LA FILOSOFIA: UNO SPAZIO VUOTO . . . abbandonare l'atteggiamento spontaneo e a domandarci se tutti gli oggetti, che crediamo esistere, esistano; se tutti i rapporti, che pensiamo siano rapporti con oggetti esistenti, lo siano davvero; se tutti i discorsi, che affermano di essere dei saperi, siano dei saperi. Sono strane domande queste. E tali sono perché, mettendo in discussione la legittimità della pretesa allo statuto di sapere avanzata da discorsi diversi, costringono colui che le pone a porsi inizialmente al di fuori di tutti quei discorsi, in uno spazio vuoto. Noi cercheremo qui di mostrare che tutte le filosofie rispondono a domande di questo genere, e che rispondere a domande i questo genere è appunto filosofare. ... (K. Pomian “Filosofia/filosofie” in Enciclopedia Einaudi, vol. VI) Oggetti visibili Personalità Elettroni, protoni, ecc.. Oggetti esistenti: saperi + relazioni Sospensione dell'atteggiamento spontaneo Dio Messa in discussione dei nostri saperi Chiunque può constatare che gli occhi conoscono un processo di apprendimento, e che Strane domande Spazio vuoto determinati prima non vistimi benché soddisfacessero tutte le condizioni richieste Menone: E, seoggetti, mi è lecito scherzare, somigli davvero, nellaafigura e nel resto, alla piatta per esserlo, divengono sensibili appena si viene sensibilizzati presenza. torpedine di mare: perché anche non questa, se qualcuno le si avvicini alla e laloro tocchi, sùbito Ora, lo fa questa sensibilizzazione è ingenerata da avuto un sapere dire oeffetto, un saper fare) sono che intorpidire. Ora mi sembra che tu abbia su di(un mesaper lo stesso poiché suggerisceintorpidito delle domande da porre ciò che puòsovedersi, delle aspettative, veramente nell'anima e nellaa bocca, e non più cosasuscita risponderti. SOCRATE: . . orienta alome, sguardo. Da tutto ciò consegue che l'attoperché di vedere nonessa è néstessa, potrebbe esserele .Quanto se la torpedine fa intorpidire gli altri torpida io allora un rapporto immediato franon gli occhi, ricettivi, un ma oggetto chedi somiglio; se no, no, perché è cheintesi io siacome certomeramente e faccia dubitare glied altri, io più compaiaaltro nel campo visuale. (K. si Pomian “Filosofia/filosofie” in Enciclopedia vol. VI) chiunque dubbioso, faccio che anche gli altri siano dubbiosi.Einaudi, (Platone, Menone, 80) LA FILOSOFIA: UNO SPAZIO VUOTO PER DUBITARE DEI PROPRI SAPERI E DI SÈ Non si tratta, dunque, soltanto di mettere in forse il sapere apparente che crediamo di possedere, ma soprattutto di mettere in questione noi stessi e i valori che reggono la nostra vita. Infatti, dopo aver dialogato con Socrate, il suo interlocutore non sa più assolutamente per quale motivo agisca. Diventa cosciente delle contraddizioni del suo discorso e delle proprie contraddizioni interiori. Dubita di se stesso. Giunge, come Socrate, alla conclusione di non sapere nulla. Ma facendo ciò, riesce a distaccarsi da se stesso, . . . In lui avviene, dunque, una presa di coscienza di se stesso; mette ormai, da solo, se stesso in discussione. Il vero problema non è dunque il sapere questa o quella cosa, ma l'essere in questo o quel modo(P. Hadot, Che cos’è la filosofia antica?, Einaudi) messa in discussione del proprio saper dei propri valori Spazio vuoto contraddizioni del sapere contraddizioni interiori Distaccarsi da sè Dubitare di sè Presa di coscienza di sè messa in discussione del proprio modo di essere LA FILOSOFIA: UNO SPAZIO VUOTO PER PORSI STRANE DOMANDE Come mi prendo delle mieforte cose,alla dellepersecuzione cose che ad di esse Perchèmai siamo pronti cura a dare man unappartengono, politico, presoma di non