Dalla riabilitazione al reinserimento
sociale???
Dr Massimo Vallasciani

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WHO-ICF: Modello bio-psico-sociale
Condizione di salute
(disturbo o malattia)
Funzione e
strutture
corporee
Fattori ambientali
Attività
Partecipazione
Fattori personali
Ancona, 6 giugno 2013
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II Consensus SIMFER
 Quesito 3
 Come devono essere integrati i percorsi di
riabilitazione medica e di riabilitazione sociale? Quali
tipologie di percorso sono più appropriate in
funzione delle diverse categorie di esito?
Ancona, 6 giugno 2013
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II Consensus SIMFER
 Raccomandazioni
1. La giuria raccomanda di evitare la separazione
temporale delle fasi degli interventi riabilitativi
sanitari da quelli socio-assistenziali: interventi a
valenza sociale ed assistenziale devono essere
effettuati fin dalla fase acuta, e svilupparsi in misura
progressivamente maggiore nelle fasi successive
(postacuta precoce e tardiva, degli esiti); e, d’altra
parte, interventi a valenza sanitaria, che sono
prevalenti nella fase acuta e post-acuta, possono
essere necessari anche nelle fasi tardive della presa
in carico
Ancona, 6 giugno 2013
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II Consensus SIMFER
 Raccomandazioni
Oltre al superamento della divisione temporale fra
interventi a valenza sanitaria e sociale, è necessario
perseguire la integrazione fra i due livelli di
intervento.
3. E’ raccomandabile una organizzazione in rete di
tutte le strutture ed i soggetti che, in un dato ambito
territoriale, sono coinvolte nella presa in carico delle
persone con GCA dopo la fase di ospedalizzazione,
ed uno stretto raccordo tra la rete di servizi e le
strutture opedaliere di riabilitazione.
2.
Ancona, 6 giugno 2013
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II Consensus SIMFER
 Raccomandazioni
4.
E’ opportuna la conduzione di studi di outcome
(effectiveness) su ampie casistiche che siano
rappresentative della popolazione di interesse
Ancona, 6 giugno 2013
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“Ma ditemi dove devo andare!”
“Manca, manca una persona che coordini, che
coordini l’uscita e il mantenimento dei contatti
della famiglia, della persona, con le strutture, con
le strutture mediche. Questo anello manca,
probabilmente loro pensano che debba essere il
medico di base che faccia da anello, ma il medico di
base questo non lo fa, ripeto, nonostante io abbia
un medico di base molto bravo è sempre
disponibile ma un conto è la disponibilità, un conto
è coordinare, gestire ……”
Ancona, 6 giugno 2013
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“Ma ditemi dove devo andare!”
…..“Sicuramente è una mancanza, ci deve essere qualcuno
che mi dica: “Oh, sono passati sei mesi, allora”, come
succede per le mammografie e per il pap-test, che a lei gli
arrivava una letterina ogni due anni: “Le abbiamo prenotato
la visita per il giorno tal dei tali, se può venire in quel giorno
bene altrimenti prenoti un’altra data”. Caspita, ma anche noi
dovremmo avere la stessa cosa; lei c’ha avuto un problema
grave, grosso, no? Allora mi deve arrivare una telefonata,
una lettera, non ha importanza quello che è in cui dice:
“T’abbiamo prenotato la visita cardiologica per il giorno tal
dei tali”; oppure, “Ci contatti perché c’è da fare le analisi”.
Allora io lo faccio, c’ho lo scadenzario, è sul computer, mi si
apre, dlin dlin mi si accende una lucetta, allora chiamo il
dottore: “Senti, devo fare così, lo devo fare? Cosa dici, è
arrivato il momento?” ….
Ancona, 6 giugno 2013
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“Ma ditemi dove devo andare!”
“ Però non va bene, e soprattutto a chi rivolgersi per fare ‘ste cose
[…] tutto quanto il carrozzone funziona abbastanza bene, nel
momento dell’impatto, nel momento della degenza ma nel
momento in cui il malato esce dalla struttura, a questo punto è
abbandonato a se stesso...non ci sono più i contatti, sei tu che li
devi cercare mentre invece dovrebbero essere automatici. Nel
momento in cui esci deve esserci un libriccino in cui c’è scritto fai
questo, fai questo, fai questo, un vademecum in cui c’è scritto
quali sono gli uffici a cui far riferimento: ……. finché sono dentro al
**** non c’è nessun problema, è al momento del distacco che
nasce il problema. Io un paio di giorni prima che la mandassero a
casa ho detto, “Ma, scusate io, queste bottiglie che le do per il
cibo, ‘sta roba dove la prendo?”. “Eh … ah, c’è un centro a ****”,
“Eh va be’ un centro a ****, ma ditemi dove devo andare!”
Ancona, 6 giugno 2013
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Criticità
 Discontinuità degenza/territorio
 Molteplicità organizzativa del territorio
 Mancanza di standards che si aggrava al di fuori
delle degenze ospedaliere
 Carenza assoluta di politiche per le disabilità più
gravi (SVP, MCS)
 Mancanza di indicatori sul contesto organizzativo
 Disinformazione
Ancona, 6 giugno 2013
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Ospedale come il Carcere?
Dr Oriano Mercante, Resp. U.O. MFeR INRCA AN
OSPEDALE
CARCERE
Volontarietà
NO
NO
Divisa
SI (Pigiama)
NO
Gerarchia militare
SI
SI
Visite contingentate
SI
SI
Divieto di uscire
SI
SI
Spazi angusti
SI
SI
Spazi comuni
NO (Quasi sempre)
SI (Sale ricreazione)
Bagni comuni
SI (Molto spesso)
SI
Depersonalizzazione
SI
SI
Ozio
SI
SI
Violenza fisica
SI (Catetere inutile)
NO
Contenimento
SI (Sponde letto)
SI
Umiliazioni
SI (Pannolone)
NO
Ancona, 6 giugno 2013
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La prevenzione della sindrome di spalla dolorosa nel paziente