L’nsegnante, nel suo ruolo di facilitatore, avvia la riflessione informando gli alunni sul fatto che dovranno pensare a tale problema in modi diversi e indossando cappelli di diversi colori. Inoltre quando metteranno un cappello, dovranno affrontare la questione esclusivamente dalla prospettiva particolare che esso rappresenta. Inoltre dovranno: - ascoltare in silenzio; - parlare uno alla volta e quando si ha la parola; - non si commentano gli interventi dei compagni; - tutti devono rispettare le regole stabilite. Gli alunni leggono, insieme all’insegnante, il brano “Oggi ho litigato”tratto dal “Diario di una bambina troppo occupata”di S. Bordiglioni. Oggi ho litigato Oggi durante l’intervallo ho litigato con Giulio e ci siamo anche picchiati. Lui mi ha strappato un bottone dalla camicia ma io gli ho graffiato un orecchio così forte che era diventato rosso come un pomodoro. Per fortuna il maestro Stefano non ci ha visto, sennò lo sentivamo! Dice sempre che dobbiamo spiegarci a parole, che dobbiamo discutere, scambiarci i nostri punti di vista senza esagerare. Ma scusa, come si fa a non esagerare quando devi convincere uno che non vuole darti ragione? E’ andata così: mentre aspettavamo il nostro turno per provare il nuovo videogame spaziale di Piero, quello dove devi ammazzare i mostri che scendono dall’alto, parlavamo di cosa faremo da grandi. Giulio ha detto che vuol fare il pasticciere perché è molto goloso; oppure l’avvocato perché si guadagnano un sacco di soldi. Poi ha aggiunto che nel tempo libero vuole anche andare a caccia. Io gli ho detto che non capisce niente perché non è affatto bello ammazzare gli animali. Anzi gli ho detto pure che io voglio fare la guardia forestale e mettere in prigione i cacciatori. Lui mi ha guardata come se fossi uno scarafaggio e mi ha fatto la lingua. A quel punto io non ci ho visto più e gli sono saltata addosso. A me piace ammazzare i mostri nei videogiochi, questo sì, ma non gli animali veri. Quelli sono belli da vivi, mica da morti! Spero che Giulio cambi idea. L’insegnante invita i bambini ad indossare il cappello di colore bianco. Poiché il colore bianco rappresenta l’assenza, la mancanza di colore, la neutralità, dovranno raccogliere nel brano delle informazioni senza esprimere giudizi. Stefania – Nel brano si parla di un litigio. Lorenzo - Il loro maestro non sarà contento. Giose – Infatti lui dice sempre che devono spiegarsi a parole senza esagerare. Giovanni – I due bambini litigano su ciò che vogliono fare da grandi. Davide – Il bambino da grande, nel tempo libero, vuole fare il cacciatore. Gioele – La bambina gli risponde che da grande farà la guardia forestale. Iulia – Infatti, così manderà in prigione i cacciatori. Piernicola – Così proteggerà gli animali. Silvia – Il bambino gli ha fatto la lingua. Emily – A quel punto la bambina lo aggredisce. Greta – La bambina spera che il suo compagno cambi idea. L’insegnante invita gli alunni ad indossare il cappello di colore rosso e, siccome questo colore rappresenta l’emotività, i sentimenti, chiede loro di riflettere sul problema che stanno affrontando esprimendo le loro emozioni e le loro sensazioni. Giovanni – Quando litigo provo tanta vergogna. Silvia – Mi dispiace di aver fatto male ad un compagno. Emily – La maestra si dispiace. Leo – La maestra si arrabbia e lo rimprovera. Stefania – Mi pento di aver trattato male il mio compagno. Lorenzo – Mi riprometto di non litigare più. Iulia e Greta – Dopo che litighiamo siamo sempre tristi. Ilenia – Infatti non vedo l’ora di fare la pace con il compagno. Matteo – Quando non litigo con un compagno sono più contento. Giulia – Anche la maestra è contenta. Gli alunni vengono invitati ad indossare il cappello di colore nero. Poichè il colore nero rappresenta la negatività, il pessimismo, l’insegnante chiede loro di riflettere e tirare fuori tutti gli aspetti negativi che tale problema comporta. Silvia - Nell’arco della giornata perdiamo tempo perché la maestra ci deve ricordare le regole della convivenza civile. Giovanni –Ci distraiamo e ci annoiamo. Stefania – Perdiamo tempo prezioso per studiare. Rinaldo – La maestra si dispiace perché non vengono rispettate le regole scolastiche. Matteo – Il clima scolastico non è disteso. Simone - La maestra è costretta a richiamarci in continuazione. Adele – Alcuni alunni non riescono a concentrarsi. Ora i bambini vengono invitati ad indossare il cappello di colore verde. Il colore verde rappresenta la creatività, la fertilità del pensiero. L’insegnante, quindi, chiede agli alunni di vedere gli aspetti del problema sotto una luce nuova, creativa proponendo idee migliorative. Emily – Anziché litigare dobbiamo parlare, discutere di un problema. Greta – La maestra, invece di separarci, dovrebbe metterci insieme e farci ragionare. Lorenzo – La maestra ci deve aiutarce a capirci . Stefania – Chi litiga deve smetterla di disturbarci durante la lezione. Giovanni – In classe non ci devono essere più bambini arroganti. Ilenia – E neanche dispettosi e provocatori. Silvia – In classe dobbiamo cercare di essere buoni. Rinaldo – Ma soprattutto gentili e rispettosi delle regole. Successivamente gli alunni vengono invitati ad indossare il cappello di colore giallo. Il colore giallo rappresenta il sole, l’opportunità. Perciò l’insegnante chiede loro di tirare fuori tutti gli aspetti positivi per risolvere tale problema. Stefania – Quando litigo lo faccio solo perché voglio che la mia compagna la pensi come me. Gioele – Anche se litigo, alla fine faccio sempre pace. Lorenzo – Io penso che litighiamo, ma in fondo, lo facciamo perché vogliamo diventare amici. Rinaldo – Litighiamo, ma alla fine siamo pronti ad aiutarci. Giovanni - Siamo sempre pronti a prestarci qualcosa. Leo – Anche se litigo con il mio compagno di banco non vedo l’ora di fare pace e giocare con lui. Silvia – Mi capita spesso di litigare con Ilenia eppure la difendo sempre se qualche compagna la prende in giro. Ora sarà la maestra ad indossare il cappello di colore blu. Il colore blu rappresenta il cielo e come il cielo sta al di sopra di tutto. Dalle vostre riflessioni posso concludere che: - Alcuni alunni hanno bisogno di essere stimolati di più affinchè rispettino sempre le regole della convivenza civile; - Soprattutto dovrebbero capire che litigare non serve niente, basta spiegarsi semplicemente a parole; - Inoltre dovrebbero capire che il loro cattivo comportamento è di ostacolo al rendimento dell’intera classe. Dovrebbero impegnarsi a mantenere, in classe, un comportamento corretto rispettando così i compagni e l’insegnante. - Se tutto questo accadrà tutta la classe riuscirà a lavorare bene e proficuamente sempre.