Universita degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facolta di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in FISICA Caratterizzazione dei rivelatori a camera a deriva in silicio (SDD) per misure di precisione delle transizioni X negli atomi kaonici per Laureando Alessandro Rizzo l’esperimento SIDDHARTA Relatore interno: Prof. Carlo Schaerf Relatore esterno: Prof.ssa Catalina Petrascu Il lavoro svolto, frutto dello stage condotto ai LNF - INFN nel periodo maggio 2005\ marzo 2006, si colloca nell’ambito degli studi condotti per la realizzazione di SIDDHARTA (Silicon Drift Detectors for Hadronic Atom Research by Timing Application) e risponde alla seguente domanda: •E’ fattibile per SIDDHARTA una misura dei raggi X relativi alle transizioni atomiche sul livello 1s per l’idrogeno e il deuterio kaonici con una precisione di qualche eV? Il che equivale a chiedere: •Il sistema di rivelazione che verrà utilizzato, composto da rivelatori a deriva in silicio accoppiati con un nuovo tipo di elettronica read - out realizzato per la prima volta in assoluto, permetterà a SIDDHARTA di raggiungere il suo obiettivo? Per rispondere a queste domande è stato eseguito uno studio di stabilità e di linearità per il sistema di rivelazione SDD + elettronica read-out, al fine di monitorare le due principali potenziali sorgenti di errori sistematici, che dovranno essere ridotti intorno la stessa quantità degli errori statistici presenti. Atomi kaonici Un atomo kaonico si forma quando un kaone di carica negativa, viene catturato da un atomo bersaglio (ad esempio idrogeno o deuterio): in questo processo esso, sostituendosi ad un elettrone orbitale, lo espelle, subentrando in un’orbita eccitata del nuovo sistema legato che esso va a n ne mX me Perché è importante il loro studio • Dallo stato eccitato con numero quantico principale n=25 il mesone inizia un processo cosidetto a “cascata” per di raggiungere lo stato a minore energia • A causa della vicinanza col nucleo che il kaone raggiunge attraverso una serie di transizioni radiative relative all’interazione elettromagnetica, nelle ultime transizioni sullo stato 1s (per esempio 3p->1s e 2p->1s) è presente, oltre all’interazione elettromagnetica, anche l’interazione forte • E’ proprio questa caratteristica che rende gli atomi kaonici i sistemi ideali per verificare le previsioni della QCD relative all’interazione kaone-nucleone a bassissme energie (QCD non perturbativa) Atomi esotici: Transizioni radiative e misura dell’interazione forte •La presenza delle interazioni forti provoca sia uno spostamento ε nella posizione della riga Kα (relativa alla transizione 2p->1s) rispetto la sua posizione calcolata considerando un’interazione puramente elettromagnetica, sia un allargamento della larghezza Γ relativa alquindi livellorisalire 1s •Possiamo all’interazione forte andando a misurare lo shift ε la larghezza Γ e.m. | E2measured p 1s | | E2 p 1s | •Il punto di contatto tra le grandezze misurate e le grandezze della QCD è la relazione di Deser - Trueman: ε e Γ sono interpretate rispettivamente come la parte reale e la parte immaginaria della lunghezza complessa di Atomi esotici: formazione dell’idrogeno e del deuterio kaonico a DAΦNE FORMAZIONE COPPIA KAONE - ANTIKAONE A BASSA ENERGIA (~13 MeV) PASSAGGIO ATTRAVERSO UN “DEGRADER” SOTTILE (~2mm) PROCESSO DI CATTURA DA PARTE DELL’ATOMO DENSITA’ DEL BERSAGLIO: scelta in modo da ottimizzare il rapporto tra la probabilità di formazione dell’atomo kaonico e la probabilità che ci sia effetto Stark - Lo Surdo Apparato SIDDHARTA (Silicon Drift Detectors for Hadronic Atom Research by Timing Application) Cella bersaglio e rivelatori Beam pipe SDD detector unit Scintillatori SDD Apparato SIDDHARTA Le misure effettuate fino ad oggi repulsive attractive 1000 KpX (KEK) M. Iwasaki et al, 1997 200 0 -500 Izycki et al, 1980 SIDDHARTA 0 shift 1s [eV] Bird et al, 1983 400 DEAR Davies et al, 1979 600 KpX = - 323 ± 63 ± 11 eV G = 407 ± 208 ± 100 eV width G1s [eV] 800 500 Rivelatori a semiconduttore: caratteristiche generali PIN (Positive-Intrinsic-Negative) - il diodo rivelatore Zona di svuotamento Creazione di coppie elettrone-lacuna: creazione di carica elettrica libera di muoversi nel rivelatore