersi l’esigenza di liberare
l’Italia dall’Austria
-La resistenza all’oppressione
asburgica fu portata avanti tra il 1815
e il 1830
-I liberali si riunirono in società
segrete (importante fu la Carboneria)
e organizzarono i moti del 20 e 21/ e
del 31 che portarono all’ insuccesso
- Sugli errori della Carboneria,Mazzini
fondò la Giovine Italia.
Unità d’Italia
L’Unità d’Italia si realizzò
attraverso:
La prima guerra d’Indipendenza
1848-49
La seconda guerra
d’Indipendenza (1859 annessione
della Lombardia)
I Plebisciti del 1860 (con
l’annessione di Toscana,Emilia
Romagna, Marche e Umbria)
La spedizione dei Mille (1860) e la
conquista del Regno delle Due
Sicilie
Nascita del Regno d’Italia (1861).
3^ guerra d’Indipendenza
(annessione del Veneto 1886conquista di Roma 1870)
Incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele II a Teano
Il Risorgimento a Reggio Calabria
-A Reggio già nel 1847 le idee
mazziniane e liberali si erano
diffuse tra gli elementi della
borghesia
-Si riunivano a casa di Casimiro De
Lieto (commerciante di agrumi), i
fratelli Antonino e Agostino
Plutino,Domenico Muratori, il
Canonico Paolo Pellicano
- Particolarmente attivi furono i
fratelli Domenico e Giannandrea
Romeo di S. Stefano d’Aspromonte
-La vittoria delle camicie rosse
nella battaglia di Piazza Duomo
portò tra la gente entusiasmo e la
consapevolezza
che Garibaldi
sarebbe riuscito ad unire l’Italia
(20 agosto 1860)
Paolo Pellicano
Domenico Romeo
I fratelli Plutino
Battaglia a Piazza Duomo
20 agosto 1860
L’Italia nella seconda metà dell’Ottocento
Depretis
Crispi
La sconfitta di Adua
Questione meridionale-Brigantaggio -Emigrazione
La questione meridionale
indica l’enorme differenza
economica tra il Sud e il
Nord Italia.
Al Sud si diffuse il
fenomeno del brigantaggio
(1861-1865).
I briganti furono aiutati da
ex garibaldini, ex soldati
borbonici ed erano dallo
Stato ritenuti “criminali”.
Nel 1865 il brigantaggio
fu represso dallo Stato.
 Dai primi anni
dell'unificazione nazionale,
l’emigrazione costituì il
mezzo per sfuggire ad una
vita di stenti e miseria.
L’inizio del nuovo secolo: la “Belle époque”
stagione
che dalla fine dell'800
terminò negli orrori degli
anni della Prima Guerra
Mondiale.
-Tutto appariva in quel
tempo davvero più facile
e sorridente.
-Le numerose invenzioni
trasformarono la vita
quotidiana, in particolare
quella della borghesia.
-Fu una breve
La Grande Guerra (1914-1918)
-Si differenziò da tutte quelle che la
precedettero.
Per la prima volta furono coinvolte in un
conflitto anche le potenze extra-europee
-La Guerra fu caratterizzata dall’utilizzo di
nuove armi: aerei, carri armati e sottomarini.
armi chimiche.
Nel 1915 anche l’Italia entrò in guerra
-L’opinione
pubblica
era
divisa
in
“interventisti “ e neutralisti”.
-Il solo 1° anno di guerra costò la perdita di
circa 250.000 soldati
-La disfatta Caporetto ( il 24 ottobre del
1917).
-La battaglia del Piave condusse l'esercito
italiano alla vittoria.
-La Conferenza di pace di Parigi (1919)
penalizzò l’Italia (non ottenne Fiume e la
Dalmazia).
L’Inquieto dopoguerra
-La
guerra e le conseguenti
difficoltà economiche scaricarono
il loro peso soprattutto sulle
fasce
sociali
più
deboli:inflazione,disoccupazione,
aumento
vertiginoso
dei
prezzi,mancanza delle materie
prime. Le condizioni di vita di
operai e contadini si rivelarono
piuttosto difficili.
-Nelle
campagne
e
nelle
fabbriche si verificarono ondate
di sciopero, a cui si affiancarono
tumulti popolari contro il carovita.
-Tali tensioni favorirono l’ascesa
del fascismo.