mira curo me stesso? (Platone "Alcibiade I)limita perché haè che violato le libertà regolesidel gioco; mascegliere non pensiamo neanche lontanamente a Non la mia a poter il colore delle mutande? il valore dellelaregole? Adiscutere quali oggetti attacco mia libido, il mio desiderio? Perchéparte la nostra mente è inaccessibile a sogni di un mondo diverso, a Quale del mio Io sacrifico ai bisogni della società? (Freud,fondamentalmente Introduzione alla psicoanalisi) concetti che, invece di essere semplici strumenti per classificare i fatti, siano orientati Come mai il potere sociale, cioè la forza produttiva moltiplicata che ha origine attraverso la verso la realizzazione di quei sogni ? (M. Horkheimer, Eclisse della ragione) cooperazione tra gli uomini, ci appare come un potere naturale che ci sovrasta, che cresce Troppo a lungo l'uomo ha considerato le sue tendenze naturali con un «cattivo sguardo », fino a sfuggire al nostro controllo, che contraddice le nostre aspettative, che annienta i cosicché queste hanno finito per congiungersi strettamente in lui con la «cattiva coscienza nostri calcoli, diventando una potenza estranea, posta al di fuori di noi della quale non ». Sarebbe in sé possibile un tentativo opposto? Vale a dire sarebbe possibile congiungere sappiamo donde viene e dove va, che quindi non possono più dominare ? (Marx (L'ideologia indissolubilmente con la cattiva coscienza le tendenze innaturali, tutte quelle aspirazioni al tedesca) trascendente, all'anti-istinto, , all’anti-natura, all'anti-animale, insomma gli ideali esistiti Non ci si deve chiedere perché l'affamato ruba o perché lo sfruttato sciopera, ma il sino a oggi, che sono tutti quanti ideali ostili alla vita, ideali calunniatori del mondo? motivo per cui la maggior parte degli affamati non ruba e perché la maggior parte degli (Nietzsche, La gaia scienza) sfruttati non sciopera. (W. Reich, Psicologia di massa del fascismo, 35) Come mai c'è chi, pur essendo ateo, fa battezzare cristianamente il suo bambino, e chi va Perché allamaledica nostra auto più di 1600 ore: tra ci stiamo seduti, sotto lemediamente armi, come dedichiamo tutti gli altri,ogni per anno quanto grandemente l'odio i popoli, chi incorre marcia e in sosta; la femminuccia parcheggiamoperché e la andiamo prendere;dicigente guadagniamo in chiesa con una lei ha unaaparentela devota, e ifasoldi la occorrenti per l'anticipo sul prete, prezzosenza d'acquisto e per le rate mensili; lavoriamo sua promessa davanti a un vergognarsi. (Nietzsche, Umano, tropo umano)per pagare la benzina, i pedaggi dell'autostrada, l'assicurazione, il bollo, le multe. Ogni giorno passiamo Quando in un mattino di domenica sentiamo rimbombare le vecchie campane, ci quattro delle nostre sedici ore di veglia o per la strada o occupati a mettere insieme i mezzi chiediamo: è possibile una giustizia che accetta l'innocente come vittima vicaria?; che l'auto richiede? comandare ai propri i discepoli di bere il proprio sangue?; pregare per interventi Mediamente investiamo queste 1600 ore per fare circa 12.000 chilometri: cioè appena sette miracolosi?; peccare contro un Dio che espia i peccati? (Nietzsche, Umano, tropo umano) chilometri e mezzo per ogni ora.”