ANALISI DI PROCESSI AZIENDALI Antonio DI LEVA Dipartimento di Informatica Università di Torino M* Lo scenario COMPLEX L’azienda come Sistema RICERCA azienda ORGANIZZAZIONE gestisce CLIENTI FORNITORI scambianoOGGETTI scambiano PROCESSI controlla RISORSE eseguono CONCORRENTI ENTI GOVERNATIVI compongono ATTIVITA’ 2 M* COMPLEX Lo scenario L’Azienda è un sistema complesso estremamente variabile e caratterizzato da un gran numero di attività, prodotti, attori, risorse, ... distribuito su sistemi di comunicazione eterogenei e complessi aleatorio condizionato da frequenti e imprevedibili eventi perturbatori: – Andamenti delle principali economie sempre più nervosi e contraddittori – Mercati in rapida evoluzione per il variare del contesto economico, sociale e legislativo – Sempre maggiori aspettative da parte del cliente in termini di qualità di prodotto e di servizio – Globalizzazione della concorrenza e riduzione dei margini di guadagno deve essere gestito dinamicamente 3 M* Le Esigenze COMPLEX • analisi e ottimizzazione del Sistema che consenta di individuarne le criticità, in termini di colli di bottiglia, tempi, costi, risorse, ... e di risolverli valutando scenari alternativi • verifica dell’adeguatezza del Sistema in termini di rispetto degli obiettivi di servizio al cliente e di costo • supporto alla gestione del Sistema che consenta, in tempo reale, la valutazione di scelte operative diverse in termini di tempi, costi, risorse,… tramite delle informazioni la base di conoscenza del sistema 4 M* COMPLEX Process Maturity Model Il Process Maturity Model documenta il livello di maturità raggiunto dall’azienda nel processo di sviluppo dei propri sistemi informativi ed è il primo passo nell’evoluzione della consapevolezza che un’azienda ha rispetto ai suoi processi. maturità del processo 1 iniziale 2 ripetibile 3 definito 4 gestito 5 organizzato produttività, qualità dei prodotti probabilità di errore 5 M* COMPLEX Process Maturity Model Livello 1: processi caotici, risultati ad-hoc –il contesto gerarchie aziendali rigide, comunicazioni carenti elevato grado di divisione del lavoro, –il processo si è evoluto in modo caotico, i partecipanti ne hanno una visione locale, relativa alla parte in cui sono coinvolti direttamente, manca, o è priviligio di pochissimi, una visione globale del proceesso; –il prodotto la qualità dei prodotti non è predicibile, non si effettuano misure o controlli, se non alla fine del processo. migrazione 1 2 migliorare la comunicazione fra i partecipanti al processo; formalizzare e gestire la documentazione dei passi del processo; accrescere la comprensione globale del processo e la collaborazione (team interfunzionali) 6 M* COMPLEX Process Maturity Model Livello 2: processo ripetibile, risultati monitorizzati –il contesto ricomposizione dei processi (la complessità aumenta) spostamento dell’ottica: da tecnica a organizzativa/manageriale, aumente in azienda la comunicazione fra i vari ruoli; –il processo i passi del processo sono documentati consapevolezza nei partecipanti del processo in cui sono coinvolti; –il prodotto la qualità, anche se non necessariamente elevata, può essere prevista, la documentazione è alla base della predicibilità dei risultati. migrazione 2 3 analisi del processo e dei suoi passi (attività) specificando ingressi, uscite e risorse (persone, strumenti, materiali …); formalizzare e gestire la documentazione del processo. 7 M* COMPLEX Process Maturity Model Livello 3: processo definito, risultati standardizzati –il contesto la complessità dei processi è evidenziata –il processo è specificato completamente e ben documentato descrizione del controllo: “come” e “quando” uso di modelli +/- formali: diagrammi di flusso, modelli funzionali (IDEF0) –il prodotto standardizzato. migrazione 3 4 analisi della qualità del processo e dei suoi passi; determinazione di criteri per valutarne efficacia ed efficenza risorse - produttività delle risorse (personale, strumenti, materiali) e fattori che influenzano tale produttività; tempi di esecuzione / tempi di attesa - valori medi, distribuzioni efficienza, efficacia - tipo e condizioni degli oggetti prodotti; percentuale di scarti 8 M* COMPLEX Process Maturity Model Livello 4: processo definito e monitorizzato –il