LA FILOSOFIA: UNO SPAZIO VUOTO
. . . abbandonare l'atteggiamento spontaneo e a domandarci se tutti gli oggetti, che
crediamo esistere, esistano; se tutti i rapporti, che pensiamo siano rapporti con
oggetti esistenti, lo siano davvero; se tutti i discorsi, che affermano di essere dei
saperi, siano dei saperi. Sono strane domande queste. E tali sono perché, mettendo in
discussione la legittimità della pretesa allo statuto di sapere avanzata da discorsi
diversi, costringono colui che le pone a porsi inizialmente al di fuori di tutti quei
discorsi, in uno spazio vuoto. Noi cercheremo qui di mostrare che tutte le filosofie
rispondono a domande di questo genere, e che rispondere a domande i questo genere
è appunto filosofare. ... (K. Pomian “Filosofia/filosofie” in Enciclopedia Einaudi, vol. VI)
Oggetti visibili
Personalità
Elettroni, protoni, ecc..
Oggetti esistenti: saperi + relazioni
Sospensione dell'atteggiamento spontaneo
Dio
Messa in discussione dei nostri saperi
Chiunque può constatare
che
gli occhi conoscono un processo
di apprendimento, e che
Strane
domande
Spazio vuoto
determinati
prima
non vistimi
benché
soddisfacessero
tutte le
condizioni
richieste
Menone:
E, seoggetti,
mi è lecito
scherzare,
somigli
davvero, nellaafigura
e nel
resto, alla
piatta
per esserlo,
divengono
sensibili
appena
si viene sensibilizzati
presenza.
torpedine
di mare:
perché
anche non
questa,
se qualcuno
le si avvicini alla
e laloro
tocchi,
sùbito Ora,
lo fa
questa sensibilizzazione
è ingenerata
da avuto
un sapere
dire oeffetto,
un saper
fare) sono
che
intorpidire.
Ora mi sembra
che tu abbia
su di(un
mesaper
lo stesso
poiché
suggerisceintorpidito
delle domande
da porre
ciò che
puòsovedersi,
delle aspettative,
veramente
nell'anima
e nellaa bocca,
e non
più cosasuscita
risponderti.
SOCRATE: . .
orienta alome,
sguardo.
Da tutto ciò
consegue che
l'attoperché
di vedere
nonessa
è néstessa,
potrebbe
esserele
.Quanto
se la torpedine
fa intorpidire
gli altri
torpida
io allora
un rapporto
immediato
franon
gli occhi,
ricettivi,
un ma
oggetto
chedi
somiglio;
se no,
no, perché
è cheintesi
io siacome
certomeramente
e faccia dubitare
glied
altri,
io più
compaiaaltro
nel campo
visuale.
(K. si
Pomian
“Filosofia/filosofie”
in Enciclopedia
vol. VI)
chiunque
dubbioso,
faccio
che anche
gli altri siano
dubbiosi.Einaudi,
(Platone,
Menone, 80)
LA FILOSOFIA: UNO SPAZIO VUOTO PER DUBITARE DEI PROPRI SAPERI E DI SÈ
Non si tratta, dunque, soltanto di mettere in forse il sapere apparente che crediamo di
possedere, ma soprattutto di mettere in questione noi stessi e i valori che reggono la nostra
vita. Infatti, dopo aver dialogato con Socrate, il suo interlocutore non sa più assolutamente
per quale motivo agisca. Diventa cosciente delle contraddizioni del suo discorso e delle
proprie contraddizioni interiori. Dubita di se stesso. Giunge, come Socrate, alla conclusione
di non sapere nulla. Ma facendo ciò, riesce a distaccarsi da se stesso, . . . In lui avviene,
dunque, una presa di coscienza di se stesso; mette ormai, da solo, se stesso in discussione. Il
vero problema non è dunque il sapere questa o quella cosa, ma l'essere in questo o quel
modo(P. Hadot, Che cos’è la filosofia antica?, Einaudi)
messa in discussione
del proprio saper
dei propri valori
Spazio vuoto
contraddizioni del sapere
contraddizioni interiori
Distaccarsi da sè
Dubitare di sè
Presa di coscienza di sè
messa in discussione del proprio modo di essere
LA FILOSOFIA: UNO SPAZIO VUOTO PER PORSI STRANE DOMANDE
Come
mi prendo
delle
mieforte
cose,alla
dellepersecuzione
cose che ad di
esse
Perchèmai
siamo
pronti cura
a dare
man
unappartengono,
politico, presoma
di non
mira
curo
me
stesso?