(Illich, Per una storia dei bisogni) IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - SOCRATE Socrate Lo scopritore della vita interiore il luogo della vita interiore: l’anima la modalità della vita interiore: il dialogo con se stessi lo scopo della vita interiore: la scelta la messa discussione di noi stessi Abitare casa vuota in casa a scegliere Demoni che ti trattengono Alcibiade euna Socrate Dialoghi, scrittori e pittori Callicle: dammi retta, smettinon il tuolasottile ragionar confutando, seguidilapersona più bella viaquale della l'anima, pensa, vedo sotto altro aspetto che EEdsolo è come diquando fronte una voce a quest'uomo che io io ho iniome ho fino provato, da fanciullo; cosa che la quale, nessuno ogni sospetterebbe volta che milasiinfa me, la vita operosa,se occupati di ciò che potrà darti fama lasciaaffermando ad altri codeste eleganze, che conversi medesima, interrogando ealcuna negando. (Platone, sentire,con vergogna sempre di fronte mi dissuade a qualcuno. da cosa Ma ioche di eio luirispondendo, sia solo perprovo fare, evergogna, non mai ad perché riconosco mi persuade. in me forse vanno chiamate vaneggiamenti o sciocchezze, e che ti « porteranno ad abitare in Teeteto, 189,e) (Platone, Apologia Socrate, XIX) di controbattere che ciò che lui pretende non si debba fare: stesso che nondisono capace una casa vuota »; (Platone Gorgia, 486) appenache mi opera allontano da lui, sono vinto dall'ambizione onori pubblici. Lo tradisco Lama, memoria, in coincidenza colle sensazioni, e quellediaffezioni che si verificano schiavo fuggitivo e quando lo vedo, mi nelle assalenostre la vergogna . . . oprocesso con un parente stretto? income tale paionomolto ae lo meabbandono, in tale occasione quasi scrivere anime per dei le cose che fatto riconoscere (Platone, Simposio) discorsi; . .mi . inhatali circostanze v'è ... nelle nostre anime anche un altro artefice. Un pittore, . . . allora mi sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che sembra lì pronto a il quale dopo lo scrivano disegna nell'anima rappresentazioni delle cose dette. . . confutarmi. Egli, per l'appunto, è un mio stretto parente e abita con me, e ogni volta che Quando qualcuno avendo allontanato dalla vista o da qualche altro senso gli oggetti torno a casa e mi ascolta ripetere queste cose, mi chiede se non mi vergogno di avere io delle opinioni e dei discorsi di allora, in se stesso contempla in qualche modo le l'ardire di parlare sulle belle occupazioni, proprio io che così chiaramente offro prova di non rappresentazioni di ciò che fu opinato e detto. (Platone, Filebo, 39-40) sapere in che consista il bello. (Platone, Ippia Maggiore, 304 e) IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - PLATONE Platone L’immortalità dell’anima – i premi e i castighi dell’al di là Si può non essere certi se Socrate ritenesse che l'ignoranza è la causa del male, e che la virtù può essere insegnata; sappiamo però sicuramente che Platone riteneva pii saggio ricorrere alle minacce. (H. Arendt, La vita della mente, 275) Dalle anime in dialogo alle anime minacciate Chi, punito dagli dèi o dagli uomini, trae un vantaggio dalla pena, è chi abbia commesso colpe riparabili; tale vantaggio, comunque, lo trovano solo in quanto passino attraverso sofferenze e dolori, in questo mondo e nell'Ade non altrimenti potremmo liberarci dall'ingiustizia. . . . poi che per le sue colpe lo vedono condannato a patire in eterno le maggiori, le più dolorose, le più atroci pene, veri e propri esempi sospesi là nel carcere dell'Ade, spettacolo e monito ai colpevoli che, via via, in continuazione, arrivano laggiù. . . Talvolta, invece, vedendo un'anima santamente vissuta, consacratasi per tutta la vita alla verità, sia essa l'anima di un privato o di chi sia, ma in particolare, io dico, Callicle, quella di un filosofo, tutta tesa a compiere il proprio dovere senza preoccuparsi d'infinite altre faccende non sue, Radamanto l'ammira e quell'anima avvia verso le Isole dei beati. . . questo racconto mi ha profondamente persuaso, e guardo di fare in modo di potere un