contesto si predispone un ambiente di simulazione del modello di processo, si costruisce un modello “comportamentale” delle attività per permettere la misurazione dei parametri e si analizza il carico di lavoro del sistema –il processo il processo è specificato completamente e misurato sulla base dei parametri stabiliti –il prodotto qualità: misurata, ad es. attraverso indagini di “customer satisfaction” migrazione 4 5 all’utilizzo una “realtà virtuale” per verificare ipotesi alternative e scenari diversi addestramento 9 M* COMPLEX Process Maturity Model Livello 5: miglioramento continuo processo/prodotto –il contesto il miglioramento incrementale dei processi avviene tramite analisi del tipo “what-if” su modelli (e non con costosi “progetti pilota”) –il processo il processo può essere iterativamente sottoposto a miglioramenti man mano che il modello di simulazione costruito a partire dal Liv.4 diventa sempre più preciso e affidabile –il prodotto il prodotto può essere iterativamente sottoposto a miglioramenti man mano che il modello di simulazione del processo viene integrato con modelli di simulazione del prodotto 10 M* COMPLEX Process Maturity Model Migrazione 1 iniziale 2 ripetibile 3 definito 4 gestito 5 organizzato Per ottenere tutto ciò è necessario: – una metodologia che guidi l’analista nella migrazione (M*COMPLEX), – degli strumenti automatizzati di supporto alla metodologia (M*PROCESS). 11 M* COMPLEX M*COMPLEX I Modelli Perché sono potenti strumenti di supporto alla decisione per tutti gli attori del processo : • per analizzare i processi in termini di prestazioni, flussi, obiettivi e vincoli, costi ... , • per valutare l’impatto di eventi esterni sui processi, • per individuare e verificare soluzioni migliorative • per controllare e gestire i processi, se integrati in una architettura operativa con strumenti di work flow, analisi, visualizzazione, consuntivazione e gestione dati, ecc... 12 M* COMPLEX I modelli in azienda Quando Nella Fase di Progettazione: • per valutare soluzioni tecnologiche e ipotesi organizzative alternative. durante l’intero CICLO DI VITA dei processi Nella Fase di Realizzazione: • per emulare componenti di sistema non ancora disponibili durante la verifica di sistemi complessi. Nella Fase Operativa: ATTUAZIONE PROGETTAZIONE REALIZZAZIONE • per analizzare situazioni di fatto e valutare modifiche tecnologiche e/o Nell’intero Ciclo di Vita: organizzative. • forniscono una documentazione • per valutare soluzioni alternative a completa, coerente e sempre 13 problemi operativi in atto. aggiornata del processo. M* COMPLEX I modelli in azienda 3 Operazione controllo, visualizzazione se “qualcosa non funziona” ambiente 4 Simulazione ambiente/sistema analisi/ottimizzazione di scelte operative ATTUAZIONE PROGETTAZIONE 1 Simulazione ambiente/sistema REALIZZAZIONE analisi/ottimizzazione ipotesi di progetto sistema 2 Emulazione ambiente Verifica sistema 14 M* Scelte metodologiche e realizzative COMPLEX FORNITORI flusso ordini flusso materiali AZIENDA CLIENTI metodologia strumenti modelli • operazionali • modulari • integrati • flessibili • facili da usare • auto documentanti FORNITORI flusso ordini M*COMPLEX tecniche • modelli a stati finiti • dinamica dei sistemi • Object Orientation flusso materiali AZIENDA CLIENTI 15 M* COMPLEX LA METODOLOGIA M*COMPLEX LO STRUMENTO M*PROCESS obiettivi aziendali 3 FASI: requisiti utente ANALISI ORGANIZZATIVA Analisi Organizzativa prototipo Progetto Concettuale Progetto Implementativo VALIDAZIONE PROGETTO CONCETTUALE prototipo PROGETTO IMPLEMENTATIVO VALIDAZIONE MANUTENZIONE sistema informativo MESSA A PUNTO 16 M* COMPLEX RAPPRESENTAZIONE dei SISTEMI COMPLESSI con M*COMPLEX 4 VISTE: Organizzativa Comportamentale Informativa Risorse 17 M* COMPLEX LA VISTA ORGANIZZATIVA rivestito-da riveste RUOLO esegue eseguito-da AGENTE responsabile-di appartiene dipende-da comprende COMPORTAMENTO COMPONENTE eseguita-da esegue ATTIVITA’ POSTO DI LAVORO coordin-da gestito-da comprende coordina FUNZIONE FUNZIONE DI STAFF svolta-da comprende svolge gestisce UNITA’ ORGANIZZATIVA FUNZIONE DI LINEA Analizza la struttura da 2 punti di vista: Struttura delle componenti aziendali Gestione dei suoi comportamenti 18 M* COMPLEX IL MODELLO ORGANIZZATIVO <U,P,A> • Insieme delle unità organizzative • Insieme dei posti di lavoro U P Struttura Organizzativa • Insieme di archi diretti A 19 M* COMPLEX LA VISTA COMPORTAMENTALE comprende precede coordinata-da coordina FUNZIONE usato-da del ATTIVITA’ precede controlla PROCESSO opera utilizza gestisce comprende utilizza usato-da genera genera OGGETTO associato-a usata-da RISORSA gestita-da EVENTO attiva attiva temporale interno esterno “COSA VIENE FATTO ” • Ottica verticale FUNZIONI-ATTIVITA’ • Ottica orizzontale ATTIVITA’-PROCESSI 20 M* COMPLEX IL MODELLO COMPORTAMENTALE (FUNZIONALE) • cella funzionale La <nome_funzione> cod. • flusso Rete funzionale Input C1 O1 I1 Output X1 F1 A1 A2 O4 C2 F2 R1 R2 O5 A3 X2 O6 O7 O8 O2 R3 Controlli I2 I3 X3 F3 R3 Risorse A4 A5 F4 O9 X4 O3 R2 21 M* Definizione delle reti comportamentali a livelli di dettaglio successivi COMPLEX LIVELLO: 0 AUTORE: X CONTESTO: Azienda_ABC DATA:... C1 C2 I1 I2 I3 0 X0 O1 O2 O3 F LIVELLO:1 AUTORE: X CONTESTO: Azienda_ABC DATA:... C1 R1 R2 R3 R4 NODO: / I1 PAG 1 DI 1 X1 FILE: XYZ F1 A1 A2 R1 R2 I2 O1 O4 F2 X2 LIVELLO:2 AUTORE: X CONTESTO: Azienda_ABC DATA:... O4 I2 F4 X21 1 O5 A6 A7 NODO: X0 R3 O6 A8 F5 R3 R4 I3 O2 A3 O5 C2 X3 F3 A4 A5 O3 R2 PAG 1 DI 1 FILE: XYZ O2 X22 2 R4 22 NODO: X2 PAG DI FILE: XYZ M* COMPLEX LE LIBRERIE DI M*PROCESS 3 librerie generalizzate • per la struttura organizzativa e lo schema comportamentale • per lo schema di processo • per la gestione delle risorse 1 libreria personalizzata • per i processi della Pubblica Amministrazione 23 M* COMPLEX LA LIBRERIA PER GLI SCHEMI ORGANIZZATIVO E COMPORTAMENTALE Unità O. Principale Unità O. Intermedia Funzione di Contesto Sotto-funzione Descrittori Unità O. Terminale Sotto-funzione PdL Unità Organizzative e Funzioni Attività Input, Output, Risorse e Controlli 24 M* COMPLEX IL MODELLO DI PROCESSO • Nodo START • Nodo END START • Attività END ATTIVITA’ stato id. • Archi di controllo Schema di processo • Connettori ritiro domanda START richiesta iscrizione & ritiro diploma & verifica compl./corr. ritiro bollettini • Sotto-processi riconsegna doc. informaz. X X registraz. studente consegna matricola END 25 M* COMPLEX LA LIBRERIA PER LO SCHEMA DI PROCESSO Split Attività Giunzioni Join Sottoprocesso Descrittori Start End Attività Giunzioni 26 M* COMPLEX LA VISTA RISORSE - INFORMAZIONI aggrega in_relazione_a OGGETTO generalizza FUNZIONE gestisce opera RISORSA assegnata_a usa ATTIVITA’ tecnologica umana Descrive gli oggetti aziendali 27 M* Ogni oggetto delle librerie ha una specifica COMPLEX operazionale Attività Elementare 28 M* COMPLEX LA LIBRERIA PER LA GESTIONE DELLE RISORSE 29 M* COMPLEX L’ANALISI ORGANIZZATIVA requisiti utente documenti organigrammi ANALISI SITUAZIONE ATTUALE struttura organizzativa schema dei processi schema funzionale rapporto di analisi DIAGNOSTICA E RISTRUTTURAZIONE schema ristrutturato dei processi Analisi Strutturale 4 Compiti Analisi Comportamentale Ricostruzione dei processi Validazione dei processi 30 M* COMPLEX Analisi Organizzativa ANALISI STRUTTURALE Identificazione: unità organizzative dipendenze gerarchiche attività controllate risorse gestite situazione attuale modello organizzativo Specifica: procedure, attività risorse richieste ANALISI COMPORTAMENTALE modello funzionale 31 M* COMPLEX Analisi Organizzativa RICOSTRUZONE DEI PROCESSI Descrizione modo di operare: modelli comportamentali di processi e attività, risorse utilizzate, monitoraggio VALIDAZIONE DEI PROCESSI Verifica delle specifiche dei processi: simulazione analisi “what-if situazione attuale modello dei processi Migrazione 1 2 3 4 5 32 M* COMPLEX ESEMPIO DI APPLICAZIONE Sportello Unico per le Aziende Comune di Torino Esempi di attività • pre-istruttoria • protocollazione • aggiornamento del Sistema Informativo • segnalazione carenze modello 33 M* COMPLEX Diagnostica e Ristrutturazione Utilizzo del Modello dei Processi: – valutare le prestazioni del sistema ed evidenziarne i “colli di bottiglia” – reingegnerizzare il processo – verificare ipotesi strutturali alternative del sistema (analisi what-if) – analizzare e ottimizzare l’allocazione delle risorse – valutare i costi (Activity Based Costing - ABC) – utilizzare il modello per la gestione del sistema (Activity Based Management - ABM) 34