proporzionale all’energia dei fotoni incidenti Il rumore è proporzionale alla capacità dell’anodo! SDD: Struttura, principi di funzionamento e caratteristiche La regione di svuotamento (area attiva) negli SDD corrisponde alla superficie del Campo di rivelatore stesso Deriva Essendo il ruomore proporzionale all’area dell’anodo, vediamo che in questo tipo di rivelatore essa è ridotta al minimo senza Perché è stato scelto il rivelatore SDD per raggiungere l’obbiettivo di SIDDHARTA FWHM Confronto tra 4 diversi rivelatori meas at monoenergetic line 5.9 keV, 1cm2 detector at 150 K SDD FWHM=140eV Si(Li) FWHM=180eV =15ms PIN diode FWHM=750eV =20ms CCD FWHM=140eV tshap =1ms tshap tshap tframe=1s Permette l’implementazione di un meccanismo di Setup sperimentale per la caratterizzazione degli SDD Al fine di verificare che gli errori sistematici siano compatibili con lo scopo dell’esperimento, si è effettuato uno studio sia di stabilità che di linearità, per la caratterizzazione dei rivelatori a deriva in silicio al fine di andare a monitorare due delle principali potenziali sorgenti di errori sistematici. Setup sperimentale Le misure studiate in questo lavoro sono un gruppo di 50, prese una ogni ora Decadimento beta nucleare del ferro 55 Studi di stabilità Come si ottiene uno spettro energetico - 1\3 Spettro energetico 20000 Mn Kalfa 18000 16000 14000 12000 Counts Lo spettro finale si ottiene andando a graficare i conteggi forniti dal rivelatore in funzione dell’energia: esso lo si ottiene a partire da un primo spettro in cui l’ascissa reale viene graduata in un’unità di misura (proporzionale all’energia dei fotoni X incidenti) fornita dall’elettronica di 10000 8000 Ti Kbeta 6000 4000 Mn Kbeta Ti Kalfa 2000 0 -2000 0 500 1000 Channels 1500 2000 Studi di stabilità Come si ottiene uno spettro energetico In seguito, per impostare la-relazione 2\3 che lega i canali all’energia, ci si riferisce alla posizione della riga Kα del manganese (segnale più “pulito” e meglio definito a nostra disposizione), che può essere riconosciuta facilmente facendo riferimento alla posizione reciproca dei picchi conoscendo le loro Gaussian fit rispettive energie. Per risalire alla Mn Kalfa posizione del picco Kα del manganese, lo si isola dallo spettro, si assegna l’errore sui punti e si esegue su di esso un best fit gaussiano, calcolando la Channels posizione del centro. 20000 Counts Data: Data2_A Model: Gauss 15000 Chi^2/DoF = 6.0565 R^2 = 0.99786 10000 y0 xc w A 358.09061 1068.05629 23.92047 542365.18669 5000 0 1000 1020 1040 1060 1080 1100 1120 ±122.15477 ±0.02012 ±0.17248 ±6924.90885 Studi di stabilità Come si ottiene uno spettro energetico - 3\3 Spettro Energetico 20000 Mn Kalfa 15000 Counts In seguito, conoscendo la posizione del picco in canali,si impone che il valore ottenuto sia pari esattamente a 5,895 KeV (senza errore). Il ragionamento appena esposto, anche se può sembrare semplicistico, ci dà comunque una buona indicazione per lo studio della stabilità del rivelatore: ci interessano infatti le fluttuazioni 10000 Ti Kbeta 5000 Ti Kalfa Mn Kbeta 0 0 2 4 6 8 10 Energy (KeV) 1canale 0,00552 0,00002 KeV 12 Studi di stabilità • Studio di stabilità viene effettuato partendo dagli spettri misurati, osservando le variazioni nel tempo della posizione dei picchi • La variazione nel tempo viene osservata prendendo la posizione dei picchi nelle 50 misure a nostra disposizione, prese una ogni ora, in modo da esaminare le fluttuazioni delle posizioni dei picchi in un arco di tempo appunto di 50 ore. • Lo studio di stabilità condotto in questo lavoro è stato eseguito su tutti i picchi presenti nello spettro. Picco Kα Manganese 15° misura Picco Kalfa manganese Gaussian fit 20000 Data: Data2_A Fluttuazioni delle misure della posizione Model: Gauss del picco Ka del Manganese (KeV) Fluttuazioni delle misure della posizione del picco Kalfa del Manganese (chn) 15000 Posizione del centro del picco (KeV) 1067,9 1067,8 1067,7 1067,6 Chi^2/DoF = 6.76039 R^2 = 0.99758 5,896 Counts Posizione del centro del picco (chn) 1068,0 1067,5 10000 5000 1067,4 1067,3 0 10 20 30 40 558.29359 1067.91038 23.71306 530986.69065 5,893 5,892 0 50 10 1020 20 30 Numero della misura Numero della misura 1000 ±118.55024 ±0.02033 ±0.16979 ±6684.0936 