(Platone
"Alcibiade
I)limita
perché
haè che
violato
le libertà
regolesidel
gioco;
mascegliere
non pensiamo
neanche
lontanamente a
Non
la mia
a poter
il colore delle
mutande?
il valore
dellelaregole?
Adiscutere
quali oggetti
attacco
mia libido, il mio desiderio?
Perchéparte
la nostra
mente
è inaccessibile
a sogni
di un mondo
diverso, a
Quale
del mio
Io sacrifico
ai bisogni
della società?
(Freud,fondamentalmente
Introduzione alla psicoanalisi)
concetti che, invece di essere semplici strumenti per classificare i fatti, siano orientati
Come mai il potere sociale, cioè la forza produttiva moltiplicata che ha origine attraverso la
verso la realizzazione di quei sogni ? (M. Horkheimer, Eclisse della ragione)
cooperazione tra gli uomini, ci appare come un potere naturale che ci sovrasta, che cresce
Troppo a lungo l'uomo ha considerato le sue tendenze naturali con un «cattivo sguardo »,
fino a sfuggire al nostro controllo, che contraddice le nostre aspettative, che annienta i
cosicché queste hanno finito per congiungersi strettamente in lui con la «cattiva coscienza
nostri calcoli, diventando una potenza estranea, posta al di fuori di noi della quale non
». Sarebbe in sé possibile un tentativo opposto? Vale a dire sarebbe possibile congiungere
sappiamo donde viene e dove va, che quindi non possono più dominare ? (Marx (L'ideologia
indissolubilmente con la cattiva coscienza le tendenze innaturali, tutte quelle aspirazioni al
tedesca)
trascendente, all'anti-istinto, , all’anti-natura, all'anti-animale, insomma gli ideali esistiti
Non ci si deve chiedere perché l'affamato ruba o perché lo sfruttato sciopera, ma il
sino a oggi, che sono tutti quanti ideali ostili alla vita, ideali calunniatori del mondo?
motivo
per cui la maggior parte degli affamati non ruba e perché la maggior parte degli
(Nietzsche, La gaia scienza)
sfruttati non sciopera. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 35)
Come mai c'è chi, pur essendo ateo, fa battezzare cristianamente il suo bambino, e chi va
Perché
allamaledica
nostra auto
più di 1600
ore: tra
ci stiamo
seduti,
sotto lemediamente
armi, come dedichiamo
tutti gli altri,ogni
per anno
quanto
grandemente
l'odio
i popoli,
chi
incorre
marcia
e in sosta;
la femminuccia
parcheggiamoperché
e la andiamo
prendere;dicigente
guadagniamo
in chiesa
con una
lei ha unaaparentela
devota, e ifasoldi
la
occorrenti
per l'anticipo
sul prete,
prezzosenza
d'acquisto
e per le
rate mensili;
lavoriamo
sua promessa
davanti a un
vergognarsi.
(Nietzsche,
Umano, tropo
umano)per pagare la
benzina, i pedaggi dell'autostrada, l'assicurazione, il bollo, le multe. Ogni giorno passiamo
Quando in un mattino di domenica sentiamo rimbombare le vecchie campane, ci
quattro delle nostre sedici ore di veglia o per la strada o occupati a mettere insieme i mezzi
chiediamo: è possibile una giustizia che accetta l'innocente come vittima vicaria?;
che l'auto richiede?
comandare ai propri i discepoli di bere il proprio sangue?; pregare per interventi
Mediamente investiamo queste 1600 ore per fare circa 12.000 chilometri: cioè appena sette
miracolosi?; peccare contro un Dio che espia i peccati? (Nietzsche, Umano, tropo umano)
chilometri e mezzo per ogni ora.”(Illich, Per una storia dei bisogni)
IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - SOCRATE
Socrate
Lo scopritore della vita interiore
il luogo della vita interiore: l’anima
la modalità della vita interiore: il dialogo con se stessi
lo scopo della vita interiore: la scelta
la messa discussione di noi stessi
Abitare
casa vuota in casa a scegliere
Demoni
che
ti trattengono
Alcibiade
euna
Socrate
Dialoghi,
scrittori
e pittori
Callicle:
dammi
retta,
smettinon
il tuolasottile
ragionar
confutando,
seguidilapersona
più bella viaquale
della
l'anima,
pensa,
vedo
sotto
altro
aspetto
che
EEdsolo
è come
diquando
fronte
una voce
a quest'uomo
che io
io ho iniome
ho
fino
provato,
da
fanciullo;
cosa
che
la
quale,
nessuno
ogni
sospetterebbe
volta che milasiinfa
me, la
vita
operosa,se
occupati
di ciò
che potrà darti
fama lasciaaffermando
ad altri codeste
eleganze,
che
conversi
medesima,
interrogando
ealcuna
negando.
