Aspetti Metodologici dell’Allenamento in Età Evolutiva con riferimento alle singole discipline. Quali sono gli aspetti che caratterizzano l’allenamento nell’età evolutiva? Oserei dire che ci sono degli aspetti che sicuramente influiscono negativamente ed è dato,naturalmente,agli Insegnanti,agli Educatori,agli Allenatori conoscerli e fare in modo che i ragazzi non né subiscano,troppo,gli effetti negativi. Stiamo parlando dell’età evolutiva. Un’età che và dai 10 ai 14 anni,dalla V elementare(fine della scuola primaria) alla fine della III media(fine della scuola secondaria di I Grado). Ci troviamo di fronte a ragazzi in pieno conflitto interno. Stiamo nella fase prepuberale - puberale. Fase questa di profondi e significativi cambiamenti, sia psicologici che fisici. Sicuramente gli aspetti psicologici hanno un’influenza preponderante su tutta la personalità ma,in questa sede,in questo momento,cercheremo di analizzare cosa succede a livello fisico. Andiamo ad analizzare qualche punto: LA FORZA: La forza viene usata in maniera eccessiva e parzialmente errata. Tutto il decorso del movimento dà un impressione di rigidità che và attribuito ad un grado eccessivo di impegno di tutta la muscolatura. Un’altra caratteristica tipica di questa età è l’insufficiente fluidità del movimento. L’ampiezza del movimento in questa fase come si presenta? È scarsa e non corrisponde al modello voluto. È approssimativo. Allo stesso modo, anche la rapidità del movimento,in questa fase di sviluppo, ne risente. Non di rado l’esecuzione è troppo affrettata. Un altro aspetto importantissimo da tener presente è dato dalla scarsa ed errata capacità di accoppiamento dei movimenti. Risultano inoltre ancora poco sviluppate le capacità di precisione e di costanza del movimento. Uso eccessivo della forza Scarsa fluidità del movimento Ampiezza del movimento e rapidità scarse Insufficiente accoppiamento dei movimenti Precisione e costanza dei movimenti poco sviluppate • • • • • COORDINAZIONE GREZZA Coordinazione grezza,che in una scala di apprendimento è, il primo stadio che il ragazzo si trova ad affrontare, e che l’insegnante deve conoscere affinché, quest’ultimo,non cada nell’errore di richiedere delle prestazioni troppo esose ai propri atleti. In questa fase tutti i messaggi e le proposte motorie che andiamo a suggerire devono essere di facile interpretazione e di facile esecuzione. In questo momento evolutivo ci troviamo nella cosiddetta età d’oro. Di cosa stiamo parlando? LA RAPIDITA’ E perché? Cosa sta succedendo? PIAGET….considerando la funzione impaginatrice che è insita nel gioco, sostiene che “essa è il motore di ogni ulteriore pensiero ed anche della ragione”. PLATONE che nelle “Leggi”, definì il gioco come “la forma più giusta di vita”. GIUGNI : il gioco è per il bambino un canale importante di appagamento e di apprendimento. Il gioco è un continuo provare, esplorare, scoprire, immagazzinare impressioni, classificare, organizzare ed assimilare. SCHILLER…considera il gioco per il suo apporto etico ed estetico; infatti, esso riesce ad equilibrare la bilancia degli istinti sensitivi e razionali ed assicura all’essere umano tempi di libertà psico – fisica. IL RUOLO DEL GIOCO……. CALCIO PALLACANESTRO PALLAMANO PALLANUOTO PALLAVOLO RUGBY ….GIOCO UN UNICO DENOMINATORE ….in atletica leggera??? Si gioca??? E quanto si gioca??? I principi ispiratori soprattutto in questa fascia,dovrebbero essere della Polivalenza e Multilateralità. Le attività dovrebbero essere variegate ed adattate alle possibilità fisiologiche dei soggetti in fase di accrescimento. L’agonismo esasperato fagocita la spontaneità. OBIETTIVI ORGANIZZATIVI “IAAF KIDS ATHLETICS” - Molti ragazzi devono poter essere attivi allo stesso tempo; - Si deve fare esperienza di forme di movimento atletico basilari e variate; - Non solo i ragazzi più forti o più veloci devono contribuire a un buon risultato; - Le aspettative di abilità devono adattarsi all'età e alle capacità di coordinamento richieste; - Il programma deve contenere un elemento di avventura, presentando una visione dell'atletica adatta ai più giovani; - Struttura e punteggio delle gare devono essere semplici, basati sull'ordine di arrivo delle squadre; - Devono servire pochi assistenti e giudici; - L'atletica deve essere presentato come un evento di squadra misto (maschi e femmine insieme). Esercizi propedeutici per correre veloci. Esercizi propedeutici per i salti Esercizi propedeutici per lanciare Concludo con un suggerimento: con ragazzi di questa età,dobbiamo essere bravi a lasciare a casa il cronometro ed il metro. Dobbiamo solo “ addestrare” i ragazzi per far sì che siano dei bravi atleti in futuro. Dobbiamo ricordarci che prima di essere “Tecnici”, “Allenatori”, “Insegnanti”, “Maestri” siamo degli “EDUCATORI” EDUCATORI del movimento.