L’Italia nel periodo fascista:dal mito dell’antica Roma al militarismo
Nel 1919 Mussolini fondò i
fasci di combattimento,
trasformati nel 1921 in
Partito Nazionale Fascista e
usò le camicie nere per
aggredire sedi di giornali, di
partiti e di sindacati. Il 28
ottobre 1922 organizzò la
marcia
su
Roma
per
costringere il governo a
dimettersi. Il
re Vittorio
Emanuele
III
incaricò
Mussolini
di formare un
nuovo governo. Con le
minacce e la violenza vinse le
elezioni del ’24. Tra il ‘25 e il
’26 egli trasformò l’Italia in
dittatura.
La seconda guerra mondiale
-Il 2° conflitto mondiale iniziò con
l’invasione tedesca della Polonia l’1
settembre 1939.
-Francia e Inghilterra dichiarano guerra
alla Germania in difesa del paese alleato
-L’intera Europa fu coinvolta nel conflitto
-L’Italia entra in guerra a fianco della
Germania nel (1940).
-L’esercito italiano dette prova della sua
impreparazione in Grecia e Iugoslavia.
-Anche in Russia e nel Nord Africa le
truppe italiane furono mandate allo
sbaraglio con armi insufficienti.
-L’attacco dell’aviazione giapponese
alla flotta americana, coinvolse gli Stati
Uniti.
La seconda guerra mondiale
-Nel 1942 quasi tutta l’Europa era
sotto il dominio nazista. Oppositori
politici ed ebrei ( leggi razziali)
vennero internati
nei campi di
concentramento.
-L’Italia non fu risparmiata dagli
orrori della Shoah (la tragica sorte
degli ebrei italiani).
-Dalla metà del ’42 la controffensiva
degli
alleati
e
la
resistenza
cambiarono le sorti della guerra
-La caduta del Fascismo (25 luglio
1943).
-L’Italia firmò l’Armistizio con gli
angloamericani (8 settembre 1943)
-Nel 1945 la Germania si arrese, il 25
aprile l’Italia venne liberata
-La guerra si concluse con la bomba
atomica lanciata su Hiroshima e
Nagasaki.
Razzia nel Ghetto di Roma (16 ottobre 1943)
Liberazione Italia 25 aprile 1945
L’ITALIA DELLA RICOSTRUZIONE
L’Italia dagli anni di piombo all’uccisione di Falcone e Borsellino
Piazza Fontana 12 dic.1969
Assassinio Aldo Moro 9/5/1978
Negli anni ‘70 iniziò un periodo di stragi terroristiche (terrorismo nero,
compiuto da gruppi neofascisti), (terrorismo rosso, compiuto da gruppi di
sinistra, tra cui le Brigate Rosse). Questo periodo di stragi e di attentati fu
chiamato: “Anni di Piombo”
_______
1. L'attentato di Piazza Fontana causò sedici morti, di cui quattordici sul
colpo, e ottanta feriti.
2. Dopo una prigionia di 55 giorni, durante la quale Moro fu sottoposto a un
processo politico dal Tribunale del Popolo, istituito dalle Brigate Rosse e
dopo aver chiesto invano uno scambio di prigionieri con lo stato italiano,
l’onorevole Aldo Moro fu ucciso la mattina del 16 marzo 1978.
Strage stazione di Bologna
Generale Dalla Chiesa
G. Falcone e P. Borsellino
Gli Anni Ottanta e Novanta sono caratterizzati dall’aumento della spesa e del debito
pubblico,dalla corruzione dei partiti,e dalla criminalità organizzata e dai delitti di
mafia.
1. Il 2 agosto 1980 alle 10:25, nella sala d'aspetto di 2ª classe della stazione di Bologna,
affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a
tempo, contenuto in una valigia abbandonata, esplose, causando il crollo dell'ala ovest
dell'edificio. L'esplosione causò la morte di 85 persone ed il ferimento di oltre 200.
2. Contro il crimine organizzato lottarono con coraggio Carlo Alberto Dalla Chiesa
(ucciso nel 1982 a Palermo), i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (assassinati
nel 1992 con numerosi agenti di scorta).
L’Italia dallo scandalo di Tangentopoli ad oggi
-Tangentopoli coinvolse partiti importanti .L’indagine su tale fenomeno si chiamò
“Mani pulite”.