(Platone,
sentire,con
vergogna
sempre
di fronte
mi dissuade
a qualcuno.
da cosa
Ma ioche
di eio
luirispondendo,
sia
solo
perprovo
fare, evergogna,
non mai ad
perché
riconosco
mi persuade.
in me
forse
vanno
chiamate
vaneggiamenti
o sciocchezze, e che ti « porteranno ad abitare in
Teeteto,
189,e)
(Platone,
Apologia
Socrate,
XIX) di controbattere che ciò che lui pretende non si debba fare:
stesso che
nondisono
capace
una casa vuota »; (Platone Gorgia, 486)
appenache
mi opera
allontano
da lui, sono
vinto
dall'ambizione
onori pubblici.
Lo tradisco
Lama,
memoria,
in coincidenza
colle
sensazioni,
e quellediaffezioni
che si verificano
schiavo
fuggitivo
e quando
lo vedo,
mi nelle
assalenostre
la vergogna
. . . oprocesso
con un parente
stretto?
income
tale
paionomolto
ae lo
meabbandono,
in tale occasione
quasi
scrivere
anime per
dei le
cose che
fatto
riconoscere
(Platone, Simposio)
discorsi;
. .mi
. inhatali
circostanze
v'è ...
nelle
nostre anime anche un altro artefice. Un pittore,
. . . allora mi sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che sembra lì pronto a
il quale dopo lo scrivano disegna nell'anima rappresentazioni delle cose dette. . .
confutarmi. Egli, per l'appunto, è un mio stretto parente e abita con me, e ogni volta che
Quando qualcuno avendo allontanato dalla vista o da qualche altro senso gli oggetti
torno a casa e mi ascolta ripetere queste cose, mi chiede se non mi vergogno di avere io
delle opinioni e dei discorsi di allora, in se stesso contempla in qualche modo le
l'ardire di parlare sulle belle occupazioni, proprio io che così chiaramente offro prova di non
rappresentazioni di ciò che fu opinato e detto. (Platone, Filebo, 39-40)
sapere in che consista il bello. (Platone, Ippia Maggiore, 304 e)
IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - PLATONE
Platone
L’immortalità dell’anima – i premi e i castighi dell’al di là
Si può non essere certi se Socrate ritenesse che l'ignoranza è la causa del male, e che la
virtù può essere insegnata; sappiamo però sicuramente che Platone riteneva pii saggio
ricorrere alle minacce. (H. Arendt, La vita della mente, 275)
Dalle anime in dialogo alle anime minacciate
Chi, punito dagli dèi o dagli uomini, trae un vantaggio dalla pena, è chi abbia commesso
colpe riparabili; tale vantaggio, comunque, lo trovano solo in quanto passino attraverso
sofferenze e dolori, in questo mondo e nell'Ade non altrimenti potremmo liberarci
dall'ingiustizia. . . . poi che per le sue colpe lo vedono condannato a patire in eterno le
maggiori, le più dolorose, le più atroci pene, veri e propri esempi sospesi là nel carcere
dell'Ade, spettacolo e monito ai colpevoli che, via via, in continuazione, arrivano laggiù. . .
Talvolta, invece, vedendo un'anima santamente vissuta, consacratasi per tutta la vita alla
verità, sia essa l'anima di un privato o di chi sia, ma in particolare, io dico, Callicle, quella di
un filosofo, tutta tesa a compiere il proprio dovere senza preoccuparsi d'infinite altre
faccende non sue, Radamanto l'ammira e quell'anima avvia verso le Isole dei beati. . .
questo racconto mi ha profondamente persuaso, e guardo di fare in modo di potere un
giorno mostrare al giudice quanto più sana è possibile l'anima mia. (Platone, Gorgia,524-26)
IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - AGOSTINO
Agostino L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio
la modalità della vita interiore: il dialogo con Dio
il conflitto con se stessi
lo scopo della vita interiore: rapporto con Dio
messa in discussione se stessiconfessione propri peccati  amore per Dio
l’anima
come
identità
personale
(memoria)
incompiuta
Nel mezzo
di quella
rissa
violenta
che avevo
ingaggiato
nella mia casa interiore
Ma tu, Signore, mi torcevi su me stesso, mi strappavi da dietro le mie spalle, dove m'ero
rifugiato
per non
guardarmi
faccia, . . della memoria là incontro me stesso e Dio
Negli antri,
nelle
caverne in
incalcolabili
nel mezzo di quella rissa violenta che nella mia casa interiore avevo ingaggiato con l'anima
quiTutte
nellaqueste
stanza cose
più segreta,
il cuore,
con lanella
facciasua
e lavasta
mentecaverna,
sconvolte,
chesue,
cosacome
non dissi
la memoria
accoglie
nelle
dire,
contro
di me?