giorno mostrare al giudice quanto più sana è possibile l'anima mia. (Platone, Gorgia,524-26) IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - AGOSTINO Agostino L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio la modalità della vita interiore: il dialogo con Dio il conflitto con se stessi lo scopo della vita interiore: rapporto con Dio messa in discussione se stessiconfessione propri peccati amore per Dio l’anima come identità personale (memoria) incompiuta Nel mezzo di quella rissa violenta che avevo ingaggiato nella mia casa interiore Ma tu, Signore, mi torcevi su me stesso, mi strappavi da dietro le mie spalle, dove m'ero rifugiato per non guardarmi faccia, . . della memoria là incontro me stesso e Dio Negli antri, nelle caverne in incalcolabili nel mezzo di quella rissa violenta che nella mia casa interiore avevo ingaggiato con l'anima quiTutte nellaqueste stanza cose più segreta, il cuore, con lanella facciasua e lavasta mentecaverna, sconvolte, chesue, cosacome non dissi la memoria accoglie nelle dire, contro di me? . . .e ineffabili, per richiamarle e rivederle all'occorrenza. . . pieghe segrete LeLà restava un anche tremitome silenzioso, aveva come teme la morte - d'essere incontro stesso e ilmiterrore ricordoche negli atti- che hosicompiuto, nel tempo e nel sottratta corso la consumava a morte. (Agostino, Confessioni, cap. IX) luogo inalcui li hodell‘abitudine compiuti, neiche sentimenti che ebbi compiendoli. non riesco a comprendere tutto ciò chequale sono. gran Tardi tirealtà amai, bellezza così e così tardi ti amai. Sì, perché tumieririempie dentro didime e LoInafferrai e io lo apersi e inantica silenzio lessinuova, il primo passo sul miCiò caddero gli occhi: “Non l'infelice ragazzo che letti ero,mi giàcontese sulla soglia della te meraviglia, sbigottimento afferra. (Agostino, cap. X) ioMa fuori. Lì ti cercavo. Deforme, gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con pur me, e più bagordi e lo gozzoviglie, einfelice lascivie, eConfessione invidie, magiovinezza, rivestitevi dell'aveva Signore Gesù chiesta castità. "Dammi la castità esuoi la ma non dicevo. non eroela con te.fate Mi Sì: tenevano le continenza, tue creature, inesistenti se non esistessero in Cristo non caso alla lontano carne e da ai te desideri”. Non volli subito", leggere oltre e Avevo neppure paura che Con tu mi troppo presto, e troppo presto mi male del te. Mi chiamasti, ilesaudissi tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e come il guarissi tuo splendore dissipò occorreva. lee parole finali di questa proposizione una luce fattadal di calma mi la fu desiderio, che preferivo vedere soddisfatto piuttosto che estinto. (Agostino, Confessioni, cap. IX) mia cecità;indiffondesti tua fragranza, respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame sete; distillata cuore e nela cacciò quel buio efolto di incertezze. (Agostino, Confessioni, cap.eIX) mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace. . (Agostino, Confessioni, cap. X) IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA - MONTAIGNE Montaigne L’interiorità come il luogo d’incontro con se stessi la modalità della vita interiore: la narrazione di sé, il saggiarsi l’essere contenti di sè l’anima come costruzione di sé sempre in corso lo scopo della vita interiore: la messa in discussione di se stessi uscire dai cardini della tradizione Il dialogo interiore: la narrazione di sé, il “saggiarsi” Un Un’’anima Unretrobottega retrobottega per farci tutta tutta compagnia nostra nostranella quale uscire fuori dai cardini della consuetudine Gli Bisogna altri formano riservarsi l'uomo; una io retrobottega