Cloruro di vinile
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI
Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia
Corso di MEDICINA DEL LAVORO
Cloruro di vinile
E’ già storia
Effetti sulla salute generali
1. Acroosteolisi
2. Azione sul fegato
Fibrosi
Ipertensione portale
Cloruro di vinile
3. Effetti sulla milza
Splenomegalia
Trombocitopenia
4. Effetti sul polmone
Deficit della ventilazione ?
Pneumoconiosi ?
5. Effetti riproduttivi
Altri aspetti sanitari

Il cloruro di vinile deprime il sistema nervoso centrale; l'inalazione dei suoi
vapori produce sintomi analoghi a quelli dell'intossicazione da alcol - mal
di testa, stordimento, perdita di coordinazione dei movimenti - e nei casi
più gravi allucinazioni, perdita di coscienza e morte per crisi respiratoria.

Sulle cavie in gravidanza, l'esposizione al cloruro di vinile ha causato
aborti e nascite di cuccioli malformati. L'effetto sulla riproduzione umana è
sconosciuto.

Sul lungo periodo, l'esposizione al cloruro di vinile può causare irritazioni
croniche della pelle e una dolorosa infiammazione delle estremità,
chiamata sindrome di Raynaud.
Angiosarcoma epatico
• IARC Gruppo I
•
•
Registro dei soggetti esposti (disponibile a RSPP, e RLS)
Invio delle cartella all’ISPESL
• Altri tumori epatici (carcinoma epatico)
• Altre sedi (polmone, snc, sist. emolinfopoietico)
• Livelli di esposizione (TLV – twa 3 ppm) E’ sicuro?
• D.L.25 febbraio 2000, n.66
- Attuazione delle direttive CE in materia
di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad
agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.
•
TLV
 È impossibile evitare totalmente la presenza di agenti
chimici o fisici potenzialmente nocivi per l'uomo.
"tutto è veleno, nulla è veleno: soltanto la dose fa il
veleno"…
Sono biologicamente accettabili esposizioni
estremamente basse che possano essere tollerate
senza effetto apprezzabile sulla complessiva
omeostasi delle funzioni vitali.
TLV
 - appare estremamente difficile definire con
esattezza la concentrazione alla quale il singolo
lavoratore è effettivamente sottoposto
(campionatori personali che vengono applicati agli
indumenti del lavoratore per tutta la durata del
turno);
- l'azione tossica di molte sostanze varia
notevolmente a seconda delle condizioni
microclimatiche (ad esempio i vapori nitrosi
aumentano la tossicità con umidità e
temperatura);
-l'azione tossica può variare per una sostanza
quando altre siano contemporaneamente presenti,
per fenomeni di sinergismo (ad esempio polveri e
vapori irritanti o miscele di solventi) o per
interazioni con altre sostanze di uso non
lavorativo (farmaci, alimenti);
TLV (Threshold Limit Values)
3 Categorie
1. TLV-TWA: Time Weighed Average
Valore limite per tempi lunghi di esposizione =
concentrazione media ponderata nel tempo per 8 ore
lavorative e 40 ore settimanali alla quale i lavoratori
giorno dopo giorno possono essere esposti.
TLV (Threshold Limit Values)
2. TLV-STEL: Short Term Exposure Limit
Valore limite per tempi brevi di esposizione =
concentrazioni tollerabili per agenti capaci di produrre
effetti acuti (irritanti, narcotici ecc.), che sono definite
quali valori medi per esposizioni di durata pari a 15
minuti, che non devono mai essere superati anche se
la media sulle 8 ore resta contenuta entro il TLVTWA.
STUDIO EPIDEMIOLOGICO DEI LAVORATORI ESPOSTI A
CLORURO DI VINILE NELLO STABILIMENTO DI PORTO
MARGHERA: AGGIORNAMENTO DELLA MORTALITA’
R. Pirastu , M. Baccini, A. Biggeri, P. Comba 2003
 I risultati dello studio documentano




una forte associazione tra durata, esposizione cumulativa a
CVM e angiosarcoma del fegato.
Si tratta di una associazione riscontrata principalmente negli
autoclavisti, con durata di esposizione prolungata e con
almeno dieci anni di latenza.
L’unico caso osservato tra i non autoclavisti cadeva nella
categoria massima di esposizione cumulativa (>9400 ppmanni).
Tutti i casi erano stati assunti prima del 1969, e l’evento si è
manifestato con alta probabilità a ridosso dalla cessazione
dell’impiego
STUDIO EPIDEMIOLOGICO DEI LAVORATORI ESPOSTI A
CLORURO DI VINILE …..
 Nella coorte in esame non puo’ essere escluso un rischio di
angiosarcoma per esposizioni non elevate, maturate in anni piu’
recenti.
 Tale possibilita’ esiste dato il riscontro di casi per esposizioni
cumulative non elevate come sopra riportato, ed anche perche’,
essendo la latenza media qui osservata dei casi di
angiosarcoma di 27,7 anni, i soggetti assunti dopo il 1973 non
hanno ancora maturato la latenza media necessaria per poter
manifestare l’evento.
Protocollo sanitario degli accertamenti
Cosa prevede
Validità del protocollo attuale
Sensibilità verso il rischio cancerogeno
Indicatori di mutagenesi pregressa o in atto
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