. . .e ineffabili, per richiamarle e rivederle all'occorrenza. . .
pieghe
segrete
LeLà
restava
un anche
tremitome
silenzioso,
aveva
come
teme la morte
- d'essere
incontro
stesso e ilmiterrore
ricordoche
negli
atti- che
hosicompiuto,
nel tempo
e nel
sottratta
corso
la consumava
a morte.
(Agostino, Confessioni, cap. IX)
luogo inalcui
li hodell‘abitudine
compiuti, neiche
sentimenti
che ebbi
compiendoli.
non riesco
a comprendere
tutto
ciò
chequale
sono.
gran
Tardi
tirealtà
amai,
bellezza
così
e così
tardi
ti amai.
Sì,
perché
tumieririempie
dentro
didime
e
LoInafferrai
e io
lo apersi
e inantica
silenzio
lessinuova,
il primo
passo
sul
miCiò
caddero
gli occhi:
“Non
l'infelice
ragazzo
che letti
ero,mi
giàcontese
sulla
soglia
della
te
meraviglia,
sbigottimento
afferra.
(Agostino,
cap.
X)
ioMa
fuori.
Lì ti cercavo.
Deforme,
gettavo
sulle
belle
forme
delle
tue creature.
Eri
con pur
me,
e
più
bagordi
e lo
gozzoviglie,
einfelice
lascivie,
eConfessione
invidie,
magiovinezza,
rivestitevi
dell'aveva
Signore
Gesù
chiesta
castità.
"Dammi
la castità
esuoi
la
ma
non
dicevo.
non
eroela
con
te.fate
Mi Sì:
tenevano
le continenza,
tue
creature,
inesistenti
se non
esistessero
in
Cristo
non
caso
alla lontano
carne
e da
ai te
desideri”.
Non
volli subito",
leggere
oltre
e Avevo
neppure
paura
che Con
tu mi
troppo
presto,
e troppo
presto
mi
male
del
te.
Mi chiamasti,
ilesaudissi
tuo grido
sfondò
la mia
sordità;
balenasti,
e come
il guarissi
tuo splendore
dissipò
occorreva.
lee parole
finali
di questa
proposizione
una luce
fattadal
di calma
mi la
fu
desiderio,
che
preferivo
vedere
soddisfatto
piuttosto
che
estinto.
(Agostino,
Confessioni,
cap.
IX)
mia
cecità;indiffondesti
tua fragranza,
respirai
e anelo verso
di te, gustai
e ho fame
sete;
distillata
cuore e nela
cacciò
quel buio efolto
di incertezze.
(Agostino,
Confessioni,
cap.eIX)
mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace. . (Agostino, Confessioni, cap. X)
IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - MONTAIGNE
Montaigne L’interiorità come il luogo d’incontro con se stessi
la modalità della vita interiore: la narrazione di sé, il saggiarsi
l’essere contenti di sè
l’anima come costruzione di sé sempre in corso
lo scopo della vita interiore: la messa in discussione di se stessi
uscire dai cardini della tradizione
Il dialogo interiore: la narrazione di sé, il “saggiarsi”
Un
Un’’anima
Unretrobottega
retrobottega
per farci
tutta
tutta
compagnia
nostra
nostranella quale uscire fuori dai cardini della consuetudine
Gli
Bisogna
altri formano
riservarsi
l'uomo;
una
io
retrobottega
lo descrivo,
etutta
ne
presento
nostra,iviun
del
esemplare
tutto indipendente,
assai mal formato
nella quale
...
trattenerci
abitualmente
con
noi
stessi;
discorrere
e ridere
Nondobbiamo
basta l'essersi
allontanati
dalla gente;
non
basta cambiar
luogo,
bisogna allontanarsi
Descrivo
stabilire
illa
passaggio:
nostra
vera
. . . libertà,
di minuto
il nostro
in minuto.
principale
ritiroessa
e la può
nostra
solitudine.
Non
Noiinclinazioni
abbiamo
un'anima
capace
di
ripiegarsi
in(MEMORIA)
se stessa;
farsi
compagnia;
habasta
i
dalle
comuni che
esistono
in noi; bisogna
sequestrarsi
e isolarsi
da se stessi.
