Salerno, 18 giugno 2012
Dalla qualità delle idee obiettivi di qualità
promuovere il benessere delle nostre comunità
progettare e promuovere servizi di qualità a prezzo accessibile, gestiti in
forma di impresa sociale cooperativa senza fini di lucro
rispondere alle fragilità della vita quotidiana delle persone e delle famiglie,
con servizi “su misura” per le diverse tipologie di fruitori, rivolgendosi a
tutti i cittadini, nelle specifiche fasce di età e appartenenza territoriale
lavorare con le istituzioni e i diversi attori del territorio
essere strumento della comunità, essere vicino alle persone, per
rispondere a vecchi e nuovi bisogni (conciliazione, nuovi cittadini, crisi del
mondo del lavoro)
promuovere l’inserimento
l’occupazione.
lavorativo
di
Salerno, 18 giugno 2012
soggetti
svantaggiati
e
Cgm: la più grande rete italiana
d’imprese sociali
impegnata a promuovere sviluppo, coesione sociale, servizi
alla persona, occupazione e prossimità
700.000 famiglie fruitrici dei servizi
45.000 persone che operano per il bene comune
5.000 lavoratori svantaggiati (ex. Legge 381/1991)
1.000 cooperative
80 consorzi territoriali soci
4 soci sovventori
5 società geocomunitarie
8 società del Gruppo
22 società partecipate
Le nostre comunità (20 regioni, 70 province, 5000 comuni)
Salerno, 18 giugno 2012
Un’economia sostenibile e solida
Cresce il valore economico delle attività del Gruppo:
1.156.703.977 € (+15% nel triennio)
Cooperative
1 milione di euro valore medio
+9,7% tipo “A”
+14,3% tipo “B"
Consorzi
3,4 milioni di euro valore medio
+14% nel triennio
Salerno, 18 giugno 2012
Salerno, 18 giugno 2012
Welfare: come ha funzionato sino ad oggi
Stato
Economia
Soddisfacimento interessi in forma
collettiva e Tutela di diritti fondamentali
dei cittadini: patto di cittadinanza
Produzione di valore economico
Amministrazione della raccolta di
risorse: Prelievo fiscale equo e
sostenibile
Occupazione
Redistribuzione delle risorse (servizi
o contributi):
•
•
•
Promozione: educazione, formazione
Protezione: salute, vecchiaia, non
autosufficienza
Contributi: povertà, disoccupazione
UNIVERSALISMO – EQUITA’
Ricchezza eccedente
SOSTENIBILITA’ DEL BENESSERE
E COLLETTIVO
Salerno, 18 giugnoINDIVIDUALE
2012
Welfare: cosa non funziona più
Economia
Stato
Crisi economica
Prelievo fiscale insufficiente
Disoccupazione- impoverimento
delle famiglie
Aggravamento del prelievo fiscale
Scarsa redditività: impoverimento
delle imprese
Rapporto sfavorevole fra costi collettivi e
benefici distribuiti
Inesigibilità dei diritti attesi dai cittadini:
crisi del patto di cittadinanza
INSOSTENIBILITA’ DEL
BENESSERE INDIVIDUALE E
COLLETTIVO ATTESO
Crisi Stato sociale e Conflitto sociale:
Un paese più povero, più diseguale,
meno sicuro
Salerno, 18 giugno 2012
VERSO UN NUOVO WELFARE
Cambiare è necessario … come?
