CONOSCERE PER COMPRENDERE Prima parte : dalla L 133/2008 alla L.169/2008 a cura di Marilena Aveni DOCUMENTI : Decreti-Legge-Piano Progammatico-Regolamenti DL 122 del 25 giugno 2008 / Documento economico –finanziario Legge n.133 del 6 agosto 2008“ Conversione in Legge, con modificazioni del DL n.122…” Capo V del Titolo II : Art.15 : Costo dei Libri di testo Art.16: Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università. Art. 17.Progetti di ricerca di eccellenza Capo II del Titolo III : Art.64 : Disposizioni in materia di organizzazione scolastica Art.66:Turn over Piano Programmatico Decreto Legge 137 (Gelmini) L.169 L.133- Art.15 : Costo dei Libri di testo ”. “dal 2008/09 : 1) …. i competenti organi individuano preferibilmente i libri di testo disponibili, in tutto o in parte,nella rete internet. Gli studenti accedono ai testi disponibili tramite internet, gratuitamente o dietro pagamento, a seconda dei casi previsti dalla normativa vigente Art.3: E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese 2) Al fine di potenziare la disponibilità e la fruibilità, a costi contenuti di testi … da parte delle scuole,degli alunni e delle loro famiglie, nel termine del triennio, a decorrere dall’a.s.2008-09 i libri di testo per le scuole del primo ciclo dell’istruzione e per gli istituti di istruzione di secondo grado sono prodotti in versione a stampa, on line scaricabile da internet e mista; dall’a.s 2011-12: IL COLLEGIO DOCENTI ADOTTA ESCLUSIVAMENTE LIBRI UTILIZZABILI NELLE VERSIONI ON LINE scaricabili da internet o mista….. 4) Le Università e le Isituzioni dell’alta formazione artistica, musicale, coreutica ….. adottano linee di indirizzo ispirate ai principi di cui ai commi 1.2…. Art.33: L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. L.133: Art.16- facoltà di trasformazione in fondazioni delle università ( F.U.) Al fondo di dotazione delle F.U e' trasferita, con decreto la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse Gli atenei potranno, con il solo voto a maggioranza del Senato Accademico trasformarsi in fondazioni private Le F.U. sono enti non commerciali ….e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione…. I trasferimenti a titolo di contributo … a favore delle F.U.sono esenti da tasse ….Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle F.U. sono ridotti del 90% Conseguenze: riduzione dei finanziamenti: il costo dei tagli ricadrà in primo luogo sugli studenti, su dottorandi e assegnisti. Aumenteranno le tasse, diminuiranno i servizi, peggiorerà la qualità della didattica, verranno tagliati molti corsi di laurea. Lo statuto può prevedere l'ingresso nella F.U. di nuovi soggetti, pubblici o privati Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione…. Art. 17:Progetti di ricerca di eccellenza A decorrere dal 1° luglio 2008, le dotazioni patrimoniali…, sono devolute alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia. Al fine di una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche volte al sostegno e all'incentivazione di progetti di ricerca di eccellenza ed innovativi, ed in considerazione del sostanziale esaurimento delle finalità originariamente perseguite, a fronte delle ingenti risorse pubbliche rese disponibili, a decorrere dal 1° luglio 2008 la Fondazione IRI e' soppressa Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze e' disposta l'attribuzione del patrimonio storico e documentale della Fondazione IRI ad una società totalitariamente controllata dallo Stato che ne curerà la conservazione…. Le risorse acquisite dalla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia …. sono destinate: al finanziamento di programmi per la ricerca applicata finalizzati alla realizzazione, sul territorio nazionale, di progetti in settori tecnologici altamente strategici e alla creazione di una rete di infrastrutture di ricerca di alta tecnologia localizzate presso primari centri di ricerca pubblici e privati. Art 66: Turn over “… è fissato un numero massimo di nuove assunzioni rispetto al numero di pensionamenti. In particolare limita il turn-over a: -1 su 10 per il 2009 (ovvero un nuovo assunto ogni 10 pensionati) -1 su 5 per il 2010 e 2011 -1 su 2 per il 2012“ Conseguenze: ulteriore invecchiamento del corpo docente, blocco dei concorsi per gli assegni di ricerca e per ricercatori universitari. Ulteriore precarizzazione del personale non docente, degli assegnisti, dei dottorandi e dei ricercatori - nel 2012, l'università statale di Milano, rischia di chiudere. Art.64: Disposizioni in materia di organizzazione scolastica “ Ai fini di una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente dal 2009-10…. sarà incrementato il rapporto alunni/docente si procederà, alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale (ATA) si predispone, entro 45 gg dalla data di entrata in vigore del presente decreto, un Piano Programmatico di interventi che conferiscano una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico per l'attuazione del Piano di cui al comma 3, con uno o più Regolamenti da adottare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti ……. CRITERI COMMA 4 • razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso • ridefinizione dei curricoli nei diversi ordini di scuola … • razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali; • revisione dei criteri per la formazione delle classi; Rimodulazione: • dell'attuale organizzazione didattica della scuola primaria • dell'attuale formazione professionale per il personale docente interessato ai processi di innovazione ordinamentale a costo zero •revisione dei criteri e dei parametri per la determinazione degli organici del personale docente ed ATA, •ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per adulti e i corsi serali; • ridimensionamento della rete scolastica prevedendo l'attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell'offerta formativa.. . chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni Le procedure per l'accesso alle Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario attivate presso le università sono sospese per l'anno accademico 2008-2009 e fino al completamento degli adempimenti di cui alle lettere a) ed e) del comma 4. Tagli Da tutto ciò devono derivare per il bilancio le seguenti economie: • dal 2009-2012 dalla scuola pubblica 7miliardi 832 milioni di euro • dal 2009-2013 economie dalle università: 1miliardo 441,5 milioni di euro una riduzione di 87.400 posti docenti, di cui 14.000 nella scuola primaria e 44.000 Ata ( 131.400 POSTI DI LAVORO) Piano Programmatico ( di cui art 64) Premessa Il nostro sistema d’istruzione sta vivendo da anni una preoccupante crisi i cui effetti sono tra l’altro evidenziati da ricorrenti indagini nazionali ed internazionali: a fronte: - di una spesa per allievo superiore alla media OCSE, - di un rapporto insegnanti studenti decisamente più alto rispetto alla media europea … si riscontrano: consistenti divari tra gli esiti scolastici degli studenti italiani e quelli degli altri paesi OCSE e ritardi significativi nei livelli di conoscenza e di competenza relativi agli apprendimenti di base ed in particolare della matematica e della comprensione linguistica ………… OCSE :Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico • ORGANISMO INTERNAZIONALE CHE FORNISCE STATISTICHE, DATI ECONOMICI E SOCIALI • RAGGRUPPA 30 PAESI MEMBRI CHE CONDIVIDONO L’IMPEGNO PER L’ESISTENZA DEI GOVERNI DEMOCRATICI E UN ‘ECONOMIA DI MERCATO. • CONDUCE RICERCHE SU CAMBIAMENTO SOCIALI E SU MODELLI D’ EVOLUZIONE DI SETTORE ( COMMERCIO AMBIENTE - AGRICOLTURATECNOLOGIA- POLITICA FISCALE..) • ANALIZZA, VALUTA E ANTICIPA GLI SVILUPPI DI SETTORE Situazione Scuola Italiana Rapporto sull’Educazione Parigi Settembre 2008 Riferimento dati PIRLS 2006 http://www.oecd.org I PARTNER MONDIALI SPESA PUBBLICA TOTALE DEL PAESE IN RELAZIONE AL PIL L’Italia si trova all’VIII Posto: la spesa pubblica è simile a quella di altri Paesi, poco al di sotto del 50% del PIL. L’Italia si trova al 16° posto Spesa complessiva per studente dalla scuola dell’infanzia all’universita’ Media Ocse La spesa per studente in Italia è nella media OCSE a livello primario e secondario ma sotto la media a livello terziario ITALIA E’ SOTTO MEDIA OCSE ( al 16° posto) Livello Istruzione : Dati scuola primaria Media Ocse Di poco sopra media OCSE : IX posto Dati Scuola Secondaria Media Ocse Media OCSE : Italia al IX posto Dati Università Molto Sotto media OCSE : 19° posto POCHI INVESTIMENTI IN UNIVERSITA’ In rapporto alla ricchezza prodotta (PIL) quanto investe il Paese per l’istruzione? L’Italia è 26° posto. Si investe meno della media OCSE. Quanto della spesa pubblica è destinata all’Istruzione ? L’Italia è all’ultimo posto per la spesa per educazione Gli investimenti nell’istruzione in Italia crescono più lentamente del PIL 1995-2005 : spesa per educazione aumentata del 12% ( media OCSE 41%) PROGRAMMA DI VALUTAZIONE INTERNAZIONALE PER STUDENTI 15- enni P.I.S.A. E come vanno le scuole primarie ? Italia è tra i paesi con i migliori risultati Italia ha migliorato risultati dal 2001 a 2006 SCUOLA DELL’INFANZIA Education at a glance 2008 L’ Italia ha una delle soglie più alte di iscrizione nella prima infanzia L’Italia è in un gruppo di 9 paesi Ocse in cui la soglia di iscrizione per i bambini di 4 anni o più giovani è sopra il 90%; data l’importanza dell’educazione nella prima infanzia e la cura nel creare basi forti per l’apprendimento successivo, questa è una statistica veramente positiva. In italia vi sono molti bambini che vanno alla scuola dell’infanzia e questo consente di avere delle solide fondamenta per una successiva formazione. Questo è valutato molto positivamente! INVALSI Olanda= 530 …. USA= 528 ... Italia= 514 Russia= 513 Australia= 501 Media = 495 (4 anno scolarità) New Zeland= 493 Scozia= 484 Norvegia = 448 Alunni per classi Eu19 media= 20,2 La composizione sotto la media delle classi delle scuole primarie contribuisce a spiegare la maggiore spesa per studente in Italia. In Italia la maggiore spesa per studente di scuola elementare si deve al fatto che le classi sono composte da un numero inferiore di alunni ovvero 18.4 alunni per classe, contro la media ocse di 