Sel'essersi
la mia
anima
potesse
dalla
stabilizzarsi,
gente; non
non mi
cambiar
luogo,
mi bisogna
risolverei:
allontanarsi
essa è sempre
dalle
in
perallontanati
assalire
e per
difendere,
perbasta
ricevere
esaggerei,
percidonare;
di inMamezzi
il principale
effetto
della
sua potenza
è che essa
afferra non
e cidobbiamo
stringe in temere
modo che
a
tirocinio
clinazioni
incomuni
prova.
che
(Montaigne,
esistono
Saggi)
insolitudine.
noi; bisogna sequestrarsi e isolarsi da se stessi.
marcireepossiamo
d'ozio
noioso
in
questa
malapena
riaverci
dalla
sua stretta e rientrare in noi stessi per discorrere e
(Montaigne, Saggi)
mi pento
e che la mia coscienza è contenta di sé, non come della coscienza
ragionare
deiraramente
suoi comandi
angelo oche
d'un
cavallo,
comedei
della
coscienza
uomo (Montaigne,
Saggi) fuori dei
Perd'un
cui accade
quello
chema
è fuori
cardini
della d'un
consuetudine,
lo si giudica
cardini della ragione (Montaigne, Saggi)
UNO SPAZIO VUOTO PER FILOSOFARE. LÀ DOBBIAMO TRATTENERCI
ABITUALMENTE CON NOI.
Che cos’è la filosofia?
Uno spazio vuoto per porsi strane domande
Messa in discussione dei propri saperi ed dei propri valori
Dove collocare lo spazio vuoto?
In noi stessi
Io, dove sono io?
Le vicissitudini dell’anima:
Socrate
Lo scopritore della vita interiore
Platone
L’immortalità dell’anima – i premi e i castighi dell’al di là
Agostino
d’Ippona
Montaigne
L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio
L’interiorità come il luogo d’incontro con se stessi
I MODELLI SOCRATE E AGOSTINO DALLO PSICOANALISTA
Il Super-io
La
funzione impone
che più tardi
all'Ioassume
inerme,il che
Super-io
è in viene
sua balìa,
dapprima
i piùsvolta
severidacriteri
un potere
morali;
esterno,
è in
Socrate
mi sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che è un mio
dall'autorità
generale
il sostenitore
dei genitori.
delle
I genitori
esigenze
esercitano
della moralità;
il loro einflusso
improvvisamente
e governanoci ilrendiamo
bambino
stretto parente e abita con me
mediante
conto
che la
il nostro
concessione
senso di
morale
provedid'amore
colpa è el'espressione
la minacciadella
di castighi,
tensionei quali
fra l'Ioultimi
e il
dimostrano
Super-io.
E un'esperienza
al bambino
la perdita
assai
curiosa
d'amore
vedere
e distesso
per
la moralità,
se nel
stessi
sono
chedisi
quindi
presume
temuti.
Agostino
tu, Signore,
mi torcevi
su
me
mezzo
quella
rissaci sia stata
Il Super-io,
conferita
Dio
inviolenta
etalsia
modo
radicata
in mia
ilnoi
potere,
tantola
profondamente,
funzione
e persino
manifestarsi
i metodi
come un
d’Ipponadache
cheassume
nella
casa
interiore
avevo
ingaggiato
condell'istanza
parentale, non
fenomeno
periodico.
ne
è però
[...] soltanto
Anche se
il successore
la coscienza
legale,
è qualcosa
ma realmente
«in noi»,
il legittimo
non lo èerede
fin
l'anima
naturale. Esso
dall'inizio.
(Freud,
ne Introduzione
deriva direttamente
alla psicoanalisi)
...
preso,
conseveri,
unaèscelta
unilaterale,
solomettere
il rigore
e la severità
dei
IlIlSuper-io
povero
Iosembra
serve
tre
padroni,
etutto
si dà
farenegli
per
d'accordo
le fu
loro
contenuto
dellaaver
nostra
coscienza
ciòdache
anni
dell’infanzia
ci
genitori,
la loro
funzione
proibitrice
e punitiva,
mentre
la loro
sollecitudine
e il loro
piene
dirichiesto
pretese.
Eesigenze
per quanto
alzano
gli occhi
per motivo
rivoltarsi
(= rivolgersi
quel
gran
Dioveneravamo
che lo accese
regolarmente
senza
da
parte
di ) apersone
che
o(=
amore
non vengono
Introduzione
psicoanalisi)
I temevamo.
tre accese
tiranni
il ripresi
mondoe continuati.
esterno,
il (Freud,
Super-io
e l'Es.