lo descrivo, etutta ne presento nostra,iviun del esemplare tutto indipendente, assai mal formato nella quale ... trattenerci abitualmente con noi stessi; discorrere e ridere Nondobbiamo basta l'essersi allontanati dalla gente; non basta cambiar luogo, bisogna allontanarsi Descrivo stabilire illa passaggio: nostra vera . . . libertà, di minuto il nostro in minuto. principale ritiroessa e la può nostra solitudine. Non Noiinclinazioni abbiamo un'anima capace di ripiegarsi in(MEMORIA) se stessa; farsi compagnia; habasta i dalle comuni che esistono in noi; bisogna sequestrarsi e isolarsi da se stessi. Sel'essersi la mia anima potesse dalla stabilizzarsi, gente; non non mi cambiar luogo, mi bisogna risolverei: allontanarsi essa è sempre dalle in perallontanati assalire e per difendere, perbasta ricevere esaggerei, percidonare; di inMamezzi il principale effetto della sua potenza è che essa afferra non e cidobbiamo stringe in temere modo che a tirocinio clinazioni incomuni prova. che (Montaigne, esistono Saggi) insolitudine. noi; bisogna sequestrarsi e isolarsi da se stessi. marcireepossiamo d'ozio noioso in questa malapena riaverci dalla sua stretta e rientrare in noi stessi per discorrere e (Montaigne, Saggi) mi pento e che la mia coscienza è contenta di sé, non come della coscienza ragionare deiraramente suoi comandi angelo oche d'un cavallo, comedei della coscienza uomo (Montaigne, Saggi) fuori dei Perd'un cui accade quello chema è fuori cardini della d'un consuetudine, lo si giudica cardini della ragione (Montaigne, Saggi) UNO SPAZIO VUOTO PER FILOSOFARE. LÀ DOBBIAMO TRATTENERCI ABITUALMENTE CON NOI. Che cos’è la filosofia? Uno spazio vuoto per porsi strane domande Messa in discussione dei propri saperi ed dei propri valori Dove collocare lo spazio vuoto? In noi stessi Io, dove sono io? Le vicissitudini dell’anima: Socrate Lo scopritore della vita interiore Platone L’immortalità dell’anima – i premi e i castighi dell’al di là Agostino d’Ippona Montaigne L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio L’interiorità come il luogo d’incontro con se stessi I MODELLI SOCRATE E AGOSTINO DALLO PSICOANALISTA Il Super-io La funzione impone che più tardi all'Ioassume inerme,il che Super-io è in viene sua balìa, dapprima i piùsvolta severidacriteri un potere morali; esterno, è in Socrate mi sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che è un mio dall'autorità generale il sostenitore dei genitori. delle I genitori esigenze esercitano della moralità; il loro einflusso improvvisamente e governanoci ilrendiamo bambino stretto parente e abita con me mediante conto che la il nostro concessione senso di morale provedid'amore colpa è el'espressione la minacciadella di castighi, tensionei quali fra l'Ioultimi e il dimostrano Super-io. E un'esperienza al bambino la perdita assai curiosa d'amore vedere e distesso per la moralità, se nel stessi sono chedisi quindi presume temuti. Agostino tu, Signore, mi torcevi su me mezzo quella rissaci sia stata Il Super-io, conferita Dio inviolenta etalsia modo radicata in mia ilnoi potere, tantola profondamente, funzione e persino manifestarsi i metodi come un d’Ipponadache cheassume nella casa interiore avevo ingaggiato condell'istanza parentale, non fenomeno periodico. ne è però [...] soltanto Anche se il successore la coscienza legale, è qualcosa ma realmente «in noi», il legittimo non lo èerede fin l'anima naturale. Esso dall'inizio. (Freud, ne Introduzione deriva direttamente alla psicoanalisi) ... preso, conseveri, unaèscelta unilaterale, solomettere il rigore e la severità dei IlIlSuper-io povero Iosembra serve tre padroni, etutto si