- Lo spreco dei soldi pubblici fu rilevante tanto da mettere in crisi il mondo politico.
-Nei primi Anni Novanta nacquero i nuovi partiti politici: Lega Nord e Forza Italia.
Anni 2000
-La crisi economica mondiale si è abbattuta sull’Italia nel 2008 caratterizzata da:
Debito pubblico.
Disoccupazione.
Il problema dei giovani e il precariato.
Il problema dell’immigrazione.
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“VITTORINO DA FELTRE” REGGIO CALABRIA
ANNO SC. 2010-2011
Viaggio nella storia: la voce dei ragazzi
Come nasce la bandiera tricolore
La bandiera italiana è nata nel 1794,
quando due studenti di Bologna,
Giovanni Battista De Rolandis e Luigi
Zamboni, tentarono una sollevazione
contro il potere assolutista che
governava la città da quasi 200 anni.
I due presero come distintivo la
coccarda della rivoluzione parigina,
ma, per non imitare la Francia,
cambiarono l’azzurro con il verde. Il
significato allegorico è rimasto
comunque lo stesso: un Tricolore
come traguardo di un popolo che
mirava
ad
avere
Giustizia,
Uguaglianza,
Fratellanza.
Tre
obiettivi senza i quali non ci può
essere
Dignità,
Democrazia,
Prosperità.
Il Giuramento del patriota “Giovane Italia”
Giuseppe Mazzini
Musei Capitolini: il testo autografo di Mazzini del
Giuramento degli affratellati alla Giovine Italia
Firma del giuramento
Spazio musicale : “Addio del volontario”
Addio, mia bella, addio,
che l'armata se ne va,
e se non partissi anch'io
sarebbe una viltà.
E se non partissi anch'io
sarebbe una viltà.
La spada e le pistole,
lo schioppo l'ho con me,
ed allo spuntar del sole
io partirò da te.
Ed allo spuntar del sole
io partirò da te.
Il sacco è preparato,
e sull'omero mio sta.
Sono uomo e son soldato,
viva la libertà!
Sono uomo e son soldato,
viva la libertà!
Ma non ti lascio sola,
ma ti lascio un figlio ancor:
sarà quei che ti consola,
il figlio dell'amor.
Sarà quei che ti consola,
il figlio dell'amor
ADDIO DEL VOLONTARIO -Scritto dall’avvocato fiorentino
Carlo Alberto Bosi nel 1848, venne cantato per la prima
volta dai volontari toscani che parteciparono alla prima
guerra d’Indipendenza.
POESIE PATRIOTTICHE
Versi scelti dall’ode “Marzo 1821”di A.Manzoni ( scritta in occasione dei moti
carbonari piemontesi)
Han giurato: non fia che
quest’onda
scorra più tra due rive
straniere;
non fia loco ove sorgan
barriere
tra l’Italia e l’Italia, mai più.....
.......Una gente che libera tutta
O fia serva tra l’alpe ed il
mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
di memorie, di sangue, di cor.
Oh stranieri, nel proprio
retaggio
torna Italia e il suo suolo
riprende,
O stranieri, strappate le tende
da una terra che madre non
v’è!
...Non vedete che tutta si scote
dal Cenisio alla balza di Scilla?
Non sentite che infida vacilla
sotto il peso dei barbari piè?
Oh giornate del nostro riscatto
oh dolente per sempre colui
che da lunge, dal labbro d’altrui,
come un uomo straniero le udrà!
Che ai suoi figli narrandole un
giorno,
dovrà dir sospirando: “Io non
c’era”;
che la santa vittrice bandiera
salutata quel dì non avrà.
A.Manzoni
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono
morti!
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al
mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s’è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l’armi, e noi non fecer guerra.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono
morti!
Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
Siam venuti a morir pel nostro lido.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono
morti!
Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: – Dove vai, bel capitano? Guardommi e mi rispose: – O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella. Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: – V’aiuti ‘l Signore! -
La Spigolatrice di Sapri
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono
morti!
Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontraron con li gendarmi,
e l'una e l'altra li spogliar dell'armi.
Ma quando fur della Certosa ai muri,
s'udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono
morti!
Eran trecento, e non voller fuggire,
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano;
fin che pugnar vid'io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.