L’Io
viene
osservato
passo
per
che
ilsono:
fuococoscienza
dell'inferno),
veggono
ch'egli,
...quel
loalla
dovrò
dire?
Veggono
ch'egli,
Dalla
viene
dunque
suscitato
sentimento
della necessità
passo
dal per
severo
Super-io,
che
esige
determinate
di comportamento,
divenuto
(secondo
ilno>),
loro
sentimento)
unnorme
Nerone,
non
per ingiustizia,
matener
per
(<questo
devoessi
farlo,
questo
che
non domanda:
perché
devo?
– In tuttisenza
i casi
in
conto
delle
provenienti
dall'Ese e<perché>,
mondo
esterno,
lo punisce,
in ancora
caso
severità,
nondifficoltà
solo non
vuole,
o consolarli,
odal
soccorrerli,
o compatirli,
ma
di più
cui una
cosa
viene
fatta
con <giacché>
l’uomo
agiscee senza
coscienza;
ma di
inadempienza,
con
ilesentimenti
senso
di colpa.
Spinto
applaude
battendo
mani
e con
uncredenza
dilettodell'inferiorità
incredibile
se eènedel
Pensate
dunque
in
non per questo
contro
di essa.
–spasmodici
La
nell’autorità
laride.
fonte
della
coscienza:
così
dall'Es,
dallaSuper-io,
respinto
realtà,
l'Iobensì
lotta
per
venire
capo
del suo
quali
smanie
essi
prorompere,
edalla
in dell’uomo,
quali
furori!
Noi la
bruciamo,
ea Dio
ride?...”
questa
non stretto
èdebbono
dunque
voce
di Dio
nel petto
voce
di alcuni
uomini
(Paolo
Segneri
, Opere del Padre
Paolo Segneri)
compito
economico
stabilire
l'armonia
nell’uomo.
(Nietzsche,di
Umano,
troppo
umano) tra le forze e gli influssi che agiscono in lui e su
di lui . (Freud, Introduzione alla psicoanalisi)
Genitore  comportamento bambino
prove d'amore +
minaccia perdita d'amore (castighi)  Super-Io
 coscienza morale
MODELLI DI RELAZIONE CON SE STESSI
Agostino
d’Ippona
presa di coscienza dei limiti esistenziali
messa in discussione se stessiconfessione propri peccati
conflitto con se stessi / amore per Dio
meraviglia + gratitudine
angoscia
unitarietà
Limitatezza della sfera affettiva umana  appagamento in Dio
Montaigne messa in discussione di se stessi narrazione di sé, saggiarsi
Nietzsche essere contenti di sé / interesse per il mondo
dubbio sospetto
Voglio
ricordare
le ciò
turpitudini
mio passato
e la corruzione
vita; non
Giustifichiamo
qui
che dicodel
spesso,
che mi pento
raramentecarnale
e che ladella
mia mia
coscienza
è
dispersione
già
che le di
ami,
perdella
amar
Te, o
mio Dio.
Per
amor
del tuo
amore
mi accingo
a rievocare
contenta
sé,ma
non
come
della
coscienza
d'un
angelo
o d'un
cavallo,
ma come
della
Pienezza
sfera
affettiva
umana
ilMa
mio
cammino
nelle
del
peccato,
ricordo
pienocome
di amarezza,
affinché.
(Agostino,
coscienza
d'un
aggiungendo
sempre
questo
ritornello,
non
un ritornello
Questo
ciò che
problema
mi è uomo,
sempre
del vie
"valore”
stato
estremamente
. . . appare
necessario,
dapprima
per
curarmi
un fenomeno
e ristabilirmi,
isolato,
era
undi
Confessioni,
II)
Tu
migiungere
colmi
tua
non
fallace,
dolcezza
raccogliendomi
convenienza,
di dolcezza,
semplice
ed
essenziale
sottomissione
:felice
che
da
curioso
punto
credere
interrogativo
di della
non
essere
amatura
sé,
solo ma
adolcezza
tal
chi
punto,
vidello
si sofferma,
di
non vedere
e è"impara",
da
soloeparlo
adisicura:
—questo
punto, e del
ada
per
ama
quella
libertà
spirito
che
dominio
séun
e incantevole
disciplina
Grande
è riferendomi
questa subìto
potenza
della me
memoria,
troppo
grande,
Dio mio,
uncredenze
santuario
vasto,
dal
disgregamento
di
tutto
stesso,
allontanandomi
da
Te,
che sei
unità,
ignorante,
puramente
semplicemente,
alle
comuni
domandare,
sospetto
di affinità
vedrà,
diper
uguaglianza
èdecidere,
capitato
aopposti
vedere
me,quando
spalancarglisi
eenel
desiderare,
davanti
un
un
acquietarmi
nuovo
nella
cuore
e insieme
la ecome
via
per
molti enel
modi
di pensare
—
aorizzonte
quella
interiore
infinito.
