LA TUTORSHIP
La didattica tutoriale
Ci sono diverse modalità con cui si può applicare la
didattica in presenza di tipo tutoriale, valorizzando al
massimo la sua flessibilità metodologica non solo in
rapporto alla centralità dello studente, ma anche in
rapporto allo stile personale del docente e agli
obiettivi specifici del corso, dell’Istituzione/Ente
promotori
Il tutor: compiti e funzioni
Ma quali sono i compiti e le funzioni di un tutor?
Secondo il nostro parere, essi possono essere i
seguenti:
 1.
funzioni organizzative,
 2.
funzioni strutturali,
 3.
funzioni di orientamento,
 4.
compiti concettuali,
 5.
compiti cognitivi,
 6.
compiti/funzioni nei lavori di gruppo.
(M. Banzato)
Le linee strategiche che coinvolgono
il tutor nella qualità dell’offerta





consolidare la metodologia integrata dell’offerta
formativa (non alternativa alla presenza).
controllare le ipotesi di base dei progetti online e
studiare sotto quali condizioni e in relazione a quali
scelte essi restituiscono un valore aggiunto.
creare modelli validi per la diffusione delle
Metodologie della formazione in rete nelle didattiche
disciplinari.
creare e/o selezionare risorse e esperti
professionalmente qualificati nel settore dell’elearning per la successiva diffusione dell’innovazione.
esportare il modello in un dominio esteso
Il tutor come formatore
Il tutor online è una figura di formatore poco
conosciuta, non solo nel panorama
universitario, ma anche nell'orizzonte della
formazione in generale. A differenza invece
della figura del tutor in “praesentia” che esiste
ed è legittimata all'interno dell'università con
una legge del 19 novembre del 1990, n. 341,
di "Riforma degli ordinamenti didattici
universitari", iscrivendo il tutoraggio tra le
funzioni formative.
Il tutor come facilitatore…
Il tutor come figura chiave diviene attore e promotore
in un contesto formativo di rinnovamento.
Conseguentemente i suoi compiti specifici sono: lo
sviluppo della padronanza comunicativa nel dare
informazioni e istruzioni, l’interazione corretta con gli
altri attori della formazione, il saper animare,
motivare, e allo stesso tempo dirigere sapientemente
il gruppo nella consapevolezza delle dinamiche
interne.
…e ancora!
Altra caratteristica è quella di saper interpretare i
bisogni formativi dei singoli e fornire risposte efficaci,
valutare con obiettività il lavoro degli studenti; fornire
altresì assistenza ed elaborare programmazioni e
progettazioni curricolari. Egli risulta essere colui che
aiuta nel metodo di lavoro più che nei contenuti.
Il tutor: un archetipo
Derivazione classica:
Si va dalla definizione del mentore (anglosassone
mentor) che trae la sua origine dal nome proprio
dell’amico di Ulisse (Mentore), divenuto poi maestro e
guida di Telemaco in sostituzione del padre, a quello
meno frequente di counselor (ampiamente utilizzata
negli USA) e mutuata dal latino consulo che indica
prendersi cura, provvedere a… sino al più noto e
ampiamente diffuso tutor
I thesauri cosa dicono…
Thesaurus Educational resources information
centre (USA, 1974)
“persona che, spesso privatamente, è incaricata
di insegnare una particolare materia a singoli
individui o a gruppi di piccole dimensioni”
I thesauri cosa dicono…
Thesaurus europeo dell’educazione (1991)
“Tutore di formazione”
Questa è una nuova figura professionale
autonoma per il tutoraggio con la caratteristica
di essere “persona diversa dall’insegnante
titolare, incaricata di seguire lo sviluppo della
formazione dei giovani”
Ma da dove trae origine
il termine “tutor”?
Nell’accezione dominante il termine si rifà alle
istituzioni britanniche, ma è di origine latina.
Deriva, infatti, dal verbo “tutori” che significa
proteggere, difendere, custodire…
Quando entra in gioco…
La formazione rappresenta il salto qualitativo di
un’istituzione o di un’organizzazione che vuole
assicurarsi trasformazioni non casuali e non
contingenti; rappresenta la cifra sintetica di un
profondo processo di riorganizzazione, di
revisione culturale, di una serie di azioni tese
ad uno scopo ben preciso ….
È qui che entra in gioco la figura del tutor: in
qualunque processo di cambiamento, specie
nel campo dell’innovazione educativa e della
formazione…(U. Margiotta)
Come entra in gioco…




Delimita il campo di analisi
Esplicita gli obiettivi di innovazione
“Custodisce” l’osservazione, la manutenzione, la
descrizione dell’impianto procedurale, metodologico e
tecnico del progetto e dei suoi sviluppi
Restituisce agli attori dell’innovazione il già fatto e il
da farsi
(U. Margiotta)
Nuovo paradigma di riferimento:
la complessità



E-Learning: un’educazione per gli abitanti di
Babele.
Comunità nuove paragonabili a reti variabili .
Nuove tecnologie non più un semplice sussidio, ma
catalizzatori dell’apprendimento
Metafora dell’esplorazione di Bateson

Tutor e allievo si costituiscono entrambi come quel
viaggiatore, il cui viaggio e la cui scommessa è il
percorso formativo.
I riferimenti teorici






C. Rogers/ T. Gordon
L. Vygotskij
J. Bruner
L. Festinger
D.P. Ausubel
H. Gardner
Teoria del person-centered learning
Rogers/Gordon



Richiedono modalità di approccio «con
mediazione sociale».
Le risorse e l'origine dell'apprendimento
sono soprattutto gli allievi.
L'insegnante è soprattutto un facilitatore
e un organizzatore dell'attività di
apprendimento.
Zona di sviluppo potenziale di
Vygotskji/Bruner

"Distanza fra livello di sviluppo effettivo
e livello di sviluppo potenziale
dell'allievo ottenibile attraverso attività
di problem solving eseguita sotto la
guida di un adulto o in collaborazione
con compagni più capaci".
Dissonanza cognitiva di Festinger

La contraddizione dialettica
negativo/positivo proprio della
dissonanza cognitiva, permette la
continua evoluzione dell'apprendimento
significativo quando si rende lo sforzo
cognitivo 'sostenibile' pur con il 'dolore
della conoscenza'.
Apprendimento significativo per
scoperta di Ausubel


Basato sui diversi stili cognitivi dei discenti in
base a princìpi interpretativi delle modalità
apprenditive
(come
la
riduzione
e
semplificazione, la coerenza interna…).
Il tutor diventa un esperto di Stili di
insegnamento apprendimento e delle relative
strategie di scoperta e implementazione!
(Gardner)
La formazione dei “talenti”

Cardine centrale del curriculum è la
formazione dei “talenti”, ovvero lo
sviluppo del potenziale di ciascuno
attraverso l’azione formativa:
(Margiotta)
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