dà farenegli per d'accordo le fu loro contenuto dellaaver nostra coscienza ciòdache anni dell’infanzia ci genitori, la loro funzione proibitrice e punitiva, mentre la loro sollecitudine e il loro piene dirichiesto pretese. Eesigenze per quanto alzano gli occhi per motivo rivoltarsi (= rivolgersi quel gran Dioveneravamo che lo accese regolarmente senza da parte di ) apersone che o(= amore non vengono Introduzione psicoanalisi) I temevamo. tre accese tiranni il ripresi mondoe continuati. esterno, il (Freud, Super-io e l'Es. L’Io viene osservato passo per che ilsono: fuococoscienza dell'inferno), veggono ch'egli, ...quel loalla dovrò dire? Veggono ch'egli, Dalla viene dunque suscitato sentimento della necessità passo dal per severo Super-io, che esige determinate di comportamento, divenuto (secondo ilno>), loro sentimento) unnorme Nerone, non per ingiustizia, matener per (<questo devoessi farlo, questo che non domanda: perché devo? – In tuttisenza i casi in conto delle provenienti dall'Ese e<perché>, mondo esterno, lo punisce, in ancora caso severità, nondifficoltà solo non vuole, o consolarli, odal soccorrerli, o compatirli, ma di più cui una cosa viene fatta con <giacché> l’uomo agiscee senza coscienza; ma di inadempienza, con ilesentimenti senso di colpa. Spinto applaude battendo mani e con uncredenza dilettodell'inferiorità incredibile se eènedel Pensate dunque in non per questo contro di essa. –spasmodici La nell’autorità laride. fonte della coscienza: così dall'Es, dallaSuper-io, respinto realtà, l'Iobensì lotta per venire capo del suo quali smanie essi prorompere, edalla in dell’uomo, quali furori! Noi la bruciamo, ea Dio ride?...” questa non stretto èdebbono dunque voce di Dio nel petto voce di alcuni uomini (Paolo Segneri , Opere del Padre Paolo Segneri) compito economico stabilire l'armonia nell’uomo. (Nietzsche,di Umano, troppo umano) tra le forze e gli influssi che agiscono in lui e su di lui . (Freud, Introduzione alla psicoanalisi) Genitore comportamento bambino prove d'amore + minaccia perdita d'amore (castighi) Super-Io coscienza morale MODELLI DI RELAZIONE CON SE STESSI Agostino d’Ippona presa di coscienza dei limiti esistenziali messa in discussione se stessiconfessione propri peccati conflitto con se stessi / amore per Dio meraviglia + gratitudine angoscia unitarietà Limitatezza della sfera affettiva umana appagamento in Dio Montaigne messa in discussione di se stessi narrazione di sé, saggiarsi Nietzsche essere contenti di sé / interesse per il mondo dubbio sospetto Voglio ricordare le ciò turpitudini mio passato e la corruzione vita; non Giustifichiamo qui che dicodel spesso, che mi pento raramentecarnale e che ladella mia mia coscienza è dispersione già che le di ami, perdella amar Te, o mio Dio. Per amor del tuo amore mi accingo a rievocare contenta sé,ma non come della coscienza d'un angelo o d'un cavallo, ma come della Pienezza sfera affettiva umana ilMa mio cammino nelle del peccato, ricordo pienocome di amarezza, affinché. (Agostino, coscienza d'un aggiungendo sempre questo ritornello, non un ritornello Questo ciò che problema mi è uomo, sempre del vie "valore” stato estremamente . . . appare necessario, dapprima per curarmi un fenomeno e ristabilirmi, isolato, era undi Confessioni, II) Tu migiungere colmi tua non fallace, dolcezza raccogliendomi convenienza, di dolcezza, semplice ed essenziale sottomissione :felice che da curioso punto credere interrogativo di della non essere amatura sé, solo ma adolcezza tal chi punto, vidello si sofferma, di non vedere e è"impara", da soloeparlo adisicura: —questo punto, e del ada per ama quella libertà spirito che