LA PERLA
E
IL TESORO PREZIOSO
In quel tempo, Gesù disse
alla folla: “Il regno dei cieli
è simile a un tesoro nascosto
in un campo; un uomo lo trova
e lo nasconde di nuovo, poi
va, pieno di gioia, vende tutti
i suoi averi e compra quel
campo.
Il regno dei cieli è simile a
un mercante che va in cerca
di perle preziose; trovata una
perla di grande valore, va,
vende tutti i suoi averi e la
compra”.
COME ESSERE LIBERI E FELICI
Voglio iniziare ponendoti una domanda:
“Quando senti il termine rinuncia a cosa pensi?
Quando il Vangelo ci parla di rinuncia, pone dinanzi ai nostri occhi
modelli di liberazione da pesi inutili.
 Quando ci parla di sacrificio, invece, ci spinge a far morire
qualcosa in noi che ci fa da zavorra, incoraggiandoci a volare più in
alto, verso nuovi spazi inesplorati.
In questo brano la Parola ci invita a vendere tutto per comprare
il campo dove c’è il tesoro o la perla preziosa.
Non è questione di perdere, non dobbiamo pensarla come una perdita,
ma come un affare: vendo per realizzare il migliore affare della mia vita,
approfittando di un’opportunità che forse non mi si presenterà mai
più.
Generalmente si spiega questo passo con lo scopo di motivare
l’ascoltatore a vendere tutto quanto possiede per ottenere il
tesoro o la perla preziosa. Induce a pensare che se non si
rinuncia a tutto non si ottiene il tesoro o la perla.
NON E’ VERO. Io credo che questa sia una visione antievangelica e
più avanti vi spiego perchè.
La bellezza di questo testo è quella di essere indefinito, non ci dice
l’età dei protagonisti, nè il sesso o la loro religione. Nulla ci viene
detto sul loro passato o sulla loro storia. Questo perché ognuno
di noi si possa identificare in essi. Possiamo essere noi stessi i
protagonisti di queste due parabole. Non c’è precisazione
temporale perché in qualsiasi momento della nostra vita
potrebbe succederci di trovare il tesoro. Anche qui, adesso.

Quel campo non è localizzato, non è individuabile in nessuna
cartina geografica, potrebbe essere qualsiasi parte della
terra, qualsiasi luogo, e la scoperta può avvenire in qualsiasi
momento.

Non solo, ma i personaggi, contadino e mercante, sono l’uno
l’opposto dell’altro. Il contadino sta lavorando come sempre,
mentre il mercante è alla ricerca di un affare, ebbene…. il
tesoro lo trovano entrambi….
sia chi lo cerca sia chi non lo cerca.

L’indeterminatezza del testo ci vuole
proprio sottolineare che questi avvenimenti
possono accadere a chiunque, in qualunque parte e in
qualsiasi momento.
Ci sono due figure diverse in scena: un bracciante agricolo e
un ricco gioielliere, ma non sono loro i protagonisti della
parabola, pur essendo essi a trovare, vendere, comprare.
I veri protagonisti sono il tesoro e la perla, che meravigliano i
due, li colpiscono per il loro splendore e valore, li ammaliano
a tal punto da determinarne le azioni, azioni che non sono
straordinarie, ma sono ovvie, scontate.
Chi di noi davanti alla scoperta inaspettata di un tesoro
inestimabile e di una perla unica per il valore non agirebbe
così? Non venderebbe tutto?
Ma….
CHE COS’E’ UN TESORO? QUAL E’ LA CARATTERISTICA
DI UN TESORO?
La caratteristica di un tesoro è che non ha prezzo, perché ha un
valore non calcolabile in denaro.
Un tesoro non lo si metterebbe mai in vendita. Se avesse un
prezzo non sarebbe poi un tesoro così inestimabile, così
importante per noi. Non si è disposti a vendere un tesoro per
nulla al mondo.
C’E’ QUALCOSA NELLA TUA VITA CHE NON VENDERESTI
MAI? CHE NON DARESTI VIA IN CAMBIO DI NIENTE?
Vediamo cosa fa il contadino. Non è ricco, lavora alla giornata
presso qualcuno. E’ chiaro, infatti, che il terreno in cui sta
lavorando non è suo. Trova il tesoro in un campo non suo, e
con molta scaltrezza, “lo nasconde subito, poi va pieno di
gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo”.
Il gioielliere, certo era di
tutt’altra categoria
sociale, era abituato a
scambiare oggetti
preziosi, ma quando
vede quella perla “di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la
compra”.
Due persone di diverso rango sociale, uno povero e l’altro ricco,
ma entrambi, ed è questo decisivo, alla scoperta del tesoro, di ciò
che per loro è un inestimabile tesoro, è l’affare della loro vita,
vendono tutto quanto possiedono per potersi impadronire di ciò
che hanno trovato.
L’essenza di questo messaggio evangelico è che non si
vende se non si è trovato, ma si vende perché SI E’ GIA’
TROVATO. Sarebbe da pazzi privarsi di tutto se non si è già
trovato, solo un pazzo, uno che vive al di fuori della realtà
vende tutto in cambio di niente!!!!
Nel contadino e nel gioielliere
non c’è rimpianto, non c’è
sacrificio, ma c’è gioia!!! Non
vivono la loro “vendita” come
sacrificio o perdita, ma come
Acquisto di un valore
maggiore.
Non c’è la sofferenza, la rassegnazione della perdita, ma la
gioia di un acquisto, il miglior affare che si potesse fare e
che cambierà la loro vita.
Quello che il vangelo ci propone, la Buona
Notizia che ci annuncia consiste nel
PORTARE A TERMINE
IL MIGLIOR AFFARE DELLA PROPRIA VITA.
Ma proseguiamo nell’analisi della parabola.