Chiin
giunse
mai
al suo
. .che
. In“il
realtà
iodella
non vita,
riescoanzichè
abruciai
comprendere
tuttoper
ciò
proprio
questo
contesto,
accade
essere
quello
vaneggiai
dellefondo?
cose.
lafine
mia
adolescenza
passione
Non
insegno,
. .deriva
.Durante
eElegittime.
fiducia
sconfinato,
dinella
un'amicizia,
una
possibilità
unaracconto.
cecità
simile
a due
a senza
unadall'eccessiva
sospetti
vertigine
e punti
lo
scuoterà,
interrogativi,
un tipo
godere
didi
amplitudine
e molteplicità
incontentabilità
che
ricchezza
. . ogni
,disino
a quella
che
sono.
Dunque
loilspirito
sarebbe
troppo
angusto
per
comprendere
selastesso?
E dove
godere
e far
godere
nostro
stare
al
mondo,
a titolo
di liberi
soggetti-oggetti
libidici,
è
piaceri
bassi,
osai
inselvatichirmi
indinon
amori
e tenebrosi;
lane
mia
ne
fu
Quello
che
vede
frequentemente
lo svariati
meraviglia,
se
Ma
diffidenza,
dei
primi
piani,
di
sospetto,
di terrore
quanto
balzerà
fuori,
è vicino,
la anche
fede
vicinissimo,
nella
morale,
dibellezza
tutto
in ogni
ciò
che
morale
hase
sovrabbondanza
didelle
forzesuperfici,
plasmatrici,
risanatrici,
ricostitutrici
che
è ignora
appunto
ilcausa.
segno
della
sarebbequalcosa
quanto
di
se non
stesso
non
Fuori
diocchi
se
stesso
anziché
in se
stesso?
No.
storicamente
divenuto
ildilavoro
ecomprende?
lame
fatica,
che
gli
individui
finito
per
accettare
inquinata,
lafine
brama
piacere
avisto
stesso
epensa
agli
degli
diventai
putredine
accade
che
ha
mai
prima,
che
siahanno
un
prodigio.
Chiamiamo
vacillerà
colore,
pelle
- ee per
alla
e sovrabbondanza
appariscenza
si farà
strada
. (Nietzsche,
Umano,
nuova
troppo
esigenza.
umano,
Diamole
1/pr)
voce
a questa
"nuova"
grande
salute,
cheuna
conferisce
allo
spirito
libero
iluomini
pericoloso
privilegio
di
Come
mai
allora
non
lo
comprende?
Ciò
mi
riempie
di
gran
meraviglia,
lo
sbigottimento
come
qualcosa
di
"naturale",o
come
la
"giusta"
punizione
per
qualche
colpa
ommessa,
agli
occhi
tuoi.
Noi
<spiriti
liberi>
viviamo
sulla
terra
isolati
edei
sparsi
qua morali,
e làNiente
- ciòil"di
non
si può
cambiare;
contro
natura
quello
che avviene
la dare
consuetudine.
esiste
seinnon
secondo
esigenza:
abbiamo
bisogno
di euna
"critica"
valori
porre
questione
poter
vivere
dell'esperimento
dicontro
potersi
all'avventura:
privilegio
dello
spirito
mi
afferra.
Eppure
gli
uomini
vanno
ad
ammirare
le
vette
dei
monti,
le
onde
enormi
"introiettando"
in
tal
modo
la
repressione,
secondo
il
principio
della
cosiddetta
siamo
pochi,
questo
è(Che
giusto.
Fa
parte
deluniversale
nostro
orgoglio
pensare
che
ilnoi
nostro
tipo
lei, qualunque
cosa
questa
ragione
e naturale
cacci
da Prefazione,
l’errore
e del
lo
finalmente
ilsia.
valore
di
questi
valori”
(Nietzsche,
Genealogia
della
morale,
6)
libero
che
si proprio
faemaestro!
Nietzsche,
Umano,
troppo
umano, pr)
mare,
le
correnti
amplissime
dei
fiumi,
la
circonferenza
dell'Oceano,
le
orbite
degli
astri,
"autorepressione
dell'individuo
represso".»