5,894 0 1067,2 y0 xc w A 5,895 1040 1060 Channels 1080 1100 1120 40 50 Picco Kβ Manganese 18° misura 3000 Picco Kbeta manganese Gaussian fit Fluttuazioni delle misure della posizione del picco Kbeta del Manganese (chn) 2500 Fluttuazioni delle misure della posizione del picco Kb del Manganese (KeV) Data: Data2_A 1173,4 Model: Gauss 1173,0 1172,8 Posizione del centro del picco (keV) 2000 1173,2 Counts Posizione del centro del picco (chn) 6,491 1500 1000 1172,6 500 1172,4 0 10 0 20 30 40 Numero della misura 1100 1120 1140 Chi^2/DoF = 2.1795 R^2 = 0.99402 6,490 6,489 y0 xc w A 163.85526 1173.45028 24.16911 71901.88168 ±39.56017 ±0.05807 ±0.44771 ±2294.94663 6,488 Per quanto riguarda gli errori 6,487 sulla posizione del picco notiamo che essi sono circa 3 volte maggiori rispetto al caso 6,486 antecedente: tutto ciò è 50 0 10 20 30 semplicemente imputabile al Numero della misura fatto che il segnale relativo al picco Mn Kα è più definito e 1160 1180 1200 1220 ovviamente 1240 chiaro, avendo una statistica più alta, rispetto a Channels quello del Mn Kβ 40 50 Picco Kα Titanio 41° misura Fluttuazioni delle misure della posizione 2500 Picco Kalfa titanio Gaussian fit Fluttuazioni delle misure della posizione del picco Ka del Titanio (KeV) del picco Kalfa del Titanio (chn) Posizione del centro del picco (keV) 2000 820,1 820,0 1500 Counts Posizione centro (chn) Data: Data2_A Model: Gauss 4,5100 820,2 819,9 819,8 1000 819,7 500 819,6 Chi^2/DoF = 1.50849 R^2 = 0.99755 4,5095 4,5090 y0 xc w A 4,5085 89.30465 819.65304 22.45265 61693.27447 ±2.56376 ±0.05049 ±0.10448 ±312.96907 4,5080 4,5075 4,5070 4,5065 819,5 0 10 20 30 40 0 50 0 Numero della misura 780 10 20 30 Numero della misura 800 820 Channels 840 860 40 50 Picco Kβ Titanio 25° 500 misura Fluttuazioni delle misure della posizione Picco Kbeta titanio Gaussian fit Fluttuazioni delle misure della posizione del picco Kbeta del titanio (keV) del picco Kbeta 450del titanio (chn) 895,6 4,933 Data: Data2_A Model: Gauss 400 4,932 350 895,2 4,931 894,8 894,6 Energy (KeV) 300 895,0 Counts Posizione centro (chn) 895,4 250 200 150 894,0 100 4,929 y0 xc w A 84.80168 894.83656 23.17823 9886.0649 ±2.03413 ±0.16487 ±0.38591 ±180.94983 4,928 4,927 894,4 894,2 4,930 Chi^2/DoF = 1.34355 R^2 = 0.97817 4,926 4,925 0 10 20 30 40 50 0 Numero della misura 860 20 30 Numero della misura 50 840 10 880 900 Channels 920 940 40 50 Conclusioni degli studi di stabilità •L’andamento delle misure di stabilità è molto per i quattro Bisogna quindi sottolineare che simile il sistema SDD + picchi studiati elettronica read –è out studiato intermine, questa è il •Ciò che risalta all’occhio un’instabilità a lungo ma tesi su questo punto una precisazione: frutto di occorre questofare processo di miglioramento che ha come possiamo vedere nel nostro lavoro la fluttuazione massima è portato a lungo termine minimi valori dell’ordine l’instabilità di soli 4 eV (dunque l’errore in termini ai di sigma è dell’ordine di 2 eV) ed è totalmente riconducibile specifiche deialle possibili imputabili a questo punto alle solamente rivelatori e dell’elettronica read - out, che difatti offrono ottime specifiche dei rivelatori e alle fluttuazioni prestazioni nel campo della stabilità. Il risultato ottenuto è stato il statistiche del segnale dalla quest’instabilità sorgente dia Fe frutto di un processo effettuatofornito per minimizzare lungo termine che nelle misure preliminari ricopriva un ruolo 55. preponderante ed era associata alla variazione dellaMisure temperatura. di Misuregli di stabilità stabilità Come possiamo vedere dallo studio svolto errori dopo l’applicazione dopo l’intervento su sistematici riconducibili ad una delle sorgenti di unstruttura criostato APD una uno stato la floating del per potenziali più importanti, la stabilità ad appunto, sono stabilizzazione rivelatore, supposta dell’ordine di 2-3 eV. della temperatura. influenzare il fet di Da questo punto di vista risulta quindioutput fattibile una misura dello spostamento e dell’allargamento con una precisione di qualche eV per l’idrogeno e il deuterio Studi di linearità - 1\3 •Lo studio di linearità viene condotto prendendo in esame uno spettro energetico relativo ad una misura scelta in maniera del tutto arbitraria