Nelle parabole ci sono altri due attori, non in primo piano, ma ci
sono: il proprietario del campo, che vende il terreno dove è il
tesoro, e colui (o colei) che vende la perla.
Ma come? Abbiamo detto che un tesoro, proprio perché è tale,
non si vende a nessun costo e loro lo vendono al primo
offerente?
Il proprietario non si accorge, o non crede, che nel suo campo ci
sia il tesoro e da via il campo.
Chi possedeva la perla non si rende conto
del reale valore e la cede al mercante.
Cosa vederci in queste due figure? Forse noi? Forse anche noi
abbiamo un tesoro di cui non ci rendiamo conto e lo
svendiamo? E ci svendiamo, con superficialità perché non
sappiamo dare il giusto valore alle cose? Forse ciò è proprio
quanto sta accadendo in questo momento nella nostra vita?
Riflettiamoci…..
Il tesoro è Gesù e quello che succede a
questi due uomini è già successo ad
altri: il Regno di Dio ci viene incontro, ci
apre le porte, quando capita,
all’improvviso o quando è cercato, ma la
scelta saggia è comunque quella di
prenderne possesso lasciando tutto.
 Che cosa occorre vendere?
Le nostre ricchezze personali, le nostre convinzioni, i nostri
preconcetti, le nostre paure, la nostra indecisione, il nostro
stile di vita, tutto. L’alternativa è fare la fine del giovane ricco
che “se ne andò triste perché aveva molti beni”.
Era già così saturo di ricchezza da non
comprendere a fondo il valore del tesoro
propostogli, della perla che avrebbe potuto avere
in cambio.
La tristezza di questo giovane si contrappone alla gioia
del contadino e del mercante: una gioia vera, profonda,
duratura. La scoperta del tesoro causa allegria, euforia,
ma se tale scoperta non porta all’azione di vendere, se
non è fatta propria, se non si trasforma in cambiamento di
vita, l’euforia del momento svanisce per lasciar posto alla
tristezza.
 La gioia invece è duratura, gli occhi del contadino e del
mercante sono gioiosi già dal momento della vendita,
perché sanno che stanno per acquistare il più grande tesoro
della loro vita, la gioia di quella decisione di vendere li
accompagnerà per tutta la vita.
Il verbi utilizzati in questo brano sono al presente “Va….
Vende….. Compra”, perché il comportamento tenuto dal
mercante e dal contadino è quello che anche noi
dobbiamo adottare oggi.
 Se hai incontrato il tuo tesoro, quello che ti cambierà la
vita, prendi l’iniziativa, NON ASPETTARE, VAI!!!
Dove?
 A cambiare la tua vita per sempre. Gesù è il tesoro
inestimabile, la perla preziosa, chi vende tutto per Lui
non dice “Ho lasciato”, ma “Ho trovato un tesoro” “Ho
fatto il migliore affare della mia vita!”
Anche Paolo scrive:
“A causa Sua ho lasciato perdere tutte queste
cose e le considero spazzatura al fine di
guadagnare Cristo”.
(Fine presentazione). Non
chiudere ancora. Ascolta il CANTO
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