(Marcuse
,
Eros
e
Civiltà)
è
raro eche
strano;
e non
ci accalchiamo
uni addosso agli altri, forse neanche <ci
stupore
ci arreca
la novità.
(Montaigne,gli
Saggi)
mentre trascurano
se stessi.
X) se una volta ci incontriamo, come
struggiamo>
per stare
gli uni(Agostino,
con gli Confessioni,
altri. . Certo,
oggi, allora si fa festa! ( F. Nietzsche “La gaia scienza” )
caverna – inconscio
IO, DOVE SONO IO ?
Agostino
Freud
retrobottega
Socrate
Montaigne
Nietzsche
Kierkegaard
negozio – relazioni personali
piazza
Hobbes
Locke
Rousseau
Hegel
Marx
UNO SPAZIO VUOTO PER FILOSOFARE. LÀ DOBBIAMO TRATTENERCI
ABITUALMENTE CON NOI.
Che cos’è la filosofia?
Uno spazio vuoto per porsi strane domande (Pomian)
Messa in discussione dei propri saperi ed dei propri valori (HadotDove collocare Socrate)
lo spazio vuoto?
In noi stessi
Io, dove sono io? Le vicissitudini dell’anima:
- Socrate: lo scopritore dell’anima
- Platone: l’immortalità dell’anima
- Agostino: L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio
- Montaigne : L’interiorità come il luogo dell’incontro con se stessi
MODELLI DI RELAZIONE CON SE STESSI
Socrate
mi sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che è un mio
stretto parente e abita con me
Agostino
d’Ippona
tu, Signore, mi torcevi su me stesso nel mezzo di quella rissa
violenta che nella mia casa interiore avevo ingaggiato con
l'anima
Montaigne
Bisogna riservarsi una retrobottega tutta nostra, del tutto
indipendente, nella quale uscire fuori dai cardini della
consuetudine, farci compagnia
UNO SPAZIO VUOTO PER FILOSOFARE. LÀ DOBBIAMO TRATTENERCI
ABITUALMENTE CON NOI.
Che cos’è la filosofia?
Uno spazio vuoto per porsi strane domande (Pomian)
Messa in discussione dei propri saperi ed dei propri valori (HadotSocrate)
Dove collocare lo spazio vuoto?
In noi stessi
Io,filosofia,
dove sono
io?come io l'ho vissuta e intesa fino ad oggi, è vita volontaria fra i ghiacci e
La
così
le alture, ricercaMODELLI
di tutto DI
ciòRELAZIONE
che l'esistenza
di estraneo e problematico, di tutto ciò
CON ha
SE STESSI
che finora era proscritto dalla morale. Attraverso una lunga esperienza di itinerari nel
Socrate
sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che è un mio
proibito
... (Nietzsche,mi
Ecce homo)
stretto
e abita
me nessuno: è questo che comportano le
Chi va infatti per queste
vieparente
tutte sue,
noncon
incontra
«vie tutte nostre». (Nietzsche, Umano, troppo umano)
Agostino
tu, Signore, mi torcevi su me stesso nel mezzo di quella rissa
Quanta verità può sopportare, quanta verità può osare un uomo? Questa è diventata la
d’Ippona
violenta che nella mia casa interiore avevo ingaggiato con
mia vera unità di misura, sempre più. (Nietzsche, Ecce homo)
l'anima
Montaigne
Bisogna riservarsi una retrobottega tutta nostra, del tutto
indipendente, nella quale uscire fuori dai cardini della
consuetudine, farci compagnia
IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA
Socrate
Lo scopritore della vita interiore
il luogo della vita interiore: l’anima
la modalità della vita interiore: il dialogo con se stessi
lo scopo della vita interiore: la messa discussione di noi stessi, la scelta
Platone
L’immortalità dell’anima – i premi e i castighi dell’al di là
Agostino
d’Ippona
L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio
la modalità della vita interiore: il dialogo con Dio, il conflitto con se stessi
lo scopo della vita interiore: : rapporto con Dio
messa in discussione se stessiconfessione propri peccati  amore per Dio
l’anima come identità personale (memoria) incompiuta
Montaigne
L’interiorità come il luogo d’incontro con se stessi
la modalità della vita interiore: la narrazione di sé, il saggiarsi,
l’essere contenti di sè
l’anima come costruzione di sé sempre in corso
lo scopo della vita interiore: la messa in discussione di se stessi
uscire dai cardini della tradizione
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Uno spazio vuoto per filosofare. Là dobbiamo trattenerci