21,5, mentre quella europea è di 20.2. Per tale motivo l’Italia occupa la terza posizione per minore composizione alunni/classe England 16° PIRLS) Un’ indagine internazionale ha rivelato che la scuola elementare del Regno Unito ha una composizione di classi più elevata rispetto a qualsiasi paese sviluppato, nonostante l’afflusso ministeriale di milioni di sterline per tenerla bassa. Molti studenti universitari si iscrivono a università straniere. Pochi vengono in Italia. Poca mobilità studentesca A fronte di tale situazione: L’Italia si trova all’ 8°posto Ocse per la spesa pubblica, poco al di sotto del 50% del PIL. simile a quella di altri Paesi, L’Italia si trova al 16° posto per la spesa per il personale La spesa per studente in Italia è nella media OCSE a livello primario e secondario, ma sotto la media a livello terziario( università) Livello Istruzione della scuola primaria e secondaria : 9° posto ocse Livello del terziario/Università è Molto Sotto alla media OCSE : 19° posto Molti studenti universitari si iscrivono a università straniere. Pochi vengono in Italia. Gli investimenti nell’educazione in Italia crescono più lentamente del PIL 1995-2005 : spesa per educazione aumentata del 12% ( media OCSE 41%) L’Italia è all’ultimo posto OCSE per la spesa per l’istruzione Si rende necessario ed urgente procedere : • • • • • • alla revisione degli ordinamenti scolastici, dei piani di studio e dei quadri orari, all’attivazione di politiche del territorio efficaci, alla definizione e al riordino del sistema di istruzione professionale all’insegna della “essenzialità” e della “continuità” e alla luce di quanto previsto dalle Indicazioni nazionali da ridefinire rapidamente …… alla revisione della rete scolastica e dell’offerta formativa sul territorio, che elimini nel triennio duplicazioni di indirizzi ….. secondo criteri di corretto dimensionamento con scelte di politica scolastica più aderenti ai bisogni del territorio e meglio integrate con la formazione professionale, l’istruzione post-secondaria e l’istruzione per gli adulti attraverso TRE macro aree d’intervento: • • • • 1. Revisione degli ordinamenti scolastici; 2. Riorganizzazione della rete scolastica, ivi compresi i centri territoriali per l’educazione degli adulti e i corsi serali; 3. Razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole. mediante l’emanazione di uno o più Regolamenti anche attraverso l’adozione di decreti ministeriali e interministeriali MACRO AREA 1: Revisione degli ordinamenti scolastici Intervento e razionalizzazione dei piani di studi essenzializzazione per i nuovi piani di studio della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione; massima semplificazione per i piani di studio relativi al sistema dei licei.. riesaminati con l’obiettivo di razionalizzarne l’impianto e saranno definiti le discipline ed i carichi orario delle singole tipologie in misura non superiore alle 30 h/s; razionalizzazione e semplificazione dei contenuti per i piani di studio degli istituti tecnici e professionali saranno anch’essi carico orario annuale obbligatorio delle lezioni non superiore a 32 h/s; confluenza per gli indirizzi dell’istruzione professionale aventi una sostanziale corrispondenza con quelli dell’istruzione tecnica, negli Istituti tecnici/professionali; restrizione dei rimanenti indirizzi, purchè abbiano rilevanza nazionale, siano di durata quinquennale e finalizzati al conseguimento di un titolo di studio di istruzione secondaria superiore, con un carico orario settimanale non superiore a quello degli istituti tecnici; elaborazione delle linee guida, in via transitoria, per i percorsi di durata triennale degli istituti professionali finalizzati al rilascio di qualifiche professionali nei limiti delle risorse Revisione dei quadri orario nei diversi ordini di scuola Scuola dell’infanzia : l’orario obbligatorio delle attività educative, si svolge anche solamente nella fascia antimeridiana, sarà impiegata una sola unità di personale docente per sezione, riorganizzando il più possibile il funzionamento delle sezioni di una medesima scuola sulla base di tali opzioni.. Nei territori montani, delle piccole isole e dei piccoli comuni privi di strutture educative per la prima infanzia, sarà consentita, l’iscrizione alla scuola dell’infanzia di piccoli gruppi di bambini di età compresa tra i due e i tre anni, da inserire sulla base di progetti integrati, ispirati all’esperienza delle sezioni primavera, Sono reintrodotti l’istituto dell’anticipo nei limiti delle disponibilità finanziarie esistenti e le “sezioni primavera” CONSEGUENZE: La scuola dell’Infanzia sarà garantita solo la mattina dalle ore 8,30 alle 12,30 con un solo insegnante. I genitori dovranno provvedere privatamente per le ore pomeridiane con una spesa considerevole e senza alcuna garanzia di serietà educativa. La conseguenza sarà lo smantellamento del progetto educativo della nostra scuola attuale, studiato ed imitato in tutto il mondo ( vedi OCSE) Scuola Primaria Va privilegiata l’attivazioni di classi affidate • ad un unico docente e • funzionanti per un orario di 24 ore