(di Luigi Mercantini)
Camillo Cavour scrive a Costantino Nigra
del suo grande nemico “Garibaldi” (9 agosto 1860)
“Se domani io entrassi in lotta
con Garibaldi,è possibile che
avrei per me la maggior parte
dei vecchi diplomatici, ma
l’opinione pubblica europea
sarebbe contro di me,e
l’opinione pubblica avrebbe
ragione.
Poiché Garibaldi ha reso
all’Italia i più grandi servigi
che un uomo potesse
renderle: ha dato agli italiani
fiducia in sé stessi; ha provato
all’Europa che gli italiani
sapevano battersi e morire
sui campi di battaglia per
riconquistare una patria.”
Cavour
Nigra
Garibaldi
Il Risorgimento Reggino e i suoi patrioti
Prof Giuseppe Caridi, docente Università di Messina e Presidente
Deputazione di Storia Patria per la Calabria
Le vie cittadine legate a personaggi del Risorgimento Reggino
Lo storico Dott. Franco Arillotta
Garibaldi:L’Eroe dei due mondi
Il mito di Garibaldi nel tempo
Personalità dotata di notevole intuito, coraggio e
forza d’animo, fu forse il primo personaggio
italiano che arrivò ad individuare la radice dei
problemi che affliggevano la penisola e a
trovarne un’adeguata, concreta soluzione.
Garibaldi era certo che la conquista del Regno
delle due Sicilie sarebbe dovuta iniziare con lo
sbarco a Marsala. Come previsto, Garibaldi
ottenne numerose adesioni da parte di quei
contadini siciliani che, sfruttati e ormai disperati
, vedevano in lui la speranza di poter migliorare
le proprie condizioni di vita. Lo sbarco in Sicilia
e in Calabria aveva annidato nel cuore del
popolo entusiasmo e possibilità di cambiamenti.
Alla vigilia della prima guerra mondiale, storici
ed opinione pubblica, considerarono Garibaldi
l’eroe nazionale. Durante la seconda guerra
mondiale, i partigiani fecero della sua impresa
una bandiera e, nel dopoguerra, il Fronte
Nazionale lo utilizzò addirittura come simbolo
Il mito dell’eroe oggi continua su Internet.
Spazio musicale: “Inno di Garibaldi”
“Voi mi dovreste scrivere un
Inno per i miei volontari: lo
canteremo andando alla
carica e lo ricanteremo
tornando
vincitori”.Ciò
chiedeva Garibaldi nel 1858
a Luigi Mercantini, autore de
“La spigolatrice di Sapri” .Lo
scrisse in brevissimo tempo
e lo consegnò a Agostino
Bertani
per
eventuali
correzioni. Per comporre la
musica fu poi contattato, il 4
gennaio
1859,
Alessio
Olivieri. Il 7 marzo dello
stesso anno, a Torino,
Garibaldi ebbe lo spartito.
Incontro a Teano
Sconfitte definitivamente le truppe borboniche sul fiume Volturno, il 26 sett.
1860 Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, alla testa dei rispettivi
eserciti, si incontrarono a Teano. Qui l’eroe dei due mondi salutò il sovrano
come re d’Italia, affidandogli i territori liberati.
La presa di Porta Pia
Il 20 settembre 1870 i bersaglieri, dopo un breve combattimento presso
Porta Pia, entrarono a Roma. Dopo circa dodici secoli finiva il “Potere
Temporale” dei Papi . Roma, con un plebiscito, entrò a far parte del regno
d’Italia;quindi ne divenne la capitale.
L’Italia postunitaria
Questione meridionale
Il brigante racconta
Brigantaggio
Spazio musicale : “Mamma mia dammi cento lire”
La canzone testimonia il dramma dell’emigrazione che aveva condotto migliaia di nostri
connazionali, lontano dal suolo natio, alla ricerca di un futuro e di condizioni di vita migliori. Si
cantava nei primi anni del vecchio millennio. L’America era il nuovo mondo, era il simbolo della
libertà e non offriva soltanto lavoro, ma dava a tutti l’opportunità di diventare ricchi e famosi.
Prima guerra mondiale:la voce dei poeti
Giuseppe Ungaretti
San Martino del Carso
Trincee
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E’ il mio cuore
il paese più straziato
San Martino del Carso
SPAZIO MUSICALE: “LA LEGGENDA DEL PIAVE”
La leggenda del Piave, è una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Il brano
fu scritto nel 1918 dal maestro Ermete Giovanni Gaeta (noto con lo pseudonimo di
E.A. Mario).