Salerno, 18 giugno 2012
I rischi del welfare mercantile
Ogni bisogno viene trasformato in oggetto di scambio economico e prestazioni
Collude con la naturale tendenza dell’impresa di generare domanda per
incrementare «le vendite»
«consuma» comunità: sostituendo le comunità naturali con reti di servizi erode
coesione sociale, capacità di prossimità e capitale sociale delle comunità
Differenziali di accesso ai servizi (reddito, territorio)
Rapporto qualità /prezzo orientato da potenziali atteggiamenti speculativi
Salerno, 18 giugno 2012
Welfare comunitario
Welfare per tutti
Efficiente
Efficace
• Qualità e sostenibilità
• Capace di ottimizzare le «risorse pubbliche»
• Capace di soddisfare le aspettative di
protezione e promozione delle persone
Promozionale
Capace di valorizzare le potenzialità delle
persone
Sostenibile
Generati con modelli di produzione etic cost
(qualità/prezzo controllato)
Capace di supportare la solvibilità delle famiglie
Generativo
Capace di rigenerare le risorse pubbliche che
utilizza
Salerno, 18 giugno 2012
Matrice di sostenibilità
WELFARE
CONTRATTUALE
SVILUPPO ECONOMICO
FISCALITA’ GENERALE
WELFARE
PUBBLICO
WELFRE
AZIENDALE
OCCUPAZIONE
WELFARE
PRIVATO
SOCIALE
BENI E SERVIZI UTILI PER
LA COLLETTIVITA’
REDDITO DIFFUSO
Salerno, 18 giugno 2012
WELFARE
DONATIVO
Donne e mercato del lavoro: una strada possibile
• Investimenti
• Produzione e vendita
servizi di welfare di
qualità
• Innovazione
• Servizi di prossimità
• Compartecipazione alla
spesa proporzionato
ISEE
• Voucher di conciliazione
• Servizi prima infanzia
• Servizi integrativi
Impresa
sociale
Servizi di
conciliazione
Cittadino
Stato
•
•
•
Agevola gli investimenti
delle imprese sociali
Defiscalizza compartecipazione alla spesa
delle famiglie
• Contributo in conto servizi proporzionato Isee
Salerno, 18 giugno 2012
La sfida dell’occupazione: nella rete nazionale CGM
45.000 addetti e soci: il saldo occupazionale rimane stabile nonostante la crisi
Età media: 57% tra i 31 e i 50 anni
Il ruolo delle donne
Cooperative
Consorzi
Occupazione femminile
68%
74%
Presidenti
37%
21%
Salerno, 18 giugno 2012
La sfida dell’occupazione: nel consorzio LA RADA di
Salerno
244 addetti e soci lavoratori: il saldo occupazionale rimane stabile nonostante
la crisi (il numero si riferisce ai soli addetti del territorio Salernitano)
Età media: 57% tra i 31 e i 45 anni
Il ruolo delle donne
Cooperative
Consorzi
Occupazione femminile
88%
88%
Presidenti
87%
100%
Salerno, 18 giugno 2012
La qualità del lavoro delle donne nel
Welfare di comunità
1. Direzioni e sostenibilità
 Un’analisi conclusiva delinea uno scenario in cui le donne diventano protagoniste
di un settore del mercato del lavoro che, per la specificità intrinseca, è orientato
a produrre ben- essere generativo e rigenerativo delle risorse che utilizza.
 La gestione delle donne, anche in termini di governance e leadership, nella
produzione di servizi del welfare comunitario modifica la visione culturale e
sociale che le vedeva impegnate unicamente nei settori residuali del mercato del
lavoro.
Salerno, 18 giugno 2012
2. Il ruolo delle donne: la governance
 Nel Welfare mercantile e nelle aziende profit più in generale, pochissime sono le
donne che gestiscono ruoli di governance, quindi decisionali e strategici
• La gestione delle donne, anche in termini di governance e leadership, nella
produzione di servizi del welfare comunitario modifica la visione culturale e sociale
che le vedeva impegnate unicamente nei settori residuali del mercato del lavoro,
poiché esse assumono in maniera maggioritaria ruoli di governance (Presidenza
CdA) e di Amministrazione (Consigliere e Direttrici).
Salerno, 18 giugno 2012
conclusioni
• L’occupazione femminile trova in questo settore economico la concreta
espressione non solo di una potenzialità occupazionale, bensì, di una rivoluzione
culturale che restituisce alle donne in termini economici la gestione di quei servizi
che “custodiscono”, “accompagnano “, “sostengono” la persona umana nell’arco
della propria vita.
• La sfida è quella di far riconosce tale settore come “luogo” di investimenti
economici e culturali al fine di attivare un relativo meccanismo riproduttivo e
autoriproduttivo che nelle donne trova la sua massima espressione in termini
antropologici e filogenetici.
Salerno, 18 giugno 2012
Concludiamo riaffermando che:
IL SOCIALE NON E’
IMPRESA DA POCO
Salerno, 18 giugno 2012
Scarica

intervento - Consorzio La Rada