settimanali modello didattico e organizzativo più funzionale “all’innalzamento” degli obiettivi di apprendimento, con particolare riguardo all’acquisizione dei saperi di base che favorisce l’unitarietà dell’insegnamento soprattutto nelle classi iniziali che rappresenta un elemento di rinforzo del rapporto educativo tra docente e alunno che semplifica e valorizza la relazione fra scuola e famiglia.. Resta comunque aperta la possibilità di una più ampia articolazione del TEMPO SCUOLA Opzioni organizzative del Tempo Scuola • la prima (27 ore), corrispondente all’orario di insegnamento di cui al decreto legislativo 59/2004, con esclusione delle attività opzionali facoltative; • la seconda (30 ore) comprensiva dell’orario opzionale facoltativo e con l’introduzione del maestro prevalente; quest’ultimo nei limiti dell’organico assegnato, integrabile con le risorse disponibili presso le scuole; • potrà altresì aversi una estensione delle ore di lezione pari ad un massimo di 10 ore settimanali, comprensive della mensa. L’insegnamento della lingua inglese è affidato ad un insegnante di classe opportunamente specializzato. Scuola secondaria di I grado • Il modello a 29 ore, estensibile a 36 ore per i tempi prolungati che possono garantire le condizioni di mensa e frequenze pomeridiane. • • • • • • • Le discipline potrebbero essere così suddivise: 9 ore italiano, storia, geografia più cittadinanza e costituzione, la nuova disciplina prevista dal DL 137/08; ( ! ) 5 ore lingue; 8 ore matematica, scienze e tecnologia; 2 ore corpo, movimento e sport; 2 ore musica e strumento musicale; 2 ore immagine; 1 religione. Scompare l’insegnamento dell’Educazione Tecnica. E i docenti? Saranno determinate le classi di abilitazione e la conseguente composizione delle cattedre, riconsiderando quelle attuali al fine di superare l’esistente frammentazione degliinsegnamenti, privilegiando quelli di base e aggregazioni umanistico letterarie, scientifico tecnologiche e linguistiche. Licei classici, linguistici, scientifici e delle scienze umane Licei artistici e i Licei musicali e coreutici Istituti tecnici e professionali 30 h/s 32 h/s 32 h/s DECRETO-LEGGE 1 settembre 2008 , n.137 Disposizioni urgenti in materia di istruzione e universita'. Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di attivare percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della legalita' ed al rispetto dei principi costituzionali, disciplinare le attivita' connesse alla valutazione complessiva del comportamento degli studenti nell'ambito della comunita' scolastica, reintrodurre la valutazione con voto numerico del rendimento scolastico degli studenti, adeguare la normativa regolamentare all'introduzione dell'insegnante unico nella scuola primaria, prolungare i tempi di utilizzazione dei libri di testo adottati, ripristinare il valore abilitante dell'esame finale del corso di laurea in scienze della formazione primaria e semplificare e razionalizzare le procedure di accesso alle scuole di specializzazione medica;…………………….. Il presidente della Repubblica emana il il seguente decreto-legge Art. 1.Cittadinanza e Costituzione Ddl Senato 1108 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università Articolo 1. (Cittadinanza e Costituzione). 1. A decorrere dall'inizio dell'anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell'ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell'infanzia. 1-bis. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, definito dalla Carta costituzionale, sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti regionali delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale 2. All'attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Art. 2.: Valutazione del comportamento degli studenti 1. Fermo restando quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede. 1-bis. Le somme iscritte nel conto dei residui del bilancio dello Stato per l'anno 2008, a seguito di quanto disposto dall'articolo 1, commi 28 e 29, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, non utilizzate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al finanziamento di interventi per l'edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi. Al riparto delle risorse, con l'individuazione degli interventi e degli enti destinatari, si provvede con decreto del ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari. 2. A decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento è effettuata mediante l'attribuzione di un voto numerico espresso in decimi. 3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo del ciclo. Ferma l'applicazione della presente disposizione dall'inizio dell'anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi, nonché eventuali modalità applicative del presente articolo. Art. 3:Valutazione del rendimento scolastico degli studenti 1.Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. 1-bis. Nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione 2.Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi. 3. Nella scuola secondaria di primo grado sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline 4. L'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi Art. 4: Insegnante unico nella scuola primaria 1. Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una piu' ampia articolazione del tempo-scuola. 2.Con apposita sequenza contrattuale è definito il trattamento economico dovuto all'insegnante unico della scuola primaria, per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali. 2-bis. Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ferme restando le attribuzioni del comitato di cui all'articolo 64, comma 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, provvede alla verifica degli specifici effetti finanziari determinati dall'applicazione del comma 1 del presente articolo, a decorrere dal 1o settembre 2009. A seguito della predetta verifica per le finalità di cui alla sequenza contrattuale prevista dal comma 2 del presente articolo, si provvede, per l'anno 2009, ove occorra e in via transitoria, a valere sulle risorse del fondo d'istituto delle istituzioni scolastiche da reintegrare con quota parte delle risorse rese disponibili ai sensi del comma 9 dell'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei limiti dei risparmi di spesa conseguenti all'applicazione del comma 1, resi disponibili per le finalità di cui al comma 2 del presente articolo e in ogni caso senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 2-ter. La disciplina prevista dai presente articolo entra in vigore a partire dall'anno scolastico 2009/2010, relativamente alle prime classi del ciclo scolastico. Art. 5: Adozione dei libri di testo 1. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l'editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l'adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio. e nella scuola secondaria di primo e secondo grado ogni sei anni, a valere per i successivi sei anni. Il dirigente scolastico vigila affinche' le delibere del collegio dei docenti concernenti l'adozione dei libri siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti Articolo 5-bis. (Disposizioni in materia di graduatorie ad esaurimento). 1. Nei termini e con le modalità fissati nel provvedimento di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento da disporre per il biennio 2009/2010, ai sensi dell'articolo 1, commi 605, lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, i docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), attivati nell'anno accademico 2007/2008, e hanno conseguito il titolo abilitante sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti. 2. Analogamente sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti i docenti che hanno frequentato il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A e hanno conseguito la relativa abilitazione. 3. Possono inoltre chiedere l'iscrizione con riserva nelle suddette graduatorie coloro che si sono iscritti nell'anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica; la riserva è sciolta all'atto del conseguimento dell'abilitazione relativa al corso di laurea e ai corsi quadriennali sopra indicati e la collocazione in graduatoria è disposta sulla base dei punteggi attribuiti ai titoli posseduti Art. 6 : Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria 1. L'esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell'articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, comprensivo della valutazione delle attivita' di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all'insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria., a seconda dell'indirizzo prescelto 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l'esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto Articolo 7. (Modifica del comma 433 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, in materia di accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia). • 1. Il comma 433 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è sostituito dal seguente: «433. Al concorso per l'accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superano il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l'abilitazione per l'esercizio dell'attività professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attività didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato». Articolo 7-bis. (Provvedimenti per la sicurezza delle scuole). … con le economie derivanti dalla L. 169 ….iniziative in materia di edilizia scolastica per l'attivazione di opere di messa in sicurezza delle strutture scolastiche finalizzate alla mitigazione del rischio sismico, ART.8 (Norme finali) 1.Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. 1-bis. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano. “Facciamo l’ipotesi… “… così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico." Piero Calamandrei Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950 BIBLIOGRAFIA DL 122 del 25 giugno 2008 Legge n.133 del 6 agosto 2008- Piano Programmatico Decreto Legge 137 Legge 169 Dati OCSE- Situazione della scuola Italiana /ppt realizzato da genitori e docenti della scuola Muzio Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950