dominio séun e incantevole disciplina Grande è riferendomi questa subìto potenza della me memoria, troppo grande, Dio mio, uncredenze santuario vasto, dal disgregamento di tutto stesso, allontanandomi da Te, che sei unità, ignorante, puramente semplicemente, alle comuni domandare, sospetto di affinità vedrà, diper uguaglianza èdecidere, capitato aopposti vedere me,quando spalancarglisi eenel desiderare, davanti un un acquietarmi nuovo nella cuore e insieme la ecome via per molti enel modi di pensare — aorizzonte quella interiore infinito. Chiin giunse mai al suo . .che . In“il realtà iodella non vita, riescoanzichè abruciai comprendere tuttoper ciò proprio questo contesto, accade essere quello vaneggiai dellefondo? cose. lafine mia adolescenza passione Non insegno, . .deriva .Durante eElegittime. fiducia sconfinato, dinella un'amicizia, una possibilità unaracconto. cecità simile a due a senza unadall'eccessiva sospetti vertigine e punti lo scuoterà, interrogativi, un tipo godere didi amplitudine e molteplicità incontentabilità che ricchezza . . ogni ,disino a quella che sono. Dunque loilspirito sarebbe troppo angusto per comprendere selastesso? E dove godere e far godere nostro stare al mondo, a titolo di liberi soggetti-oggetti libidici, è piaceri bassi, osai inselvatichirmi indinon amori e tenebrosi; lane mia ne fu Quello che vede frequentemente lo svariati meraviglia, se Ma diffidenza, dei primi piani, di sospetto, di terrore quanto balzerà fuori, è vicino, la anche fede vicinissimo, nella morale, dibellezza tutto in ogni ciò che morale hase sovrabbondanza didelle forzesuperfici, plasmatrici, risanatrici, ricostitutrici che è ignora appunto ilcausa. segno della sarebbequalcosa quanto di se non stesso non Fuori diocchi se stesso anziché in se stesso? No. storicamente divenuto ildilavoro ecomprende? lame fatica, che gli individui finito per accettare inquinata, lafine brama piacere avisto stesso epensa agli degli diventai putredine accade che ha mai prima, che siahanno un prodigio. Chiamiamo vacillerà colore, pelle - ee per alla e sovrabbondanza appariscenza si farà strada . (Nietzsche, Umano, nuova troppo esigenza. umano, Diamole 1/pr) voce a questa "nuova" grande salute, cheuna conferisce allo spirito libero iluomini pericoloso privilegio di Come mai allora non lo comprende? Ciò mi riempie di gran meraviglia, lo sbigottimento come qualcosa di "naturale",o come la "giusta" punizione per qualche colpa ommessa, agli occhi tuoi. Noi <spiriti liberi> viviamo sulla terra isolati edei sparsi qua morali, e làNiente - ciòil"di non si può cambiare; contro natura quello che avviene la dare consuetudine. esiste seinnon secondo esigenza: abbiamo bisogno di euna "critica" valori porre questione poter vivere dell'esperimento dicontro potersi all'avventura: privilegio dello spirito mi afferra. Eppure gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti, le onde enormi "introiettando" in tal modo la repressione, secondo il principio della cosiddetta siamo pochi, questo è(Che giusto. Fa parte deluniversale nostro orgoglio pensare che ilnoi nostro tipo lei, qualunque cosa questa ragione e naturale cacci da Prefazione, l’errore e del lo finalmente ilsia. valore di questi valori” (Nietzsche, Genealogia della morale, 6) libero che si proprio faemaestro! Nietzsche, Umano, troppo umano, pr) mare, le correnti amplissime dei fiumi, la circonferenza dell'Oceano, le orbite degli astri, "autorepressione dell'individuo represso".» (Marcuse , Eros e Civiltà) è raro eche strano; e non ci accalchiamo uni addosso agli altri, forse neanche <ci stupore ci arreca la novità. (Montaigne,gli Saggi) mentre