tra le cinquanta a disposizione (la terza nel nostro caso), e andando a graficare la posizione del centro dei picchi in canali in funzione delle energie tabulate relative alle righequanto Kαe Kβdel manganese del titanio. •Per riguarda l’erroreesulla posizione dei picchi misurata in canali, occore effettuare una breve presentazione per illustrare il modo in cui è stato calcolato. •Questo errore, di natura puramente statistica con un valore che può variare dal centesimo al decimo di canale a seconda del picco considerato, verrà portato a 0,5 canali sommando un contributo di natura sistematica che terrà conto della stabilità del rivelatore e del limite della discretizzazione (energia/canale) che comporta delle fluttuazioni energetiche dell’ordine di 2 – 3 eV (0,5 canali). Naturalmente il lavoro qui proposto rappresenta uno studio preliminare (in quanto esso andrebbe effettuato su più di quattro punti), ma comunque costituisce una buona indicazione Studi di linearità - 2\3 Best fit lineare Studio di linearità - Terza misura Linear fit 1200 Posizione centro (chn) 1150 1100 1050 1000 950 900 850 800 4,5 5,0 5,5 6,0 Posizione centro (keV) canale a b energia (keV ) a 14,063 1,77 b 178,72 0,32 6,5 Il dato che risalta agli occhi è il valore ottenuto per il chi quadrato, il quale ci indica che il comportamento della relazione tra canali ed energia è lineare con una buona approssimazione. Come possiamo vedere l’errore sistematico relativo alla linearità è di 2 circa 2eV DoF 1,25 Conclusioni studi -di linearità Studidegli di linearità 3\3 Best fit con un polinomio di secondo grado Questo tipo di fit è stato Studio di linearità - Terza misura polynomial fit eseguito al fine di Lo studio di linearità condotto, anche essendo preliminare, studio tra ha confermato la supposizione di effettuare dipendenzaunolineare preliminare della linearità canali ed energia. Inoltre, i risultati ottenuti ci indicano andando a verificare la che gli errori sistematici riconducibili ad una delle sorgenti rilevanza del potenziali più importanti, la linearità appunto, del sono ridotti coefficiente termine intorno alla stessa quantità degli errori statistici presenti: al quadrato. A prima vista da questo punto di vista risulta quindi fattibile una possiamo notare chemisura il di epsilon e di gamma con una precisione dicqualche eV per valore di è consistente, l’idrogeno ed il Posizione deuterio kaonici, obbiettivo di SIDDHARTA. entro l’errore, col valore centro (keV) 1200 Posizione centro (chn) 1150 1100 1050 1000 950 900 850 800 4,5 5,0 5,5 canale a b energia (keV ) c energia (keV ) 2 a 9,73 19,78 b 180 7,33 c 0,15 0,67 6,0 2 DoF 6,5 2,46 zero. Risulterà anche interessante il confronto del valore del chi quadrato ottenuto in Conclusioni generali - 1\2 •Come abbiamo potuto osservare nella parte sugli studi di stabilità con le relative conclusioni, la fluttuazione massima in energia del sistema SDD + elettronica read – out nell’arco di 50 ore è di soli 4 eV. Questo valore, che indica delle buone prestazioni in stabilità, fa si che uno degli errori sistematici più importanti, la stabilità appunto, sia ridotto alla stessa quantità degli errori statistici presenti, fornendo una prima risposta positiva alla domanda cui cerca di dare una risposta questo lavoro. •Lo studio di linearità presentato in questa tesi ricopre anch’esso un ruolo di fondamentale importanza. I risultati preliminari ottenuti dimostrano appunto una relazione lineare tra la risposta dell’elettronica di lettura (canali) e l’energie dei raggi X misurati, con Conclusioni generali - 2\2 Possiamo quindi affermare che la misura delle quantità epsilon (spostamento) e gamma (allargamento), dovute alla presenza dell’interazione forte, relative alle transizioni nell’idrogeno e nel deuterio kaonici sul livello 1s con una precisione di qualche eV risulta fattibile, rendendo SIDDHARTA a DAFNE l’unico esperimento al mondo in grado di effettuare tale fondamentale misura, migliorando nel caso dell’idrogeno kaonico il risultato esistente di un ordine di grandezza ed effettuando la prima misura al mondo per il deuterio kaonico. Focus •Relazione di Deser-Trueman •Meccanismo di trigger •Risoluzione energetica del rivelatore •Decadimento beta nucleare del ferro 55