Fascismo:la scuola e la Gioventù Italiana del Littorio
Balilla e Piccole italiane
Figli della lupa
Avanguardisti
Giovani italiane
IL GIURAMENTO DEL BALILLA: “Nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del Duce e, di
servire con tutte le mie forze, se è necessario, col mio sangue, la Causa della Rivoluzione fascista”.
Spazio Musicale
Giuseppe Blanc è l’autore della canzone goliardica
Giovinezza, poi divenuta inno degli Arditi e del
Fascismo.
Le problematiche meridionali tra storia e attualità
On.Fortunato Aloi
La guerra e l’impossibilità di poetare
Salvatore Quasimodo: “Alle fronde dei Salici”
<<…abbiamo appeso le nostre cetre ai salici[…]
Ci chiedevano: ' Cantateci un inno di Sion'.
Come potevamo cantare
un inno al Signore in terra straniera? >>
Bibbia (Salmo 136)
Salvatore Quasimodo
Spazio Musicale-Canzone “Bella ciao” (Anonimo)
Partigiani
Mondine
La storia del canto più famoso della Resistenza italiana, e uno dei canti
partigiani più celebri del mondo, inizia con un canto di lavoro delle
mondine della Pianura padana. Da questa versione, e con influenze da
“Picchia picchia alla porticella”e “Fior di tomba”, nacque la Bella Ciao” .
Dalla Monarchia alla Repubblica
A favore della Repubblica si pronunciarono quasi 13 milioni di italiani,
contro i circa 10 milioni di voti favorevoli alla Monarchia. Umberto II di
Savoia abbandonò l’Italia e venne proclamata la Repubblica. Come
Presidente provvisorio venne eletto Enrico De Nicola.
Il voto alle donne
Italia oggi: fratellanza e solidarietà
Il pane
S’io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumato
come le viole.
Un pane così
verrebbero a mangiarlo
dall’India e dal Chilì
i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
(Gianni Rodari)
Globalizzazione e contraddizione
Tutto il mondo appare sul web
e questo vede il popolo del Magreb.
Rivolte, sommosse, ribellioni
riempiono oggi le nostre televisioni.
Immagini cruente di vite spezzate…
di giovani che sul cammino della
speranza
hanno riposto la loro esultanza.
Sbarchi, naufragi, viaggi in barconi
sul loro volto tante emozioni.
Occhi stupiti, smarriti, spalancati…
assetati di pace e di alleanze
aiutiamoli a sconfiggere le ingiustizie e
le intolleranze.
Oggi festeggiamo i 150 anni dell’Unità
Nazionale…
Sarebbe bello ragazzi se ci fosse la
festa…dell’Unità globale.
Spazio musicale: Imagine" di John Lennon
Immagina
Imagine
Immagina nel cielo
Il paradiso mai più ,
senza l’inferno noi ,
soltanto il cielo.
Imagine there’s no heaven,
It’s easy if you try,
No hell below us,
Above us only sky,
Imagine all the people
Living for today...
Imagine there’s no countries,
It isn’t hard to do,
Nothing to kill or die for,
No religion too,
Imagine all the people
Living life in peace...
Imagine no possessions,
I wonder if you can,
No need for greed or hunger,
A brotherhood of man,
Imagine all the people
Sharing all the world...
You may say I’m a dreamer,
But I’m not the only one,
I hope some day you’ll join
us,
And the world will live as one.
“Immagine” si è rivelata una canzonemanifesto per diffondere l'idea della
pace e di un mondo migliore.
Immagina la gente
libera nei pensieri ,ah!...
Immaginare il mondo
senza nazioni puoi ,
non voler più uccider ,
non val la pena morir.
Immaginar la gente
che in pace vive si può.
Forse questo
è un bel sogno ,
ma non l’ abbandono mai !
Io spero che
t’ unirai a noi
ed il mondo sarà uno solo
Testo della prof.ssa
(Nunzia Rita Rizzi)
L’Italia in Europa
Inno alla gioia
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“VITTORINO DA FELTRE” REGGIO CALABRIA
ANNO SC. 2010-2011
Rassegna fotografica
150° anniversario dell’Unità d’Italia
Sala Calipari
Palazzo della Regione Calabria
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150 Anni Unità d´Italia