trascurano se stessi. X) se una volta ci incontriamo, come struggiamo> per stare gli uni(Agostino, con gli Confessioni, altri. . Certo, oggi, allora si fa festa! ( F. Nietzsche “La gaia scienza” ) caverna – inconscio IO, DOVE SONO IO ? Agostino Freud retrobottega Socrate Montaigne Nietzsche Kierkegaard negozio – relazioni personali piazza Hobbes Locke Rousseau Hegel Marx UNO SPAZIO VUOTO PER FILOSOFARE. LÀ DOBBIAMO TRATTENERCI ABITUALMENTE CON NOI. Che cos’è la filosofia? Uno spazio vuoto per porsi strane domande (Pomian) Messa in discussione dei propri saperi ed dei propri valori (HadotDove collocare Socrate) lo spazio vuoto? In noi stessi Io, dove sono io? Le vicissitudini dell’anima: - Socrate: lo scopritore dell’anima - Platone: l’immortalità dell’anima - Agostino: L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio - Montaigne : L’interiorità come il luogo dell’incontro con se stessi MODELLI DI RELAZIONE CON SE STESSI Socrate mi sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che è un mio stretto parente e abita con me Agostino d’Ippona tu, Signore, mi torcevi su me stesso nel mezzo di quella rissa violenta che nella mia casa interiore avevo ingaggiato con l'anima Montaigne Bisogna riservarsi una retrobottega tutta nostra, del tutto indipendente, nella quale uscire fuori dai cardini della consuetudine, farci compagnia UNO SPAZIO VUOTO PER FILOSOFARE. LÀ DOBBIAMO TRATTENERCI ABITUALMENTE CON NOI. Che cos’è la filosofia? Uno spazio vuoto per porsi strane domande (Pomian) Messa in discussione dei propri saperi ed dei propri valori (HadotSocrate) Dove collocare lo spazio vuoto? In noi stessi Io,filosofia, dove sono io?come io l'ho vissuta e intesa fino ad oggi, è vita volontaria fra i ghiacci e La così le alture, ricercaMODELLI di tutto DI ciòRELAZIONE che l'esistenza di estraneo e problematico, di tutto ciò CON ha SE STESSI che finora era proscritto dalla morale. Attraverso una lunga esperienza di itinerari nel Socrate sento violentemente ingiuriato da quell'uomo che è un mio proibito ... (Nietzsche,mi Ecce homo) stretto e abita me nessuno: è questo che comportano le Chi va infatti per queste vieparente tutte sue, noncon incontra «vie tutte nostre». (Nietzsche, Umano, troppo umano) Agostino tu, Signore, mi torcevi su me stesso nel mezzo di quella rissa Quanta verità può sopportare, quanta verità può osare un uomo? Questa è diventata la d’Ippona violenta che nella mia casa interiore avevo ingaggiato con mia vera unità di misura, sempre più. (Nietzsche, Ecce homo) l'anima Montaigne Bisogna riservarsi una retrobottega tutta nostra, del tutto indipendente, nella quale uscire fuori dai cardini della consuetudine, farci compagnia IO, DOVE SONO IO ? LE VICISSITUDINI DELL’ANIMA Socrate Lo scopritore della vita interiore il luogo della vita interiore: l’anima la modalità della vita interiore: il dialogo con se stessi lo scopo della vita interiore: la messa discussione di noi stessi, la scelta Platone L’immortalità dell’anima – i premi e i castighi dell’al di là Agostino d’Ippona L’interiorità come il luogo d’incontro con Dio la modalità della vita interiore: il dialogo con Dio, il conflitto con se stessi lo scopo della vita interiore: : rapporto con Dio messa in discussione se stessiconfessione propri peccati amore per Dio l’anima come identità personale (memoria) incompiuta Montaigne L’interiorità come il luogo d’incontro con se stessi la modalità della vita interiore: la narrazione di sé, il saggiarsi, l’essere contenti di sè l’anima come costruzione di sé sempre in corso lo scopo della vita interiore: la messa in discussione di se stessi uscire dai cardini della tradizione